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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro pubblico e privato

Commissione Lavoro pubblico e privato

22 Ottobre 2009
in Camera

(Dal Resoconto Sommario)

SEDE CONSULTIVA


Martedì 15 ottobre 2002. – Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Pasquale Viespoli.

La seduta comincia alle 11.20.

Legge finanziaria per l’anno 2003.
C. 3200-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l’anno 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005.
C. 3201 Governo.

Tabella n.4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2003 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell’esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 ottobre scorso.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti agli articoli e alle tabelle del disegno di legge finanziaria.
Invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere su tali emendamenti.

Cesare CAMPA (FI), relatore, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti
Be
nedetti Valentini 3200-bis/XI/19.1, Perlini 3200-bis/XI/19.2, Anedda 3200-bis/XI/19.3 e Bressa 3200-bis/XI/19.4, sugli emendamenti Lo Presti 3200-bis/XI/19.5, Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5, da intendersi nel senso che gli enti previdenziali privatizzati vengano uniformati a quelli che prestano assistenza generale obbligatoria, Zanetta 3200-bis/XI/27.6, Lo Presti 3200-bis/XI/29.2, Perotta 3200-bis/XI/44.01, Guerzoni 3200-bis/XI/Tab.A.1 e Cordoni 3200-bis/XI/Tab.A.2.
Raccomanda l’approvazione del suo emendamento 3200-bis/XI/27.8 e si riserva di esprimere il parere sull’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/25.2, invitando i presentatori a chiarirne meglio il contenuto. Invita il deputato Santori a riformulare i suoi emendamenti 3200-bis/XI/25.01, in quanto non è chiaro il riferimento alla legge n. 153 del 1998, e 3200-bis/XI/25.02, di portata non chiara. Invita i presentatori a ritirare gli emendamenti Santori 3200-bis/XI/27.7, Benedetti Valentini 3200-bis/XI/27.2 e 3200-bis/XI/27.3 (gli ultimi due in quanto assorbiti dall’eventuale approvazione del suo emendamento 3200-bis/XI/27.8), Lo Presti 3200-bis/XI/29.3 e 3200-bis/XI/29.1 (in quanto assorbiti dall’eventuale approvazione dell’emendamento Lo Presti 3200-bis/XI/29.2), e Cordoni 3200-bis/XI/24.01, che interviene in una materia su cui appare più prudente attendere un’iniziativa complessiva del Governo.
Chiede l’accantonamento degli emendamenti D’Alia 3200-bis/XI/21.1, Napoli 3200-bis/XI/21.2 e Bimbi 3200-bis/XI/21.01 al fine di approfondirne il contenuto e si rimette al Governo sull’emendamento Moretti 3200-bis/XI/27.4. Quanto all’emendamento Cordoni 3200-bis/XI/27.01, pur condividendolo in linea di principio, esprime perplessità in ordine alla copertura finanziaria.
Esprime infine parere contrario sui restanti emendamenti.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 3200-bis/XI/19.1, Perlini 3200-bis/XI/19.2, Anedda 3200-bis/XI/19.3 e Bressa 3200-bis/XI/19.4, nonché sugli emendamenti Lo Presti 3200-bis/XI/19.5 e 3200-bis/XI/27.8 del relatore.
Si riserva di esprimere il parere sugli emendamenti D’Alia 3200-bis/XI/21.1, Napoli 3200-bis/XI/21.2 e Bimbi 3200-bis/XI/21.01, per i quali il relatore ha formulato una richiesta di accantonamento, così come sugli emendamenti Santori 3200-bis/XI/25.01 e 3200-bis/XI/25.02, per i quali vi è una richiesta di riformulazione da parte del relatore. Invita i presentatori dell’emendamento Cordoni 3200-bis/XI/24.01 a ritirarlo, dichiarando l’impegno del Governo ad affrontare in modo organico le questioni poste, altrimenti il parere è contrario. Si associa all’invito al ritiro degli emendamenti Santori 3200-bis/XI/27.7, Benedetti Valentini 3200-bis/XI/27.2 e 3200-bis/XI/27.3, Lo Presti 3200-bis/XI/29.3 e 3200-bis/XI/29.1; si rimette alla Commissione sull’emendamento Lo Presti 3200-bis/XI/29.2.
Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Lucà 3200-bis/XI/25.1, Innocenti 3200-bis/XI/25.2 (precisando che è intenzione del Governo sanare situazioni di dubbia legittimità determinatesi sulla base di atti di indirizzo succedutisi nel tempo), Perlini 3200-bis/XI/27.1, Moretti 3200-bis/XI/27.4, Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5, Zanetta 3200-bis/XI/27.6, Cordoni 3200-bis/XI/27.01, Gasperoni 3200-bis/XI/27.02, Innocenti 3200-bis/XI/27.03, Trupia 3200-bis/XI/27.04, Cordoni 3200-bis/XI/28.01, Franci 3200-bis/XI/29.01, Perrotta 3200-bis/XI/44.01, Guerzoni 3200-bis/XI/Tab.A.1 e Cordoni 3200-bis/XI/Tab.A.2.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Benedetti Valentini 3200-bis/XI/19.1, Perlini 3200-bis/XI/19.2, Anedda 3200-bis/XI/19.3 e Bressa 3200-bis/XI/19.4, nonché l’emendamento Lo Presti 3200-bis/XI/19.5.

