SEDE REFERENTE
Giovedì 27 luglio 2023. — Presidenza del Presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO. – Intervengono la Sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze Sandra Savino e il Sottosegretario di Stato per la salute Marcello Gemmato.
La seduta comincia alle 14.45.
DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 luglio 2023.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni. Avverte che l’onorevole Furgiuele ha sottoscritto gli emendamenti 20.7 e 21.1; che l’onorevole Frijia ha sottoscritto l’articolo aggiuntivo Lampis 19.02 e che l’onorevole Rosso ha sottoscritto l’articolo aggiuntivo Frijia 32.02.
La sottosegretaria Sandra SAVINO ritira l’emendamento 12.9 del Governo.
Walter RIZZETTO, presidente, essendo stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori delle Commissioni sia assicurata anche mediante l’attivazione del circuito chiuso, in assenza di obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Avverte che l’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019 resta accantonato. Avverte, altresì, che le Commissioni proseguono quindi l’esame dalla nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori, che pone quindi in votazione.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori, come riformulato.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Tucci 2.1 resta accantonato. Avverte, altresì, che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento Cannizzaro 2.8 proposta dai relatori nella seduta di ieri.
Riccardo TUCCI (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Cannizzaro 2.8.
Le Commissioni approvano l’emendamento Cannizzaro 2.8 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli emendamenti Cannata 2.3 e Calderone 2.10 sono stati ritirati dai presentatori. Avverte, altresì, che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento Carotenuto 3.7 proposta dai relatori nella seduta di ieri.
Le Commissioni approvano l’emendamento Carotenuto 3.7 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che restano accantonati l’emendamento 3.14 dei relatori ed i relativi subemendamenti.
Edoardo ZIELLO (LEGA) relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, modificando il parere espresso nella seduta di ieri, esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo D’Alessio 3.01, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
La Sottosegretaria Sandra SAVINO esprime parere conforme a quello del relatore.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori accettano la riformulazione dell’articolo aggiuntivo D’Alessio 3.01 proposta dai relatori.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo D’Alessio 3.01, come riformulato.
Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente che l’articolo aggiuntivo a sua prima firma 3.02 affronta un tema importante, vale a dire quello della collocazione degli ex navigator nell’ambito delle attività previste dal programma GOL. Dichiara pertanto di ritirare l’articolo aggiuntivo con grande dispiacere, preannunciando la presentazione di un ordine del giorno di analogo contenuto nel corso dell’esame da parte dell’Assemblea.
Le Commissioni respingono il subemendamento Barzotti 0.3.09.2 e, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo 3.09 del Governo e l’emendamento 4.16 dei relatori.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Tassinari 5.011 e lo ritira.
Le Commissioni respingono il subemendamento Torto 0.5.012.1 e approvano l’articolo aggiuntivo 5.012 del Governo; respingono quindi l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 6.05.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Semenzato 8.2 resta accantonato.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 8.05 dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che restano accantonati l’emendamento 9.6 dei relatori e i relativi subemendamenti.
Le Commissioni approvano l’emendamento 11.2 dei relatori e, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Boschi 12.1 e Casu 12.4.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, a seguito del ritiro dell’emendamento 12.9 del Governo, tutti i subemendamenti ad esso riferiti sono decaduti. Avverte, altresì, che l’articolo aggiuntivo Schifone 12.01 resta accantonato. Chiede ai relatori se siano pronti ad esprimere i pareri sull’emendamento 9.6 dei relatori e sui relativi subemendamenti.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, conferma il parere contrario sui subemendamenti Zaratti 0.9.6.7, Scotto 0.9.6.2, 0.9.6.3, 0.9.6.4 e 0.9.6.5, Zaratti 0.9.6.6 e Bonafè 0.9.6.1, già espresso nella seduta di ieri. Raccomanda, quindi, l’approvazione dell’emendamento 9.6 dei relatori nella nuova formulazione.
La Sottosegretaria Sandra SAVINO esprime parere conforme a quello dei relatori. Conferma il parere favorevole sull’emendamento 9.6 dei relatori nella nuova formulazione.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Zaratti 0.9.6.7, Scotto 0.9.6.2, 0.9.6.3, 0.9.6.4 e 0.9.6.5, Zaratti 0.9.6.6 e Bonafè 0.9.6.1 e approvano l’emendamento 9.6 dei relatori (nuova formulazione) (vedi allegato 1).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento Patriarca 13.10 avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Alfonso COLUCCI (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Patriarca 13.10.
Le Commissioni approvano l’emendamento Patriarca 13.10 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Caramanna 13.07 è stato ritirato dai presentatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Scotto 0.13.08.1 e Dori 0.13.08.2 e approvano l’articolo aggiuntivo 13.08 dei relatori (nuova formulazione). Respingono, quindi, l’emendamento Giuliano 14.4.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Nevi 14.12 è stato ritirato dal presentatore.
Le Commissioni approvano l’emendamento 14.16 dei relatori e respingono il subemendamento D’Orso 0.15.07.1; approvano quindi l’articolo aggiuntivo 15.07 dei relatori (nuova formulazione) e respingono l’articolo aggiuntivo Gianassi 15.05. Con distinte votazioni approvano l’emendamento 16.1 dei relatori, il subemendamento 0.18.03.1 del relatore per la I Commissione e l’articolo aggiuntivo 18.03 del Governo nel testo subemendato. Respingono gli identici articoli aggiuntivi Ilaria Fontana 19.01, Scotto 19.010 e Mari 19.011.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Lampis 19.02 resta accantonato.
Le Commissioni respingono l’emendamento Manzi 20.1.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori accettano la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Sasso 20.7, Rampelli 20.8, Lupi 20.16 e Dalla Chiesa 20.17, avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Laura CAVANDOLI (LEGA) chiede di sottoscrivere l’emendamento Sasso 20.7.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Sasso 20.7, Rampelli 20.8, Lupi 20.16 e Dalla Chiesa 20.17, come riformulati.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza dei presentatori dell’emendamento Lupi 20.27: si intende che vi abbiano rinunciato. Chiede, quindi, ai relatori ed al Governo di esprimere il parere sull’emendamento 20.47 dei relatori.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, raccomanda l’approvazione dell’emendamento 20.47 dei relatori.
La Sottosegretaria Sandra SAVINO esprime parere favorevole sull’emendamento 20.47 dei relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 20.47 dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Faraone 20.39 resta accantonato. Avverte altresì che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento D’Attis 20.45, avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Le Commissioni approvano l’emendamento D’Attis 20.45 (nuova formulazione) e, con distinte votazioni, respingono gli identici articoli aggiuntivi Orfini 20.01, Mari 20.02 e Torto 20.03 nonché l’articolo aggiuntivo Amato 20.05.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) a nome del suo gruppo, ritira tutte le proposte emendative presentate ad eccezione dell’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.06.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza dei presentatori dell’articolo aggiuntivo Lupi 20.09: si intende che vi abbiano rinunciato. Avverte, altresì, che i presentatori accettano la riformulazione degli identici emendamenti Sasso 21.1 e Cangiano 21.2, avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Laura CAVANDOLI (LEGA) chiede di sottoscrivere l’emendamento Sasso 21.1.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Sasso 21.1 e Cangiano 21.2 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori ritirano l’articolo aggiuntivo Giaccone 22.03.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’emendamento Auriella 26.6 e l’articolo aggiuntivo Carmina 26.01 e approvano l’emendamento 27.3 dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Steger 28.5: si intende che vi abbia rinunciato. Avverte, quindi, che i presentatori ritirano l’emendamento Giagoni 28.6.
Le Commissioni approvano l’emendamento 28.67 dei relatori e respingono il subemendamento Zaratti 0.28.66.1; approvano, quindi, l’emendamento 28.66 dei relatori.
Alessandro URZÌ (FDI) ritira l’emendamento a sua prima firma 28.59.
Le Commissioni respingono l’emendamento Alfonso Colucci 28.63.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03 restano accantonati. Avverte, quindi, che i presentatori dell’articolo aggiuntivo Trancassini 28.05 accolgono la proposta di riformulazione avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Trancassini 28.05 (nuova formulazione).
Alessandro URZÌ (FDI) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Ciancitto 28.015 e lo ritira, preannunciando la presentazione in Assemblea di un ordine del giorno di analogo contenuto, che recepirà anche l’intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori dell’articolo aggiuntivo Cannata 28.023 accolgono la proposta di riformulazione avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Cannata 28.023 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026 resta accantonato.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere, anche a nome del collega Zaratti, l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori ritirano gli articoli aggiuntivi Iezzi 28.029 e Zinzi 28.032. Avverte, altresì, che i presentatori accettano la proposta di riformulazione dell’emendamento Cerreto 31.1 avanzata dai relatori nella seduta di ieri.
Le Commissioni approvano l’emendamento Cerreto 31.1 (nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Frijia 32.02 resta accantonato.
Le Commissioni respingono il subemendamento Enrico Costa 0.34.4.1 e approvano l’emendamento 34.4 dei relatori; respingono, quindi, l’emendamento Zaratti 36.1.
Walter RIZZETTO, presidente, rimanendo da esaminare soltanto le proposte emendative tuttora accantonate, sospende la seduta per consentire ai relatori e al Governo di completarne l’istruttoria.
La seduta, sospesa alle 15.10, è ripresa alle 16.10.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che le Commissioni procederanno alle votazioni delle proposte emendative precedentemente accantonate.
Avverte che le proposte di riformulazione, in corso di distribuzione, relative alle proposte emendative Paolo Emilio Russo 1.019, Tucci 2.1, Semenzato 8.2, Schifone 12.01, Faraone 20.39, degli identici articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03 nonché degli articoli aggiuntivi Lampis 19.02 e Frijia 32.02 sono state accolte dai presentatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Tucci 2.1 come riformulato.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019, come ulteriormente riformulato, l’emendamento Tucci 2.1, come riformulato; respingono i subemendamenti Barzotti 0.3.14.1, 0.3.14.3, 0.3.14.2, 0.3.14.7, 0.3.14.5, 0.3.14.4, 0.3.14.6; approvano quindi gli emendamenti 3.14 dei relatori, come riformulato, Semenzato 8.2, come riformulato, nonché l’articolo aggiuntivo Schifone 12.01, come riformulato.
Marta SCHIFONE (FDI) dichiara che tutti i componenti del gruppo di Fratelli d’Italia della I Commissione e della XI Commissione sottoscrivono l’articolo aggiuntivo Lampis 19.02, come riformulato.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo Lampis 19.02 come riformulato, l’emendamento Faraone 20.39, come riformulato, nonché gli identici articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03, come riformulati.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) nel sottolineare come il gruppo del Partito Democratico abbia, nel corso dell’esame del provvedimento, fornito un contributo significativo anche ritirando alcune proposte emendative al fine di consentire l’inizio dell’esame in Assemblea nel termine previsto stigmatizza come l’accordo politico raggiunto non sia stato invece rispettato da parte della maggioranza e del Governo.
Pur riconoscendo alle presidenze di aver fatto tutto il possibile perché le intese raggiunte fra i gruppi fossero rispettate non può che stigmatizzare il fatto che sull’articolo aggiuntivo Ricciardi 28.026 precedentemente accantonato non sia stato dato parere favorevole. Al riguardo giudica incomprensibile il parere contrario pronunciato dalla Ragioneria generale dello Stato su una proposta emendativa che riguarda solo due piccoli comuni e che avrebbe un impatto finanziario molto limitato. Chiede pertanto che l’articolo aggiuntivo in questione resti per il momento accantonato.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce che le presidenze hanno fatto tutto ciò che era in loro potere affinché si trovasse una soluzione praticabile e finanziariamente sostenibile.
Alessandro URZÌ (FDI) nel condividere la questione affrontata dall’articolo aggiuntivo in questione, di cui riconosce la rilevanza, suggerisce al gruppo del Partito Democratico di presentare un ordine del giorno in Assemblea che ne riproduca il contenuto al fine di verificare nel prosieguo un possibile intervento normativo.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) nel ringraziare il collega Urzì per il suggerimento e la disponibilità a votare un ordine del giorno, chiede che l’emendamento sia posto in votazione solo al termine della seduta.
