“Abbiamo votato contro il documento approvato dal Cnel, con 39 voti favorevoli e 15 contrari, perché non condividiamo la contrapposizione che viene sottolineata tra salario minimo e contrattazione collettiva, inesistente a nostro avviso come, peraltro, dimostrato dalla pratica diffusa nella quasi totalità dei Paesi Europei, senza pregiudizio per le retribuzioni”. Lo affermano in una nota Paolo Pirani e Paolo Carcassi, membri Cnel espressi dalla Uil, in merito al documento sul salario minimo.
“Abbiamo lavorato al documento – spiegano – non solo con l’obiettivo della valorizzazione del ruolo della contrattazione, sulla base della posizione della Uil, che punta a costruire il salario minimo sui Ccnl sottoscritti dalle Organizzazioni comparativamente maggiormente rappresentative, ma anche nella consapevolezza che è urgente dare risposta alle aree particolarmente deboli, in cui gli stessi Ccnl non riescono ad assicurare una retribuzione sufficiente e dignitosa, e per le quali è indispensabile un trattamento minimo di legge”.
“La proposta avanzata dai cinque esperti, basata su elementi di merito e che ha avuto il nostro appoggio, andava in questa direzione, ma è stata respinta, a dimostrazione che il vero obiettivo è la negazione del salario minimo. Il problema – concludono- non è risolto e resta aperto nel Paese e tra i lavoratori, oltreché nel confronto col Governo e nella mobilitazione che la Uil ha avviato sin dall’inizio di questo anno”.
tn