Elena Emma CORDONI (DS-U), con riferimento al suo emendamento 3200-bis/XI/24.01, si dichiara disponibile ad accogliere l’invito al ritiro formulato dal relatore e dal rappresentante del Governo, purché il Governo si impegni a risolvere i problemi affrontati dalla sua proposta emendativa in sede di legge finanziaria.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fornisce le assicurazioni richieste dal deputato Cordoni.

Elena Emma CORDONI (DS-U), alla luce delle assicurazioni fornite dal rappresentante del Governo, ritira il suo emendamento 3200-bis/XI/24.01.
Esprime inoltre una valutazione favorevole sull’emendamento Lucà 3200-bis/XI/25.1, che propone un aumento del 10 per cento degli assegni familiari a partire dal 1o gennaio 2003.

La Commissione respinge l’emendamento Lucà 3200-bis/XI/25.1.

Elena Emma CORDONI (DS-U), con riferimento all’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/25.2, di cui è cofirmataria, chiarisce che tale proposta emendativa è volta ad assicurare la copertura finanziaria anche per gli atti di indirizzo adottati nel 2001, sottolineando che ciò è in linea con i provvedimenti già adottati dal Governo.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere contrario sull’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/25.2, ritenendo che non vi siano risorse finanziarie sufficienti per fare fronte a tale proposta emendativa.

Elena Emma CORDONI (DS-U) insiste per la votazione dell’emendamento Innocenti3200-bis/XI/25.2, di cui è cofirmataria.

La Commissione respinge l’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/25.2.

Angelo SANTORI (FI), accogliendo l’invito del relatore, ritira il suo emendamento 3200-bis/XI/25.01 e riformula il suo emendamento 3200-bis/XI/25.02.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere contrario sull’emendamento Santori 3200-bis/XI/25.02 (seconda versione).

Angelo SANTORI (FI) ritira il suo emendamento 3200-bis/XI/25.02 (seconda versione).

Roberto GUERZONI (DS-U) fa proprio l’emendamento Santori 3200-bis/XI/25.02 (seconda versione), ritirato dal presentatore, sottolineando come il parere votato dalla Commissione in sede di esame del documento di programmazione economico-finanziaria si muova proprio nella direzione indicata dall’emendamento in esame.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI osserva che la legge finanziaria non è la sede idonea per intervenire nella materia affrontata dall’emendamento in esame. Ribadisce pertanto il parere contrario già espresso.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Santori 3200-bis/XI/25.02 (seconda versione), ritirato dal presentatore e fatto proprio dal deputato Guerzoni, e Perlini 3200-bis/XI/27.1.

Dopo che Angelo SANTORI (FI) ha ritirato il suo emendamento 3200-bis/XI/27.7, la Commissione, con distinte votazioni, approva l’emendamento 3200-bis/XI/27.8 del relatore (risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Benedetti Valentini 3200-bis/XI/27.2 e 3200-bis/XI/27.3), e respinge l’emendamento Moretti 3200-bis/XI/27.4.

Andrea DI TEODORO (FI), con riferimento al suo emendamento 3200-bis/XI/27.5, chiarisce che lo stesso è volto ad estendere anche agli enti previdenziali privatizzati le norme vigenti in materia di abolizione del divieto di cumulo tra pensioni di anzianità e redditi da lavoro.

