Nonostante l`incertezza derivante dalla guerra in Ucraina e dal connesso rialzo dei prezzi dei beni energetici, nel bimestre marzo-aprile 2022 il lavoro alle dipendenze ha continuato a crescere sostanzialmente allo stesso tasso dei mesi precedenti. Dall`inizio dell`anno sono stati creati, al netto delle cessazioni, 260mila posti di lavoro, un valore solo di poco inferiore a quello dello stesso periodo del 2019; dal punto di minimo toccato tra il primo e il secondo trimestre del 2020 sono state aggiunte oltre un milione di posizioni lavorative. E’ quanto emerge dal report congiunto sul mercato del lavoro realizzato da ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Banca d`Italia e dall`Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro.
Rallentano l`industria e le costruzioni, ma l`espansione rapida del turismo sostiene la dinamica complessiva. L`impatto del rialzo dei prezzi energetici sul numero di occupati appare al momento contenuto. Le imprese ad alto consumo di energia hanno finora aggiustato l`input di lavoro soprattutto attraverso una riduzione delle ore lavorate, aumentando il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.
L`aumento dei posti di lavoro è sostenuto principalmente dalla componente a tempo indeterminato, grazie anche al contributo delle trasformazioni dei numerosi contratti a termine attivati nel corso del 2021.
Nel complesso, le cessazioni sono tornate sui livelli del 2019, ma con una minore prevalenza dei licenziamenti e un maggior peso delle dimissioni. Queste ultime riflettono le transizioni di lavoratori tra un`impresa e un`altra, in un contesto di espansione del mercato del lavoro.
Nei primi mesi del 2022 si è consolidata la tendenza a una riduzione dei disoccupati amministrativi. All`aumento significativo delle uscite dalla condizione di disoccupazione, grazie alla ripresa delle assunzioni, fa fronte un continuo flusso di ingressi, che indicherebbe la presenza di fasce della popolazione ancora non occupate e disponibili a lavorare.
Rispetto allo scorso anno, quando il recupero dei livelli occupazionali si era concentrato nelle posizioni a termine, nei primi quattro mesi del 2022 la dinamica del mercato del lavoro è stata sostenuta soprattutto dai contratti a tempo indeterminato, che hanno rappresentato circa due terzi delle attivazioni nette. Vi hanno contribuito, oltre alle assunzioni, anche le trasformazioni, il cui incremento è riconducibile prevalentemente all`ampio numero di persone assunte a tempo determinato nel 2021 (le stabilizzazioni in Italia avvengono in media dopo dodici mesi dall`avvio del contratto). La propensione delle imprese a trasformare i rapporti di lavoro temporanei è tornata sui livelli precedenti l`inizio della pandemia.
tn