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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

4 Maggio 2017
in Camera

INTERROGAZIONI
Giovedì 4 maggio 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 13.55.
5-11022 Lombardi: Salvaguardia sul piano occupazionale dei lavoratori della società Accenture HR Services.
Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato .
Roberta LOMBARDI (M5S), ringrazia il sottosegretario anche per la dichiarata disponibilità del Governo a favorire l’incontro tra le parti con uno specifico tavolo tecnico, qualora sia formulata una richiesta in tal senso. Ripercorre, quindi, le vicende che hanno portato alla situazione attuale, sottolineando che l’esternalizzazione mediante spin off di rami di azienda è uno schema spesso seguito dai grandi gruppi, che permette loro di ridurre anche le spese per il personale ceduto alla società che ha acquisito il ramo di azienda e di non essere coinvolti nei licenziamenti, spesso esito finale alla scadenza dei contratti di servizio. Si tratta di uno schema molto vantaggioso per le aziende cedenti ma che comporta solo danni per i lavoratori coinvolti. Nel caso di TIM, peraltro, alla luce dei bilanci del periodo 2004-2008, il costo dell’esternalizzazione della gestione delle risorse umane è stato proporzionalmente più oneroso di quello che l’azienda avrebbe sostenuto se avesse mantenuto tale attività al proprio interno. La società Accenture HR Services, una volta acquisita la gestione del personale per la TIM, allora Telecom Italia, e altre commesse da importanti aziende, ha accumulato perdite, a causa degli sbagli del management che, oltre a non effettuare investimenti e a non adottare un valido piano industriale, ha commesso veri e propri errori di gestione, ad esempio, non rinnovando contratti remunerativi o rescindendo quelli in essere, anche a prezzo del pagamento di alte penali. Ciò ha avuto riflessi pesanti sui lavoratori della società, che, tuttavia, non saranno riassorbiti dalla TIM, anche se questa ha manifestato l’intenzione di internalizzare nuovamente il servizio di gestione delle risorse umane. A questo punto, a suo avviso, sarebbe necessario un’azione del Governo che, nel quadro tracciato dall’articolo 41 della Costituzione, assicuri i controlli opportuni ivi previsti perché l’iniziativa economica non si svolga in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

5-11047 Andrea Maestri: Misure per tutelare i lavoratori esclusi dalle misure contenute nella legge di bilancio 2017 in materia di salvaguardia rispetto all’applicazione dei requisiti previdenziali previsti dal decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011.
Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Andrea MAESTRI (SI-SEL-POS), pur ringraziando il sottosegretario, si dichiara del tutto insoddisfatto della sua risposta, che definisce burocratica ed eccessivamente generica. La sua interrogazione traeva spunto da precise denunce dei diversi comitati costituiti da lavoratori esodati che, pur avendo diritto a beneficiare della possibilità di accedere al pensionamento con i requisiti previgenti la manovra pensionistica della Ministra Fornero, non sono rientrati tra i soggetti interessati al provvedimento di salvaguardia recato dalla legge n. 232 del 2016 (la cosiddetta «ottava salvaguardia»), i cui termini sono scaduti lo scorso 2 marzo. Proprio sulla validità del limite numerico previsto dalla legge, osserva che la disparità delle cifre fornite dal Governo, dall’INPS e dai comitati degli esodati solleva dubbi sulle modalità di valutazione della platea dei potenziali beneficiari, come del resto avvenuto anche in occasione dei precedenti provvedimenti di salvaguardia. 
Riconosce che tali soggetti potrebbero, comunque, accedere al pensionamento ricorrendo all’anticipo pensionistico (APE), sociale o volontario, ma, in tal caso, sarebbero costretti a subire penalizzazioni che, invece, non sono previste nei provvedimenti di salvaguardia. Pertanto, preannuncia che persisterà nel suo impegno per la tutela dei diritti di tali lavoratori, ingiustamente discriminati, e auspica l’intervento del Governo anche allo scopo di evitare il contenzioso che sicuramente si produrrà a seguito delle azioni che saranno intraprese dai comitati degli esodati.
5-11163 Miccoli: Termini di decadenza per l’avvio di azioni giudiziarie con riferimento al disconoscimento ai lavoratori agricoli di giornate lavorative.
Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Marco MICCOLI (PD), pur comprendendo l’esigenza dell’INPS di razionalizzare le proprie procedure, attraverso il ricorso alle nuove tecnologie, e di aumentare i risparmi, in termini di risorse umane e finanziarie, osserva, tuttavia, che il raggiungimento di tali risultati non deve andare a discapito dei lavoratori. Con riferimento, infatti, alla nuova procedura di notifica del provvedimento di riconoscimento o di disconoscimento di giornate lavorative, i lavoratori agricoli denunciano la difficoltà di rispettare l’unico termine di decadenza dal diritto di rettifica, fissato nel mese di marzo dell’anno successivo, spesso per la materiale impossibilità di accedere al portale internet dell’Istituto ogni giorno di tale mese, dal momento che non è previsto un giorno preciso di pubblicazione del provvedimento. La precedente procedura, che prevedeva l’invio con cadenza trimestrale a mezzo di raccomandata della comunicazione, metteva in grado tali lavoratori di verificare la correttezza dei versamenti e, in caso contrario, provvedere tempestivamente alla rettifica. Chiede, pertanto, che il Governo intervenga presso l’INPS perché introduca i necessari correttivi alla procedura telematica, che potrebbero, a suo avviso, consistere nell’indicazione di un giorno preciso del mese di marzo per la pubblicazione della comunicazione, riservandosi, in caso di mancata disponibilità dell’Istituto, di promuovere le iniziative che riterrà più opportune per la semplificazione e l’alleggerimento degli oneri a carico dei lavoratori agricoli.
Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 4 maggio 2017.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.

ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 3 maggio 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia.
La seduta comincia alle 15.15.
Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
 
Atto n. 393. 
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 maggio 2017.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda preliminarmente che, sulla base di quanto convenuto con il rappresentante del Governo nella seduta del 27 aprile scorso, l’espressione del parere avrà luogo nella seduta odierna. 
Fa presente che la relatrice ha presentato una proposta di parere (
vedi allegato 1), che contiene alcune integrazioni rispetto a quella anticipata informalmente ai componenti della Commissione nella giornata di ieri. 
Segnala, inoltre, che i deputati Ciprini, Chimienti, Lombardi, Dall’Osso, Tripiedi e Cominardi, le deputate Polverini, Prestigiacomo
e Centemero e il deputato Rizzetto hanno presentato proprie proposte di parere, alternative a quella formulata dalla relatrice. 
Chiede, quindi, alla relatrice se voglia illustrare la propria proposta di parere.
Valentina PARIS (PD), relatrice, nel richiamare il testo della proposta di parere presentato, si sofferma, in particolare, sulle ultime modifiche introdotte in tale proposta, in modo da permettere ai colleghi di verificare il grado di accoglimento delle loro istanze e decidere conseguentemente il proprio orientamento in sede di votazione. 
Cominciando dalle premesse, rileva, in primo luogo, di avere fatto propria la necessità di segnalare l’opportunità di prevedere, nell’ambito delle politiche attive, uno specifico percorso di stabilizzazione per i dipendenti precari dei centri per l’impiego e della società ANPAL servizi. In secondo luogo, con riferimento alla problematica segnalata dei dipendenti precari del Genio campale, sottolinea di avere segnalato l’opportunità di verificare le possibilità di assorbimento nella pubblica amministrazione del personale assunto con rapporti di lavoro di tipo privatistico, ricordando che analoghi provvedimenti sono stati adottati a più riprese fino alla fine degli anni ’90. Passando, quindi, alle osservazioni, sottolinea di non avere potuto accogliere i rilievi sollevati dai colleghi riguardanti la necessità di prevedere specifiche procedure di stabilizzazione per il personale dirigenziale al quale non sembra applicabile la disciplina prevista dall’articolo 20 dello schema di decreto in esame. 
Tiene, inoltre, a rilevare che molte delle osservazioni contenute nelle proposte di parere alternative sono state, di fatto da lei recepite. Con riferimento, infatti, alla proposta presentata dal gruppo MoVimento 5 Stelle, osserva che, pur non avendo accolto, per le ragioni da lei esposte nella seduta di ieri, le osservazioni riguardanti la necessità di modificare l’assetto delle fonti, troppo sbilanciato, a parere di tale gruppo, a favore della contrattazione, ha tuttavia formulato precise osservazioni riferite alle categorie di lavoratori precari da coinvolgere nel processo di stabilizzazione, in modo tale da venire incontro all’esigenza, segnalata dal gruppo MoVimento 5 Stelle, di prevedere una disciplina meno restrittiva. 
Per quanto riguarda la proposta di parere del gruppo Fratelli d’Italia, imperniata sulle problematiche riguardanti gli ex segretari comunali e i funzionari delle Agenzie fiscali che hanno esercitato o esercitano funzioni dirigenziali, osserva di avere affrontato la questione nelle premesse del parere, ritenendo di non poter formulare un’osservazione in merito, in primo luogo, perché la delega ha posto un perimetro molto preciso e, in secondo luogo, per le riserve di natura tecnica che sono state avanzate dal Governo. Tuttavia, dal momento che, a suo parere, la Commissione lavoro non può tralasciare di occuparsi di tali problematiche, propone la presentazione di specifiche proposte emendative in occasione dell’esame del decreto-legge n. 50 del 2017, avviato in questi giorni presso la Commissione bilancio. Quanto alla proposta alternativa di parere presentata dalla collega Polverini, riagganciandosi a quanto appena detto sul personale che esercita funzioni dirigenziali, osserva che il lavoro condotto dalla Commissione sullo schema di decreto è il punto di partenza di un percorso di stabilizzazione che dovrà tenere conto di tutte le aspettative in essere, con riferimento alle diverse specificità del panorama dei rapporti di lavoro precario all’interno della pubblica amministrazione. Ricorda, a tale proposito, che è stata rilevata l’opportunità di prevedere la stabilizzazione del personale precario nel settore della ricerca ma osserva che, a prescindere dalla legittima aspettativa dei lavoratori, la continuità del rapporto lavorativo, in questo caso, appare confliggere con la natura stessa della loro attività, legata, anche sotto il profilo finanziario, alla durata del progetto. Infine, con riferimento alle istanze sollevate dai colleghi nel corso del lungo dibattito sullo schema di decreto, sottolinea di avere recepito le