Elena Emma CORDONI (DS-U) dichiara di non condividere il contenuto dell’emendamento Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5, che a suo avviso lede l’autonomia degli enti previdenziali privatizzati.

Andrea DI TEODORO (FI) giudica infondati i rilievi critici del deputato Cordoni, sottolineando la necessità di superare il grave contenzioso esistente in materia. Si riserva di riformulare l’emendamento in questione.
L’emendamento Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5 viene quindi accantonato.

Valter ZANETTA (FI) chiede di conoscere le motivazioni del parere contrario espresso dal rappresentante dal Governo sul suo emendamento 3200-bis/XI/27.6, che propone di ridurre da trenta a venti anni il requisito dell’iscrizione e della contribuzione alla Cassa degli ingegneri e degli architetti richiesto dalla legge per poter maturare il diritto alla pensione di vecchiaia.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa presente che sulle questioni relative al tema delle pensioni il Governo intende evitare interventi che riguardino singole categorie di soggetti. Ritiene inoltre che l’emendamento in esame leda l’autonomia della Cassa degli ingegneri e degli architetti ed incida sui bilanci tecnici. Si dichiara peraltro disponibile ad approfondire la tematica in questione.

Valter ZANETTA (FI), alla luce della disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo, ritira il suo emendamento 3200-bis/XI/27.6.

Elena Emma CORDONI (DS-U), con riferimento al suo emendamento 3200-bis/XI/27.01, volto a prevedere che, a decorrere dal 1o gennaio 1993, ai titolari di pensioni spetti l’integrazione al trattamento minimo, indipendentemente dal reddito del coniuge, osserva che, nonostante gli impegni dichiarati dal Governo, tale problema non è stato ancora definitivamente superato. Sottolinea che l’emendamento in esame persegue una finalità di giustizia e che la sua approvazione si tradurrebbe nel riconoscimento di una battaglia che le donne stanno conducendo da molti anni.

Cesare CAMPA (FI), relatore, pur riconoscendo l’importanza del problema sollevato con l’emendamento in esame, ritiene che la legge finanziaria non sia la sede idonea per dare ad esso una soluzione.

La Commissione respinge l’emendamento Cordoni 3200-bis/XI/27.01.

Elena Emma CORDONI (DS-U), con riferimento all’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02, di cui è cofirmataria, dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso su tale proposta emendativa, in quanto all’interno della legge finanziaria esistono gli stanziamenti per far fronte alle esigenze legate al trattamento di quiescenza del personale delle Ferrovie dello Stato.

Antonino LO PRESTI (AN) ritiene che il problema affrontato dall’emendamento in esame possa essere più opportunamente affrontato in altra sede, che potrebbe essere rappresentata dall’esame delle proposte di legge n. 228 e abbinate, già all’esame della Commissione lavoro.
Dopo aver espresso perplessità in ordine all’ammissibilità della proposta emendativa in discussione, invita i deputati dell’opposizione ad evitare atteggiamenti demagogici.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, precisa che la sua decisione di non esprimersi sull’ammissibilità degli emendamenti presentati è stata dettata da una valutazione di opportunità politica e non dall’intenzione della presidenza di abdicare ad una sua funzione.
Infatti, anche in presenza di emendamenti di dubbia ammissibilità, ha ritenuto di sottoporli comunque all’esame della Commissione al fine di consentire un costruttivo dibattito tra maggioranza, opposizione e Governo. Ritiene che l’opportunità 
della scelta operata dalla presidenza sia dimostrata dagli impegni assunti dal Governo in questa sede.
Nella consapevolezza che è intendimento di tutti i gruppi presenti in Commissione risolvere il problema del trattamento di quiescenza del personale delle Ferrovie dello Stato, rileva come peraltro la sede più idonea per farlo sia rappresentata da una proposta di legge ordinaria.

Cesare CAMPA (FI), relatore, pur condividendo nel merito l’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02, rileva che ha deciso di non presentare un emendamento di analogo contenuto nella consapevolezza che avrebbe sollevato problemi di ammissibilità.

