284ª Seduta
Presidenza del Vice Presidente
MORRA
La seduta inizia alle ore 15,35.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2000/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) (n. COM (2012) 15 definitivo)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà e rinvio)
Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.
La senatrice BLAZINA (PD) ritiene che l’argomento sia già stato adeguatamente approfondito in precedenza dalla Commissione e conferma il pieno sostegno del suo Gruppo alla finalità dell’atto.
La relatrice BIANCHI rileva che sono già pervenute le osservazioni della 14° Commissione permanente, ma che sull’atto deve ancora esprimersi la Commissione esteri. Illustra quindi una bozza di risoluzione favorevole da lei predisposta, pubblicata in allegato al resoconto.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei per l’imprenditoria sociale (n. COM (2011) 862 definitivo)
(Osservazioni alla 6a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Riprende l’esame sospeso nella seduta di ieri.
Il PRESIDENTE ricorda che nella precedente seduta il relatore Pontone ha illustrato l’atto, proponendo l’espressione di osservazioni non ostative.
Al fine di svolgere un adeguato approfondimento delle questioni affrontate dall’atto comunitario, su richiesta del Gruppo PD si conviene di rinviarne l’esame ad altra seduta.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(3155) Ratifica ed esecuzione del Trattato tra il Regno del Belgio, la Repubblica di Bulgaria, la Repubblica ceca, il Regno di Danimarca, la Repubblica federale di Germania, la Repubblica di Estonia, l’Irlanda, la Repubblica ellenica, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, la Repubblica italiana, la Repubblica di Cipro, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Lituania, il Granducato di Lussemburgo, la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Malta, il Regno dei Paesi Bassi, la Repubblica d’Austria, la Repubblica di Polonia, la Repubblica portoghese, la Romania, la Repubblica di Slovenia, la Repubblica slovacca, la Repubblica di Finlandia, il Regno di Svezia, il Regno unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (Stati membri dell’Unione europea) e la Repubblica di Croazia, relativo all’adesione della Repubblica di Croazia all’Unione europea, e dell’Atto relativo alle condizioni di adesione, con allegati, protocollo, Atto finale, dichiarazioni e scambio di lettere, fatto a Bruxelles il 9 dicembre 2011, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 3a Commissione. Esame. Parere favorevole con osservazione)
Introducendo l’esame, il relatore CASTRO (PdL) rileva che il Trattato relativo all’adesione della Repubblica di Croazia all’Unione europea costituisce un ulteriore passo avanti nel processo di integrazione dei Paesi dei Balcani occidentali. Si sofferma in particolare sull’Atto finale, che riepiloga i testi adottati dalla Conferenza tra gli Stati membri dell’Unione e la Repubblica di Croazia: tra questi, quelli sulla libera circolazione dei lavoratori, nell’ambito di un’economia di mercato moderna. Tra le condizioni di adesione della Croazia all’UE e degli atti di adattamento conseguenti all’adesione segnala il richiamo alla normativa comunitaria in tema di libera prestazione di lavoro, formazione e rispetto delle normative sociali.
In conclusione, considerati i limitati profili di competenza e vista l’importanza strategica della ratifica, ritiene che ricorrano le condizioni per un orientamento positivo della Commissione, proponendo pertanto l’espressione di un parere favorevole.
La senatrice BLAZINA (PD) sottolinea il particolare rilievo dei temi del lavoro e della libera circolazione, soffermandosi, in particolare, su quello assai delicato dei lavoratori transfrontalieri. Queste questioni potranno essere meglio definite a suo avviso per effetto dell’adesione della Repubblica di Croazia all’Unione europea e la stessa accelerazione dell’iter data al processo di adesione sta a dimostrare il grande interesse dell’Italia nei confronti di esse. Si contribuirà così anche ad una maggiore integrazione dei mercati delle persone e delle merci in un’area geografica assai strategica.
Nell’annunciare il favore del suo Gruppo nei confronti del disegno di legge, la senatrice CARLINO (IdV) auspica il forte impegno del Governo con riferimento ai problemi occupazionali che questo ulteriore allargamento dell’Europa può determinare.
