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Banche, First Cisl: per combattere la desertificazione bancaria occorre incentivare la biodiversità

redazione
Maggio12/ 2023

In Italia c’è un’area vasta quanto i territori di Lombardia, Veneto e Piemonte messi assieme totalmente sprovvista di sportelli bancari, che comporta notevoli disagi per milioni di cittadini nell’accesso a servizi necessari alla loro vita quotidiana. E negli ultimi anni il problema si è perfino aggravato, senza che il ricorso sempre più spinto al digitale riuscisse a tamponare le falle apertesi nel frattempo. Per questo motivo il sindacato First Cisl ha deciso di lanciare un Osservatorio sulla desertificazione bancaria, che riporta gli studi e le analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba. I disagi della desertificazione bancaria non si ripercuotono solo sui cittadini: anche per molte piccole imprese, infatti, la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante, che significa meno credito.

“Per combattere la desertificazione bancaria è necessario incentivare e promuovere la biodiversità bancaria”, afferma il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, intervenendo al 1° Convegno nazionale sull’inclusione finanziaria dal titolo “Dieci anni di desertificazione bancaria in Italia. Cause, conseguenze e possibili soluzioni” organizzato dalla fondazione proPosta e dalla società Teamanager.

“Siamo nell’epoca della banca-impresa a capitale privato ed a carattere universale – spiega Colombani – e nessuno pensa di tornare indietro, ma abbiamo bisogno di valorizzare la diversità tra le banche da un punto di vista dimensionale, di tipologia di business, di forma societaria. Questo è ancor più urgente oggi che il sistema bancario è chiamato a svolgere un ruolo determinante nell’attuazione del Pnrr, contribuendo alla transizione ecologica e digitale del nostro sistema produttivo in un’ottica di inclusione sociale. Le banche devono assumere anche il compito importantissimo di promuovere l’educazione finanziaria, ma per farlo devono cambiare i loro modelli distributivi passando alla consulenza finanziaria su base indipendente, che mette al centro il servizio e non il prodotto”.

Secondo Colombani “va inoltre promossa la costituzione degli Osservatori regionali del credito con una governance multipartecipata, nella quale entrino tutte le forze sociali presenti sui territori. Ciò perché discutere delle banche e del loro ruolo solo quando arriva una crisi finanziaria è inutile; il dialogo costante può far sì che le banche diventino motore di sviluppo e inclusione sociale”.

e.m.

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