(Dal Resoconto Sommario)
SEDE REFERENTE
Martedì 13 luglio 2004. – Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Alberto Brambilla.
La seduta comincia alle 9.40.
Delega al Governo in materia previdenziale.
C. 2145/B Governo, approvato dalla Camera, modificato dal Senato e petizioni nn. 66, 129, 245, 627, 665, 738 e 760.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta dell’8 luglio 2004.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, ricorda come si sia concordato di concludere l’esame degli emendamenti entro le 12 di oggi al fine di trasmettere il testo alle Commissioni competenti in sede consultiva. Avverte che i seguenti emendamenti, dopo essere stati riformulati, risultano ammissibili (vedi allegato 1): Sgobio 1.166 (seconda formulazione), Alfonso Gianni 1.165 (seconda formulazione), Sgobio 1.170 (seconda formulazione), Alfonso Gianni 1.169 (seconda formulazione), Sgobio 1.185 (seconda formulazione), Alfonso Gianni 1.190 (seconda formulazione), Guerzoni 1.275 (ex 1.012), Sgobio 1.198 (seconda formulazione), Emerenzio Barbieri 1.200 (seconda formulazione), Cordoni 1.274 (ex 1.05), Alfonso Gianni 1.220 (seconda formulazione). Sollecitati quindi i gruppi a segnalare gli emendamenti che ritengano maggiormente significativi su cui concentrare la discussione, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 9.50, è ripresa alle 10.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che i gruppi DS e Margherita hanno segnalato gli emendamenti di cui chiedono prioritariamente la votazione.
Elena Emma CORDONI (DS-U) precisa che il suo gruppo chiede l’esame e la votazione anche degli emendamenti presentati da deputati della maggioranza su cui il relatore abbia espresso parere favorevole.
Cosimo Giuseppe SGOBIO (Misto-Com.it) chiede l’esame di tutti i suoi emendamenti, che sono in numero limitato.
La Commissione passa ad esaminare l’emendamento Gasperoni 1.19.
Luigi MANINETTI (UDC), relatore, ribadisce il suo parere favorevole a condizione che venga modificato nel senso di ripristinare il testo approvato alla Camera nel corso della prima lettura dell’articolo 1, comma 1, lettera g).
Elena Emma CORDONI (DS-U) riformula l’emendamento 1.19 nel senso indicato dal relatore (vedi allegato 2).
Il sottosegretario Alberto BRAMBILLA ribadisce il parere contrario del Governo, osservando peraltro che, durante l’esame in Assemblea del provvedimento, sulla materia affrontata dall’emendamento 1.19 potrebbe essere presentato un ordine del giorno, che verrebbe accolto dal Governo.
Elena Emma CORDONI (DS-U) ritiene che l’ipotesi di presentare un ordine del giorno potrà essere valutata nel corso dell’esame in Assemblea, mentre, nella presente fase, occorre che i gruppi si assumano la responsabilità politica delle loro scelte sulla materia affrontata nell’emendamento 1.19. Evidenzia come l’opposizione annetta particolare importanza, nell’ambito del provvedimento in esame, all’esigenza di estendere ai lavoratori atipici le prestazioni e le garanzie a carattere sociale e formativo previste per i lavoratori dipendenti ed autonomi.
Andrea DI TEODORO (FI) dichiara che voterà contro l’emendamento in esame, secondo l’indicazione del Governo, ritenendo speciosa e strumentale la preoccupazione del centrosinistra per i lavoratori atipici, la cui disciplina è stata introdotta nell’ordinamento con il cosiddetto pacchetto Treu, per l’obiettiva esigenza di rendere più elastico un mercato del lavoro irrigidito dalla difesa ad oltranza dei principi dello statuto dei lavoratori. Rileva altresì come, con la riforma Biagi, si sia tentato di riordinare il settore per superare, attraverso lo strumento dei lavori a progetto, le realtà di lavoro dipendente dissimulato.
Alfonso GIANNI (RC) osserva che, essendo le norme del pacchetto Treu non condivisibili, non si sarebbe dovuto peggiorarle con la riforma Biagi: ritiene pertanto che occorra correggere gli errori compiuti, tenendo comunque presente che la realtà del lavoro atipico è in crescita e che è necessario assicurare copertura previdenziale in tale ambito. Dichiara pertanto voto favorevole sull’emendamento 1.19.
