“Per il lavoro il governo intende fare esattamente il contrario di quello che serve al Paese e ai giovani: tra disoccupazione in crescita e licenziamenti facili il rischio concreto è di creare un allarme sociale senza precedenti”. Così il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, commenta i dati dell’Istat, aggiungendo che “non ne avevamo bisogno, ma dai vari indici economici, compresa l’impennata dell’inflazione rispetto a salari inadeguati a fronteggiarla, troviamo solo conferme alla necessità di uno sciopero generale”.
Per il sindacalista, “superare il dualismo esistente nel mercato del lavoro italiano non significa precarizzare i garantiti, vuol dire invece estendere le tutele a chi non le ha ed eliminare le diseguaglianze livellandole verso l’alto”. Per Centrella, quindi, “un governo che ha a cuore il futuro di milioni di disoccupati, in particolare di giovani e donne, dovrebbe cercare soluzioni ad una nuova piaga che consiste nella crescita della produttività accompagnata da una flessione dell’occupazione e da un incremento dell’inattività”. Di conseguenza, sottolinea, “con i licenziamenti facili avremo di sicuro più disoccupazione e più lavoro nero, fenomeno che verosimilmente si nasconde dietro ai dati dell’inattività”. (LF)