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Cgil, dai dati Istat il quadro resta preoccupante

redazione
Settembre01/ 2021

“I dati resi noti dall`Istat oggi da un lato possono indurre un flebile ottimismo per l`incremento complessivo degli occupati nel luglio 2021 rispetto al luglio 2020, pari a +440.000 unità, ottimismo che però si riduce ulteriormente se guardiamo allo stesso mese del 2019, in quanto mancano all`appello 267.000 posti”. Lo dichiara la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti.

“Lo scorso luglio – prosegue – è stata registrata rispetto al mese precedente una diminuzione nel numero di occupati (-0,1%), allo stesso tempo è calato il numero dei disoccupati (-1,2%) e sono cresciuti gli inattivi (+0,2%), ma va detto – sottolinea Scacchetti – che il confronto mese su mese precedente presenta sostanzialmente una stagnazione e che questi stessi dati, se riferiti al 2020 o, meglio ancora, al 2019, ci dicono quanto ancora il nostro Paese stia soffrendo”.

“Il tasso di inattività complessivo vale 249.000 unità – sottolinea – ed è pari al 35,5%, in aumento dello 0,1% rispetto a giugno di quest`anno, percentuale che per i più giovani arriva addirittura ad un +0,5%, pari a 4,4 milioni di unità.

Complessivamente rispetto a luglio 2019 gli inattivi totali sono 293.000 in più”.

“Siamo ancora di fronte ad un quadro preoccupante, e che rischia di aggravarsi ulteriormente con la fine del blocco dei licenziamenti, motivo per cui – conclude la segretaria confederale della Cgil – occorre un sempre maggiore impegno di Governo e parti sociali, da un lato per orientare le risorse del Pnrr verso investimenti in grado di creare occupazione stabile e di qualità, in particolare per giovani e donne, e dall`altro per potenziare tutte le misure di protezione sociale, a partire dalle indispensabili riforme degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive”.

TN

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