Si associa la senatrice SBARBATI (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), la quale sottolinea come, fermo restando il pieno consenso alle finalità dell’allargamento dell’Unione europea, esistano tuttavia delle problematiche nodali destinate ad essere complicate, anziché risolte, per effetto dell’allargamento medesimo. A suo avviso occorrerebbe che la dimensione sovranazionale venisse peraltro propugnata con maggiore coraggio, non limitandosi ad un’Europa di mercati, bensì ponendo le basi reali e concrete per un’Europa dei popoli e dei cittadini.
Per la senatrice POLI BORTONE (CN:GS-SI-PID-IB) il senatore Castro ha colto con molta efficacia tutti gli aspetti essenziali di un processo importante quale quello dell’allargamento verso l’area balcanica, che si affaccia sul Mediterraneo ed ha particolare interesse strategico. Si tratta di un passo importante, con riferimento al quale l’Italia deve mettere tutto il suo impegno. Coglie l’occasione per esprimere preoccupazione con riferimento specifico ad alcuni profili di carattere fiscale che rischiano di risultare particolarmente penalizzanti per l’Italia.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il senatore CASTRO (PdL) dà lettura di un parere favorevole con osservazione, pubblicato in allegato al resoconto.
Dissente da tale formulazione la senatrice SBARBATI (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), a parere della quale la Commissione dovrebbe opportunamente cogliere la complessità del tema dell’adesione della Croazia all’Unione europea, evitando che il proprio apporto sia limitato alla materia occupazionale.
Il senatore PASSONI (PD) mette invece in guardia dall’includere nel parere considerazioni di indubbia rilevanza politica generale, ma estranee all’ambito di competenza della Commissione.
Presente il prescritto numero di senatori il PRESIDENTE mette quindi ai voti la bozza di parere del relatore, che è approvata.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La senatrice POLI BORTONE (CN:GS-SI-PID-IB), prendendo spunto dall’atto di sindacato ispettivo n. 4-06851, a sua firma, riguardante i lavoratori ex somministrati della Ilva s.p.a., si sofferma sulla vicenda, che ritiene non debba sfuggire alla Commissione.
Concorda il senatore CASTRO (PdL), a giudizio del quale un approfondimento delle circostanze riferite dalla senatrice Poli Bortone può aver luogo nel quadro dell’indagine conoscitiva sulle conseguenze occupazionali derivanti dagli effetti della crisi economico-finanziaria, che è in corso di svolgimento da parte della Commissione.
Conviene anche il senatore NEROZZI (PD), sottolineando comunque l’opportunità che ogni ulteriore audizione venga filtrata ed inquadrata all’interno di un programma di carattere generale.
Il presidente MORRA assicura che rappresenterà queste considerazioni al presidente Giuliano ai fini di ogni ulteriore decisione sul punto.
La seduta termina alle ore 16,20.
SCHEMA DI risoluzione PROPOSTO DALLA RELATRICE SULL’ATTO COMUNITARIO N. COM (2012) 15 DEFINITIVO SOTTOPOSTO AL PARERE MOTIVATO SULLA SUSSIDIARIETA’
La Commissione lavoro, previdenza sociale,
esaminata ai sensi dell’articolo 144, comma 1, del Regolamento, la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2004/40/CE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici);
premesso che le criticità sull’impianto della direttiva 2004/40/CE sono state espresse sia nel corso dell’esame della medesima direttiva (COM (2011) 348 definitivo) presso la Commissione lavoro, sia in ambito europeo, presso il Consiglio ed il Parlamento, tanto da rendere necessarie modifiche sostanziali al testo;
valutato che la proposta in esame sancisce un ulteriore slittamento dei termini di recepimento della direttiva 2004/40/CE, sulla medesima materia, dal 30 aprile 2012 al 30 aprile 2014, onde evitare una situazione giuridica incerta, nel caso in cui non ci fosse il tempo necessario per apportare le modifiche suddette entro la data del 30 aprile 2012;
esaminati i rilievi espressi dalla 14a Commissione permanente,
considerato che la proposta è conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità,
si esprime in senso favorevole.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3155
La 11a Commissione permanente, esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge in titolo, esprime parere favorevole, invitando il Governo a monitorare l’impatto socio-occupazionale dell’ingresso della Croazia, con particolare riguardo agli insediamenti produttivi di confine.
Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari
Riunione n. 64
MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2012
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Orario: dalle ore 15,30 alle ore 15,55
PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI
283ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
La seduta inizia alle ore 16.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il presidente GIULIANO comunica che a causa dell’indisponibilità del rappresentante del Governo, lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno è rinviato alla prossima settimana.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2000/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (diciottesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) (n. COM (2012) 15 definitivo)
(Esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, e rinvio)
La relatrice BIANCHI (PdL) ricorda che l’approfondimento in merito al recepimento della direttiva 2004/40/CE (COM (2011) 348 definitivo), concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori che sono esposti a campi elettromagnetici durante il lavoro, ha impegnato i lavori della Commissione lo scorso settembre. L’esame dell’Atto fu attento e dettagliato, grazie anche allo svolgimento di audizioni informali di rappresentanti sindacali e di membri delle associazioni di radioprotezione medica, nonché di alcuni esperti del CNR e dell’INAIL. Al termine dell’esame della suddetta direttiva, la Commissione si espresse con l’approvazione di una risoluzione favorevole con osservazioni e condizioni, che includevano sia le considerazioni fornite nel corso delle audizioni svoltesi, sia le perplessità espresse dalla delegazione italiana in ambito europeo. A tal riguardo, ricorda la posizione assunta dal Governo italiano presso il Consiglio UE in sede di esame della direttiva: le principali criticità riguardavano la definizione numerica di alcuni valori da cui derivano i livelli di esposizione, una formulazione eccessivamente estesa della deroga per le attività di risonanza magnetica, che avrebbe reso impraticabile l’efficace attività di ispezione e vigilanza, nonché l’introduzione della possibilità di una deroga universale per qualsiasi tipo di attività, a discrezione degli Stati membri. Inoltre, considerato che più di 15 delegazioni europee avevano presentato osservazioni scritte e che erano state manifestate diverse riserve sulla proposta della Commissione, la Presidenza polacca di turno promosse l’avvio di un gruppo di lavoro informale, composto dagli esperti delle varie delegazioni e coordinato dall’esperto di riferimento della Presidenza medesima, con il possibile supporto anche di membri dell’International Commission for Non-Ioning Radiation Protection (ICNIRP) – organismo non governativo di esperti scientifici indipendenti, formalmente riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità -, con il compito di condividere i punti fondamentali di una prima proposta di mediazione da presentarsi da parte della Presidenza polacca.
Sulla base delle nuove raccomandazioni dell’ICNIRP, la Commissione europea aveva dunque provveduto ad elaborare una proposta di direttiva che, si differenziava dalla precedente direttiva 2004/40/CE, in quanto conteneva definizioni più chiare per gli effetti nocivi sulla salute; un sistema modificato per i valori limite e i valori di riferimento diversi dagli attuali valori limite per l’ambito di frequenze da 0 a 100 kHz; indicatori volti a facilitare le misurazioni di calcolo e fornire orientamenti per la presa in considerazione delle incertezze di misurazione; l’esenzione dei limiti di esposizione per il settore della RMI (risonanza magnetica per immagini) e delle attività correlate ed il riconoscimento del diritto per le forze militari di utilizzare un sistema di protezione adatto alle loro specifiche situazioni di lavoro, come da richiesta della NATO; l’introduzione di alcuni orientamenti volti a garantire valutazioni dei rischi semplificate ma più efficienti; l’inclusione di una distinzione tra l’esposizione alla bassa gamma di frequenze (da 0 Hz a 100 kHz) e l’esposizione all’alta gamma di frequenze per quanto concerne la sorveglianza sanitaria.
L’articolo 10, relativo alle eventuali modifiche tecniche, ha subito, infine, significativi cambiamenti. Le modifiche sostanziali dovranno pertanto essere apportate tramite emendamenti da presentare alla direttiva, e ciò potrebbe comportare il mancato completamento dell’iterlegislativo, che deve concludersi entro il 30 aprile 2012.
Per scongiurare tale circostanza, sarebbe pertanto necessario adottare una nuova direttiva che preveda un rinvio del termine per il recepimento della direttiva 2004/40/CE, in modo da impedire il delinearsi di una situazione giuridica incerta dopo il 30 aprile 2012, data in cui tutti gli Stati membri dovrebbero necessariamente recepirla, qualora non fossero prese altre misure.
