Il Governo intervenga immediatamente per abrogare il decreto 304/2011, che prevede il contributo aggiuntivo da 80 a 200 euro per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno e che è stato definito dalla Corte di Giustizia Europea sproporzionato e di ostacolo alle finalità di integrazione e accesso ai diritti da parte di cittadini stranieri. E’ la richiesta che Cgil e Inca rivolgono all’esecutivo in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e a quello dell’Economia, Pier Carlo Padoan.
Nella missiva si ricorda che “nel 2012 Cgil e patronato Inca hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio, impugnando il decreto 304/2011 e chiedendone l`annullamento”, e che “il Tribunale Amministrativo ha ritenuto necessario un pronunciamento della Corte di giustizia europea”. Quest’ultima il 2 settembre scorso, in una “importante sentenza”, “ha definito il contributo aggiuntivo da 80 a 200 euro, che dal 2012 è richiesto in Italia per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, sproporzionato e di ostacolo alle finalità di integrazione e accesso ai diritti da parte dei cittadini stranieri previste dalle norme europee”.
“Ora – si spiega nella lettera – la questione tornerà al Tar del Lazio, il quale si dovrà pronunciare in materia. Appare evidente che comunque la sentenza sarà condizionante per il giudizio del tribunale amministrativo e pertanto l`importo del contributo dovrebbe essere comunque rivisto in quanto ora privo delle necessarie basi giuridiche. Riteniamo auspicabile che il Governo intervenga con immediati provvedimenti di modifica della norma, abrogando il decreto ed eliminando gli importi dovuti dai cittadini stranieri a titolo di ulteriore contributo”.





























