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Baretta, per il Governo gli Eurobond sono la strada principale

redazione
Marzo30/ 2020

“Il Governo italiano considera gli Eurobond la strada principale, non c`è una sola strada, ce ne sono molte. Nei prossimi giorni tratteremo a tutto campo perché è necessario che ci sia una risposta, ma sarebbe un gravissimo errore, un`occasione persa straordinaria non capire che questa è la prospettiva. Non stiamo chiedendo che venga preso in carico all`Europa il nostro debito, stiamo ragionando del debito aggiuntivo legato a questa specifica situazione, è una prospettiva molto diversa dal dibattito tradizionale sul debito”.

Lo ha detto a Sky TG24 il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, parlando delle azioni di supporto all`economia che l`Europa dovrebbe attivare.

“In questa situazione – ha spiegato Baretta – sarebbe sbagliato dire che c`è una sola strada, quella degli Eurobond è una strada molto importante che è necessario che l`Europa sblocchi e affronti perché significa avere un progetto su se stessa. La scelta di dire che gli Stati sono liberi di fare debito è una scelta utile ma del tutto insufficiente non solo per i singoli Stati, ma per la prospettiva europea. È chiaro che c`è il MES, ma è chiaro anche che è collegato all`assenza di condizioni, se dobbiamo pensare alle regole precedenti al coronavirus, applicate al Mes, siamo in una situazione in cui l`idea della Troika non è mai una condizione utile, è uno scenario vecchio. L`idea degli Eurobond finalizzati a questa specifica condizione sono una scelta fondamentale che l`Europa deve fare per se stessa innanzitutto: o c`è un progetto europeo o crolla l`Europa. L`Europa deve capire che non è solo una questione economica, di emergenza. Dietro questa emergenza c`è anche una trasformazione complessiva del sistema economico, industriale, ci sono nuove idee di competitività che vanno messe in campo. Bisogna arrivare vivi alla fine dell`emergenza”.

Per quanto riguarda il prossimo decreto al vaglio del Governo, “sulle cifre il presidente del Consiglio ha dato un`indicazione analoga a quella precedente: 25-30 miliardi impegnati. Il tutto allo stato della riflessione, vedremo se ci sarà bisogno di più. Nel giro di un mese, tra i due decreti, abbiamo messo in campo circa 70 miliardi di interventi. Nel secondo decreto possiamo confermare alcune misure che sono state prese nel primo: la Cig, che si è allargata dopo le ultime chiusure, la conferma della sospensione dei pagamenti per i mutui e i vari pagamenti previsti. Ci sono due novità che vanno prese in considerazione, la prima è il grande disagio sociale delle persone che non hanno reddito, c`è l`esigenza di affrontare questo aspetto primariamente. La seconda è immettere il massimo possibile della liquidità nel sistema privato e delle imprese.

Con le banche è il momento di chiudere una discussione, con il massimo delle garanzie statali possibili ma con il massimo della loro disponibilità a realizzare interventi di liquidità il più automatici possibili”. Sulla cifra da stanziare per chi non ha reddito, spiega Baretta, “la stiamo valutando, si tratta di un intervento molto ampio che dobbiamo fare. Mi auguro sia anche maggiore dei 600 euro” dati a partite iva e autonomi nel primo decreto, “ma ci stiamo lavorando”.

Quanto alla possibilità che la garanzia statale per i prestiti erogati dalle banche sia illimitata, “la traduzione materiale di questo fatto va calcolata anche sulla base della disponibilità complessiva, una copertura pubblica è molto importante. In parte l`abbiamo già fatta, si può e si deve aumentare. L`illimitatezza del prestito non dipende solo dalle disponibilità dello Stato, dipende anche dalla domanda. Ci sono settori che per fortuna lavorano e settori che sono allo stremo, va fatta una cosa oculata. In linea generale l`approccio deve essere il più aperto, disponibile e celere possibile”.

TN

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