“Il governo va avanti, abbiamo un programma da realizzare”. Lo dice Nunzia Catalfo, ministro M5S del Lavoro, in un’intervista a Repubblica. Sulla proposta dei sindacati di anticipare la pensione a 62 anni con 20 di contributi e senza penalità Catalfo dice: “La priorità è superare la legge Fornero rendendo il sistema pensionistico italiano più equo e flessibile. Ieri abbiamo aperto il cantiere e fissato un cronoprogramma: cinque tavoli tecnici a febbraio, una prima verifica politica a marzo e in parallelo tre commissioni di esperti sui lavori gravosi, la separazione tra spesa per assistenza e previdenza e la terza per valutare l`impatto economico della riforma. Da parte mia non c`è alcun preconcetto sulle varie proposte. Al termine del percorso, il governo sceglierà. L`obiettivo è inserire la riforma nella Nadef di settembre, la nota di aggiornamento del Def e poi in manovra”.
Catalfo parla dei tempi per l’ok al salario minimo: “Fosse per me farei un decreto. Senza un salario minimo, 5,7 milioni di giovani rischiano di avere nel 2050 pensioni sotto la soglia di povertà. Ho intenzione poi di istituire un osservatorio del mercato del lavoro che ne analizzi in modo costante l`andamento per poter prevenire eventuali crisi di settore”.
Mentre sul dilagare del part time la sua idea è intervenire “con misure dirette e indirette, per esempio incentivi alla ricostituzione del rapporto full time e la reintroduzione del diritto di ripensamento che consente di sottrarsi al contratto in caso di passaggio da tempo pieno a parziale e viceversa. Per contrastare la precarietà siamo intervenuti già con due decreti: dignità e crisi. È anche grazie al decreto crisi che la Cassazione ha riconosciuto le tutele del lavoro subordinato ai rider”.
Infine, alla domanda sulla prevenzione degli infortuni e morti sul lavoro, considerato che in Italia ogni otto ore muore un lavoratore e in Parlamento la commissione di inchiesta sulla sicurezza del lavoro non decolla, il ministro sottolinea: “Stiamo per chiudere la consultazione online e per il 6 febbraio ho riconvocato il tavolo con le parti sociali e datoriali. Lì porterò lo schema di decreto che istituisce la patente a punti per le imprese edili che può essere sospesa o revocata a seguito di violazioni e incidenti. Nel frattempo mi auguro che il Parlamento agisca”.
E.G.