Tale è l’obiettivo della proposta in esame, che intende posticipare di 2 anni al 30 aprile 2014 il temine di recepimento della direttiva 2004/40/CE, consentendone così un miglioramento del testo. Ad avviso della relatrice, la proposta è conforme al principio di sussidiarietà e di proporzionalità ed ha come base giuridica l’articolo 153, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(3129) Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011, approvato dalla Camera dei deputati
(Relazione alla 14a Commissione. Esame e rinvio)
Introduce l’esame la relatrice POLI BORTONE (CN:GS-SI-PID-IB), la quale rileva che il disegno di legge n. 3129 non sembra presentare norme di diretto interesse della Commissione. Riguardo, invece, alle direttive comunitarie inserite negli allegati A e B del disegno di legge – direttive da recepire, in base agli articoli 1 e 2, con decreti legislativi -, segnala in primo luogo la direttiva 2010/18/UE del Consiglio, dell’8 marzo 2010, che attua l’accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale concluso da BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e CES e abroga la direttiva 96/34/CE. La direttiva deve essere recepita entro l’8 marzo 2012; di conseguenza, in base all’articolo 1, comma 1, del disegno di legge, il termine per l’esercizio della delega scade l’8 gennaio 2012. Ricorda altresì che, ai sensi della medesima direttiva, gli Stati membri possono fruire di un periodo supplementare, non superiore a un anno, qualora sia necessario, “in considerazione di difficoltà particolari o dell’attuazione tramite contratto collettivo”.
L’accordo allegato alla direttiva non contempla diritti dei lavoratori e delle lavoratrici ulteriori o più favorevoli rispetto a quelli già stabiliti dalla disciplina interna vigente (decreto legislativo n. 151 del 2001). Rileva, tuttavia, che la clausola 6 dell’accordo, concernente la “ripresa dell’attività professionale”, prevede che gli Stati membri (o le parti sociali) garantiscano ai lavoratori rientranti dal congedo parentale la possibilità di richiedere modifiche dell’orario lavorativo e/o dell’organizzazione della vita professionale per un periodo determinato e che i datori di lavoro prendano in considerazione tali richieste e vi rispondano alla luce delle proprie esigenze e di quelle dei lavoratori.
In secondo luogo, la relatrice segnala la direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010, sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio. La direttiva deve essere recepita entro il 5 agosto 2012. Di conseguenza, in base all’articolo 1, comma 1, del disegno di legge, il termine per l’esercizio della delega scade il 5 giugno 2012. La direttiva, riformulando la normativa comunitaria sulla parità di trattamento per i lavoratori autonomi, mutua le più recenti misure presenti nelle discipline comunitarie in materia di parità di trattamento, misure concernenti, tra l’altro, la tutela giurisdizionale ed amministrativa dei diritti anche mediante il sostegno da parte di associazioni ed altre organizzazioni e persone giuridiche, l’indennizzo o il risarcimento per la perdita o il danno subiti a causa di una discriminazione fondata sul sesso, l’attività degli organismi per la parità, le azioni positive per la parità.
Conclusivamente la relatrice si sofferma sull’elevato numero di procedure di infrazione di cui l’Italia è oggetto, sollecitando una riflessione complessiva, anche al fine di ridurne in futuro il numero.
Il PRESIDENTE ringrazia la relatrice per l’accurata disamina della materia, giudicando assai interessante l’ultimo profilo da lei proposto, sia per gli aspetti ricognitivi che per quelli riguardanti la riduzione della reiterazione delle procedure medesime.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai fondi europei per l’imprenditoria sociale (n. COM (2011) 862 definitivo)
(Osservazioni alla 6a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore PONTONE (PdL) osserva che con l’Atto comunitario, che propone l’istituzione di un Fondo europeo per l’imprenditoria sociale (FEIS), si persegue lo scopo di creare un quadro legislativo specifico per le esigenze delle imprese sociali, degli investitori che cercano di finanziare tali imprese e dei fondi di investimento specializzati che cercano di intermediare. L’Atto si prefigge di raggiungere un elevato livello di chiarezza per quanto riguarda le caratteristiche che distinguono i fondi per l’imprenditoria sociale, introducendo requisiti uniformi per i gestori di organismi di investimento collettivo, nonché requisiti inerenti al portafoglio di investimenti, alle tecniche d’investimento, e così via. L’istituzione di tali fondi di investimento apporta un contributo prezioso al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020.