indicazioni relative alla necessità di prevedere specifiche tutele con riferimento all’assegnazione di dipendenti pubblici genitori di disabili gravi, al fine di non pregiudicare la continuità dell’assistenza familiare. Da ultimo, segnala di avere inserito tra le osservazioni anche un invito al Governo ad intervenire sulle modalità di stabilizzazione delle risorse destinate annualmente ai trattamenti accessori al livello di quelle erogate nel 2016, con riferimento alle somme destinate alla retribuzione individuale di anzianità per i dirigenti medici. Si tratta, infatti, di un argomento di grande peso su cui è necessario riflettere.
La ministra 
Maria Anna MADIA ringrazia la relatrice e tutta la Commissione per l’importante lavoro svolto, in cui un peso rilevante ha avuto anche la necessità di tenere conto dei tempi di espressione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, come prescritto dalla Corte costituzionale. Rileva che l’approvazione dello schema di decreto in esame e di quello recante modifiche al sistema di valutazione delle performance (Atto n. 391), recentemente esaminato dalle Commissioni riunite I e XI, è fondamentale perché possa riprendere la contrattazione. Infatti, a tale fine, non basta prevedere le risorse finanziarie necessarie, come fatto dal recente Documento di economia e finanza, che ha assunto un preciso impegno in ordine allo stanziamento delle somme richieste nell’ambito della prossima legge di bilancio, ma è necessario anche introdurre modifiche al quadro normativo per rimuovere gli ostacoli che hanno impedito, fino ad oggi, di riavviare la contrattazione. Fa riferimento, ad esempio, al vigente sistema di valutazione che, di fatto, avrebbe comportato la riduzione delle risorse da destinare alla contrattazione integrativa soprattutto delle professionalità più basse, oppure al rapporto tra fonti legislative e contratti, troppo sbilanciato in favore delle prime. 
Pertanto, grazie all’approvazione del parere da parte della Commissione, confida nella possibilità per il Consiglio dei ministri di approvare definitivamente, entro le prossime due settimane, il decreto legislativo.
Walter RIZZETTO (FdI-AN), ringraziando la Ministra per la sua presenza e la relatrice per l’importante lavoro svolto, ritiene soddisfacente l’equilibrio raggiunto nella proposta di parere della collega Paris, anche se avrebbe preferito che fossero accolti tutti i temi segnalati nella sua proposta alternativa di parere. Pertanto, auspicando che tale atteggiamento di apertura alle istanze delle opposizioni trovi un seguito anche in futuro, preannuncia la sua astensione sulla proposta della relatrice.
Giuseppe ZAPPULLA (MDP) esprime il suo apprezzamento sul lavoro condotto dalla relatrice, che ha accolto gran parte delle istanze da lui sollevate nel corso del dibattito. Auspicando che il Governo si impegni nella risoluzione di tutti i nodi che restano da sciogliere, osserva che il tenore del suo giudizio definitivo dipenderà strettamente da quanto l’Esecutivo recepirà del parere che la Commissione si appresta a votare.
Davide BARUFFI (PD) ringrazia la relatrice, soprattutto per la sensibilità dimostrata in relazione alla necessità di prevedere specifici percorsi di stabilizzazione del personale precario dei centri per l’impiego. Ricorda che, in una precedente seduta, il sottosegretario Rughetti aveva fatto riferimento ai lavori del tavolo di confronto tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e l’ANPAL per la ristrutturazione dei servizi offerti da tali enti. A tale proposito, fa presente la preoccupazione delle Regioni sulla necessità che tale confronto si concluda al più presto, sia per permettere la continuità lavorativa del personale precario sia per garantire servizi di qualità.
Tino IANNUZZI (PD) dà atto alla relatrice della sensibilità dimostrata sul problema dei segretari comunali ai quali sono state attribuite funzioni dirigenziali e, ripercorrendo la storia che ha portato al verificarsi di tale situazione, auspica l’intervento del Governo per permettere la stabilizzazione di tale personale. In tale ottica, chiede di considerare l’opportunità di trasfondere le considerazioni contenute al riguardo nella premessa del parere in una specifica osservazione.