Elena Emma CORDONI (DS-U) ritiene che non sia opportuno discutere ora sull’ammissibilità della proposta emendativa in esame, sottolineando peraltro come siano stati approvati dalla Commissione alcuni emendamenti di dubbia ammissibilità.
Insiste per la votazione dell’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02, di cui è cofirmataria, in quanto ritiene che la Commissione debba dare un chiaro segnale di volontà politica sulla materia affrontata da tale proposta emendativa. Giudica inoltre infondati i rilievi in merito al fatto che la legge finanziaria non sia la sede idonea per affrontare il problema in esame.

Antonino LO PRESTI (AN) rileva l’esigenza di arginare il tentativo, posto in essere dall’opposizione, di speculare sul malessere del personale delle Ferrovie dello Stato, sottolineando come la volontà politica a cui fa riferimento il deputato Cordoni sia già stata affermata dalla Commissione. Poiché ritiene che l’emendamento in esame sarebbe sicuramente dichiarato inammissibile in sede di Commissione bilancio, chiede alla presidenza di valutarne l’ammissibilità.

Antonino GAZZARA (FI), fermo restando che la dichiarazione di ammissibilità degli emendamenti rientra tra le competenze della presidenza, ritiene che l’emendamento in esame non susciti perplessità quanto al merito e che, se fosse considerato ammissibile, si dovrebbe esprimere su di esso un voto favorevole.

Lino DUILIO (MARGH-U) giudica quanto meno «originali» le dichiarazioni in ordine a presunti motivi di opportunità politica che avrebbero indotto la presidenza a non procedere alla valutazione di ammissibilità degli emendamenti.
Quanto ai rilievi formulati dai deputati Lo Presti e Gazzara, ritiene che si sia creata una situazione paradossale, in quanto si intenderebbe demandare alla Commissione bilancio decisioni su materie di competenza della Commissione lavoro.
Precisa, inoltre, che non vi è alcun atteggiamento demagogico da parte dell’opposizione.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ricorda che la materia affrontata dall’emendamento in esame forma oggetto di un provvedimento per il quale il Governo ha già individuato la copertura finanziaria.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, dopo aver sottolineato la strumentalità dell’atteggiamento volto ad aggirare i problemi di merito attraverso il richiamo alle regole procedurali, osserva che la presidenza, anche in questa fase del dibattito, potrebbe legittimamente dichiarare l’inammissibilità dell’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02 per estraneità di materia e per inidoneità della copertura finanziaria: non ritiene, tuttavia, di farlo, in quanto non è sua intenzione cambiare l’orientamento precedentemente assunto di dichiarare l’inammissibilità solo in caso di palese contrasto con la normativa contabile, rimettendo tutti i casi dubbi alla V Commissione.
Nell’esprimere rammarico per il fatto che non è stata colta una opportunità politica offerta dalla presidenza, propone di accantonare l’emendamento in esame al fine di formularne un altro su cui vi sia la convergenza unanime di tutti i gruppi rappresentati in Commissione.

Elena Emma CORDONI (DS-U), nel fare presente che i gruppi di maggioranza potrebbero sottoscrivere l’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02, paventa che dietro la proposta di accantonamento formulata dalla presidenza si celi il rischio che tale proposta emendativa sia l’unica a formare oggetto di una valutazione di ammissibilità da parte della presidenza. Chiede pertanto assicurazioni in merito.

Roberto ALBONI (AN) condivide la proposta del presidente, che a suo avviso è finalizzata unicamente a far convergere la Commissione su un emendamento ampiamente condiviso.

Antonino LO PRESTI (AN) ritiene che l’atteggiamento dell’opposizione sia demagogico e che ad esso sia sotteso il tentativo strumentale di conquistare in modo capzioso la benevolenza di una categoria di lavoratori. Per parte sua, dichiara di non avere alcuna difficoltà a votare né a favore, per ragioni di merito, né contro, per correttezza procedurale, sull’emendamento in esame.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, accantona l’emendamento Gasperoni 3200-bis/XI/27.02.

Elena Emma CORDONI (DS-U), con riferimento all’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/27.03, concernente il superamento del divieto di cumulo tra rendita infortunistica e pensione da lavoro, invita la Commissione ad esprimere un voto favorevole.

La Commissione respinge l’emendamento Innocenti 3200-bis/XI/27.03.