Per imprese sociali si intendono quelle imprese, costituite in forme giuridiche diverse, che forniscono servizi o merci sociali a persone vulnerabili o emarginate. Tali servizi potrebbero riguardare l’accesso ad alloggi abitativi, l’assistenza sanitaria, l’assistenza per persone anziane o disabili, l’assistenza ai bambini, l’accesso al lavoro e alla formazione nonché la gestione delle dipendenze. Sono considerate imprese sociali anche le imprese che impiegano un metodo di produzione di merci o servizi con un obiettivo sociale ma le cui attività possono esulare dall’ambito della fornitura di merci o servizi sociali. Tali attività includono l’integrazione sociale e professionale per mezzo dell’accesso al mondo del lavoro per le persone svantaggiate, in particolare a causa di qualifiche insufficienti o di problemi sociali o professionali che determinano l’esclusione o l’emarginazione. Il regolamento in esame rispetta inoltre i diritti fondamentali della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, incluso il diritto di rispetto per la vita privata e familiare e la libertà d’impresa.
La competenza della Commissione sull’Atto può essere ravvisata negli articoli 1 e 3, in cui vengono individuati gli ambiti di applicazione e le definizioni dei soggetti, cui è indirizzata la proposta di regolamento, nonché nell’articolo 13, dove sono indicati i requisiti cui il gestore di un FEIS deve adempiere in relazione ai propri investitori. In particolare, questi requisiti devono assicurare la trasparenza sulla natura specifica dei FEIS per quanto riguarda il risultato sociale positivo che sarà conseguito dalla politica d’investimento.
Tanto premesso, il relatore propone di esprimere osservazioni non ostative.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La senatrice BLAZINA (PD), nel ricordare che la Commissione ha svolto una serie di audizioni nell’ambito di un’indagine conoscitiva sul trattamento economico e normativo nel settore dell’editoria, si sofferma sui alcune recenti notizie stampa riguardanti il licenziamento di una lavoratrice dipendente RAI. L’episodio a suo avviso sollecita un’ulteriore riflessione sul tema, riproponendo la problematica delle attuali difficoltà che caratterizzano il mondo del lavoro, in particolare per i giovani e per le donne.
Il senatore CASTRO (PdL) giudica il comportamento tenuto dalla RAI nel caso specifico quanto meno eccentrico e rammenta che, all’esito delle audizioni svolte nel corso della ricordata indagine conoscitiva, era emersa l’opportunità di promuovere l’adozione di una tariffa oraria minima per i lavoratori del settore.
Il presidente GIULIANO concorda con tali considerazioni, suggerendo l’effettuazione di ulteriori audizioni nel quadro della predetta indagine conoscitiva.
La senatrice POLI BORTONE (CN:GS-SI-PID-IB) sollecita l’acquisizione di eventuale documentazione sul tema da parte della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Il senatore ICHINO (PD) ritiene comunque opportuno tener conto che il Governo sta lavorando ad una proposta che risulterebbe risolutiva anche nel settore dell’editoria, vale a dire una nuova nozione di dipendenza che consenta di allargare i principi elementari di tutela del lavoro a chi lavora in regime di monocommittenza, con continuità e con redditi medio-bassi. In questo senso, riterrebbe necessario un coordinamento con le decisioni che verranno assunte all’esito delle trattative in corso tra Governo e parti sociali.
Concorda il PRESIDENTE, segnalando che sul punto potrà fornire elementi conoscitivi determinanti il ministro Fornero, nel seguito delle comunicazioni sulle linee programmatiche del suo Dicastero.
INTEGRAZIONE DELL’ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA DI DOMANI
Il PRESIDENTE avverte che l’ordine del giorno della seduta già convocata per domani, alle ore 15,30, è integrato con l’esame, in sede consultiva, del disegno di legge n. 3155.
La seduta termina alle ore 16,30.