Alessandro URZÌ (FDI) dichiara che tutti i componenti del gruppo di Fratelli d’Italia della I Commissione e dell’XI Commissione sottoscrivono l’articolo aggiuntivo Frijia 32.02, come riformulato.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Frijia 32.02, come riformulato e respingono l’articolo aggiuntivo Ricciardi 28.026.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che si è così concluso l’esame delle proposte emendative e subemendative presentate. Comunica che, oltre al parere del Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni II, III, IV, VI, VIII, IX, X, XII e XIV, nonché il parere favorevole con condizioni della Commissione Bilancio e i pareri favorevoli con osservazioni delle Commissioni VII e XIII.
Sottopone quindi alle Commissioni la proposta di correzioni di forma ai sensi dell’articolo 90, comma 1, del Regolamento.
Le Commissioni approvano la proposta di correzioni di forma.
Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, onorevole Ziello per la I Commissione e onorevole Tenerini per la XI Commissione, a riferire favorevolmente all’Assemblea sul provvedimento in esame, come modificato dalle proposte emendative approvate. Deliberano, altresì, di chiedere l’autorizzazione a riferire oralmente.
Walter RIZZETTO presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, stigmatizza, con rammarico, come l’accordo politico faticosamente raggiunto alla fine non sia stato rispettato da parte della maggioranza e del Governo. Ribadisce di non comprendere il parere contrario espresso dalla Ragioneria generale dello stato che di fatto ha impedito l’approvazione di un emendamento segnalato dal suo gruppo e certamente non oneroso.
Al riguardo ritiene che, in prospettiva, sarà molto difficile che si possano raggiungere ulteriori accordi volti a garantire un sereno ed ordinato svolgimento dei lavori delle Commissioni, dal momento che i fatti di oggi dimostrano che tali accordi non vengono rispettati.
La seduta termina alle 16.20.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO, indi del presidente della XI Commissione Walter RIZZETTO. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano.
La seduta comincia alle 14.05.
DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 11 luglio 2023.
Nazario PAGANO, presidente, avverte preliminarmente che gli emendamenti Comaroli 8.01, Zaratti 24.5 e Carrà 28.012 sono stati ritirati e che l’onorevole Minardo ha sottoscritto l’emendamento Calderone 2.10. Comunica inoltre che sono stati presentati subemendamenti all’emendamento 30.3 dei relatori, che non sono stati presentati subemendamenti all’emendamento 27.2 del Governo e che i relatori hanno presentato le proposte emendative 1.023, 8.05, 9.6, 13.08, 28.66, 28.055 e 34.4, rispetto alle quali è stato fissato alle 11 della giornata odierna il termine per la presentazione di subemendamenti, che sono stati quindi presentati.
Inoltre, dà conto delle sostituzioni e, a seguito della richiesta di attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso, e non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Ricorda poi che la seduta di ieri è stata rinviata dopo l’approvazione della nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 e che dunque la seduta odierna riprende con l’esame dell’emendamento Roscani 13.4, sul quale Governo e relatori hanno formulato un invito al ritiro. Dà conto del ritiro dell’emendamento Roscani 13.4, dell’accantonamento dell’emendamento Patriarca 13.10 e del ritiro dell’articolo aggiuntivo Schifone 13.01. Inoltre, verificata l’assenza dei presentatori dell’articolo aggiuntivo Cesa 13.02, si intende che vi abbiano rinunciato; comunica altresì il ritiro dell’articolo aggiuntivo De Bertoldi 13.03.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Dori 13.06 e Giuliano 13.04.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Caramanna 13.07, nonché, in attesa dell’espressione dei pareri, dell’articolo aggiuntivo 13.08 della relatrice per la XI Commissione e dei relativi subemendamenti.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra l’emendamento Giuliano 14.4 volto a potenziare l’organico del Corpo di polizia penitenziaria, sottolineando come gli emendamenti proposti dall’onorevole Giuliano siano tutti volti ad affrontare l’attuale crisi degli istituti penitenziari attraverso un incremento degli organici. Ricordando una recente rivolta interna al carcere di Vigevano, nel corso della quale agenti di polizia penitenziaria sono stati feriti, invita il Governo e i relatori a rivedere il proprio parere o almeno ad accantonare l’emendamento dando così un segnale di vicinanza agli operatori delle carceri che operano sottorganico.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone alla Commissione l’accantonamento dell’emendamento Giuliano 14.4, in vista di una sua possibile riformulazione. Preannuncia che non sarà possibile, per ragioni di copertura finanziaria, confermare l’incremento di 1.300 unità di personale previsto dall’emendamento, ma sottolinea l’interesse del Governo per l’ampliamento degli organici della Polizia penitenziaria.
Nazario PAGANO, presidente, concordando sull’importanza del tema, che ritiene stia a cuore a tutti i parlamentari, dispone l’accantonamento dell’emendamento Giuliano 14.4.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede di sottoscrivere, a nome di tutti i parlamentari del gruppo del Partito Democratico delle due commissioni l’emendamento Giuliano 14.4.
Nazario PAGANO, presidente, come richiesto da relatori e Governo e concordi le Commissioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Nevi 14.12.
Le Commissioni respingono l’emendamento Gianassi 14.13.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) interviene sull’articolo aggiuntivo Gianassi 15.05 sul quale chiede al Governo un supplemento di riflessione. Evidenzia che la disposizione è volta a stabilizzare con contratti a tempo indeterminato il personale reclutato con il profilo di addetto all’ufficio del processo, che sta svolgendo un ruolo determinante per conseguire gli obiettivi di riduzione dell’arretrato civile e penale previsti dal PNRR.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO conferma l’invito al ritiro dell’articolo aggiuntivo, motivandolo con il parere contrario espresso dal Ministero della giustizia.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che i lavori delle Commissioni sono destinati a procedere anche nella serata e invita dunque all’accantonamento di questa proposta emendativa, avendo a disposizione tempo per riformularla.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede la cortesia di accantonare l’articolo aggiuntivo almeno per consentire al primo firmatario, onorevole Gianassi, attualmente impegnato nei lavori della Commissione Giustizia, di venirlo a spiegare alle Commissioni.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Gianassi 15.05.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo Varchi 16.01 e l’emendamento Ravetto 18.1.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 18.03 del Governo, e dei relativi subemendamenti, sui quali non sono stati ancora espressi i pareri.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 19.2.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) dichiara di accettare la riformulazione del suo emendamento 19.3.
Le Commissioni approvano l’emendamento Paolo Emilio Russo 19.3, come riformulato.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Ilaria Fontana 19.01, Scotto 19.010 e Mari 19.011 nonché dell’articolo aggiuntivo Lampis 19.02.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Cangiano 19.08 e Battistoni 19.09.
Nazario PAGANO, presidente, passando all’esame dell’articolo aggiuntivo 19.012 del Governo, ricorda che il subemendamento Bof 0.19.012.4 è irricevibile.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 19.012 del Governo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’emendamento Manzi 20.1 rispetto al quale dichiara di non comprendere il parere contrario della maggioranza. Evidenzia che si tratta di effettuare delle stabilizzazioni di personale del settore università e ricerca, non particolarmente onerose dal punto di vista della spesa. Invitando il Governo ad accantonare l’emendamento, anche in vista di una sua riformulazione, si dichiara disponibile a ritirare le sottoscrizioni dei parlamentari del partito democratico, così da renderlo eventualmente un emendamento proposto dalla maggioranza, pur di veder affrontato il tema.
Nazario PAGANO, presidente, concordi i relatori e la Sottosegretaria Siracusano, dispone l’accantonamento dell’emendamento Manzi 20.1.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Boschi 20.3, 20.4 e 20.5.
Nazario PAGANO, presidente, comunica il ritiro dell’emendamento Urzì 20.6.
Le Commissioni respingono l’emendamento Boschi 20.10.
Nazario PAGANO, presidente, comunica il ritiro degli identici emendamenti Paolo Emilio Russo 20.15 e Iezzi 20.20 e dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Sasso 20.7, Rampelli 20.8, Lupi 20.16 e Dalla Chiesa 20.17, oltre che dell’emendamento Lupi 20.27.
Le Commissioni respingono l’emendamento Mari 20.29.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Congedo 20.28 che riguarda l’annosa questione dei docenti AFAM, per i quali si chiede una qualche forma di stabilizzazione, e invita il Governo a considerare un parere diverso.
Alessandro URZÌ (FDI) comunica che gli onorevoli Congedo e Cangiano, originari sottoscrittori dell’emendamento 20.28 avevano intenzione di ritirarlo accogliendo l’invito del Governo, ritenendo che la conversione di questo decreto-legge non sia la sede più adeguata per affrontare questo tema. Invita l’onorevole Mari a ritirare anch’egli la sottoscrizione.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO afferma che il Governo ha ben presente il tema dei docenti AFAM, ma che al momento non può essere affrontato con l’emendamento proposto dai parlamentari di maggioranza e ora fatto proprio da un parlamentare dell’opposizione; in merito risulta infatti un parere contrario del Ministero dell’economia. Suggerisce ai parlamentari di valutare la trasformazione dell’emendamento in un ordine del giorno condiviso, che potrebbe essere accolto dal Governo.
Francesco MARI (AVS) ritira la sottoscrizione, conseguentemente ritirando l’emendamento 20.28, in vista della presentazione di un ordine del giorno.
Nazario PAGANO, presidente, comunica il ritiro degli identici emendamenti Loizzo 20.30 e Mollicone 20.31.
Valentina BARZOTTI (M5S) interviene sull’emendamento Amato 20.33, identico all’emendamento Mari 20.32, volto a sostenere l’attuazione dei target del PNRR relativi alla riduzione dei divari territoriali e alla lotta alla dispersione scolastica, attraverso il potenziamento degli organici delle scuole, che ricorda essere un essenziale presidio di legalità soprattutto nelle aree più disagiate del Paese. Chiede conseguentemente alla maggioranza un supplemento di riflessione su questo emendamento.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere a nome del gruppo del Partito democratico entrambi gli emendamenti Mari 20.32 e Amato 20.33, che ritiene tocchino un tema che dà senso al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sottolinea infatti come il cuore del PNRR sia la riduzione dei divari socioeconomici del nostro Paese e come per farlo sia essenziale partire dalla scuola. Propone una operazione analoga a quella fatta in Francia con la previsione di zone educative prioritarie, potenziando gli organici delle scuole per combattere la dispersione scolastica.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che pur ritenendo la finalità degli emendamenti nobile, non sia possibile vincolare risorse del PNRR per queste finalità ed evidenzia che su questi emendamenti c’è una indicazione contraria del Ministero della coesione; conferma dunque l’invito al ritiro degli emendamenti Mari 20.32 e Amato 20.33.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Mari 20.32 e Amato 20.33.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che gli identici emendamenti Latini 20.34 e Amorese 20.35 sono stati ritirati dai presentatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Orfini 28.36 e Boschi 28.38.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) chiede di accantonare l’emendamento Faraone 20.39 ai fini di un supplemento di istruttoria, sottolineando che l’intervento è volto a riconoscere un punteggio ulteriore in ragione del conseguimento del titolo di specializzazione per le supplenze per i posti di sostegno.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ritiene che la richiesta dell’onorevole D’Alessio possa essere accolta.
Nazario PAGANO, presidente, concordi i relatori, dispone l’accantonamento dell’emendamento Faraone 20.39. Accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, dispone quindi l’accantonamento dell’emendamento D’Attis 20.45.
Alessandro URZÌ (FDI) chiede di sottoscrivere l’emendamento Gebhard 20.46.
Le Commissioni approvano l’emendamento Gebhard 20.46.
Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente che l’articolo aggiuntivo Torto 20.03, di cui è cofirmataria, interviene analogamente ad una proposta emendativa già esaminata in materia di personale docente delle istituzioni dell’alta formazione artistica musicale e coreutica. Dichiarandosi certa, sulla base del dibattito precedente, che la maggioranza è consapevole del problema enorme della categoria, ne chiede l’accantonamento per consentire un supplemento di istruttoria che conduca alla sua riformulazione o all’individuazione di una diversa soluzione per la questione posta.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che in questo caso la richiesta di accantonamento è difficilmente accoglibile, dal momento sull’articolo aggiuntivo Torto 20.03 si registra la contrarietà di varie amministrazioni.
Valentina BARZOTTI (M5S), in considerazione dell’apertura manifestata dal Governo sul tema nel corso del dibattito precedente, ritiene che sarebbe sensato accantonare l’articolo aggiuntivo al fine di tentare di condurre una battaglia comune. Chiede quindi uno sforzo ulteriore da parte della maggioranza e del Governo.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO si rimette alla valutazione dei relatori.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, ritiene che la richiesta di accantonamento possa essere accolta.
Nazario PAGANO, presidente, dispone quindi l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Orfini 20.01, Mari 20.02 e Torto 20.03. Accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Amato 20.05 e Lupi 20.09 nonché degli identici emendamenti Sasso 21.1 e Cangiano 21.2.
Le Commissioni respingono l’emendamento Boschi 21.3.
Nazario PAGANO, presidente, constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Tassinari 21.6; s’intende che vi abbia rinunciato.
Federico GIANASSI (PD-IDP) tiene in maniera particolare all’emendamento a sua prima firma 22.4, confidando nel suo accoglimento da parte della maggioranza e del Governo, anche alla luce del dibattito in materia di contrasto alle organizzazioni mafiose sviluppatosi nelle ultime settimane in ragione da un lato della commemorazione per la strage di Via d’Amelio e dall’altro delle dichiarazioni del Ministro Nordio sul concorso esterno in associazione mafiosa. Ritiene quindi che via sia una piena e unanime disponibilità a compiere ulteriori sforzi in materia di contrasto alla mafia, sottolineando che il suo emendamento è volto a dare concretezza alle dichiarazioni rilasciate e ad incrementare di 10 milioni di euro le risorse in favore della Direzione investigativa antimafia. Auspica quindi una modifica del parere espresso, per consentire l’approvazione dell’emendamento a sua prima firma 22.4 ed il miglioramento del testo in esame.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO dichiara di non poter accedere alla richiesta dell’onorevole Gianassi, trattandosi di un emendamento particolarmente oneroso.
Le Commissioni respingono l’emendamento Gianassi 22.4.
Alessandro URZÌ (FDI) ritira l’emendamento a sua firma 22.5.
Nazario PAGANO, presidente, chiede ai presentatori se accolgano la proposta di riformulazione avanzata dai relatori sugli identici articoli aggiuntivi Fornaro 22.01 e Zinzi 22.02.
Federico FORNARO (PD-IDP), pur accettando la proposta di riformulazione avanzata dai relatori, affinché resti agli atti dei lavori delle Commissioni riunite, fa presente che l’obiettivo dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 22.01 era quello di intervenire specificamente sul personale dell’ex carriera direttiva di ragioneria. Nel sottolineare al contrario la genericità della riformulazione proposta, si augura che vi sia comunque spazio per fornire risposta alla questione specifica posta dal suo articolo aggiuntivo. Pertanto pur non essendo completamente soddisfatto, ribadisce di accettare la proposta di riformulazione.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che anche i presentatori dell’articolo aggiuntivo Zinzi 22.02 accettano la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Fornaro 22.01 e Zinzi 22.02, come riformulati.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Giaccone 22.03.
Pasqualino PENZA (M5S) chiede un supplemento di riflessione sull’emendamento a sua prima firma 23.1 che, al fine di garantire l’uniformità delle procedure relative al pensionamento del personale della Polizia di Stato e di evitare le attuali differenze interpretative da parte delle diverse questure, intende costituire un polo unico INPS. Sottolinea che tale esigenza è stata evidenziata dagli stessi poliziotti attraverso le associazioni di categoria.
Valentina BARZOTTI (M5S), associandosi alle considerazioni del collega Penza, insiste in maniera accorata per l’accantonamento dell’emendamento 23.1 che considera molto importante.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che Governo e relatori non sono intenzionati a modificare il parere espresso.
Le Commissioni respingono l’emendamento Penza 23.1.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori ritirano gli emendamenti Caparvi 24.3 e Zaratti 24.5.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 24.6, Mari 24.7 e Alfonso Colucci 24.8.
Matteo MAURI (PD-IDP) confessa, dopo averne letto il contenuto, di aver pensato che l’emendamento 24.10 fosse stato presentato da un esponente dell’opposizione piuttosto che dai colleghi Foti e Urzì. Fa presente infatti che tale emendamento, in linea con considerazioni svolte in più occasioni dal Partito democratico, determina un allargamento delle possibilità di entrare in Italia in maniera legale. Rileva quindi le incongruenze del dibattito politico interno alla maggioranza che, da un lato, con il cosiddetto decreto Cutro stringe le maglie per gli arrivi nel nostro Paese e fa la faccia feroce nei confronti dei migranti, paventando invasioni e sostituzione etnica, e dall’altro, in maniera incoerente ma a suo parere giusta adotta un decreto flussi prevedendo 450.000 ingressi in tre anni e incrementando di 40.000 unità le quote previste per il 2022. Evidenziando quindi che l’emendamento Foti 24.10 interviene ad incrementare l’immigrazione legale, come da sempre sostenuto dall’opposizione, fa presente che il Partito democratico non può dirsi contrario. Aggiungendo che se c’è una legge che ha favorito l’irregolarità si tratta della cosiddetta Bossi-Fini, che ha costretto a sanare le situazioni con sanatorie o decreti flussi, suggerisce ai presentatori dell’emendamento di dimostrarsi più coerenti, espungendo dal testo la locuzione «operanti nei Paesi extracomunitari». A tal fine, nel garantire il proprio voto favorevole, chiede che l’emendamento Foti 24.10 venga accantonato affinché possa essere valutata la proposta di modifica avanzata.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia l’astensione del MoVimento 5 Stelle sull’emendamento Foti 24.10, ritenendo che il mercato del lavoro italiano meriti una riflessione più ampia, che contempli anche la questione dell’ingresso di lavoratori stranieri. A suo parere con l’emendamento in questione, che di fatto consente l’ingresso al di fuori delle quote, la maggioranza sta sconfessando la legge Bossi-Fini.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) dichiara di sentirsi completamente rappresentata dalle considerazioni del collega Mauri, associandosi pertanto a nome del suo gruppo alla richiesta di modifica del testo dell’emendamento Foti 24.10, che nella sua attuale formulazione sembrerebbe di portata circoscritta, tanto da far venire il dubbio che sia destinato a sanare singoli specifici casi. Nel condividere comunque l’intento di ampliare la possibilità di ingresso in Italia per motivi di lavoro, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) rileva che l’emendamento Foti 24.10 va nella direzione di affrontare in maniera pragmatica il tema del processo migratorio, non tenendo tuttavia conto della complessità dell’argomento e dell’attuale architettura normativa che poggia sostanzialmente sulla legge Bossi-Fini. Nel rilevare che con la soluzione adottata si ignorano molti settori, quali quelli del lavoro domestico della cura della persona dell’agricoltura senza contare la questione dei riders, esprime la convinzione che per affrontare il problema si richieda oltre al pragmatismo anche l’audacia. Chiede quindi di accogliere la proposta di modifica avanzata dal collega Mauri assumendosi la responsabilità di dare attuazione alle dichiarazioni della Presidente del Consiglio e del Ministro Lollobrigida, dando la possibilità a chi è nel nostro paese di uscire dall’invisibilità e di essere inserito in un percorso di regolarizzazione.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) preannuncia il voto favorevole di tutti i componenti del Partito democratico nelle Commissioni I e XI, associandosi alla richiesta avanzata al collega Urzì di valutare la modifica proposta, Ritiene che sarebbe un segnale importante che su un tema così delicato si registrasse una convergenza delle diverse sensibilità, aprendo in tal modo una pagina nuova.
Alessandro URZÌ (FDI) nel ringraziare i colleghi per gli interventi, perché appaiono nel solco delle dichiarazioni programmatiche della maggioranza, sottolinea l’approccio pragmatico rispetto ad un tema che l’emendamento Foti 24.10, di cui è cofirmatario, affronta in modo settoriale. Nel prendere atto delle riflessioni svolte dai colleghi, di cui ritiene vada colto lo spirito, accoglie con favore l’adesione del Partito democratico, in sintonia con la linea del Governo.
Matteo MAURI (PD-IDP) si dichiara sorpreso dall’intervento del collega Urzì, rilevando che all’opposizione che gli chiede una modifica del testo, egli risponde sostenendo che il Partito democratico si muove sulla linea governativa. Precisa quindi che se i presentatori non desiderano che l’opposizione voti in senso favorevole al loro emendamento, nell’eventualità che tale adesione sporchi l’operazione predisposta con qualche singolo imprenditore. Aggiunge che se la contrario i presentatori considerano favorevolmente una convergenza seppur parziale, allora dovrebbe accogliere la proposta di modifica del testo. Ribadisce che la posizione del Partito democratico non è in alcun modo in linea con le posizioni del Governo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), unendosi alle riflessioni del collega Mauri, chiede all’onorevole Urzì se voglia o meno che il Partito democratico voti in senso favorevole sull’emendamento Foti 24.10.
Walter RIZZETTO, presidente, facendosi interprete della volontà del collega Urzì, risponde in senso affermativo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Foti 24.10.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che i proponenti accettano la proposta di riformulazione dell’emendamento Giaccone 24.11.
Le Commissioni approvano l’emendamento Giaccone 24.11, come riformulato.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica il ritiro dell’articolo aggiuntivo Stefani 25.04.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Mari 26.1, Scotto 26.2 e Auriemma 26.3, e l’emendamento Auriemma 26.5.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra l’emendamento Auriemma 26.6, relativo alla mobilità interna del personale del Corpo dei vigili del fuoco, evidenziando il fatto che si tratta di una proposta non onerosa; chiede alla maggioranza di rivedere il parere dimostrando apertura verso le esigenze di questi lavoratori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Auriemma 26.6 ed evidenzia, trattando più in generale delle esigenze di intervento sul personale dei VVFF, che un’ora di straordinario di questo personale è retribuita tre volte meno rispetto all’ora di straordinario della Polizia o dei Carabinieri. Ritiene singolare che il Paese non si faccia carico di questa disparità, adeguando le retribuzioni dei vigili del fuoco, nonostante poi a parole tutti siano pronti a encomiare questo personale, anche in questi giorni di emergenza nazionale per incendi e alluvioni. Chiede l’accantonamento dell’emendamento.
Riccardo TUCCI (M5S) ricorda anzitutto che un emendamento analogo all’emendamento Auriemma 26.6, volto a prevedere la mobilità del personale dei vigili del fuoco tra le province, era stato presentato anche in occasione del primo decreto-legge sulla pubblica amministrazione e sottolinea come si tratti di un intervento non oneroso che risolverebbe i problemi di molte famiglie.
Walter RIZZETTO, presidente, acquisito il consenso di relatori e rappresentante del Governo, dispone l’accantonamento dell’emendamento Auriemma 26.6.
Ida CARMINA (M5S) illustra l’articolo aggiuntivo 26.01, a sua firma, sottolineando che si tratta di una modifica chiesta dagli enti locali in difficoltà economica e relativa alle spese eterofinanziate che sono escluse dal budget per poter prevedere nuove assunzioni. Attualmente l’esclusione opera solo per le spese sostenute a partire dal 2021 mentre l’emendamento propone l’eliminazione di questo requisito temporale. Chiede al Governo di valutare l’accantonamento di questo emendamento.
Walter RIZZETTO, presidente, acquisito anche in questo caso il consenso di relatori e rappresentante del Governo, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Carmina 26.01. Chiede poi ai relatori e al rappresentante del Governo di esprimere il parere sull’emendamento 27.2 del Governo.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome dell’onorevole Tenerini, relatrice per la XI Commissione, formula un parere favorevole sull’emendamento 27.2 del Governo.
