“Il metodo di ‘fare tutto da solo’ utilizzato dal Governo per il varo del decreto su Genova – ha sottolineato Vincenzo Colla, segretario confederale Cgil – e per la messa in sicurezza della rete nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti è un metodo già sperimentato in precedenza con danni ai lavoratori ed al Paese”. Per questo il sindacalista chiede al ministro delle Infrastrutture Toninelli di “convocare un tavolo di confronto con tutte le parti sociali”.
“Prendiamo atto che anche il ‘governo del cambiamento’ – precisa Colla – ha seguito la vecchia pratica della disintermediazione con la rappresentanza sociale, è un brutto inizio”.
Il segretario Cgil sottolinea come sotto le macerie del ponte Morandi siano rimaste vittime alcuni lavoratori e oggi sono a rischio molte imprese con centinaia di lavoratori. “Ecco perché -assicura- la Cgil è pronta a fare la sua parte, come già enunciato dalla Fillea e dalla Filt, fornendo ampia disponibilità, in termini di orari, per la ricostruzione rapida del nuovo ponte. La ricostruzione e urgentissima -afferma Colla- non sono accettabili rinvii, ne contrapposizioni o pregiudizi. Si può derogare ai vincoli delle tempistiche, precisa Colla, ma non alle regole previste dal codice degli appalti. Ciò per evitare speculazioni, infiltrazioni malavitose e fenomeni di corruzione”.
Genova “deve rinascere” è l’impegno del segretario confederale, “col lavoro e lo sviluppo necessari al maggiore porto commerciale e turistico italiano. Al Paese e necessario un forte impulso in infrastrutture come porti, ferrovie, autostrade e logistica”.