L’accordo tra Governo e sindacati del 30 novembre scorso contiene l’impegno ad aumenti contrattuali nel pubblico impiego pari a 85 euro mensili, obiettivo per il quale “sono necessarie ulteriori risorse da definire nella prossima legge di bilancio”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini, nel corso dell’avvio della trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici, bloccati da otto anni.
“Certamente – ha detto – anche in attesa del completamento del quadro complessivo delle risorse, vi sono le condizioni per avviare rapidamente i negoziati, entrando nel merito delle singole questioni e iniziando un confronto che vedrà impegnate le parti per i prossimi mesi”.
Gasparrini ha ricordato i temi generali che i singoli negoziati di comparto, portati da 11 a quattro, dovranno affrontare. “Temi che discendono da un lato dalla nuova cornice di riferimento normativa definita dai recenti decreti attuativi della riforma del pubblico impiego e, dall’altro, dalla necessità che la ripartenza dei negoziati avvenga su basi di condivisione di alcune esigenze regolative di carattere trasversale avvertite in tutti i settori della pubblica amministrazione”.
Il presidente dell’Aran ha poi toccato la questione del salario accessorio e della produttività, il cui quadro normativo “valorizza il ruolo della contrattazione collettiva. È importante – ha proseguito – che i tavoli negoziali sappiano interpretare la domanda di innovazione della pubblica amministrazione, riuscendo a legare il più possibile quote di salario accessorio a obiettivi di organizzazione che siano individuabili e riconoscibili come miglioramenti concreti per utenti e cittadini”.
Per quanto riguarda i procedimenti disciplinari, i tavoli “dovranno armonizzare le discipline precedenti al nuovo quadro normativo”, mentre sulle relazioni sindacali secondo Gasparrini “bisogna perseguire obiettivi che valorizzino il momento partecipativo e negoziale in sede locale, non nella logica di un mero ripristino di modelli già sperimentati in passato, ma quella più sfidante di fare in modo che le relazioni sindacali diventino davvero strumento di accompagnamento e condivisione dei processi di innovazione della P.A.”.
Altri temi affrontati nella discussione sono stati il welfare contrattuale e la previdenza complementare: “Vanno trovate soluzioni innovative che, pur scontando i vincoli in termini di risorse utilizzabili, diano risposte ai problemi concreti di assistenza e previdenza che interessano anche il mondo del lavoro pubblico”.