Renata POLVERINI (FI-PdL) ringraziando la Ministra per la sua presenza in Commissione e la relatrice per il lavoro svolto, preannuncia la sua astensione in sede di votazione della sua proposta di parere.
Luisella ALBANELLA (PD), ringraziando la relatrice per avere fatto proprie alcune delle istanze da lei avanzate, auspica che il Governo si impegni nella ricerca della soluzione più appropriata per permettere la stabilizzazione dei lavoratori precari in Sicilia.
Valentina PARIS (PD), relatrice, alla luce dell’intervento del collega Tino Iannuzzi, chiede alla Ministra Madia se ritiene possibile considerare nell’ambito del parere un’eventuale osservazione relativa alla stabilizzazione dei segretari comunali che esercitano funzioni dirigenziali, tema attualmente trattato tra le premesse della sua proposta di parere.
La ministra 
Maria Anna MADIA, ribadendo la volontà del Governo di trovare una soluzione al problema, ritiene possibile recepire un’osservazione in tal senso, nell’ambito dello schema di decreto in esame o di un prossimo provvedimento legislativo, nel caso non si possa ricondurre il tema dei segretari comunali entro il perimetro tracciato dalla delega.
Davide TRIPIEDI (M5S), apprezzando l’accoglimento di molti punti toccati dalla proposta di parere presentata dai deputati del suo gruppo, preannuncia, a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle, il voto di astensione sulla proposta di parere della relatrice.
Anna GIACOBBE (PD) chiede alla relatrice e alla Ministra se sia possibile inserire tra le osservazioni anche il riferimento alla necessità di stabilizzare il conferimento delle funzioni dirigenziali ai dipendenti delle Agenzie fiscali, tema inserito tra le premesse della proposta di parere della relatrice.
La ministra 
Maria Anna MADIA osserva che le riserve da lei espresse dipendono esclusivamente dalla necessità di rispettare la sentenza della Corte costituzionale che ha posto fine alla prassi di cui si chiede la stabilizzazione.
Valentina PARIS (PD), relatrice, propone di prevedere anche nell’eventuale osservazione riguardante tale personale il riferimento a un successivo provvedimento legislativo che disponga la stabilizzazione.
Cesare DAMIANO, presidente, sospende brevemente la seduta per permettere alla relatrice di riformulare la sua proposta di parere alla luce di quanto emerso dal dibattito.
La seduta, sospesa alle 15.35, riprende alle 15.40.
Cesare DAMIANO, presidente, invita la relatrice a illustrare le modifiche alla sua proposta di parere.
Valentina PARIS (PD), relatrice, illustra la nuova formulazione della sua proposta di parere, nella quale sono state inserite due ulteriori osservazioni che rinviano anche a successivi provvedimenti legislativi l’individuazione per affrontare le problematiche segnalate con riferimento agli ex segretari comunali e provinciali e ai dipendenti delle Agenzie fiscali ai quali sono state attribuite funzioni dirigenziali.
La ministra 
Maria Anna MADIA concorda sulle integrazioni contenute nella nuova formulazione della proposta di parere della relatrice.
Walter RIZZETTO (FdI-AN), alla luce delle modifiche introdotte, preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice, come da ultimo riformulata.
Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la nuova proposta di parere della relatrice, avvertendo che, in caso di sua approvazione, le proposte alternative presentate si intenderanno precluse e non saranno, pertanto, poste in votazione.
La Commissione approva la nuova proposta di parere della relatrice, risultando conseguentemente precluse le proposte alternative di parere dei deputati Ciprini, Chimienti, Lombardi, Dall’Osso, Tripiedi e Cominardi, delle deputate Polverini, Prestigiacomo e Centemero e del deputato Rizzetto.
La seduta termina alle 15.45.