Elena Emma CORDONI (DS-U) illustra le finalità dell’emendamento Trupia 3200-bis/XI/27.04, di cui è cofirmataria, concernente il trattamento pensionistico dei lavoratori postelegrafonici cessati dal servizio dal 1o ottobre 1994 al 1o ottobre 1995, raccomandandone l’approvazione.

La Commissione respinge l’emendamento Trupia 3200-bis/XI/27.04.

Elena Emma CORDONI (DS-U), nell’illustrare le finalità del suo emendamento 3200-bis/XI/28.01, sottolinea che le risorse finanziarie per fare fronte a tale proposta emendativa sono già contenute in un fondo attualmente inutilizzato in quanto gli infortuni coperti da assicurazione difficilmente raggiungono livelli così gravi come quelli previsti dalla legge.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI fa presente che il parere contrario espresso sull’articolo aggiuntivo Cordoni 3200-bis/XI/28.01 è motivato dalla necessità di un indispensabile approfondimento per verificarne l’impatto in termini finanziari. Manifesta tuttavia disponibilità ad affrontare la questione posta dall’emendamento e, di conseguenza, invita i presentatori a ritirarlo.

Elena Emma CORDONI (DS-U) ritira il suo articolo aggiuntivo 3200-bis/XI/28.01 ed auspica che la disponibilità manifestata dal sottosegretario possa avere un riscontro nel prosieguo dell’esame dei documenti di bilancio.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l’emendamento Lo Presti 3200-bis/XI/29.2, risultando di conseguenza assorbiti gli emendamenti Lo Presti 3200-bis/XI/29.3 e 3200-bis/XI/29.1, e respinge l’articolo aggiuntivo Franci 3200-bis/XI/29.01.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, constata l’assenza dei presentatori dell’articolo aggiuntivo Perrotta 3200-bis/XI/44.01; si intende che vi abbiano rinunciato.

Roberto GUERZONI (DS-U) si dichiara disponibile, a fronte di una eventuale disponibilità del Governo a pronunciarsi favorevolmente, a riformulare il suo emendamento 3200-bis/XI/Tab.A.1, nel senso di ridurre della metà la previsione di spesa per il 2003.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ribadisce il parere contrario su tale emendamento.

La Commissione respinge l’emendamento Guerzoni 3200-bis/XI/Tab.A.1

Elena Emma CORDONI (DS-U) illustra il suo emendamento 3200-bis/XI/Tab.A.2, finalizzato a prevedere il rifinanziamento delle disposizioni recanti benefici contributivi per i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, assicurata la disponibilità del Governo a valutare in modo adeguato la questione prospettata nell’emendamento in esame, invita i presentatori a ritirarlo.

Elena Emma CORDONI (DS-U), preso atto della disponibilità manifestata dal rappresentante del Governo, ritira il suo emendamento 3200-bis/XI/Tab.A.2.

Andrea DI TEODORO (FI) illustra una nuova formulazione del suo emendamento 3200-bis/XI/27.5.

Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere favorevole sull’emendamento Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5, nel testo riformulato.

Elena Emma CORDONI (DS-U) esprime l’auspicio che la stessa attenzione riservata alla riformulazione dell’emendamento Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5 sia rivolta anche ad altre proposte emendative.

La Commissione approva l’emendamento Di Teodoro 3200-bis/XI/27.5, nel testo riformulato.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) sospende brevemente la seduta al fine di consentire un approfondimento sugli emendamenti in precedenza accantonati.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli emendamenti D’Alia 3200-bis/XI/21.1 e Angela Napoli 3200-bis/XI/21.2 nonché dell’articolo aggiuntivo Bimbi 3200-bis/XI/21.01; si intende che vi abbiano rinunciato.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) passa all’esame dell’articolo aggiuntivo Gasperoni 3200-bis/XI/27.02.

Antonino LO PRESTI (AN), pur ribadendo che l’articolo aggiuntivo in esame avrebbe dovuto essere dichiarato inammissibile dalla presidenza, dichiara voto favorevole.

Luigi LAZZARI (FI) dichiara che il gruppo di Forza Italia voterà a favore dell’articolo aggiuntivo, che ritiene peraltro di dover sottoscrivere.

Giovanni DIDONÈ (LNP), preso atto che l’articolo aggiuntivo è stato considerato ammissibile dalla presidenza, lo sottoscrive e dichiara il voto favorevole del gruppo della Lega nord.