Pietro GASPERONI (DS-U) ritiene si debba ripristinare un mimino di correttezza storica, ricordando che la disciplina del rapporto di lavoro era già prevista nel codice civile; con la legge n.335 del 1995 si è prevista una copertura previdenziale per i lavoratori atipici, da incrementare successivamente. Evidenziato come le norme del pacchetto Treu disciplinino altre materie, ricorda che, durante la scorsa legislatura, per obiettiva responsabilità dei gruppi dell’allora maggioranza, ma anche per la forte opposizione dei gruppi di minoranza, non fu possibile approvare il cosiddetto provvedimento Smuraglia, finalizzato ad estendere la copertura previdenziale e le garanzie assicurative per i lavoratori atipici. Evidenzia pertanto come occorra ora affrontare tale questione, che riguarda un numero crescente di lavoratori.
Emilio DELBONO (MARGH-U) invita i gruppi della maggioranza a votare a favore dell’emendamento 1.19, su cui il relatore ha espresso parere favorevole, evidenziando come esso sia coerente con gli obiettivi strategici indicati nel libro bianco di Marco Biagi: l’estensione delle prestazioni e delle garanzie a carattere sociale e formativo per i lavoratori atipici.
Cosimo Giuseppe SGOBIO (Misto-Com.it) evidenzia come la posizione del Governo, che richiede la presentazione di un ordine del giorno sulla materia affrontata nell’emendamento in esame, indichi la volontà di approvare il provvedimento in tempi rapidi benché siano necessarie correzioni. Sottolineato come la riforma del sistema pensionistico debba essere finalizzata a perseguire equilibri finanziari e ad introdurre correzioni laddove necessario, ritiene che uno dei compiti della riforma sia prevedere una corretta copertura previdenziale per le figure dei lavoratori atipici disciplinate dalla legge Biagi. Dichiara pertanto voto favorevole sull’emendamento in esame.
Elena Emma CORDONI (DS-U) evidenzia come, nella presente fase di esame in Commissione, non essendo stata ancora posta la fiducia sul mantenimento del testo approvato al Senato e dovendosi ancora assumere una definitiva decisione in merito, la maggioranza debba rendersi disponibile ad introdurre le modifiche che siano condivise.
Cesare CAMPA (FI) propone di accantonare l’emendamento 1.19 al fine di approfondire le questioni poste dal medesimo.
Elena Emma CORDONI (DS-U) ritiene che, accantonandosi le proposte di modifica sui cui vi sia condivisione nel merito, il lavoro della Commissione non possa procedere in maniera utile.
Cesare CAMPA (FI) si dichiara stupito per il fatto che la sua apertura di disponibilità su un emendamento dell’opposizione, con la proposta di accantonamento, venga accolta negativamente dal deputato Cordoni, che sembra prediligere la tecnica del «muro contro muro» anziché quella del confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione.
Emerenzio BARBIERI (UDC), evidenziato come non sia ancora certa la posizione della questione di fiducia, ritiene debba essere tenuto presente il rilievo politico della responsabilità che la maggioranza dovrebbe assumersi se decidesse di modificare il provvedimento in esame. Condivide pertanto la proposta di accantonare l’emendamento 1.19.
La Commissione accantona l’emendamento Gasperoni 1.19; passa quindi ad esaminare l’emendamento Delbono 1.28.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, ricorda che il relatore ha espresso parere favorevole sull’emendamento 1.28, mentre il rappresentante del Governo ha espresso parere contrario.
La Commissione respinge l’emendamento 1.28.
Emilio DELBONO (MARGH-U) ritiene che, in una sede autorevole ed importante come una Commissione parlamentare, si pecchi di scarsa serietà nel momento in cui l’espressione di un parere favorevole del relatore sull’emendamento appena votato viene contraddetta da colleghi della maggioranza e del suo stesso gruppo, che dichiara di voler promuovere politiche in favore della famiglia.
Andrea DI TEODORO (FI) sottolinea come non siano ammissibili valutazioni in ordine alla serietà di un deputato che compia liberamente le proprie scelte di voto. Evidenzia altresì come l’emendamento 1.28 intenda perseguire obiettivi condivisibili attraverso strumenti, come l’aumento della pressione fiscale, che non sono invece condivisibili dalla maggioranza.