La Sottosegretaria Matilde Siracusano raccomanda l’approvazione dell’emendamento 27.2 del Governo.
Le Commissioni approvano l’emendamento 27.2 del Governo e respingono gli identici articoli aggiuntivi Mari 27.01, Baldino 27.02 e Scotto 27.03, nonché degli identici articoli aggiuntivi Mari 27.04, Ilaria Fontana 27.05 e Scotto 27.06. Approvano inoltre l’articolo aggiuntivo Colosimo 27.07.
Walter RIZZETTO, presidente, conferma l’accantonamento degli identici emendamenti Steger 28.5 e Giagoni 28.6.
Andrea CASU (PD-IDP) illustra l’emendamento Scotto 28.8 volto a consentire il rafforzamento e il rinnovo del personale della pubblica amministrazione, estendendo la possibilità di attingere alle graduatorie degli idonei. Evidenzia che la disciplina introdotta sul punto dal primo decreto-legge sulla PA ha due limiti che occorre correggere: anzitutto circoscrive a sei mesi il termine entro il quale si può attingere alle graduatorie, mentre in precedenza tale possibilità era concessa per due anni e poi fissa nella percentuale rigida del 20 per cento il possibile scorrimento della graduatoria. Invita il Governo a intervenire su questa disciplina eliminando tali rigidità per favorire l’ingresso dei giovani nella pubblica amministrazione rammentando che quando si tratta di concorsi pubblici non si pongono problemi di spoil system.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 28.8 e Boschi 28.9.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che i proponenti hanno accettato la riformulazione dell’emendamento Bordonali 28.11, nei termini identici a quelli della riformulazione dell’articolo aggiuntivo Pella 28.053 e che dunque le proposte emendative saranno poste in votazione successivamente, quando sarà trattato l’articolo aggiuntivo Pella 28.053.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Alfonso Colucci 28.12, Scotto 28.13 e Mari 28.14, nonché l’emendamento Orrico 28.15.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento 28.66 dei relatori.
Le Commissioni respingono l’emendamento Bof 28.27.
Walter RIZZETTO, presidente, conferma l’accantonamento dell’emendamento Comaroli 28.28.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’emendamento 28.29, del quale è primo firmatario, relativo alle spese per il personale scolastico e ausiliario, evidenziando che a settembre si rischia di non riuscire ad aprire le scuole per carenze di personale. Chiede al Governo di motivare la contrarietà a questo emendamento.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 28.29, Mari 28.30 e Torto 28.31.
Filiberto ZARATTI (AVS) interviene sull’emendamento Mari 28.35, identico all’emendamento Scotto 28.34, volto a prevedere l’abrogazione della norma che prevede l’utilizzo del contratto di apprendistato per il primo inquadramento dei giovani nella pubblica amministrazione. Ritiene che la previsione di questa tipologia contrattuale faccia dei giovani, nonostante i carichi di lavoro ai quali sono da subito sottoposti, lavoratori di serie B.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’emendamento 28.34, del quale è primo firmatario, evidenziando come la previsione di contratti di apprendistato al posto di un’assunzione stabile denoti la scelta per un modello di pubblica amministrazione debole; sottolinea infatti che la precarietà produce una perdita di forza e di credibilità, oltre ovviamente a non incentivare le migliori e più giovani risorse a scegliere questo impiego.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 28.34 e Mari 28.35.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede chiarimenti sul campo di applicazione degli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37, sui quali il Governo e i relatori hanno espresso parere favorevole. Rileva che gli emendamenti sono volti a eliminare il presupposto dell’appartenenza dell’università alla Conferenza dei rettori delle università italiane, dalla disposizione che prevede che la pubblica amministrazione possa stipulare contratti con le università riconosciute. Chiede dunque a chi si applicherà la disposizione se viene meno tale requisito.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di capire a chi parlano questi emendamenti e quali siano gli interessi dei quali i proponenti si fanno portatori.
Toni RICCIARDI (PD-IDP) nel dichiarare per esperienza personale di conoscere bene il mondo universitario, ritiene del tutto evidente che l’intervento recato dagli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37 sia di portato microsettoriale, generando la sensazione che essi siano stati concepiti per una specifica università telematica. Rivolgendosi al presidente Rizzetto, di cui conosce la linearità dazione, chiede che tali emendamenti vengano accantonati per evitare di avallare un intervento illegittimo.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara in primo luogo di non comprendere la ratio degli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37. Manifesta quindi la propria preoccupazione per un intervento a gamba tesa sul mondo universitario che, come tutti sanno, affronta molti problemi, quali quelli relativi agli organici insufficienti, alle risorse limitate, agli alloggi per gli studenti, allo svolgimento delle lezioni da remoto, ma non certamente quello affrontato dagli emendamenti in esame. Stigmatizzando pertanto l’intervento recato dagli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37, ne chiede conto al Governo e alla maggioranza.
Filiberto ZARATTI (AVS), a differenza della collega Barzotti, teme di comprendere la ratio dell’intervento, che in altri tempi con tutto il rispetto verso i colleghi della maggioranza sarebbe stato qualificato come una «marchetta». Ritiene che si tratti di un modo sbagliato di affrontare le questioni dal momento che ruolo del Parlamento dovrebbe essere quello di risolvere i problemi generali e non gli interessi particolari, legittimi o meno che siano. Esprime la convinzione che il Paese non si possa permettere simili approcci, evidenziando peraltro che gli emendamenti in esame non nascondono neanche il loro obiettivo che è assolutamente chiaro, Nel dichiararsi preoccupato non per l’iniziativa assunta da qualche collega ma per il parere favorevole espresso dal Governo, chiede che gli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37 non vengano approvati.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che, in considerazione dell’orario, darà la parola al solo collega Paolo Emilio Russo e concluderà la seduta, per consentire la prevista riunione degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite.
Paolo Emilio RUSSO (FI) dichiara di essere sorpreso dallo stupore dei colleghi, dal momento che l’emendamento a sua prima firma 28.37 si limita ad estendere anche nella università telematiche riconosciute l’accesso a convenzioni gratuite con le pubbliche amministrazioni. Nel precisare che l’obiettivo è quello di consentire che anche gli studenti di tali università possano essere assunti dalle pubbliche amministrazioni, fa presente di non ravvisare favoritismi o operazioni losche evocati dai colleghi.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) interviene sull’ordine dei lavori, per far presente che, secondo un’agenzia di stampa appena uscita, l’emendamento Foti 24.10 sarebbe stato approvato all’unanimità. Precisa a tale proposito di essersi astenuto dalla votazione.
Walter RIZZETTO, presidente, nel ricordare che anche il MoVimento 5 Stelle si è astenuto dalla votazione, assicura al collega Soumahoro che la sua astensione verrà posta a verbale.
Come anticipato, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.45.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO, indi del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano e la sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze, Sandra Savino.
La seduta comincia alle 19.45.
DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella precedente seduta odierna.
Walter RIZZETTO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, avverte che l’onorevole Bordonali ha sottoscritto gli emendamenti Comaroli 28.28 e Schullian 39.1.
Comunica che sono stati presentati 11 subemendamenti alle proposte emendative dei Relatori 3.14, 15.07 e 20.47, che sono in distribuzione. Avverte che le presidenze hanno ritenuto irricevibile la proposta subemendativa Orfini 0.20.47.1, in quanto interamente sostitutiva.
Comunica che i relatori hanno presentato gli emendamenti 4.16, 11.2, 14.16, 16.1, 27.3, 28.67, 29.11, 33.5, 34.5, volti a recepire le condizioni poste dalla Commissione bilancio.
Ricorda che la precedente seduta odierna si è conclusa prima che fossero votati gli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37, sul quale hanno espresso parere favorevole sia i relatori che il Governo.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Paolo Emilio Russo 28.37.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che nel testo degli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15, approvati nella seduta del 24 luglio, le parole: «nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o ulteriori oneri a carico della finanza pubblica» andrebbero sostituite dalle seguenti: «nei limiti delle risorse utilizzabili a legislazione vigente destinate al trattamento economico spettante al personale assegnato ai predetti uffici senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Evidenzia che tale riformulazione si rende necessaria a seguito di un approfondimento effettuato dalla Ragioneria generale dello Stato al fine di escludere nuovi o maggiori oneri non coperti e criticità applicative. Infatti, se i regolamenti di alcuni ministeri, nel disciplinare i trattamenti da corrispondere ai responsabili degli uffici di diretta collaborazione, dispongono che la loro determinazione avvenga nel limite di quelli previsti per i dirigenti dello stesso Ministero, ve ne sono altri che prevedono che il trattamento fondamentale sia pari al trattamento dei dirigenti del Ministero. In questi ultimi casi, la disposizione contenuta nella proposta emendativa approvata, dando luogo al riconoscimento di un diritto soggettivo a percepire il trattamento fondamentale con tutti gli adeguamenti previsti per i dirigenti di ruolo, può essere accolta senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica solo specificando nel testo che alla sua attuazione si provveda nei limiti delle risorse utilizzabili a legislazione vigente destinate al trattamento economico spettante al personale assegnato ai predetti uffici. Pone quindi in votazione il testo degli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15, già approvati, nella nuova formulazione risultante dagli approfondimenti di carattere finanziario.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) chiede chiarimenti sulle modalità di questa correzione, trattandosi di emendamenti che sono stati già votati dalle Commissioni.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede che si sospenda brevemente la seduta per capire la portata della correzione e le procedure per apportarla; chiede inoltre che si verifichino i precedenti, anche per riprendere i lavori della Commissione in un clima di fiducia reciproca.
Walter RIZZETTO, presidente, nel dichiararsi disponibile a fornire i precedenti di analoghe correzioni, spiega che la nuova votazione si rende necessaria per recepire un’osservazione della Ragioneria generale dello Stato aggiungendo che se la modifica non viene apportata in sede referente, una volta giunto il provvedimento in Aula si sarebbe obbligati a tornare in Commissione. Dispone comunque l’accantonamento di questa riformulazione degli emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15.
Andrea GIACCONE (LEGA) interviene sull’emendamento 28.40, a sua prima firma, sul quale relatori e Governo hanno espresso un parere favorevole, per evidenziare che si tratta di una modifica sollecitata dall’ANCI e volta a favorire il reclutamento dei giovani negli enti locali, con riferimento specifico a comuni, unioni di comuni e città metropolitane. Chiede al Governo di valutare l’opportunità di una riformulazione degli emendamenti al fine di esterne l’applicazione anche alle province.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone una riformulazione dell’emendamento 28.40 Giaccone, e degli identici emendamenti Soumahoro 28.38, Zaratti 28.39, Roscani 28.41 e Deborah Bergamini 28.42, volta ad estendere il campo d’applicazione della modifica alle province.
Walter RIZZETTO, presidente, accerta che tutti i proponenti abbiano accettato la riformulazione proposta dal Governo.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) annuncia il voto favorevole del Partito Democratico su questi identici emendamenti, come riformulati.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Soumahoro 28.38, Zaratti 28.39, Giaccone 28.40, Roscani 28.41 e Bergamini Deborah 28.42, come riformulati, nonché l’emendamento Giaccone 28.45.
Manlio MESSINA (FDI) accetta l’ulteriore riformulazione dell’emendamento 28.46, a sua firma.
Le Commissioni approvano l’emendamento Messina 28.46, come ulteriormente riformulato.
Andrea CASU (PD-IDP) fa presente che le Commissioni avviano l’esame di un complesso di emendamenti volti a correggere la disposizione introdotta con il primo decreto-legge sulla pubblica amministrazione che consente lo scorrimento delle graduatorie degli idonei con i due limiti cui ha già accennato nel dibattito: il limite temporale dei sei mesi di tempo, che ha sostituito un limite biennale e il limite percentuale del 20 per cento dei posti banditi. Esprime soddisfazione per il parere favorevole espresso sull’emendamento De Luca 28.47, che circoscrive l’applicazione dei suddetti limiti ai concorsi banditi dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 44 del 2023, e accetta la riformulazione proposta dai relatori, anche se ritiene che si tratti solo di un primo passo.