Alfonso GIANNI (RC), pur ricordando che il gruppo di Rifondazione comunista ha adottato come metodo quello di presentare emendamenti direttamente presso la Commissione bilancio, sottoscrive l’articolo aggiuntivo in esame e dichiara voto favorevole.

Elena Emma CORDONI (DS-U) ritiene che i rappresentanti della maggioranza, piuttosto che esercitarsi in disquisizioni circa l’ammissibilità degli emendamenti, farebbero meglio ad impegnarsi affinché agli emendamenti approvati siano garantita concreta attuazione.

Antonino LO PRESTI (AN) giudica strumentali le considerazioni del deputato Cordoni, e la invita a mostrare analoga sensibilità anche per altri emendamenti riferiti a questioni importanti di competenza della Commissione. Conferma infine il voto favorevole del gruppo di Alleanza nazionale.

La Commissione approva l’articolo aggiuntivo Gasperoni 3200-bis/XI/27.02.

Cesare CAMPA (FI), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole con osservazioni.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che i deputati Cordoni, Delbono e Sgobio hanno presentato una proposta alternativa di relazione.

Elena Emma CORDONI (DS-U) illustra la sua proposta alternativa di relazione, sottolineando l’incapacità del Governo e della maggioranza di offrire risposte adeguate alla gravità della situazione economica del paese. Tale incapacità, peraltro, renderà necessario il ricorso ad una manovra aggiuntiva, che potrà essere evitata solo se il Governo si mostrerà disponibile – come invece, allo stato, non sembra essere – ad accettare modifiche radicali dell’impianto dei documenti del bilancio.
La manovra proposta dal Governo appare inadeguata a risolvere le numerose questioni che affliggono la finanza pubblica e, in particolare, il mondo del lavoro. Si sofferma, in particolare, su alcuni aspetti messi opportunamente in luce dalla proposta alternativa di relazione. Osserva, ad esempio, che le risorse previste dall’articolo 20 per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego risultano insufficienti al fine di adeguare le retribuzioni all’inflazione reale, dal momento che è stato assunto come punto di riferimento un tasso di inflazione programmata che si discosta sensibilmente dall’aumento reale dei prezzi.
Esprime inoltre rilievi critici sull’articolo 21, che ripropone il blocco generalizzato delle assunzioni a tempo indeterminato da parte delle pubbliche amministrazioni. Tale disposizione introduce il rischio concreto di creare una paralisi dell’operato delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, anche in considerazione del fatto che non si intende trasformare le forme contrattuali più precarie in contratti a tempo indeterminato. Peraltro, il blocco delle assunzioni per gli enti locali mina il principio di autonomia previsto dalla riforma del titolo V della Costituzione. In tale quadro, viene ridotta la possibilità per le pubbliche amministrazioni e gli enti locali di effettuare il turn over ovvero di procedere a nuove assunzioni per coprire i posti disponibili a seguito dei pensionamenti.
Rileva inoltre come, con la soppressione del credito d’imposta per le imprese che effettuano assunzioni a tempo indeterminato, venga di fatto eliminato uno strumento utile per i lavoratori e le imprese, nonostante negli ultimi anni abbia fatto registrare risultati positivi in termini occupazionali.
Il testo del disegno di legge finanziaria non contiene norme per incentivare l’occupazione giovanile, mentre sarebbe opportuno destinare adeguate risorse a tale finalità. Non è prevista inoltre alcuna misura volta a fronteggiare il grave problema della sicurezza nei luoghi di lavoro né ad accelerare i tempi del processo del lavoro.
Osserva altresì che il disegno di legge finanziaria non traduce in norme l’impegno di estendere la platea dei beneficiari dell’aumento a 516 euro delle pensioni minime; si decide peraltro che le disponibilità stanziate per la concessione del beneficio previsto dall’articolo 38 della legge 448 del 2001 e non utilizzate siano destinate ad altre finalità.
Quanto al principio del superamento del divieto di cumulo tra reddito da lavoro e pensione, previsto dall’articolo 27, pur giudicandolo condivisibile, esprime preoccupazione per la formulazione generica della norma che potrà forse consentire l’emersione di una parte di lavoro nero, ma risulta in contrasto con la disposizione, prevista nelle delega previdenziale, di incentivazione alla permanenza al lavoro.
Ricordato infine che la manovra finanziaria non contiene una norma specifica 
per la riforma degli ammortizzatori sociali, ribadisce la netta contrarietà della sua parte politica.

