Dieci proposte per la sicurezza in edilizia, dopo la terribile tragedia di Firenze. A lanciarle la Filca-Cisl nazionale, che per prima ha proposto di estendere ai lavori privati alcuni istituti validi per gli appalti pubblici.
“Mai come in questo momento – spiega Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl – è fondamentale dare qualità e trasparenza al mondo delle costruzioni e proteggere il lavoratore. Le nostre proposte – aggiunge – partono da un passo non più rinviabile: estendere le norme del Codice degli Appalti anche ai lavori privati con maggiore concentrazione di manodopera, per fornire quei principi di trasparenza e digitalizzazione che permettano una partecipazione attiva e responsabile a tutti i livelli di rappresentanza, incluso il singolo cittadino”.
Tra le dieci proposte ci sono alcuni interventi efficaci nei lavori privati: lo scorporo dal ribasso d`asta dei costi della sicurezza e del lavoro; il mantenimento degli stessi standard contrattuali per tutta la catena d`appalto; la responsabilità in solido. Molto importante anche la formazione, che deve essere obbligatoria sia per gli operai che entrano in cantiere che per gli imprenditori che avviano un`attività edile, oltre a corsi di italiano per gli edili stranieri. I lavori più complessi, inoltre, devono essere affidati a imprese specialistiche, con esperienze almeno quinquennali e certificazione.
Necessarie anche una banca dati pubblica delle certificazioni e dei soggetti che certificano, un sistema premiale per le imprese certificate dal sistema bilaterale, visite preventive dei tecnici del Cpt, e un limite al numero di incarichi ai coordinatori della sicurezza, con obbligo di presenza in cantiere almeno settimanale. Tra le altre proposte l`introduzione della figura del Promotore della Sicurezza (un consulente per le attività ispettive), l`affidamento preferenziale alle reti di impresa/aggregazioni di impresa per incentivare la strutturalità aziendale, il cartello digitale di cantiere trasparente per tutti gli appalti.
e.m.