Il ministro della pubblica amministrazione, Marianna Madia, insieme alla sottosegretaria alla presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi, presentano la nuova direttiva sul lavoro agile nella pubblica amministrazione durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Nei numeri della presentazione si parla di almeno il 10% dei dipendenti, entro tre anni, che potrebbero essere coinvolti in questa “sfida” sullo smartworking, una scelta “volontaria” senza ” penalizzazioni né pregiudizi di carriera”, ha precisato la ministra.
Saranno le singole amministrazioni a decidere dove sperimentare questa modalità di lavoro con nuove modalità spazio-temporali in ottica “funzionale” all’erogazione di servizi di “qualità” ai cittadini. Si tratta, ha proseguito Madia, di “una modalità di cambiamento dell’organizzazione del lavoro che mette al centro la tecnologia”.
Per Madia serve ora un “grande sforzo collettivo” perché “avremo vinto la sfida quando avremo dimostrato” che lo smart working nella P.a. “migliora i servizi ai cittadini”. Quello che conta, ha sottolineato, “non sono solo le ore lavorate, la cosa importante sono i risultati”.
Madia e Boschi hanno spiegato di aver guardato al lavoro agile nelle grandi imprese e di aver lavorato con diverse istituzionali nazionali e locali. La “sfida” di una più agile conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia attraverso nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa e grazie alla tecnologia, sarà poi quella, ha detto Boschi, di riuscire a coinvolgere gli uomini “perché possa essere anche una sfida culturale” per contribuire a “superare gli stereotipi nel mondo del lavoro”.
La Pubblica Amministrazione “aprirà, in modo convinto, la strada” al lavoro agile nel Paese. “Vogliamo dimostrare che c’è un vantaggio anche per le aziende”. Previsti infine 5,5 milioni di euro del Pon governance dell’Ue anche se “queste forme di lavoro porteranno risparmi”, secondo la ministra Madia. Sono attesi ad esempio, a regime, dalla riduzione dei costi di gestione e dalla riorganizzazione degli spazi.
Il progetto promuove un’azione di sistema rivolta all’intero territorio nazionale e indirizzata alle pubbliche amministrazioni centrali, regionali e locali.