Alfonso GIANNI (RC) dichiara voto contrario alla proposta di relazione favorevole, in coerenza con la valutazione negativa sulla manovra finanziaria proposta dal Governo. Osserva che l’esecutivo non considera la previdenza ed il lavoro un tema prioritario da affrontare in termini adeguati, dimostrando di non comprendere la gravità della situazione resa evidente, ad esempio, dalle recenti vicende che hanno caratterizzato la crisi della Fiat. In tale contesto, la manovra finanziaria del Governo può essere considerata una sorta di ponte verso una situazione ancora peggiore rispetto a quella attuale.

Emilio DELBONO (MARGH-U) rileva anzitutto che le continue dichiarazioni del Presidente del Consiglio, il quale ha espresso disponibilità a modificare ampie parti del disegno di legge finanziaria, fanno sorgere il dubbio che il Governo non intenda difendere l’impianto originario sottoposto all’esame delle Camere.
Nel richiamare i contenuti della proposta alternativa di relazione, sottolinea, in particolare, l’ambiguità di misure quale quella finalizzata alla riduzione dell’IRPEF e denuncia l’assenza di interventi volti ad incentivare le imprese nonché il deprecabile tentativo di introdurre tagli delle risorse destinate alla scuola, alla sanità ed agli enti locali.
Nel ribadire il giudizio convintamente negativo della sua parte politica sulla manovra finanziaria proposta dal Governo, dichiara voto contrario sulla proposta del relatore favorevole.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole con osservazioni formulata dal relatore, risultando di conseguenza preclusa la proposta alternativa di relazione dei deputati Cordoni ed altri.

La Commissione nomina altresì il deputato Campa quale relatore presso la V Commissione.


SEDE REFERENTE


Martedì 15 ottobre 2002. – Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Grazia Sestini.

La seduta comincia alle 15.30.

Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro.
C. 3193 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell’esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 ottobre 2002.

Lino DUILIO (MARGH-U) manifesta in premessa rammarico e stupore per le affermazioni contenute nella relazione del deputato Santori, il quale ha sostenuto l’assoluta inefficacia della politica dei Governi di centro sinistra in materia di flessibilità del mercato del lavoro e di lotta alla disoccupazione. Ritiene che tali affermazioni siano infondate e contraddicano l’esigenza di affrontare le tematiche del lavoro con spirito bipartisan.
Per quanto riguarda il merito del provvedimento in esame, lamenta innanzitutto l’eccessiva quantità di deleghe in esso contenute, peraltro caratterizzate da estrema ampiezza e genericità. Ricorda in proposito che nella precedente legislatura l’opposizione di allora protestò assai vivacemente contro il ricorso allo strumento della delega legislativa, sostenendo che essa comporta una spoliazione del Parlamento.
Tuttavia, sottolinea che il suo gruppo condivide l’obbiettivo di innovare il mercato del lavoro al fine di favorire la crescita dell’occupazione, tanto è vero che al Senato ha presentato una proposta di legge sulla stessa materia, dalla quale si trarrà spunto per formulare alcune proposte emendative rispetto al provvedimento in esame.
Rileva infatti in primo luogo l’esigenza di superare l’approccio del tutto uniforme presente nel testo in esame, dal quale non emerge in modo chiaro la distinzione tra «mercato del lavoro» e «mercati del lavoro». Tale approccio non tiene conto delle modifiche intervenute nelle competenze regionali a seguito del nuovo titolo V della Costituzione.
Per quanto riguarda l’articolo 4, comma 1, che fa riferimento a varie tipologie di lavoro, ravvisa l’esigenza di preoccuparsi non solo dell’oggetto ma anche dei soggetti. Bisogna cioè evitare che il concetto di flessibilità venga recepito acriticamente e ideologicamente come la panacea di tutti i mali. Sottolinea di non aver trovato alcun riferimento all’esigenza di evitare che la flessibilità diventi precarietà. Cita l’esempio del problema dei versamenti contributivi, che non viene affrontato nel provvedimento in esame, mentre nella proposta di legge presentata dal suo gruppo al Senato era individuata una soluzione che consentiva al lavoratore, attraverso una specifica card, di cautelarsi nei periodi di interruzione dal lavoro.
Dichiara altresì di non condividere il ricorso agli strumenti del lavoro a tempo determinato o temporaneo anche per soddisfare le quote previste dal collocamento obbligatorio per i disabili. Osserva che nella scorsa legislatura si era posto mano ad una incisiva riforma del collocamento obbligatorio, che aveva condotto all’approvazione della legge n. 68 del 1999, proprio per andare incontro alle esigenze delle aziende.
Considera altrettanto insoddisfacente la disciplina dei cosiddetti lavoratori atipici, che non recupera lo sforzo che era stato compiuto nella scorsa legislatura per tentare di introdurre un minimo di certezze in questo settore. Rileva che non si può affrontare con efficacia questo problema senza contestualmente tenere conto degli aspetti di natura previdenziale.
Ritiene che quest’ultimo sia uno dei difetti principali di un provvedimento 
molto vasto e che ha l’ambizione di innovare profondamente il mercato del lavoro: il fatto cioè che non si tiene conto della materia previdenziale.
Auspica infine che la maggioranza sia disponibile ad un confronto costruttivo nel merito, per il quale preannunzia la disponibilità del suo gruppo.

