SEDE CONSULTIVA
Giovedì 13 ottobre 2005. – Presidenza del presidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Alberto Brambilla.
La seduta comincia alle 15.20.
Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2004.
C. 6118 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2005.
C. 6119 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2005.
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).
La Commissione inizia l’esame congiunto.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, ricorda che la Commissione esaminerà congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2004» e il disegno di legge recante «Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2005», limitatamente agli stati di previsione e alle parti di propria competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di assestamento per l’anno finanziario 2004, la Commissione esaminerà lo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4), limitatamente alle parti di competenza. Una volta concluso l’esame generale, la Commissione procederà alle votazioni relative allo stato di previsione di sua competenza, iniziando con il disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento. L’esame si concluderà con la votazione di una relazione su ciascuno stato di previsione cui saranno allegati gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione. Per quanto attiene all’organizzazione dei lavori, ricorda infine che la Commissione dovrà concludere il proprio esame sui suddetti disegni di legge entro la giornata di martedì 18 ottobre e avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 12 del 18 ottobre 2005.
Dario GALLI (LNFP), relatore, rileva come il rendiconto generale dello Stato sia lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all’obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
La disciplina del rendiconto generale dello Stato è dettata dagli articoli da 21 a 24 della legge n. 468/1978; in particolare, l’articolo 22 stabilisce che il rendiconto generale dello Stato è costituito da due parti: 1) il conto del bilancio, che espone l’entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento; 2) il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
L’esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell’entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
Per quanto riguarda il disegno di legge C. 6118 (Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2004), l’articolo 1 dispone l’approvazione del rendiconto generale delle amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli successivi.
Gli articoli da 2 a 5 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l’esercizio finanziario 2004. L’articolo 2 espone i risultati delle entrate: totale degli accertamenti di entrata: 636.454 milioni di euro; totale dei residui attivi alla fine dell’esercizio 2004: 116.856 milioni di euro; totale delle somme versate: 617.218 milioni di euro. L’articolo 3 espone i risultati delle spese: totale degli impegni di spesa: 640.853 milioni di euro; totale dei residui passivi alla fine dell’esercizio 2004: 121.294 milioni di euro; totale dei pagamenti: 624.862 milioni di euro. L’articolo 4 espone il risultato della gestione di competenza, pari a un disavanzo di 4.399 milioni di euro, derivante dalla differenza tra il totale di tutte le entrate accertate e il totale di tutte le spese impegnate.
L’articolo 5 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2004, un disavanzo di 301.676 milioni di euro, derivante dal disavanzo della gestione di competenza relativo all’esercizio 2004, sommato al disavanzo del conto del Tesoro al 31 dicembre 2003. Quest’ultimo dato viene calcolato in base alla rideterminazione, nel corso della gestione 2004, dei residui attivi e dei residui passivi lasciati dall’esercizio 2003. L’articolo 6 reca l’approvazione dell’allegato previsto dall’articolo 9 della legge n. 468/1978, contenente l’elenco dei decreti del Presidente della Repubblica, adottati su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, con i quali sono stati effettuati, nel corso dell’esercizio 2004, i prelevamenti dal «Fondo di riserva per le spese impreviste». L’allegato indica altresì, per ciascun decreto di prelevamento, le spese per le quali sono state utilizzate le somme prelevate, specificando l’amministrazione e l’unità previsionale di base destinataria del prelievo. Nel complesso il totale dei prelevamenti effettuati dal Fondo risulta pari a 276 milioni di euro in competenza e in cassa.
Con l’articolo 7, viene proposta la sanatoria per le eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa. Le eccedenze sono indicate per unità previsionale di base di riferimento e corrispondono a quelle rilevate dalla Corte dei conti nella decisione sul rendiconto generale dello Stato. Le eccedenze di spesa sono state complessivamente pari a 871 milioni di euro in conto competenza, a 9 milioni di euro in conto residui e a 783 milioni di euro in conto cassa.
Nella Nota preliminare al Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2004, concernente l’attività del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4), sono illustrate, tra le altre, le attività svolte dalle direzioni generali e i principali risultati conseguiti. La Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto 2004, osserva come il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si trovi nella fase della sua prima vera riorganizzazione, derivante dal regolamento approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 29 luglio 2004, n. 244 e dal decreto ministeriale del 1o dicembre 2004, con il quale sono stati istituiti gli uffici di livello dirigenziale generale del Segretario generale e della Direzione per l’attività ispettiva. La Corte peraltro osserva che la riorganizzazione operata non ha sciolto i dubbi, espressi nelle precedenti relazioni, sulle sovrapposizioni esistenti e sulle diverse caratteristiche delle linee operative dell’area «lavoro» e di quella delle «politiche sociali». Nel sottolineare come il numero delle Direzioni sia rimasto invariato (tredici), e come ben tre Direzioni si ripartiscano competenze che ineriscono alla gestione del Fondo per le politiche sociali (quella per la gestione del fondo nazionale per le politiche sociali e monitoraggio della spesa sociale; quella per la famiglia, i diritti sociali e la responsabilità sociale delle imprese e quella per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali, la quale ultima ha di fatto mantenuto per gran parte del 2004 le competenze in materia di lotta alla tossicodipendenza, passate al nuovo Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri), la Corte pone l’accento sull’esigenza di riconfigurare le competenze degli uffici periferici dell’amministrazione, anche alla luce della Riforma del Titolo V della Costituzione. La Corte osserva che di particolare rilievo sono le azioni svolte sia nel contesto del mercato del lavoro sia in quello della gestione degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione: a tale riguardo è stata anticipata la riforma degli ammortizzatori sociali con la modulazione della CIGS secondo il principio delle crisi settoriali e territoriali, ed il nuovo «regime delle opportunità di lavoro» in contemporanea con il raggiungimento dei limiti del processo di stabilizzazione dei LSU.