Emerenzio BARBIERI (UDC) precisa che, benché il relatore, appartenente al suo gruppo, abbia espresso parere favorevole sull’emendamento 1.28, egli ha votato contro il medesimo emendamento a causa della copertura finanziaria proposta, che prevede l’aumento della pressione fiscale.
Alfonso GIANNI (RC) evidenzia come, se vi è accordo sul merito della proposta contenuta nell’emendamento 1.28, può essere modificata la relativa compensazione, sottolineando peraltro come quella attualmente prevista preveda non aumento dell’IRPEF ma la modifica della disciplina tributaria dei redditi di capitale.
Elena Emma CORDONI (DS-U) ritiene che la maggioranza debba tenere presente il dato politico costituito da un parere del relatore in contrasto con le posizioni dei gruppi della maggioranza. Evidenzia altresì come il riconoscimento ai genitori di soggetti disabili in situazioni di gravità di benefici previdenziali, con la facoltà di procedere al riscatto, fino ad un massimo di 3 anni, dei periodi mancanti al raggiungimento del massimo pensionistico sia stato ampiamente condiviso dalla stessa maggioranza nel corso della prima lettura.
Luigi GIACCO (DS-U) evidenzia il rilievo dell’emendamento 1.28, finalizzato a prevedere provvidenze in favore dei genitori di disabili gravi, su cui durante l’esame del disegno di legge finanziaria e nel corso della prima lettura del provvedimento in esame, lo stesso ministro del lavoro e delle politiche sociali si era impegnato. Ritiene pertanto che, se si condivide il merito della proposta, possa individuarsi la relativa copertura, eventualmente anche attraverso una tassazione di scopo.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, sottolinea come l’emendamento 1.28, su cui si stanno soffermando gli interventi, sia stato già votato.
Carmen MOTTA (DS-U) osserva che, benché l’emendamento sia stato già votato, occorra tenere presente, per l’esame dei successivi emendamenti, che il presidente Santori, nella seduta dello scorso 7 luglio, ha precisato che «…» gli emendamenti suscettibili di recare oneri per la finanza pubblica e che risultino privi di autonoma copertura finanziaria, se riferiti ai commi 1, 2, 10 e 11, possono considerarsi anch’essi corredati da una implicita formula di rinvio alla legge finanziaria per la garanzia della contestuale copertura.» Evidenzia pertanto come l’argomento utilizzato dal deputato Barbieri per motivare il suo voto contrario sia improprio.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, osserva che le indicazioni tecniche fornite dal presidente Santori non implicano la condivisione delle posizioni politiche dell’opposizione, riguardando solo un giudizio di ammissibilità degli emendamenti.
Luigi MANINETTI (UDC), relatore, precisa che il suo parere favorevole sull’emendamento 1.28 è condizionato all’eliminazione della formula di copertura finanziaria e ad una riformulazione complessiva con riferimento al comma 2, lettera r).
Roberto GUERZONI (DS-U) ritiene debbano essere forniti opportuni chiarimenti in ordine all’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai commi 1, 2, 10 e 11 per quanto attine alla loro copertura finanziaria.
Emilio DELBONO (MARGH-U) sottolinea come il presidente Benedetti Valentini non abbia precisato le condizioni poste dal relatore al parere favorevole sull’emendamento 1.28.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, rileva come i pareri sugli emendamenti presentati vengano espressi dal relatore, che è da ritenersi unico interprete autentico delle proprie posizioni. La presidenza si è limitata a riepilogare il difforme parere espresso dal relatore e dal rappresentante del Governo.
Pietro GASPERONI (DS-U) ritiene debba essere chiarito, con riferimento agli emendamenti ancora da esaminare, se il parere espresso dal relatore sia a titolo personale o come rappresentante della maggioranza.