RISOLUZIONI

Mercoledì 3 maggio 2017. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.
La seduta comincia alle 15.50.
7-00449 Cominardi e 7-00808 Tinagli: Iniziative in materia di occupazione in relazione agli sviluppi dell’innovazione tecnologica.
 
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni n. 8-00236 e n. 8-00237).
La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni Cominardi n. 7-00449 e Tinagli n. 7-00808, rinviata nella seduta del 21 ottobre 2015.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni la Commissione ha svolto un ampio ciclo di audizioni informali, che ha permesso di raccogliere importanti spunti per la discussione sulle tematiche relative agli effetti occupazionali dell’evoluzione delle tecnologie e della automazione. 
Dà quindi la parola al rappresentante del Governo per l’espressione del suo parere sugli atti di indirizzo.
Il sottosegretario 
Luigi BOBBA, con riferimento alla risoluzione Cominardi n. 7-00449, esprime parere contrario sulle premesse, mentre esprime parere favorevole sul primo impegno, a condizione che sia riformulato con la previsione dello sviluppo del progetto avviato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali – e che coinvolge, tra gli altri, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero dello sviluppo economico – denominato «Il lavoro che cambia» al fine di approfondire il tema del lavoro nel futuro in relazione alle grandi trasformazioni indotte dall’innovazione tecnologica e alla sua incidenza sull’occupazione, nel settore pubblico e privato. 
Tale modifica, a suo giudizio, è necessaria per tenere conto degli sviluppi della politica in materia, facendo riferimento, in particolare, a un’iniziativa, presentata lo scorso 20 aprile, che coinvolge, oltre al Governo italiano in veste di organizzatore del prossimo G7, anche l’Organizzazione internazionale del lavoro che ha l’obiettivo di contribuire a tracciare le linee programmatiche del Governo, al fine di cogliere le opportunità offerte da Industria 4.0 e garantirne la sostenibilità sociale nel lungo periodo. Tra i soggetti chiamati a dare il loro contributo, nell’ambito di una Commissione presieduta dal Ministro Poletti, vi sono il Ministro dello Sviluppo Economico, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, le regioni, l’INPS, l’INAIL, l’ISTAT, l’ANPAL, l’INAPP, l’OCSE, Unioncamere, insieme ai rappresentanti delle parti sociali e operatori di spicco del settore. 
Propone inoltre la riformulazione dei successivi impegni previsti nella risoluzione, condizionando all’accoglimento di
tale riformulazione l’espressione del parere favorevole del Governo. In particolare, propone di riformulare il secondo impegno, prevedendo il riferimento alla necessità di adottare, all’esito degli approfondimenti condotti, idonee iniziative, anche normative, al fine di adeguare gli strumenti contrattuali esistenti alle nuove tecnologie nel mondo del lavoro, quindi, propone di riformulare il terzo impegno, prevedendo l’adozione di idonee iniziative al fine di migliorare il rapporto tra istruzione e lavoro, incrementando l’offerta formativa soprattutto nei settori ad alta specializzazione tecnologica. Infine, propone la riformulazione del quarto impegno, con la previsione della promozione promuovere, anche in sede europea, di iniziative per incentivare impieghi tecnologicamente innovativi, con particolare attenzione all’utilità sociale degli stessi, al fine di tutelare i lavoratori dall’incremento della disoccupazione di carattere tecnologico, nel settore pubblico e privato. 
Con riferimento, quindi, alla risoluzione Tinagli n. 7-00808, esprime parere favorevole sulle premesse, nonché sul primo impegno, a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «a sviluppare il progetto avviato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che coinvolge, tra gli altri, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero dello sviluppo economico, denominato «Il lavoro che cambia», attivando in tale ambito una raccolta dei dati sui trend occupazionali e tecnologici, al fine di fornire accurata analisi sulle dinamiche occupazionali, sull’evoluzione delle competenze richieste dal mercato del lavoro e sull’impatto delle nuove tecnologie, garantendo, inoltre, un’adeguata informazione del Parlamento». Esprime, infine, parere favorevole sui restanti impegni della risoluzione.
Claudio COMINARDI (M5S) esprime la sua soddisfazione per essere riuscito, nonostante il lungo tempo intercorso tra la presentazione della sua risoluzione e la sua approvazione, a porre all’attenzione della Commissione un tema così importante. Rileva che anche l’opinione pubblica e gli economisti hanno cominciato a interessarsi del problema, spesso mutando atteggiamento rispetto al passato. Ad esempio, sono sempre più numerosi gli studiosi che, partendo da una convinzione opposta, sono giunti alla conclusione, da lui condivisa, che l’innovazione tecnologica comporterà la riduzione dei posti di lavoro. 
Venendo, quindi, al merito della sua risoluzione, accetta le riformulazioni proposte dal rappresentante del Governo, anche se avrebbe preferito un impegno del Governo più stringente dell’Esecutivo in relazione alla necessità di rivedere le forme contrattuali e di ridurre l’orario di lavoro, e chiede la votazione per parti separate delle due risoluzioni, nel senso di votare distintamente le premesse e gli impegni degli atti di indirizzo.
Irene TINAGLI (PD) accetta la riformulazione del primo impegno della sua risoluzione, proposta dal rappresentante del Governo, che ringrazia per avere espresso parere favorevole sulle premesse e sugli altri impegni da lei richiesti all’Esecutivo. 
Giudica in modo favorevole l’iniziativa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell’Organizzazione internazionale del lavoro e si augura che in quella sede sia possibile porre l’attenzione sulla necessità di svolgere una sistematica attività di raccolta e di elaborazione di dati, unico modo per leggere e interpretare correttamente la realtà e elaborare le politiche più adeguate, come, del resto, già fanno le economie più avanzate e le organizzazioni internazionali più importanti.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che è stata richiesta la votazione per parti separate della risoluzione Cominardi n. 7-00449 e della risoluzione Tinagli n. 7-00808, nel senso di votare gli impegni, come da ultimo riformulati, distintamente dalle premesse. Rilevando che la premessa costituisce un elemento complementare ed accessorio rispetto al dispositivo, avverte che la Commissione procederà dapprima alla votazione del dispositivo e successivamente – solo nel caso in cui il dispositivo risulti in tutto o in parte approvato – alla votazione delle premesse. 
Pone, quindi, in votazione gli impegni della risoluzione Cominardi n. 7-00449, come da ultimo riformulati, sui quali il rappresentante del Governo ha espresso parere favorevole.
La Commissione approva gli impegni della risoluzione Cominardi n. 7-00449, come da ultimo riformulati.
Cesare DAMIANO, presidente, pone quindi in votazione le premesse della risoluzione Cominardi n. 7-00449, sulle quali il Governo ha espresso parere contrario.
La Commissione respinge le premesse della risoluzione Cominardi 7-00449.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, a seguito delle votazioni effettuate, la risoluzione Cominardi 7-00449 risulta approvata in un nuovo testo, che assume il numero 8-00236. 
Fa presente, quindi, che si passerà alla votazione per parti separate della risoluzione Tinagli 7-00808, come da ultimo riformulata. 
Pone, quindi, in votazione gli impegni della risoluzione Tinagli 7-00808, come da ultimo riformulati, sui quali il rappresentante del Governo ha espresso parere favorevole.
La Commissione approva gli impegni della risoluzione Tinagli 7-00808, come da ultimo riformulati.
Cesare DAMIANO, presidente, pone quindi in votazione le premesse della risoluzione Tinagli 7-00808, sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole.
La Commissione approva le premesse della risoluzione Tinagli 7-00808, come da ultimo riformulata.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, a seguito delle votazioni effettuate, la risoluzione Tinagli 7-00808 risulta approvata in un nuovo testo, che assume il numero 8-00237.
La seduta termina alle 16.

AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 3 maggio 2017.
Audizione di rappresentanti dell’Avvocatura dello Stato, del Comitato di verifica per le cause di servizio presso il Ministero dell’economia e delle finanze e dell’Ispettorato generale della Sanità militare (IGESAN) presso lo Stato Maggiore della Difesa, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 3925 Scanu e C. 4243 Cirielli, recanti Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la sicurezza sul lavoro e la tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali del personale delle Forze armate e del comparto sicurezza.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 15.05.

ATTI DEL GOVERNO
Martedì 2 maggio 2017. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.
La seduta comincia alle 13.45.
Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera 
r), della legge 7 agosto 2015 n. 124. 
Atto n. 391. 

(Seguito esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
Le Commissioni riunite proseguono l’esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2017.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda preliminarmente che sulla base di quanto convenuto nella seduta dello scorso 27 aprile con il rappresentante del Governo, l’espressione del parere avrà luogo entro la seduta convocata per domani, 3 maggio 2017. 
Nel comunicare che sono pervenuti i rilievi espressi dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, fa presente che i relatori hanno presentato una riformulazione della propria proposta di parere 
 e che i deputati Ciprini, Cecconi, Chimienti, Cominardi, Dall’Osso, Lombardi, Tripiedi, Dieni, Cozzolino, Dadone, D’Ambrosio e Toninelli hanno presentato una proposta di parere alternativa a quella dei relatori. 
Chiede, quindi, ai relatori se intendono illustrare le modifiche apportate alla proposta di parere illustrata nella seduta dello scorso 27 aprile.
Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, on. Tinagli, illustra la nuova proposta di parere elaborata. 
Rileva, in particolare, che la nuova proposta, rispetto alla precedente, presenta due elementi nuovi. Il primo, nelle premesse, è il richiamo ai rilievi formulati dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Il secondo riguarda la modifica dell’osservazione di cui alla lettera 
p), nel senso di dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 60, comma 2, del decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 179, recante «Modifiche ed integrazioni al Codice dell’amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ai sensi dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124», al fine di realizzare la banca dati degli obiettivi e degli indicatori delle performance nell’ambito del Portale della performance, già Portale della trasparenza.
Tiziana CIPRINI (M5S) esprime il suo apprezzamento per il fatto che i relatori hanno accolto nella loro proposta di parere anche tre questioni contenute nella proposta alternativa di parere di cui è prima firmataria. 
Si rammarica, però, che altrettanta apertura non sia stata manifestata con riferimento alle premesse, in cui non ha trovato posto nessuna delle critiche espresse dal suo gruppo nella citata proposta di parere.
Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, desidera illustrare la logica che è sottesa alla costruzione della proposta di parere dei relatori che è quella dell’interpretazione delle norme esistenti, in linea con le indicazioni del Consiglio di Stato. Questo, in concreto, significa valutare norme precedenti, comprese quelle del decreto legislativo n. 150 del 2009, il cosiddetto «decreto Brunetta», alla luce di un differente paradigma, riferito in particolare, alla valorizzazione e alla non vessazione dei dipendenti pubblici. Osserva che sia la proposta di parere sia tutti i provvedimenti adottati in questa legislatura in materia di pubblico impiego si muovono nella ricerca di alcuni punti di equilibrio: quello tra omogeneizzazione e differenziazione, quello tra centro e periferia e, infine, quello tra vigilanza e responsabilizzazione. In questa chiave generale, la logica del provvedimento in esame è indicata, a suo avviso, da alcuni elementi. Prima di tutto il concetto di valutazione individuale, poi la previsione di una rendicontazione più chiara rispetto a quanto stabilito dal cosiddetto «decreto Brunetta», una maggiore specificazione del carattere di indipendenza degli organi di valutazione e, infine, una definizione della governance in relazione alla performance che affida al Dipartimento della funzione pubblica non soltanto un ruolo di osservazione delle altre amministrazioni, ma anche, e principalmente, un ruolo di ausilio. 
Nel far presente che la proposta di parere elaborata è ispirata alle osservazioni appena svolte, sottolinea, in particolare, l’osservazione di cui lettera 
e), numero 1), in cui si chiede al Governo di valutare l’opportunità di ampliare il concetto di utenza finale, che non coincide necessariamente e sempre con i cittadini, e si crea una simmetria tra programmazione e valutazione. 
Ricorda anche l’osservazione di cui lettera 
m), con la quale, al fine di rafforzare l’indipendenza sostanziale e formale degli Organismi indipendenti di valutazione e di ottenere organismi caratterizzati dalla presenza di diverse competenze, si chiede al Governo di verificare le modalità più adeguate ed efficaci di reclutamento e selezione dei valutatori. 
Richiama infine la già citata osservazione di cui alla lettera 
p),concernente una banca dati degli obiettivi e degli indicatori delle performance nel contesto di governance sopra indicato.
Andrea CECCONI (M5S) ritiene che il provvedimento all’esame delle Commissioni abbia degli aspetti sicuramente apprezzabili, pur mantenendo alcune riserve e segnalando talune criticità. Prima di tutto, sottolinea come sia sostanzialmente inefficace il ruolo degli organismi di valutazione, specialmente alla luce dell’intesa sancita nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, che, in pratica, smantella la logica dello schema di decreto. Altro elemento che depotenzia lo schema di decreto è costituito dalla mancanza di investimenti e dalla previsione che non ci siano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Si augura che, specialmente rispetto alla questione del ruolo degli organismi indipendenti di valutazione, il Governo trovi, nella stesura definitiva del decreto, un punto di equilibrio con le Regioni che lo valorizzi e non lo depauperi. Rileva, poi, come sia poco chiaro il meccanismo del superamento delle fasce di merito. Lasciare la determinazione di premi alla contrattazione non è, a suo avviso, la soluzione giusta per evitare una distribuzione a pioggia dei premi, mentre le fasce di merito, anche se solo teoricamente, rappresentavano un paletto in tal senso. Con la contrattazione si va, infatti, in senso contrario a quella standardizzazione necessaria per un efficace sistema di controllo e alla previsione di un sistema di agevolazioni e di sanzioni. Sotto un altro profilo, non condivide il collegamento temporale che lo schema di decreto definisce