L’analisi finanziaria segnala un miglioramento complessivo della situazione dei residui, tenuto anche conto delle implicazioni sulla gestione dei provvedimenti di contenimento della spesa. Per quanto riguarda l’analisi finanziaria per centri di responsabilità, ricorda che nel caso del Ministero del lavoro e delle politiche sociali i centri di responsabilità si riducono a tre: il Gabinetto del Ministro ed uffici di diretta collaborazione; il Dipartimento Politiche del lavoro e dell’occupazione e tutela dei lavoratori; il Dipartimento Politiche sociali e previdenziali.
Tenendo conto di tali elementi e delle caratteristiche di mere spese di funzionamento del C.d.r. «Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione all’opera del Ministro», sottolinea come l’analisi, dovendo essere depurata dalle spese di trasferimento, può essere limitata al Dipartimento delle politiche del lavoro, che riunisce le Direzioni generali (secondo le denominazioni del rendiconto 2004) per l’impiego, per l’orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione, della tutela delle condizioni di lavoro, per le reti informative e l’Osservatorio sul mercato del lavoro, degli affari generali, risorse umane e attività ispettiva.
Rispetto al 2003, gli stanziamenti di questo Dipartimento diminuiscono da 2,04 miliardi di euro ad 1,96 miliardi; gli impegni si attestano ad 1,80 miliardi rispetto agli 1,96 del 2003 e costituiscono l’88,7 per cento della massa impegnabile (1,80 miliardi su 2,03), in diminuzione rispetto al 95,3 per cento del 2003, con pagamenti totali per 2,05 miliardi (2,04 nel 2003) di cui 0,96 su 2,56 miliardi di residui iniziali che diventano 2,36 al 31 dicembre. I residui di nuova formazione sono quindi 0,71 miliardi. La Corte evidenzia poi il miglioramento nella gestione dei residui per le funzioni obiettivo di quarto livello: «Sostegno all’occupazione», con 1,25 miliardi, (-13,2 per cento rispetto al 2003); «Politiche previdenziali ed assistenziali», con 2,16 miliardi, (-10 per cento); «Sostegno al mercato del lavoro», con 1,99 miliardi (-9,5 per cento). Può considerarsi questo un segno positivo, tenuto conto delle implicazioni sulla gestione, dei provvedimenti di contenimento della spesa.
L’articolo 17 della legge n. 468 del 1978 prevede l’istituto dell’assestamento di bilancio per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell’esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. L’articolo 1 del disegno di legge di assestamento C. 6119 dispone l’approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2005 (approvato con la legge n. 312 del 2004), indicate nelle annesse tabelle. Le tabelle si riferiscono allo stato di previsione dell’entrata, agli stati di previsione della spesa dei singoli ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
L’articolo 2 si riferisce allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. In particolare, l’articolo 2 aumenta il limite massimo di emissione di titoli pubblici stabilito nella legge di bilancio per il 2005 da 70.000 milioni di euro a 75.000 milioni di euro. L’articolo 3 si riferisce allo stato di previsione del Ministero dell’interno. L’articolo 4 dispone l’approvazione degli allegati 1 e 2 del disegno di legge, nei quali sono contenute le modifiche all’elenco delle unità previsionale di base e all’elenco delle funzioni-obiettivo individuate nel bilancio di previsione per il 2005.
Le previsioni iniziali dello stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’anno finanziario 2005, approvato con la legge 30 dicembre 2004, n. 312 (Tabella n. 4), subiscono alcune modifiche derivanti da due ordini di fattori: atti amministrativi e variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento. Soltanto queste ultime costituiscono oggetto della decisione parlamentare. Le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento in termini di competenza consistono in un incremento complessivo di circa 90.813 migliaia di euro, interamente per le spese correnti. Per quanto concerne i residui, si registra un incremento complessivo di 2.627.829 migliaia di euro, derivanti da un aumento di 1.869.588 migliaia di euro per la parte corrente e di 758.241 migliaia per il conto capitale. Relativamente alla cassa, le variazioni proposte consistono in un incremento di 95.017 migliaia di euro, determinato da un aumento per le spese correnti di 102.246 migliaia di euro e da un decremento di 7.229 migliaia di euro per le spese in conto capitale. Nella nota preliminare si afferma che le principali variazioni proposte con l’assestamento riguardano l’integrazione di spese indifferibili, sulla base di una rigorosa valutazione delle Amministrazioni. Tutto ciò sia in considerazione della delicata situazione che presentano i conti pubblici, sia in applicazione della «regola» del 2 per cento recata dalla legge finanziaria per il 2005.
Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, essendo imminenti votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.30.




























