Il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli, nel corso della trasmissione di Rai 3 Agorà di questa mattina ha così replicato a Landini, collegato da Milano che invocava l’occupazione generalizzata delle fabbriche: “Con 600.000 licenziamenti, un miliardo di ore di cassa integrazione, bisognerebbe occupare le fabbriche, si, ma di lavoro. Le uscite della Fiom oramai sono fuori dalla realtà e rientrano dentro quello schema di sindacato stereotipato, caro ai talk show televisivi che amano sindacalisti che sembrano usciti dalla macchina del tempo, ma innocui sul piano sindacale e politico. Landini sembra più ferito di non aver partecipato al vertice con Cgil-Cisl-Uil”.
Rispondendo poi all’economista Tito Boeri che auspica una rapida risoluzione veloce sull’articolo 18 “perché le imprese non assumono in questa incertezza”, il segretario della Fim, incalza: “Bisogna spegnere le telecamere di questo infinito Truman Show: l’art.18 è una tutela importante e le centinaia di migliaia di lavoratori licenziati, avevano tutti l’art. 18″.
Detto questo “Lo scontro sull’articolo 18 è un’arma di distrazione di massa rispetto ai nodi veri della scarsa competitività del Paese. Lo abbiamo detto con forza il 30 settembre e insisteremo su questo terreno con il Governo. Nel corso degli ultimi 10 anni sono state fatte cinque riforme del mercato del lavoro, non hanno prodotto un solo posto di lavoro, ma tanto lavoro per gli avvocati”. Il problema –secondo Bentivogli – “non è come licenziare, ma come tornare ad assumere, e per farlo bisogna investire, sbloccare l’ingessatura del Paese”. “Bene che Renzi comprenda che bisogna confrontarsi con il sindacato, bene rivedersi il 27 ottobre. Landini preferiva forse gli incontri solitari che faceva con il Presidente del Consiglio”.
F.P.