tra l’adozione del piano della performance, attualmente prevista per la fine di gennaio, e il Documento di economia e finanza, predisposto nel mese di aprile. Non lo condivide e lo trova incomprensibile, in quanto il piano della performance riguarda tutto l’anno e in quanto il Documento di economia e finanza è un insieme di buoni propositi e non un elemento oggettivo, quale invece i bilanci approvati annualmente. Un altro elemento di difficile comprensione è lo stralcio dal sistema di valutazione di tutto il personale del comparto scuola, università e ricerca, compreso quello amministrativo, la cui valutazione è affidata all’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). Si crea, così, un divario ingiusto tra dipendenti della pubblica amministrazione, sottraendo i dipendenti amministrativi del comparto scuola, università e ricerca da una valutazione omogenea. Infine rileva che nel parere dovrebbe essere indicato in modo più netto il rapporto tra performance organizzativa e performance individuale, per evitare che sia valutato positivamente sul piano individuale un dirigente a capo di un’organizzazione giudicata invece negativamente.
Il sottosegretario 
Angelo RUGHETTI esprime il suo ringraziamento ai relatori e a tutti i componenti delle Commissioni per l’importante lavoro svolto per l’arricchimento e la migliore definizione dei contenuti dello schema di decreto, che si affianca al contributo altrettanto prezioso degli altri organi coinvolti nel procedimento. Tiene a sottolineare che, anche in questa occasione, il Governo, in sede di approvazione definitiva del decreto, terrà nel debito conto tutte le osservazioni che le Commissioni vorranno esprimere. Quindi, passando a considerazioni più generali riguardanti l’impianto e la filosofia dello schema in esame e condividendo quanto testé affermato dal relatore per la I Commissione, on. Ferrari, osserva che, per la prima volta, viene prevista una stretta connessione tra la valutazione della performance e la qualità dei servizi erogati, dal momento che, sulla base di quanto previsto dallo schema di decreto, la prima finisce per essere uno strumento per misurare la seconda. Sottolinea, ancora, che lo schema in esame introduce finalmente un raccordo tra le priorità delle politiche a livello nazionale, indicate dal Parlamento e dal Governo, con quelle dei singoli enti, facendo così fronte a una esigenza diffusa e manifestata anche dai relatori nella loro proposta di parere. A tale proposito, ricorda che lo schema, disciplinando una materia che, nel disegno di riforma costituzionale bocciato dal referendum dello scorso 4 dicembre, avrebbe dovuto consentire l’attivazione di una clausola di supremazia a favore dello Stato, attribuisce rilevanti compiti agli Organismi indipendenti di valutazione (OIV). Sottolinea, tuttavia, che nel quadro costituzionale, confermato dal referendum, alle Regioni resta attribuita ampia autonomia in ordine alla disciplina dei propri assetti organizzativi. In tale ottica, nel provvedimento è, quindi, prevista una cornice generale comune, alla quale i singoli enti dovranno fare riferimento nella loro attività di valutazione, al fine di permettere, sulla base di parametri uniformi, una rendicontazione della qualità dei servizi erogati. Si dichiara d’accordo con i relatori, ma anche con i deputati intervenuti, sia per l’apprezzamento del crescente ruolo attribuito agli utenti nel processo di valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni sia sulla necessità di prevedere un collegamento tra la valutazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale. Condivide le riserve espresse dai deputati intervenuti sull’esclusione dalla disciplina in esame del settore della scuola e della ricerca, ma osserva che, oltre alla necessità di tenere in debito conto le peculiarità del settore, la legge delega ha posto in tal senso limiti precisi. Auspica, pertanto, che, con riferimento ai servizi amministrativi erogati in tali settori, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Dipartimento della funzione pubblica trovino un accordo per la definizione di criteri di valutazione omogenei. Infine, dopo avere espresso apprezzamento per lo sforzo compiuto dai relatori di redigere una proposta di parere che, accogliendo le sollecitazioni provenienti da tutti i gruppi, sia il più possibile condivisa, ne auspica l’approvazione già nella seduta odierna.
Danilo TONINELLI (M5S) chiede di non procedere alla votazione del parere nella seduta odierna, per permettere ai relatori di valutare se integrare la loro proposta con le osservazioni avanzate dei colleghi del suo gruppo che sono intervenuti prima di lui. In particolare, ritiene che nel parere debba essere previsto un collegamento tra l’adozione del piano della performance e la legge di bilancio, e non il Documento di economia e finanza. A suo avviso, inoltre, andrebbe reso più stringente il legame tra valutazione individuale e valutazione organizzativa, ponendo una condizione, al fine di evitare che le buone intenzioni espresse si tramutino in un nulla di fatto in sede di adozione definitiva del provvedimento.
Cesare DAMIANO, presidente, chiede ai relatori quali proposte intendano formulare in ordine al prosieguo dell’esame dello schema di decreto.
Alan FERRARI (PD), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, on. Tinagli, ritiene di non dover mutare ulteriormente la proposta di parere in quanto, a suo avviso, la logica delle osservazioni dei deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle è già ricompresa nella medesima proposta. Sul legame tra adozione del piano della performance e legge di bilancio, osserva come si tratti di una questione complessa, dato il carattere anche pluriennale dei bilanci e il fatto che nelle amministrazioni locali spesso gli stessi siano adottati in ritardo, questione a cui si sta però ponendo mano. Il problema, a suo avviso, è quello complessivo di assicurare una buona capacità di programmazione e la predisposizione di un buon piano della performance. Sotto un altro profilo, sottolinea come con l’osservazione di cui alla lettera g), si chieda al Governo di valutare l’opportunità di apportare modifiche allo schema di decreto nel senso di evidenziare la rilevanza dei comportamenti organizzativi anche al fine della valutazione individuale. 
In conclusione, nel ribadire che i relatori non ritengono di dover modificare la propria proposta di parere, evidenzia che vi sono le condizioni per procedere alla sua votazione già nella seduta odierna.
Cesare DAMIANO, presidente, dopo avere osservato che la proposta di parere dei relatori raggiunge un buon equilibrio tra le istanze espresse dalla maggioranza e quelle manifestate dalle opposizioni, pone in votazione la proposta di parere dei relatori, avvertendo che, in caso di sua approvazione, la proposta alternativa presentata dai deputati del gruppo del MoVimento Stelle risulterà preclusa e non sarà, pertanto, posta in votazione.
Le Commissioni approvano la nuova proposta di parere dei relatori, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere dei deputati Ciprini ed altri.

