La Fim Cisl chiede al Governo italiano di intervenire con decisione a livello europeo per promuovere la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2. Parallelamente, si legge in una nota, la Fim Cisl si attiverà attraverso la propria rappresentanza sindacale europea, IndustriALL, per sostenere questa battaglia a tutela del lavoro, dell’industria e del futuro dell’automotive in Europa.
“Lo ribadiamo con forza da mesi che non è più possibile mantenere inalterate le attuali limitazioni imposte dal regolamento Ue sulle emissioni di CO2, che prevedono sanzioni insostenibili e la cessazione della produzione di motori endotermici entro il 2035. Se non si interverrà tempestivamente, il settore automotive europeo rischia di essere travolto, con gravi ripercussioni occupazionali e industriali”, afferma il segretario generale, Ferdinando Uliano. “La posizione di Paesi come Francia e Spagna, favorevoli al mantenimento dell’attuale quadro normativo, è miope e pericolosa” spiega Uliano. “Solo in Italia si stimano oltre 70mila lavoratori a rischio. È dunque indispensabile rivedere l’intero impianto regolatorio. Serve una politica che incentivi il rinnovamento del parco auto e introduca il principio di neutralità tecnologica”.
Riguardo Stellantis “il recente incontro con il Ceo, Antonio Filosa, ha evidenziato le difficoltà nel dare risposte concrete alle nostre legittime richieste di nuovi investimenti e nuovi modelli per gli stabilimenti italiani. Un quadro normativo europeo incerto sta generando problemi sia per i produttori sia per i consumatori”.
“È fondamentale che Stellantis acceleri l’attuazione del piano industriale presentato il 17 dicembre 2024 e, al contempo, rafforzi la propria strategia in Italia con nuovi modelli e ulteriori investimenti. Un quadro normativo rivisto consentirebbe la definizione di impegni precisi e concreti, senza ulteriori rinvii”, conclude Uliano.