Emilio DELBONO (MARGH-U), nel condividere le considerazioni del deputato Duilio, in particolare sulle apprezzabili riforme avviate nella scorsa legislatura, sottolinea innanzitutto che il disegno di legge in esame è affetto da un grave vizio di incostituzionalità, in quanto viola palesemente il titolo V della Costituzione, che affida il sistema di collocamento alla competenza concorrente delle regioni. Condivide altresì l’osservazione sull’eccessiva genericità delle deleghe contenute nel testo.
Per quanto riguarda la riforma del sistema di collocamento, ritiene che non si ravvisi alcuna novità, limitandosi a riferimenti all’obbiettivo dell’efficienza, senza peraltro chiarire come si possa avviare il SIL (sistema informativo lavoro) a costo zero. Appare inoltre pleonastico il richiamo al mantenimento da parte dello Stato delle funzioni relative alla vigilanza in materia di lavoro, a meno che non ci sia l’idea di destrutturare il sistema delle regole, che è cosa diversa dalla gestione, che può esser affidata a soggetti privati.
Esprime preoccupazione per l’assoluta vaghezza della norma relativa all’intermediazione di manodopera, per la quale sarebbe stato necessario un provvedimento ad hoc, in quanto il Parlamento non può essere esautorato in questa materia. Si fa riferimento a principi generali così vaghi da poter significare tutto e il contrario di tutto: una delega in bianco estremamente pericolosa in questa materia.
Per quanto riguarda le varie tipologie contrattuali di cui all’articolo 4, alcune sembrano preludere ad una flessibilità selvaggia, per cui bisognerebbe entrare più nel dettaglio ed arrivare ad una specificazione ulteriore.
Il tema della certificazione dei rapporti di lavoro richiama una grande questione politica, la divisione dei sindacati. Nel momento in cui si affida alla contrattazione decentrata, cui si vorrebbe attribuire piena forza legale, addirittura la definizione di tipologie contrattuali, sono evidenti i rischi cui si può andare incontro in un momento di divisione sindacale. Sempre a questo proposito, ritiene necessario chiarire quali siano le «strutture pubbliche aventi competenze in materia» che dovrebbero sostituirsi agli enti bilaterali: si tratta di un riferimento estremamente generico di cui non si comprende il senso e la finalità.
Giudica inoltre un passo indietro estremamente negativo, rispetto alla legge n. 68 del 1999, il ricorso al lavoro a tempo determinato o temporaneo per il collocamento dei disabili. Se infatti si intende demolire l’impianto di quella legge si rischia di andare in direzione di una concezione assistenzialistica.
Ritiene inoltre opportuno un chiarimento della disposizione che prevede l’utilizzo dei «contratti intermittenti» anche per gli iscritti nelle liste di mobilità.
Manifesta la disponibilità del suo gruppo a collaborare alla stesura di un testo che sia caratterizzato da maggiore chiarezza, in particolare nella definizione di alcune nuove tipologie contrattuali, rilevando che l’eccessiva genericità in tale campo rischierebbe di espropriare del suo ruolo la Commissione lavoro, la quale peraltro dovrebbe poter disporre di tempi più ampi per il dibattito.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

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