I sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil hanno indetto per oggi, 7 dicembre, una giornata dedicata al rilancio del settore del cemento, con presidi e volantinaggi davanti alle sedi istituzionali e assemblee nei luoghi di lavoro.
“In quasi 10 anni di crisi che ha colpito violentemente l‟edilizia – dichiarano le segreterie nazionali dei tre sindacati – il settore del cemento ha visto ridursi la produzione da 47 milioni a 19 milioni di tonnellate. Inoltre, la riorganizzazione della struttura produttiva ha determinato la chiusura o la trasformazione produttiva di numerosi siti e processi di acquisizione con conseguenze pesantissime sul piano dell’occupazione.”
Per questo motivo, Feneal, Filca e Fillea propongono una “ricetta per il futuro del settore”, che prevede un mix “di innovazione e sostenibilità”: meno nuove costruzioni e consumo di suolo, orientando il sistema verso le nuove domande del mercato e la tutela dell’ambiente. “Il futuro dell’edilizia e del cemento – spiegano Feneal, Filca, Fillea – è in un nuovo modello produttivo: rigenerazione e recupero urbano, messa in sicurezza del patrimonio ambientale, storico-artistico e del costruito, innovazione e ricerca sui materiali, economia circolare”.
Pertanto, i sindacati chiedono al governo interventi volti al rilancio delle costruzioni, una politica industriale a difesa del sistema produttivo cementiero italiano per spingere le imprese ad investire in ricerca e innovazione, avviando un nuovo ciclo del cemento, nel segno della sostenibilità, ed infine l’istituzione di un tavolo interministeriale tra i ministeri dello Sviluppo, del Lavoro, dell’Ambiente, “che – concludono – non è stato ancora convocato nonostante le dichiarazioni fatte dal ministro Poletti alla nostra iniziativa unitaria del maggio scorso.”
E.M.





























