Nel suo consueto bollettino economico, la Bce ha rilevato che l’Italia è tra i sette Paesi dell’area euro che quest’anno rischiano una “significativa deviazione” degli obiettivi sui conti pubblici previsti dai patti Ue. E in generale “secondo le proiezioni della Commissione europea, nel 2018 la maggior parte dei paesi che non hanno ancora raggiunto una solida posizione di bilancio non rispetteranno gli impegni previsti dal Patti di stabilità e di crescita”.
L’istituzione monetaria non nasconde le sue critiche all’applicazione delle regole del nuovo patto sui conti operato dalla Commissione, che secondo la Bce va “a scapito della completa trasparenza, coerenza e prevedibilità dell’intero quadro di riferimento”.
“Fra i sette paesi dell’area dell’euro che secondo la Commissione nel 2018 rischiano una significativa deviazione dalla parte preventiva del Psc, quattro – si legge – Belgio, Francia, Italia e Portogallo presentano rapporti fra debito e Pil superiori al 90 per cento”.
“Anche se, nell’insieme, le raccomandazioni specifiche per paese seguono il principio secondo cui le riserve di bilancio vanno ricostituite in periodi di congiuntura economica favorevole, l’approccio standard prevede alcune eccezioni. Le raccomandazioni rivolte a Spagna e Slovenia per il 2019 prevedono uno sforzo strutturale inferiore rispetto a quanto concordato in base alla matrice della parte preventiva del Patto – si legge – ossia pari allo 0,65 per cento anziché all`1 per cento del Pil. La deviazione dal requisito previsto dalla matrice è basata su una valutazione economica che fa riferimento in particolare all’elevata disoccupazione”.
“Tale approccio – rileva la Bce – rispecchia la ‘discrezionalità’ adottata nell’accordare una riduzione dei requisiti di aggiustamento a due paesi nel 2018: dallo 0,6 allo 0,3 per cento del Pil per l’Italia e dall`1 allo 0,6 per cento del Pil per la Slovenia, in questo caso senza ulteriori margini di deviazione. Una simile applicazione del Patto di stabilità e di crescita è possibile a scapito della completa trasparenza, coerenza e prevedibilità dell’intero quadro di riferimento”.