La seduta termina alle 14.20.

ATTI DEL GOVERNO
Martedì 2 maggio 2017. – Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti.
La seduta comincia alle 14.25.
Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. 
Atto n. 393. 

(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame dello schema di decreto legislativo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2017.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che sulla base di quanto convenuto nella seduta dello scorso 27 aprile con il rappresentante del Governo, l’espressione del parere avrà luogo nella seduta convocata per domani, 3 maggio 2017. Segnala che i deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno preannunciato la presentazione di proprie proposte di parere, alternative a quella che sarà formulata dalla relatrice.
Valentina PARIS (PD), relatrice, comunica ai colleghi che sta definendo i contenuti della proposta di parere, che formalizzerà nella seduta di domani, impegnandosi ad anticiparne informalmente i contenuti entro la giornata di oggi, in modo che i componenti della Commissione possano farle pervenire i rilievi e le osservazioni che ritengano opportuni, per permetterle di formulare un testo condiviso da porre in votazione. 
Intende, quindi, fornire alcune precisazioni sui punti che, a suo parere, sono
stati oggetto delle maggiori discussioni. In primo luogo, pur essendo consapevole che il testo manca di disciplinare il settore della dirigenza del pubblico impiego, preannuncia che il parere che si accinge a proporre non conterrà nessuna osservazione in materia, tenuto conto dei limiti precisi posti a tale riguardo dalla legge delega. Fa presente, tuttavia, che intende inserire nelle premesse del parere un riferimento all’esigenza di adottare specifici interventi in diversi provvedimenti normativi. Con riferimento all’assetto delle fonti normative stabilito dallo schema di decreto, osserva che, a suo avviso, il provvedimento raggiunge un soddisfacente equilibrio tra le opposte richieste delle organizzazioni sindacali, che vorrebbero un maggiore spazio per la contrattazione, e quelle prospettate da diverse parti politiche, che invece richiedono con forza una nuova espansione degli spazi riservati alla disciplina legislativa del rapporto di lavoro, a danno delle previsioni contrattuali. A suo avviso, il testo rappresenta, quindi, una soluzione equilibrata, che tiene conto dei contenuti dell’accordo raggiunto da Governo e organizzazioni sindacali confederali il 30 novembre 2016. Si riserva, in ogni caso, di affrontare questa ultima questione nell’ambito della propria proposta di parere.
Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame dello schema di decreto legislativo alla seduta di domani.
La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA
Martedì 2 maggio 2017. – Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.30.
Modifiche alla tabella A allegata all’ordinamento giudiziario, di cui al regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, relative alle circoscrizioni dei tribunali di Perugia e di Terni, e alla tabella A allegata alla legge 21 novembre 1991, n. 374, relative a uffici del giudice di pace compresi nelle medesime circoscrizioni. 
Emendamenti nuovo testo C. 2962 Verini. 

(Parere alla II Commissione). 
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame degli emendamenti.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che si avvia oggi l’esame in sede consultiva degli emendamenti riferiti al nuovo testo della proposta di legge Atto Camera n. 2962, approvati in linea di principio dalla II Commissione in sede legislativa. 
Dà quindi la parola alla relatrice, onorevole Ciprini, per il suo intervento introduttivo.
Tiziana CIPRINI (M5S), relatrice, ricordato preliminarmente che la XI Commissione ha esaminato la proposta di legge nella seduta del 27 settembre 2016, esprimendo su di essa un parere favorevole, segnala che nell’ambito dell’esame in sede legislativa la Commissione giustizia ha approvato in linea di principio quattro emendamenti proposti dal relatore, riferiti essenzialmente a profili di carattere tecnico della proposta stessa. 
In proposito, fa presente che con l’emendamento 1.5 vengono riformulate le disposizioni di carattere transitorio di cui all’articolo 1, comma 3, volte ad escludere che l’entrata in vigore della legge comporti spostamenti di competenza per territorio per i procedimenti civili e penali pendenti. La modifica riguarda, in particolare, l’individuazione dei procedimenti penali pendenti che sono ora identificati con quelli in cui la notizia di reato è acquisita o è pervenuta agli uffici del pubblico ministero. Si esplicita, inoltre, che i procedimenti civili e penali pendenti innanzi al giudice di pace di Città della Pieve sono attribuiti alla competenza del nuovo giudice di pace di Città della Pieve, Paciano e Piegaro.
Osserva, poi, che con l’emendamento 1.4 si prevede che la prevista modifica alle piante organiche degli uffici giudiziari dei tribunali di Terni e Perugia abbia carattere eventuale, in considerazione della modesta incidenza dimensionale dell’intervento recato dalla proposta di legge in esame. 
Segnala che l’emendamento 1.3 modifica la procedura prevista per l’adozione delle modificazioni eventualmente necessarie alla pianta organica dei magistrati onorari per gli uffici del giudice di pace, prevedendo, in linea con quanto disposto, ad esempio, con riferimento all’istituzione dell’ufficio del giudice di pace di Ostia e al ripristino dell’ufficio del giudice di pace di Barra, il ricorso a un decreto del Ministro della giustizia, sentito il Consiglio superiore della magistratura, anziché a un decreto del Presidente della Repubblica. 
Da ultimo, rappresenta che l’emendamento 1.4 si sopprime il riferimento a un eventuale modifica, con le procedure sopra descritte, alla pianta organica del personale amministrativo dell’ufficio del Giudice di pace di Città della Pieve, in quanto tale ufficio rientra tra quelli che sono stati mantenuti in funzione grazie alla deroga di cui all’articolo 3 comma 2, del decreto legislativo 156 del 2012, secondo cui le spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle rispettive sedi, ivi incluso il fabbisogno del personale amministrativo che verrà messo a disposizione degli enti medesimi, sono a carico dei Comuni che richiedono il mantenimento di un determinato ufficio del giudice di pace. 
Considerato il tenore delle proposte, che hanno carattere essenzialmente tecnico e non incidono direttamente su materie di competenza della Commissione, propone di esprimere su di esse nulla osta.
Cesare DAMIANO, presidente, preso atto di quanto rappresentato dalla relatrice, propone, se non vi sono obiezioni, che la Commissione esprima il proprio parere nella seduta odierna.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.35.

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