Renzo INNOCENTI (DS-U) rileva come le compensazioni proposte agli emendamenti riferiti ai commi 1, 2, 10 e 11 possano ritenersi superate a seguito del comma 41 introdotto al Senato, in base al quale agli oneri derivanti dai decreti legislativi di cui ai suddetti commi si provvede mediante finanziamenti iscritti annualmente nella legge finanziaria. Sottolinea pertanto come ci si debba assumere la responsabilità politica delle posizioni che si assumono sugli emendamenti presentati, senza addurre speciose argomentazioni a sostegno del voto contrario fondate sulle compensazioni. Invita infine il presidente a mettere in votazione i successivi emendamenti senza tenere conto della compensazione proposta, al fine di evitare alibi all’assunzione di responsabilità politiche.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, precisa che, nell’introdurre l’esame degli emendamenti, la presidenza aveva altresì precisato quanto segue: «Resta ovviamente impregiudicata la facoltà dei presentatori dei singoli emendamenti ed articoli aggiuntivi di corredare le proprie proposte emendative di autonoma clausola di copertura». Avverte pertanto che la votazione degli emendamenti proseguirà sulla base del testo presentato.
Cesare CAMPA (FI) evidenzia come debba esservi chiarezza in ordine alla copertura degli emendamenti presentati, per consentirne un sereno esame fondato su un confronto costruttivo, evitando atteggiamenti di scontro «muro contro muro» che non favoriscono la dialettica tra i gruppi.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l’emendamento Cordoni 1.29 e l’emendamento Delbono 1.40. Passa quindi all’esame dell’emendamento Cordoni 1.52, che il relatore ha invitato a ritirare, esprimendo altrimenti parere contrario.
Renzo INNOCENTI (DS-U) evidenzia l’opportunità che, al fine di favorire un reale sviluppo della previdenza complementare, vengano alla stessa destinate le necessarie risorse attraverso il conferimento del trattamento di fine rapporto: rileva peraltro come, essendo sostanzialmente il trattamento di fine rapporto un oggetto di contrattazione collettiva, debbano assicurarsi rispetto alla sua destinazione finalità certe e modalità corrette. Sottolinea pertanto come il suo gruppo non condivida il testo approvato dal Senato, nella parte in cui i fondi contrattuali vengono equiparati alle polizze individuali, ritenendo invece necessario favorire la destinazione ai fondi contrattuali con le modalità definite dalla contrattazione ed attraverso la scelta consapevole dei lavoratori. Sottolinea infine come il testo approvato dal Senato, non rispettando l’autonomia delle parti, tenda a scardinare il sistema previdenziale pubblico in danno dei lavoratori, dipendenti ed autonomi.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, apprezza, a titolo personale, alcune delle osservazioni del deputato Innocenti, dando peraltro atto al sottosegretario Brambilla di avere fornito sul punto importanti chiarimenti nel corso del dibattito in Commissione.
La Commissione respinge l’emendamento 1.52.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che, essendo imminente l’inizio dei lavori in Assemblea, occorre concludere, come convenuto, l’esame degli emendamenti al fine di trasmettere il testo alle Commissioni competenti in sede consultiva.
Elena Emma CORDONI (DS-U), evidenziato come debba essere oggetto di valutazione politica il fatto che, benché i gruppi di opposizione non abbiano adottato tecniche ostruzionistiche ed abbiano anzi segnalato pochi emendamenti su cui concentrare la discussione, non sia stato possibile esaurirne l’esame e non si sia neanche votato l’emendamento 1.19, di cui il deputato Campa ha chiesto l’accantonamento.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, rilevato come l’esame degli emendamenti si sia svolto secondo quanto convenuto dai gruppi, avverte che il provvedimento verrà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva nel testo trasmesso dal Senato.
La Commissione concorda.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.
I seguenti punti all’ordine del giorno non sono stati trattati:
SEDE CONSULTIVA
Modificazione di articoli della parte II della Costituzione.
C. 4862 Governo, approvato dal Senato.
Nuove norme sulla rappresentanza militare.
C. 932 e abbinate.
SEDE REFERENTE
Disposizioni per l’assunzione di personale da parte dell’Automobile Club d’Italia.
C. 4572 Perrotta e C. 5076 Mazzarello.
Previdenza degli spedizionieri doganali.
C. 1578 Bornacin, C. 3221 Mazzarello, C. 3734 Campa, C. 3737 Illy.
Agevolazioni per i dipendenti dell’industria mineraria siciliana.
C. 1448 Misuraca.




























