L’attesissimo intervento del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per mettere la parola fine alla crisi politica creatasi a seguito della fuori uscita di Futuro e Libertà dal Pdl è iniziato alle 11 ed è durato poco meno di un’ora. Sul testo sarà poi votata la fiducia (dalle 19). Prima del voto ci saranno il dibattito tra i deputati e la replica del premier, attesa per le 16,30. Il presidente del Consiglio ha iniziato il suo discorso con un appello alla coesione, citando Calamandrei e la necessità del rispetto delle idee politiche altrui, il rispettivo riconoscimento di maggioranza e minoranza. Ha invitato tutti a superare “il clima da guerra fredda” che ancora oggi divide il Paese. Berlusconi ha poi elencato i cinque punti su cui chiederà la fiducia al Governo.
Parlando di Federalismo Berlusconi ha detto che con il federalismo fiscale saranno comunque garantiti servizi di eguale standard in tutte le aree del Paese. E ha annunciato che i comuni saranno coinvolti negli accertamenti tributari su tutti i contribuenti.
Sul fisco battaglia storica delle campagne elettorali di Berlusconi, il premier ha detto che anche sulla base della lotta all’evasione fiscale l’obiettivo è la riduzione della pressione fiscale. Entro la legislatura, ha promesso Berlusconi, ci sarà minore tassazione sulle famiglie, sul lavoro e sulla ricerca e questo senza aumentare il deficit. Ha poi rilanciato lo strumento del quoziente famigliare e parlato di nuovi interventi sull’Irap delle imprese.
Il terzo punto che è in assoluto quello più scottante e più atteso è quello che riguarda la riforma della giustizia che il presidente del consiglio “è una priorità per il Paese”. Berlusconi ha detto che la riforma sarà complessiva, riguarderà la giustizia sia civile sia penale e punterà a garantire parità tra accusa e difesa per una maggiore tutela delle vittime e una maggiore garanzia degli indagati. Poi ha spiegato che occorrerà intervenire sulla struttura del Csm con due organismi separati, uno per i magistrati inquirenti e uno per quelli giudicanti con il rafforzamento della separazione delle carriere. A maggior tutela dei cittadini, ha poi aggiunto, occorrerà intensificare l’attenzione sulla responsabilità civile dei magistrati che sbagliano.
Il quarto punto è la sicurezza e la lotta alle mafie. Il premier ha rivendicato per il governo l’aver dato all’Italia “la normativa antimafia più efficace al mondo” e questo ha permesso di compiere operazioni e arresti “come mai ne sono stati realizzati prima”. Tra le misure adottate ha ricordato l’inasprimento del carcere duro, l’aumento del fondo per le vittime dei mafiosi e il divieto di partecipazione agli appalti pubblici per gli imprenditori che non denunciano le estorsioni.
Infine l’ultimo punto riguarda il sud che, ha detto, ha bisogno di regole, di rispetto delle regole e di infrastrutture. Berlusconi ha parlato del completamento della Salerno-Reggio Calabria e di altre importanti arterie e ha annunciato entro dicembre il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto di Messina. Il presidente del Consiglio ha poi parlato di nuove risorse per il sistema ferroviario nel sud e di “fiscalità di vantaggio” e di lotta alla disoccupazione giovanile.
Il commento più atteso, quello di Futuro e Libertà è stato moderatamente positivo. Critiche le elezioni. Nel pomeriggio si terrà il voto di fiducia che dovrebbe vedere la tenuta della maggioranza grazie al probabile sì del partito di Fini e dei sette parlamentari che hanno mutato Schieramento. Ancora da decifrare se le aperture fatte dal premier sulle infrastrutture per il sud avranno convinto i parlamentari del movimento del governatore della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, che ha questo punto non dovrebbe comunque essere indispensabile. (LF)
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