Le Commissioni approvano l’emendamento De Luca 28.47, come riformulato.
Andrea CASU (PD-IDP) illustra l’emendamento Curti 28.48, volto a escludere l’applicazione del limite dei sei mesi e del 20 per cento dello scorrimento delle graduatorie si applichino ai concorsi banditi da enti siti in territori per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Fa presente che se quei comuni hanno una graduatoria di idonei dalla quale attingere per assumere, magari avvalendosi delle risorse straordinarie che gli vengono concesse in ragione dell’emergenza, impedirgli di farlo perché non rispettano i suddetti limiti sarebbe assurdo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) evidenzia come proprio in queste ore il Consiglio dei Ministri stia deliberando lo stato di emergenza per cinque regioni colpite dagli straordinari eventi climatici degli ultimi giorni e fa presente alla maggioranza che quei territori potrebbero trovare giovamento dall’approvazione dell’emendamento Curti 28.48, che andrebbe proprio nel senso, auspicato dal Governo, di dare sostegno a queste aree del Paese.
Le Commissioni respingono l’emendamento Curti 28.48.
Walter RIZZETTO, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso, e non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Andrea CASU (PD-IDP) interviene sull’emendamento Curti 28.49, volto ad escludere l’applicazione dei citati limiti allo scorrimento delle graduatorie ai concorsi banditi da comuni con meno di 15.000 abitanti. Evidenzia come questo emendamento vada nella stessa direzione, e dunque non sia poi così diverso, dalla nuova formulazione proposta per l’emendamento Pella 28.053, che sarà trattato successivamente e invita il Governo a riflettere sul contenuto delle proposte emendative senza fermarsi a considerarne i firmatari. Ribadisce in conclusione la sua convinzione che i limiti introdotti allo scorrimento delle graduatorie siano destinati a cedere alla prova dei fatti e invita il Governo a intervenire subito, appoggiando gli emendamenti come il Curti 28.49, per non dover poi ricorrere a un ulteriore decreto-legge PA.
Filiberto ZARATTI (AVS) chiede di aggiungere la propria firma e quella dell’onorevole Mari all’emendamento Curti 28.49, ritenendo che i piccoli comuni, con meno di 15.000 abitanti siano sotto organico e debba essere consentito loro di attingere liberamente alle graduatorie degli idonei in quanto si tratta di enti per i quali bandire un concorso richiede moltissimi sforzi. Ritiene che si tratti di una norma di buon senso e invita il Governo a valutare un cambiamento del parere.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Curti 28.49.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone di riformulare l’emendamento Curti 28.49 negli stessi termini degli emendamenti Bordonali 28.11 e Pella 28.053.
Andrea CASU (PD-IDP) ringrazia dell’apertura ma invita la Sottosegretaria a valutare l’applicazione della norma anche ai piccoli comuni, in quanto la formulazione proposta per quelle proposte emendative fa riferimento ai concorsi per massimo 20 posti, senza considerare la dimensione dell’ente che bandisce il concorso.
Walter RIZZETTO, presidente, su richiesta del rappresentante del Governo dispone l’accantonamento dell’emendamento Curti 28.49.
Andrea CASU (PD-IDP) illustra l’emendamento De Luca 28.50 volto a eliminare entrambe le limitazioni allo scorrimento delle graduatorie degli idonei. Ribadisce che si tratta di limiti che rendono difficile procedere alle assunzioni attraverso le procedure concorsuali nonostante il concorso pubblico debba restare, in base alla Costituzione, la via maestra per accedere all’impiego pubblico. Invita nuovamente la maggioranza a un ripensamento.
Le Commissioni respingono l’emendamento De Luca 28.50.
Walter RIZZETTO, presidente, conferma l’accantonamento dell’emendamento Urzì 28.59.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Riccardo Ricciardi 28.60 e Alfonso Colucci 28.62.
La sottosegretaria Sandra SAVINO chiede l’accantonamento dell’emendamento Alfonso Colucci 28.63 che richiede un approfondimento istruttorio.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Alfonso Colucci 28.63.
Le Commissioni respingono l’emendamento Alfonso Colucci 28.64.
Walter RIZZETTO, presidente, conferma l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03, oltre che dell’articolo aggiuntivo Trancassini 28.05. Avverte inoltre che i proponenti hanno ritirato gli articoli aggiuntivi Zinzi 28.04 e Almici 28.06 e che l’articolo aggiuntivo Carrà 28.012 era già stato ritirato fuori seduta. Dispone inoltre l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Ciancitto 28.015, del quale è stata proposta una riformulazione.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Mari 28.019.
Deborah BERGAMINI (FI-PPE) ritira il suo articolo aggiuntivo 28.022.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Zaratti 28.020 e Roggiani 28.021.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo una richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia, accantona l’articolo aggiuntivo Cannata 28.023.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) evidenzia che l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026 fa seguito ad una disposizione introdotta nel corso dell’esame parlamentare del decreto-legge n. 44 del 2023 con la quale sono stati prorogati di cinque anni i finanziamenti per le fusioni tra comuni. Nel far presente che la proposta emendativa in esame è volta a prorogare tali contributi per un ulteriore anno, chiede quali siano i motivi del parere contrario dei relatori e del Governo dal momento che il fondo previsto per provvedere alla copertura finanziaria è già stato istituito.
Francesco MARI (AVS) dichiara di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) nel dichiarare di aver sottoscritto la proposta emendativa in esame poiché ne condivide il contenuto, pur avendo compreso le ragioni di contrarietà espresse dal Ministero dell’economia e delle finanze, dichiara che voterà a favore.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) nel chiedere se possono essere esplicitate le ragioni del parere contrario del Ministero dell’economia e delle finanze sulla proposta emendativa in esame, ribadisce che il fondo non deve essere istituito ex novo e che non è necessario reperire nuove risorse finanziarie.
Nazario PAGANO (FI-PPE), nel condividere quanto osservato dalla deputata Bonafè, sottolinea che la proposta emendativa prevede l’utilizzo di risorse già stanziate per le fusioni tra comuni realizzate a partire dall’anno 2013, anziché dall’anno successivo come previsto attualmente dall’articolo 15, comma 3-bis, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, propone di accantonare l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026.
La sottosegretaria Sandra SAVINO, nel ribadire il parere contrario del Ministero dell’economia e delle finanze, accede alla proposta di accantonare l’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026 formulata dai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Marino 28.027.
Andrea CASU (PD-IDP) ringrazia i relatori e il Governo per aver espresso parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 28.020, di cui è primo firmatario, che dà seguito ad un ordine del giorno approvato dall’Assemblea nel corso della conversione del decreto-legge n. 44 del 2023. Nel ricordare che, nell’ambito di procedure concorsuali molto ampie, numerosi partecipanti sono stati dichiarati idonei a posti di funzionari e assistenti nelle pubbliche amministrazioni, sottolinea che la proposta emendativa consente di stipulare convenzioni volte a reclutare il personale necessario con lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi pubblici svolti per il tramite della Commissione RIPAM, secondo quanto disposto dall’articolo 1, comma 4, lettera b-bis), del decreto-legge n. 44 del 2023.
Walter RIZZETTO, presidente, ringrazia il deputato Casu per aver illustrato il contenuto della proposta emendativa in esame.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Casu 28.028.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’emendamento Bordonali 28.11, sull’articolo aggiuntivo Pella 28.053 e sull’emendamento Curti 28.49 a condizione che siano riformulati in un identico testo nei termini riportati in allegato.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO concorda con il parere espresso dai relatori.
Andrea CASU (PD-IDP), nel dichiarare di accettare la riformulazione dei relatori dell’emendamento Curti 28.49, afferma che tuttavia consentire soltanto ai comuni con meno di 3.000 abitanti di derogare alla norma, che limita l’attribuzione dell’idoneità nei concorsi pubblici al 20 per cento dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi, non è molto ragionevole dal momento che è ben raro che tali comuni possano indire procedure concorsuali per più di 20 posti. Nel considerare l’apertura della maggioranza e del Governo come il riconoscimento dell’importanza della questione, auspica la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea che possa ampliare tale deroga anche a comuni più popolosi.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che tutti i gruppi delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro sottoscrivono le proposte emendative Bordonali 28.11, Pella 28.053 e Curti 28.49 riformulate in identico testo.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano le proposte emendative Bordonali 28.11, Pella 28.053 e Curti 28.49 riformulati in identico testo nonché l’articolo aggiuntivo 28.055 dei relatori (vedi allegato 1); quindi, con distinte votazioni, respingono l’emendamento premissivo Baldino 029.01 e gli emendamenti Zaratti 29.1 e Vaccari 29.5, mentre approvano l’emendamento Urzì 29.8 e l’emendamento 29.11 dei relatori in recepimento della condizione espressa dalla Commissione Bilancio, volta a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento Molinari 29.9 presentata dai relatori e sulla quale il Governo ha espresso parere favorevole.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Molinari 29.9, come riformulato, e Urzì 30.1, mentre respingono l’emendamento Evi 30.2.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’emendamento Comaroli 28.28 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO concorda con il parere espresso dai relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento Comaroli 28.28 nel testo riformulato.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sui subemendamenti Scotto 0.30.3.1, Scotto 0.30.3.2, Scotto 0.30.3.3, Scotto 0.30.3.4, Scotto 0.30.3.5, Scotto 0.30.3.6, Scotto 0.30.3.7, Scotto 0.30.3.8, Scotto 0.30.3.9, Scotto 0.30.3.10, Scotto 0.30.3.11, mentre raccomanda l’approvazione dell’emendamento 30.3 dei relatori.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO concorda con il parere espresso dai relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Scotto 0.30.3.1, Scotto 0.30.3.2, Scotto 0.30.3.3, Scotto 0.30.3.4, Scotto 0.30.3.5, Scotto 0.30.3.6, Scotto 0.30.3.7, Scotto 0.30.3.8, Scotto 0.30.3.9, Scotto 0.30.3.10, Scotto 0.30.3.11, mentre approvano l’emendamento 30.3 dei relatori.
Walter RIZZETTO (FDI), presidente, avverte che l’emendamento Cerreto 31.1 rimane accantonato.
Filiberto ZARATTI (AVS) evidenzia che l’emendamento 32.1, di cui è primo firmatario, incrementa di 3 milioni di euro le risorse per la realizzazione della Carta dell’uso dei suoli nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN). Nel ricordare che la Carta rappresenta uno strumento fondamentale per il più efficiente utilizzo dei suoli e delle risorse della Politica agricola comune, invita ad approvare la proposta emendativa affinché tale strumento sia messo a disposizione del mondo agricolo nel più breve tempo possibile.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 32.1.
Walter RIZZETTO (FDI), presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Frijia 32.02 rimane accantonato.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) dichiara di ritirare il suo emendamento 33.4.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, raccomanda l’approvazione dell’emendamento 33.5 dei relatori in recepimento della condizione espressa dalla Commissione Bilancio, volta a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione.
La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con i relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 33.5 dei relatori.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), intervenendo sugli emendamenti D’Alessio 34.1, Enrico Costa 34.2 e Enrico Costa 34.3, riguardanti la giustizia sportiva, evidenzia che sono volte a vietare il conferimento di incarichi di giustizia sportiva a magistrati ordinari, amministrativi e contabili sia per salvaguardare l’autonomia degli ordinamenti sportivi sia per garantire l’indipendenza dei magistrati. Dichiara, inoltre, di sottoscrivere gli emendamenti Enrico Costa 34.2 e Enrico Costa 34.3.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti D’Alessio 34.1, Enrico Costa 34.2 e Enrico Costa 34.3.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, raccomanda l’approvazione dell’emendamento 34.5 dei relatori in recepimento della condizione espressa dalla Commissione Bilancio, volta a garantire il rispetto dell’articolo 81 della Costituzione.
La sottosegretaria Sandra SAVINO concorda con i relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 34.5 dei relatori.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, propone di accantonare i subemendamenti Scotto 0.34.4.4, Scotto 0.34.4.5, Scotto 0.34.4.2, Scotto 0.34.4.3, Scotto 0.34.4.1 e l’emendamento 34.4 dei relatori.
