Con il cambio al vertice all’Aran Cida, Codirp, Confedir e Cosmed temono che ci possa essere un ulteriore stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto dell’Area dei Dirigenti, Professionisti e Medici delle Funzioni centrali.
“Le nostre Associazioni riunite nel “cartello” confederale Cida-Codirp-Confedir-Cosmed – che sono le rappresentanze istituzionali di maggioranza delle categorie rappresentate al tavolo – hanno sviluppato ormai da 18 mesi una linea unitaria di richieste contrattuali che nel maggio 2018 fu portata ufficialmente all’attenzione dell’Aran”. Così si legge in una nota.
“Il negoziato è stato lungo e difficile anche perché caratterizzato dall’alta complessità tecnica e politica: per la prima volta nella storia della contrattazione pubblica, infatti, confluiscono categorie professionali da sempre gestite con contratti separati. Quindi sono emerse problematiche e realtà profondamente diverse, per le quali ha avuto un ruolo fondamentale la nostra compagine contrattuale che, di fatto, le rappresenta tutte”.
“Dopo i primi mesi di trattative l’Aran ci inviò a settembre 2018 una piattaforma che manifestava radicali deficienze su aspetti decisivi oltre a proporre pericolosi (se non irriguardosi…) passi indietro rispetto a quanto consolidato fino ad allora, talvolta operando in pejus anche rispetto ai contratti precedenti: di conseguenza abbandonammo il tavolo curandoci nel contempo di trasmettere un “nostro” testo, che lungi dal non essere migliorabile, offriva comunque alla controparte tutti gli elementi per analizzare e far comprendere i nostri punti di vista e le richieste del nostro cartello”.
“Dopo mesi di attesa una riconvocazione ufficiale del tavolo nel mese di febbraio di quest’anno riconfermò l’impasse sugli aspetti segnalati per arrivare quindi, su nostra espressa nuova sollecitazione, a questo mese di luglio ed alla presentazione di un testo dai chiari/scuri ormai noti ma che poteva essere comunque una buona base per poter discutere utilmente e approfondire la trattativa con l’intento di migliorarlo per portarlo ad un livello qualitativo in grado di consentirne la sottoscrizione (almeno la parte comune e quella relativa alla sezione dei Dirigenti avevano infatti iniziato a prendere una forma quantomeno accettabile)”.
“Ora quindi il cambio del vertice ARAN – cogliamo l’occasione per formulare sinceri auguri di buon lavoro al nuovo Presidente dr. Antonio Naddeo – ha interrotto bruscamente questa fase finale della trattativa spezzandone il ritmo finalmente sostenuto che essa aveva assunto. Confidiamo vivamente in una celere ripresa delle attività augurandoci non solo che la negoziazione al tavolo riprenda subito, ma che, rispetto al testo inviatoci il 19 luglio ultimo scorso, si tenga conto delle nostre osservazioni già esposte. Ribadiamo quindi anche al nuovo Presidente che noi non intendiamo perdere un minuto e vogliamo ripartire da quanto sin qui faticosamente costruito. Innanzitutto dalla richiesta di un quadro soddisfacente di qualità e di novità che sia necessariamente presente nei contenuti del contratto in fase di chiusura”.
TN