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Bekaert. Fiom: l’azienda non è venuta all’incontro al Mise, ennesimo atto di arroganza

redazione
Giugno26/ 2018

“Ennesimo atto di arroganza da parte della Direzione della Bekaert” ha sottolineato in una nota il sindacato dei metalmeccanci Fiom-Cgil: la multinazionale belga “ha deciso di non partecipare all’incontro tenuto oggi, presso il Mise” perché, prosegue il sindacato “la direzione aziendale della Bekaert SPA ha fatto sapere di non essere d’accordo a fare incontri trilaterali, con la presenza contemporanea dei rappresentanti dei lavoratori, delle Istituzione e del management aziendale, di ritenere irreversibile il procedimento di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno, ma di essere, nel contempo, disponibile a mettere i soldi per mitigare le conseguenze derivanti dal licenziamento di tutti e 318 dipendenti”.

Recentemente l’azienda  ha annunciato la decisione di chiudere il sito italiano di Figline e Incisa Valdarno, dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici (steel cord), e di cessare le attività nella fabbrica, acquistata nel 2014 da Pirelli.

Il tavolo di confronto ministeriale, coordinato da Giampietro Castano, Coordinatore dell’Unità per la gestione delle vertenze delle imprese in crisi presso il Mise, ha giudicato profondamente scorretto e lesivo delle istituzioni il comportamento messo in atto dalla multinazionale Belga, ha giudicato irricevibile la procedura di chiusura dello stabilimento di Figline Valdarno ed il licenziamento di 318 persone, di essere disponibile ad affrontare la discussione sulle ragioni che impediscono allo stabilimento di avere i conti in ordine e produrre reddito.

Il Governo ha confermato la sua volontà a riconvocare il tavolo alla presenza del Ministro e della direzione aziendale della Bekaert, per il giorno successivo all’incontro di procedura, indicativamente nella prima settimana di luglio. “Naturalmente – precisa la Fiom – questo tipo di discussione può essere fatto, previo ritiro della procedura di chiusura dello stabilimento e conseguente licenziamento delle persone occupate.”

“Per la Fiom risulta di fondamentale importanza richiamare alle proprie responsabilità la stessa Pirelli, che all’atto della cessione, nel 2014, aveva decantato le lodi della Bekaert, in tema di affidabilità, di investimenti e di continuità produttiva. L’efficienza aziendale passa attraverso la programmazione degli investimenti che, evidentemente, la direzione Bekaert non ha realizzato e non ha intenzione di effettuare.”

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