La sottosegretaria Sandra SAVINO accede alla proposta di accantonamento formulata dai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dei subemendamenti Scotto 0.34.4.4, Scotto 0.34.4.5, Scotto 0.34.4.2, Scotto 0.34.4.3, Scotto 0.34.4.1 e dell’emendamento 34.4 dei relatori.
Filiberto ZARATTI (AVS) evidenzia che l’emendamento 36.1, di cui è primo firmatario, è volto a prevedere la società per azioni ad azionariato popolare, in aggiunta alle società per azioni e alle società a responsabilità limitata, come forma societaria attraverso la quale è consentito costituire le società sportive professionistiche. Nel richiamare la crisi attraversata dalle società sportive nel nostro Paese, ricorda che in Germania proprio la riforma dell’assetto societario ha consentito il superamento delle difficoltà introducendo l’azionariato popolare e in particolare fa riferimento alla squadra calcistica del Bayern Monaco che per circa il 75 per cento è controllato dai sui tifosi.
Davide AIELLO (M5S) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 36.1.
Ida CARMINA (M5S) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 36.1.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, propone di accantonare l’emendamento Zaratti 36.1.
La sottosegretaria Sandra SAVINO accede alla proposta di accantonamento formulata dai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Zaratti 36.1.
Le Commissioni approvano l’emendamento Barelli 36.2.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Andrea Rossi 37.1.
Le Commissioni respingono l’emendamento Andrea Rossi 37.1.
Igor IEZZI (LEGA) ritira l’emendamento a sua prima firma 37.2.
Martina SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M) ritira l’emendamento a sua prima firma 37.3.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che l’emendamento Paolo Emilio Russo è stato ritirato dai presentatori.
Alessandro URZÌ (FDI) sottoscrive e ritira l’emendamento Perissa 37.5.
Le Commissioni respingono l’emendamento Soumahoro 38.3.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’emendamento Schullian 39.1.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Alessandro URZÌ (FDI) sottoscrive l’emendamento Schullian 39.1.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’emendamento Schullian 39.1 e l’articolo aggiuntivo Nevi 39.01.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Simiani 40.01 e rileva come esso dimostri che i relatori e il Governo nell’esprimere il proprio parere sulle proposte emendative valutino maggiormente da chi esse siano sottoscritte che non il loro contenuto. Osserva infatti che il testo di tale articolo aggiuntivo è analogo a quello del successivo articolo aggiuntivo Fabrizio Rossi 40.02 sul quale invece è stato richiesto l’accantonamento dai relatori nella seduta del 24 luglio scorso.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Simiani 40.01 al fine di una verifica sull’identicità dei testi dei due articoli aggiuntivi.
Prende quindi atto che l’articolo aggiuntivo Fabrizio Rossi 40.02 è stato sottoscritto dalla collega Nisini.
Alessandro URZÌ (FDI) sottoscrive e ritira l’articolo aggiuntivo Fabrizio Rossi 40.02 preannunciando la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che l’articolo aggiuntivo Simiani 40.03 è stato sottoscritto da tutti i componenti delle Commissioni riunite del gruppo MoVimento Cinque Stelle.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’articolo aggiuntivo Simiani 40.03 e l’emendamento Berruto 41.1.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che la riformulazione dell’emendamento Perissa 41.2 proposta dai relatori è stata accolta dai presentatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento Perissa 41.2, come riformulato e, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Mari 42.2, Barzotti 42.3 e Scotto 42.4 nonché l’articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 42.06.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) illustra l’emendamento Grippo 43.1, del quale è cofirmataria che, senza recare nuovi oneri, prevede, per la realizzazione di investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari e di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma, l’inclusione di una mappatura dettagliata dei percorsi e delle strutture accessibili alle persone con disabilità.
Ritiene che tale proposta, che va nell’interesse delle persone con disabilità, sia di buon senso e, chiedendo alla rappresentante del Governo di motivare le ragioni del parere contrario, auspica che su tale emendamento possa essere svolta una ulteriore valutazione, anche attraverso il suo accantonamento.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che il parere contrario sull’articolo aggiuntivo in esame è determinato dal fatto che la scelta degli interventi da realizzare è di competenza della Santa Sede ed eventuali specificazioni sulle finalizzazioni potranno al più entrare nell’intesa che regolerà il trasferimento delle risorse.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) ringrazia la sottosegretaria Siracusano che, come sempre, ha dimostrato la sua disponibilità all’interlocuzione con il Parlamento, tuttavia osserva che le risorse che lo Stato del Vaticano utilizzerà per effettuare tali interventi sono dello Stato Italiano che le trasferirà alla Santa Sede con il decreto-legge in esame.
Ritiene che tale circostanza rappresenti una forte innovazione, forse dettata dall’esigenza di rendere più agevole la realizzazione degli interventi. Osserva tuttavia che il Parlamento dovrebbe poter fornire indicazioni in merito alla intesa successiva che regolerà il trasferimento delle risorse.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che se la proposta emendativa venisse ritirata, essendone la finalità condivisibile, il Governo sarebbe disponibile ad accogliere un ordine del giorno in Assemblea che faccia riferimento all’intesa successiva.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) preso atto della disponibilità dell’Esecutivo ad accogliere un ordine del giorno in tal senso, ritira l’emendamento Grippo 43.1.
Valentina BARZOTTI (M5S) intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente che il suo gruppo non è intervenuto per illustrare l’articolo aggiuntivo Colucci 42.06, respinto dalle Commissioni. Chiede, in considerazione dell’importanza che il Movimento Cinque Stelle attribuisce a tale proposta, se sia comunque possibile illustrarlo.
Walter RIZZETTO, presidente, accede alla richiesta della collega Barzotti.
Alfonso COLUCCI (M5S) illustra l’articolo aggiuntivo a su prima firma 42.06, che era volto a prevedere la riduzione dei termini per la liquidazione del trattamento di fine rapporto dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche e la rivalutazione dei limiti di importo per l’erogazione rateale del medesimo trattamento.
Sottolinea, in particolare, che il comma 1 di tale articolo aggiuntivo prevedeva che, per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, sia ridotto a tre mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro il termine, decorso il quale, l’ente erogatore deve doverosamente provvedere alla liquidazione dei trattamenti di fine servizio nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione.
Evidenzia inoltre che il comma 2 dell’articolo aggiuntivo respinto dalle Commissioni, al fine di rendere più tempestiva l’erogazione di somme accantonate dai lavoratori nel corso della propria carriera, innalzava, a decorre dal 1° luglio 2023, l’importo dell’ammontare complessivo per la determinazione del numero di rate per l’erogazione dell’indennità di buona uscita ai dipendenti pubblici.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO sottolinea come il Governo ritenga condivisibile l’obiettivo dell’articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 42.06 e come sia impegnato nell’individuare una soluzione che vada nel senso indicato anche dalla recente ordinanza della Corte costituzionale. Rileva tuttavia che tali disposizioni non debbano essere veicolate attraverso il decreto-legge in esame bensì nell’ambito della prossima legge di bilancio.
Alfonso COLUCCI (M5S) dichiara che il suo gruppo presenterà un ordine del giorno sulla questione.
Filiberto ZARATTI (AVS) illustra l’emendamento a sua prima firma 43.2 evidenziando che tale proposta è volta a dotare il Comune di Roma degli opportuni fondi per implementare la raccolta differenziata e quella porta a porta, funzionali alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica.
Sottolinea infatti come sia necessario che la città di Roma sia pulita per potersi rappresentare in tutta la sua bellezza. Ritiene inoltre che l’approvazione di tale proposta emendativa rappresenterebbe un salto di qualità significativo e che lo stanziamento di un contributo di 15 milioni di euro per permettere l’avvio della raccolta differenziata e di quella porta a porta potrebbe essere il più importante contributo che si possa dare in vista del Giubileo del 2025.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Zaratti 43.2 e Soumahoro 43.3. Le Commissioni inoltre approvano l’emendamento 43.4 del Governo.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) illustra l’articolo aggiuntivo Grippo 43.01, del quale è cofirmataria, che prevede disposizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche in occasione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025, autorizzando per tale finalità – a differenza dell’emendamento Grippo 43.1 precedentemente illustrato che non prevedeva nuovi oneri per la finanza pubblica – la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2025.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Grippo 43.01.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice per la XI Commissione, anche a nome del collega Ziello, relatore per la I Commissione, chiede che le Commissioni sospendano per un’ora i loro lavori, per consentire ai relatori di svolgere un’ulteriore esame sulle proposte emendative ancora accantonate.
Walter RIZZETTO, presidente, a seguito della richiesta dei relatori, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 21.15, è ripresa alle 22.40.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), intervenendo sull’ordine dei lavori, segnala che le Commissioni stanno riprendendo i lavori con 40 minuti di ritardo rispetto all’orario stabilito e che restano da fare oltre 100 votazioni. Chiede che i relatori e il rappresentante del Governo esprimano il loro parere su tutte le proposte emendative ancora da votare e che poi in un successivo Ufficio di presidenza si possano valutare le modalità di prosecuzione dell’esame del provvedimento.
Alfonso COLUCCI (M5S) si associa alla richiesta della collega Boschi.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che sono disponibili tutti i pareri tranne quelli riferiti a quattro o cinque proposte emendative.
Valentina BARZOTTI (M5S) si associa alla richiesta dei colleghi precedentemente intervenuti, esprimendo perplessità sulle modalità con cui si stanno svolgendo i lavori e segnalando, a titolo di esempio, che è stato presentato dai relatori l’emendamento 20.47 sostanzialmente analogo agli identici emendamenti Loizzo 20.30 e Mollicone 20.31 per i quali era stata formulata una richiesta di ritiro e che sono stati di conseguenza ritirati. Chiede pertanto la convocazione di un Ufficio di presidenza e di riprendere i lavori nella giornata successiva.
Filiberto ZARATTI (AVS) nel ricordare che le forze dell’opposizione hanno collaborato in tutti i modi per assicurare una sollecita prosecuzione dei lavori, sottolinea che non è ipotizzabile continuare a procedere senza avere un quadro chiaro della situazione. Ricorda inoltre che per la giornata successiva è prevista in Assemblea una seduta su un tema molto rilevante per le forze di opposizione, quello del salario minimo.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) visto il quadro di incertezza in cui si trovano ancora le Commissioni riunite sollecita l’espressione dei pareri sulle proposte emendative da votare da parte dei relatori e del rappresentante del Governo per poi convocare l’Ufficio di presidenza per programmare i lavori.
Alessandro URZÌ (FDI) ritiene che vi siano le condizioni per proseguire i lavori delle Commissioni.
Simona BORDONALI (LEGA) osserva che, poiché manca il parere solo su alcuni emendamenti, le Commissioni riunite possono procedere senza problemi nell’esame delle proposte emendative da votare.
Filiberto ZARATTI (AVS) sollecita un chiarimento sulle modalità di prosecuzione dei lavori.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene che in ragione del fatto che le Commissioni sono in attesa solo di quattro pareri esse possano procedere all’esame delle restanti proposte emendative.
Filiberto ZARATTI (AVS) propone di fissare un termine per il mandato ai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, non ritiene opportuna la fissazione di un termine, ribadendo che le Commissioni possono procedere nell’esame delle proposte emendative sulla quale è possibile esprimere già ora un parere.
Filiberto ZARATTI (AVS) dichiara di non condividere le modalità di lavoro proposte dal presidente segnalando che restano da effettuare oltre 100 votazioni.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) nell’osservare che la proposta del collega Zaratti di fissare un termine per il mandato ai relatori appare in linea con l’indicazione data in precedenza che le Commissioni avrebbero dovuto terminare i loro lavori entro le 22.30, invita ad una maggiore trasparenza nelle relazioni tra maggioranza, forze di opposizione e Governo. Chiede pertanto di conoscere i pareri su tutte le proposte emendative ancora da votare per poter fare una valutazione complessiva.
Walter RIZZETTO, presidente, nel ribadire le Commissioni possono procedere senza problemi nell’esame delle proposte emendative mancando il parere solo su quattro di esse, invita i relatori e il rappresentante del Governo a formulare il loro parere su quelle relative all’articolo 1.
Precisa in proposito che vi sono numerosi precedenti nei quali i relatori hanno proposto correzioni di un emendamento già votato in Commissione, come accade nella seduta odierna per gli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’emendamento 1.19 del Governo e parere favorevole sull’emendamento Lucaselli 1.16, quest’ultimo a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato.
Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019 e parere contrario su tutti i subemendamenti all’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori del quale propone l’accantonamento per valutarne una eventuale riformulazione.
Concorda sulle correzioni proposte dal presidente sugli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15 nei termini indicati in allegato.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), insiste perché vengano espressi i pareri su tutte le proposte emendative ancora da votare.
Alfonso COLUCCI (M5S) si associa alla richiesta della collega Boschi.
Walter RIZZETTO, presidente, invita i relatori e il rappresentante del Governo a formulare i loro pareri su tutte le restanti proposte emendative.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sull’emendamento Tucci 2.1 e parere favorevole sull’emendamento Cannizzaro 2.8 a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato. Esprime, quindi, parere contrario sugli emendamenti Cannata 2.3 e Calderone 2.10.
Esprime parere favorevole sull’emendamento Carotenuto 3.7 a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato. Esprime parere contrario sui subemendamenti all’emendamento 3.14 dei relatori del quale sollecita l’approvazione. Esprime, quindi, parere contrario sugli articoli aggiuntivi D’Alessio 3.01 e Barzotti 3.02 e sul subemendamento Barzotti 0.3.09.2, esprimendo invece parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 3.09 del Governo.
Sollecita l’approvazione dell’emendamento 4.16 dei relatori che recepisce una condizione espressa dalla Commissione Bilancio. Esprime, quindi, parere contrario sull’articolo aggiuntivo Tassinari 5.011 nonché sul subemendamento Torto 0.5.012.1, esprimendo parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 5. 012 del Governo.
Esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 6.05.
Esprime parere contrario sull’emendamento Semenzato 8.2 e sollecita l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 8.05 dei relatori.
Esprime parere contrario sull’emendamento Iezzi 9.3 nonché sui subemendamenti all’emendamento 9.6 dei relatori del quale propone una riformulazione nei termini indicati in allegato.
Sollecita l’approvazione dell’emendamento 11.2 dei relatori volto a recepire una condizione espressa dalla Commissione Bilancio.
Esprime, quindi, parere contrario sugli emendamenti Boschi 12.1 e Casu 12.4 nonché su tutti i subemendamenti riferiti all’emendamento 12.9 del Governo, sul quale esprime parere favorevole. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Schifone 12.01.
Esprime parere favorevole sull’emendamento Patriarca 13.10 a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato. Esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Caramanna 13.07 e su tutti i subemendamenti all’articolo aggiuntivo 13.08 della relatrice per la XI Commissione sul quale esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato.
Esprime parere contrario sugli emendamenti Giuliano 14.4 e Nevi 14.12 e sollecita l’approvazione dell’emendamento 14.16 dei relatori volto a recepire una condizione espressa dalla Commissione Bilancio.
Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’articolo aggiuntivo Gianassi 15.05, mentre esprime parere contrario sul subemendamento D’Orso 0.15.07.1 raccomandando l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 15.07 dei relatori, nel testo riformulato. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 16.1 dei relatori. Raccomanda l’approvazione del subemendamento 0.18.03.1 dei relatori, mentre esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 18.03 del Governo. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Ilaria Fontana 19.01, Scotto 19.010 e Mari 19.02 nonché sull’articolo aggiuntivo Lampis 19.02 e sull’emendamento Scotto 20.1. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Sasso 20.7, Rampelli 20.8, Lupi 20.16 e Dalla Chiesa 20.17 purché riformulati neri termini riportati in allegato; formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario degli emendamenti Lupi 20.27 e Faraone 20.39. Esprime parere favorevole sull’emendamento D’Attis 20.45, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Orfini 20.01, Mari 20.02 e Torto 20.03 nonché sugli articoli aggiuntivi Amato 20.05 e Lupi 20.09. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Sasso 21.1 e Cangiano 21.2, purché riformulati nei termini riportati in allegato. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’articolo aggiuntivo Giaccone 22.03, dell’emendamento Auriemma 26.6 e dell’articolo aggiuntivo Carmina 26.01 e degli identici emendamenti Steger 28.5 e Giagoni 28.6. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, del subemendamento Zaratti 0.28.66.1 mentre raccomanda l’approvazione dell’emendamento 28.66 dei relatori. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario degli emendamenti Urzì 28.59 e Alfonso Colucci 28.63 nonché degli identici articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03. Esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Trancassini 28.05, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull’articolo aggiuntivo Ciancitto 28.015; esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Cannata 28.023, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivo Toni Ricciardi 28.026, Iezzi 28.029 e Zinzi 28.032. Esprime parere favorevole sull’emendamento Cerreto 31.1, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’articolo aggiuntivo Frijia 32.02 nonché dei subemendamenti Scotto 0.34.4.4, 0.34.4.5, 0.34.4.2 e 0.34.4.3 e Enrico Costa 0.34.4.1 mentre raccomanda l’approvazione dell’emendamento 34.4 dei relatori. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’emendamento Zaratti 36.1 e degli articoli aggiuntivi Simiani 40.01 e 40.03. Raccomanda infine l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori, precedentemente accantonato, nel testo riformulato.
La Sottosegretaria Sandra SAVINO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Alfonso COLUCCI (M5S), tutto considerato, fa presente che praticamente nessuna delle proposte emendative del Movimento 5 Stelle ha avuto accoglimento da parte del Governo e dei relatori. Evidenzia dunque che tale situazione indurrà i componenti del suo gruppo ad illustrare tutte le proposte emendative presentate, confidando che tale illustrazione possa far cambiare idea alla maggioranza. Ritiene quindi che la programmazione dei lavori delle Commissioni riunite debba tenere conto di tale aspetto.
Le Commissioni, ritornando sulla votazione precedentemente effettuata per tener conto degli approfondimenti della Ragioneria generale dello Stato, approvano gli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15, come riformulati (vedi allegato 1). Approvano quindi l’emendamento 1.19 del Governo.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’onorevole Lucaselli accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento a sua firma 1.16.
Le Commissioni approvano l’emendamento Lucaselli 1.16, come riformulato.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019 resta accantonato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) prende atto che la maggioranza non ha inteso dare alcun segnala, nonostante l’atteggiamento corretto paziente e assolutamente non ostruzionistico delle opposizioni neanche su una proposta emendativa innocua come il subemendamento Bonafè 0.1.023.3 e che pure ha un grande valori. Rileva infatti che tale subemendamento è volto a sottolineare la centralità delle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, analogamente a quanto viene sottolineato nell’ambito del dibattito sul salario minimo.
Filiberto ZARATTI (AVS) ritiene importante intervenire sul subemendamento della collega Bonafè perché lo considera paradigmatico di un ragionamento più ampio sul provvedimento in esame. Dichiara che si sarebbe aspettato dalla maggioranza un atteggiamento più disponibile nei confronti delle proposte dell’opposizione, tanto più se come in questo caso non si configura un aumento di spesa. Si domanda quindi come il Governo possa bocciare tale subemendamento nel momento stesso in cui pone come ostacolo al provvedimento sul salario minimo l’importanza della concertazione con i sindacati. Nel ritenere che vi sia una malafede di fondo, invita i colleghi ad un ripensamento, a fronte della ripetuta disponibilità della opposizione a fare fronte alle incertezze e ai limiti dimostrati dalla maggioranza nella gestione del decreto-legge in esame.
Le Commissioni respingono il subemendamento Bonafè 0.1.023.3.
Federico FORNARO fa presente che il subemendamento Bonafè 0.1.023.1 cerca di correggere per quanto possibile l’impostazione dell’articolo aggiuntivo dei relatori che aggiunge alle disposizioni già disomogenee del decreto-legge un ulteriore ambito di intervento. Ritiene inaccettabile tale modo di legiferare che introducendo tramite proposte emendative dei relatori e del Governo nuove materia anche molto delicate rende difficile ai deputati valutarne il contenuto ed esprimere consapevolmente il proprio voto. Aggiunge che così facendo si finisce con il legiferare per superfetazioni, rischiando di introdurre disposizioni contraddittorie rispetto alla normativa vigente. Nel manifestare dunque la propria profonda contrarietà a tale metodo, evidenzia che in questa sede si stia rivelando la totale indisponibilità della maggioranza ad accogliere proposte leali e non ostruzionistiche delle opposizioni. Conclude dunque che se questa è la risposta l’opposizione ne terrà conto modificando il proprio atteggiamento su questo e su altri provvedimenti.
Filiberto ZARATTI (AVS) si associa alle considerazioni del collega Fornaro, sottolineando come le proposte emendative dei relatori e del Governo contribuiscano a creare un quadro di ulteriore incertezza in un provvedimento che già nel suo testo originario è costituito da 45 articoli tra loro disomogenei. Fa presente che l’opposizione ha tentato di migliorare il testo, avendo a cuore lì interesse del Paese, in particolar modo in una situazione di crisi come quella attuale che mette in difficoltà i cittadini. Pur riconoscendo il legittimo diritto della maggioranza a fare il proprio lavoro, avendo vinto le elezioni, fa presente tuttavia che questo non significa che altre parti in Parlamento non debbano avere la possibilità di migliorare i testi di legge, soprattutto con proposte di buon senso. Dichiara di non comprendere le ragioni della contrarietà a tale subemendamento che è invece volto a favorire la collaborazione e la sinergia tra Ministeri, sottolineando che della rigidità della maggioranza e del Governo faranno le spese i cittadini, i sindaci, le comunità senza risorse. Nel ritenere quindi che la maggioranza debba fare uno sforzo ulteriore in nome dell’interesse nazionale cui fa costantemente riferimento, la invita ancora una volta con insistenza a rivedere la sua sconsiderata posizione.
Le Commissioni respingono il subemendamento Bonafè 0.1.023.1.
Federico FORNARO (PD-IDP) riprende le considerazioni svolte dal collega Scotto dal momento che il subemendamento Bonafè 0.1.023.2 richiama alla necessità che anche con riguardo al riordino dell’accesso alla carriera dirigenziale si dia ascolto alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Nel rilevare l’esigenza di concordare le azioni con il maggior livello di condivisione possibile, fa presente che tale proposta emendativa appare oltretutto in linea con le dichiarate intenzioni del Governo di ridimensionare le organizzazioni sindacati scarsamente rappresentative a livello nazionale. Rivolge dunque un ulteriore appello alla maggioranza ed al Governo a modificare il proprio parere.
Le Commissioni respingono il subemendamento Bonafè 0.1.023.2.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) nell’illustrare il subemendamento a sua prima firma 0.1.023.5 stigmatizza la scelta dei relatori di presentare un articolo aggiuntivo che autorizza nuove assunzioni nella pubblica amministrazione prevedendo come centrale la selezione mediante corso-concorso. Afferma la netta contrarietà del suo gruppo a procedure selettive diverse dal concorso pubblico, imposto dalla Costituzione per l’accesso alle pubbliche amministrazioni e così motiva il subemendamento, che appunto sostituisce ovunque ricorra nell’articolo aggiuntivo le parole corso-concorso con il concorso. Rileva come spesso le forze politiche si lamentino delle inefficienze della pubblica amministrazione ma come altrettanto spesso non siano coerenti nel pretendere la selezione nelle pubbliche amministrazioni dei candidati più meritevoli.
Le Commissioni respingono il subemendamento Boschi 0.1.023.5.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra il subemendamento Bonafé 0.1.023.4, che prevede l’obbligo per il Ministro della pubblica amministrazione di rendere una relazione annuale alle Camere sugli esiti delle procedure di reclutamento previste dall’articolo aggiuntivo dei relatori.
Filiberto ZARATTI (AVS), intervenendo sul subemendamento Bonafé 0.1.023.4 sottolinea l’importanza del ruolo del Parlamento e dichiara di non comprendere per quali ragioni la maggioranza voglia rinunciare a valorizzarlo prevedendo la relazione annuale del Ministro. Si chiede come mai una norma così essenziale non sia stata presentata prima e invita i colleghi ad approvare il subemendamento ricordando loro che spessa ai parlamentari difendere le prerogative del Parlamento.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di sottoscrivere il subemendamento Bonafé 0.1.023.4, la cui approvazione ritiene fondamentale.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’ordine dei lavori per ringraziare i colleghi del sostegno al subemendamento e per chiedere all’onorevole Zaratti, che tanto ha apprezzato questa iniziativa del partito democratico, di sottoscrivere la proposta emendativa.
Filiberto ZARATTI (AVS) chiede di sottoscrivere il subemendamento Bonafé 0.1.023.4.
Alfonso COLUCCI (M5S) evidenzia come il subemendamento Bonafé 0.1.023.4 sia volto a rafforzare il ruolo e la centralità del Parlamento e delle sue funzioni e come in questo senso si ponga in continuità con numerose battaglie ed emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle.
Federico FORNARO (PD-IDP) fa presente come anche nell’odierna seduta della Giunta per il regolamento sia stato affrontato il tema degli strumenti da introdurre per ridare centralità al Parlamento e riportare in equilibrio i rapporti tra potere esecutivo e potere legislativo. Ritiene, in particolare, che dovrebbero essere rafforzate le funzioni di controllo del parlamento, come prevede il subemendamento Bonafé 0.1.023.4, del quale auspica l’approvazione ricordando alla maggioranza che si tratta di una previsione non onerosa.
Davide AIELLO (M5S) sottolinea l’esigenza di un cambio di passo del Parlamento e ritiene essenziale che le commissioni parlamentari siano informate annualmente sulle attività di reclutamento delle pubbliche amministrazioni. Ritiene che l’approvazione del subemendamento, che non comporta oneri, renderebbe l’Italia più simile agli altri Paesi europei.
Ida CARMINA (M5S) insiste per l’approvazione del subemendamento Bonafè 0.1.023.4, che chiede di sottoscrivere. Evidenzia che la disposizione valorizza il ruolo del Parlamento come sede della rappresentanza popolare, nella quale il Ministro è chiamato a rendere conto delle procedure selettive, ma anche, dinanzi alle commissioni competenti per i profili finanziari, a rispondere dell’impiego delle risorse economiche destinate alle procedure di reclutamento; ricorda come peraltro la previsione che l’esecutivo debba rendere conto al Parlamento delle proprie spese risale addirittura alla Magna Charta.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) a nome della collega Bonafè, la quale in questo momento non è presente in aula, ringrazia i membri della Commissione per gli interventi a favore della sua proposta emendativa 0.1.023.4 che ne hanno valorizzato il contenuto.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) si associa al ringraziamento espresso dal collega Scotto per conto della deputata Bonafè.
Le Commissioni respingono il subemendamento Bonafè 0.1.023.4.
Federico FORNARO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori nel testo riformulato, sottolinea che il testo della proposta emendativa presenta un primo periodo iniziale particolarmente lungo e farraginoso che ritiene censurabile sotto il profilo della tecnica legislativa. Invita ad una attenta riflessione sulle modalità di redazione dei testi legislativi.
Davide AIELLO (M5S) nell’affermare che il testo dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori nel testo riformulato non è accettabile sotto il profilo della forma linguistica, sostiene che le leggi non soltanto non danno risposte concrete alle necessità del Paese ma spesso risultano incomprensibili. Chiede, infine, alla presidenza di convocare l’Ufficio di presidenza per organizzare il proseguimento dei lavori.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ringrazia i colleghi per aver sostenuto il suo subemendamento 0.1.023.4 che ricolloca il rapporto tra Governo e Parlamento al centro dell’attuazione del principio di trasparenza dell’azione amministrativa.
Riguardo all’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori nel testo riformulato, nel chiedere un supplemento di valutazione perché sia reso più funzionale e facilmente applicabile, concorda con i colleghi che l’hanno preceduta sulla disomogeneità dei commi che compongono la proposta emendativa.
Nazario PAGANO (FI-PPE) invita i deputati delle Commissioni a segnalare la propria presenza anche per la giornata odierna di giovedì 27 luglio.
Filiberto ZARATTI (AVS), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di interrompere l’esame del provvedimento e propone ironicamente di assegnarlo alla Commissione per la semplificazione.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) nel ricordare la massima del celebre linguista Tullio De Mauro secondo la quale la lingua parla per noi ma, ancora prima, pensa per noi, afferma che la proposta emendativa 1.023 nel testo riformulato è scritta male perché è stata pensata male e rammenta l’opera di revisione del testo della Costituzione sotto il profilo della pulizia linguistica da parte di Concetto Marchesi.
Sostiene, inoltre, che la disaffezione diffusa alla vita politica e l’astensionismo sono dovuti anche al fatto che lo Stato non si esprime in modo adeguato e, per questa ragione, rimane distante dai cittadini.
A tal proposito cita una famosa imprecazione in lingua sarda, ancu ti currat sa giustizia, che significa «che ti rincorra la giustizia», che riflette la distanza tra la lingua dello Stato e la lingua dei soggetti che lo compongono.
Conclude che in qualità di legislatori, i parlamentari dovrebbero aver presente che usare un linguaggio scorretto e poco chiaro nei testi legislativi rappresenta una mancanza di rispetto verso coloro che ne sono destinatari.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) condivide le critiche illustrate dai colleghi sul testo dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori nel testo riformulato.
Alfonso COLUCCI (M5S), richiama l’articolo 16-bis, comma 4, del Regolamento della Camera concernente la qualità dei testi con riguardo alla loro omogeneità, alla semplicità, chiarezza e proprietà della loro formulazione, nonché all’efficacia di essi per la semplificazione e il riordinamento della legislazione vigente. In particolare si sofferma sul comma 3 dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori nel testo riformulato che prevedendo la proposta del Ministro dell’economia e delle finanze per la determinazione dei posti destinati al corso-concorso rende di fatto difficile l’applicazione diretta della norma. In riferimento al comma 4, il rinvio con il limite della compatibilità ai decreti del Presidente della Repubblica n. 272 del 2004 e n. 70 del 2013, introduce un parametro discrezionale nell’individuazione della disciplina applicabile che lascia ampio spazio ad interventi giudiziali. Critica anche la formulazione della disposizione di copertura finanziaria di cui al comma 7. Nell’osservare che la proposta emendativa presenta criticità anche nel merito, ritiene comunque sufficienti anche le sole ragioni concernenti la tecnica legislativa per annunziare il voto contrario.
Filiberto ZARATTI (AVS) ritiene che il seppur breve intervento del collega Alfonso Colucci, così come quelli dei colleghi Fornaro e Cuperlo, gli permettano di omettere una serie di considerazioni sull’importanza della comprensione delle leggi.
Osserva che, per le modalità in cui è scritto, l’articolo aggiuntivo dei relatori 1.023 avrebbe dovuto fare riferimento, anziché alla Scuola nazionale dell’amministrazione, a quella della grammatica e sottolinea come il collega Mari, che è stato maestro elementare, potrebbe dare un contributo importante a chi ha predisposto l’articolo aggiuntivo in esame.
Rammenta inoltre che nell’incipit del Vangelo secondo Giovanni si fa riferimento al Verbo che era al principio di tutto e senza il quale non è stato fatto nulla di ciò che esiste.
Rivolgendosi ai colleghi della maggioranza, spesso ossessionati dal desiderio di individuare nuove fattispecie di reato, si domanda come possano i cittadini rispettare le norme quando queste sono scritte in maniera incomprensibile e ritiene che il Parlamento abbia la responsabilità di come sono scritte le leggi e che sarebbe utile istituire una Commissione speciale che si occupi della verifica della loro comprensibilità.
Rileva infatti che la parola è elemento fondamentale della civiltà e che se una norma è scritta male questa non verrà rispettata dai cittadini.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) non condivide l’opinione del collega Zaratti che attribuisce al Parlamento la responsabilità di come vengono scritte le leggi, non contestando gli interventi del Governo.
Sottolinea inoltre che la crisi della democrazia discende da due elementi. Il primo è la questione sociale e la disuguaglianza che sta sempre più evidenziandosi tra cittadini. Il secondo elemento è la crisi della trasparenza. Ritiene infatti che i cittadini rispondano alla difficoltà di interpretare i processi decisionali o aderendo a movimenti di contestazione – come quello del «Vaffa-day» o disertando le urne.
Ritiene quindi che compito della politica dovrebbe essere quello di ridurre la distanza che si è creata nella forbice sociale e sottolinea che ciò si ottiene con delle leggi chiare.
Citando Palmiro Togliatti, ricorda che questi, riferendosi alla Costituzione, affermava che essa dovesse essere leggibile dal minatore sardo e dal pastore abruzzese.
Ricorda ancora, che durante la battaglia referendaria che il suo gruppo fece contro il la riforma costituzionale Boschi, era stato contestato in particolar modo l’articolo 75 che aveva definito un «labirinto di Minosse» nel quale si sapeva quando si entrava ma non quando si poteva uscirne.
Invita quindi i relatori a ritirare l’articolo aggiuntivo a loro firma 1.023 che appesantisce il provvedimento e che lo espone a ricorsi di legittimità.
Valentina BARZOTTI (M5S) in qualità di componente del Comitato per la legislazione della Camera dei deputati sottolinea come tale importante organo abbia già avanzato alcune perplessità sul testo del decreto-legge in esame.
Rileva come una legislazione farraginosa allontani i cittadini dalla democrazia e sottolinea come gli emendamenti, che non sono sottoposti al vaglio del Comitato della legislazione, introducano spesso disposizioni ancor più macchinose.
Richiamando la sua esperienza da avvocato, inoltre, sottolinea che se una norma non è puntuale si presta ad una distorsione della sua applicazione.
In considerazione del principio di leale collaborazione tra i poteri dello Stato, sollecita il Governo nell’evitare di produrre norme di questo tenore che il Parlamento è poi costretto ad approvare, senza avere il tempo necessario per esaminarle, nel cuore della notte.
Osserva inoltre che sebbene ignorantia legis non excusat appare difficile pretendere che una norma non lineare e scritta così male possa essere rispettata da chi non può comprenderla.
Ricorda inoltre al collega Scotto, che ha ricordato il «Vaffa-day» che quella fu una stagione importante nella quale i cittadini rispondevano alla politica che si era allontanata da loro e ribadisce che il processo legislativo deve essere semplice e fatto per essere compreso e che il Parlamento ha la responsabilità di portarlo avanti.
Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo ai sensi dell’articolo 43 del Regolamento in relazione a quanto dichiarato dal collega Zaratti, intende precisare di non condividere le considerazioni da lui fatte circa una eccessiva sinteticità dei propri interventi.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) si sente chiamata in causa da quanto affermato dal collega Scotti sul funzionamento e i limiti del processo legislativo. Nel rilevare che le Commissioni riunite si trovano ad esaminare l’ennesimo decreto-legge emanato dal Governo con una dilatazione dei tempi che non dipende dall’atteggiamento delle opposizioni ma da ritardi causati dallo stesso Governo e dalla mancata interlocuzione con i partiti di maggioranza, evidenzia che a causa di ciò il Senato si troverà nella condizione di non poter offrire alcun apporto rispetto ad un provvedimento molto rilevante, composto da oltre 40 articoli, non essendovi in quella sede neanche la possibilità in queste circostanze di presentare ordini del giorno.
Nell’evidenziare che dall’inizio della legislatura non è mai stata possibile una terza lettura dei decreti-legge emanati dal Governo e che è sempre stata posta la questione di fiducia, sottolinea che l’unico spazio a disposizione per le forze di minoranza per tentare incidere in qualche modo è rappresentato dall’esame in prima lettura in sede referente. Pertanto esse hanno la responsabilità di vagliare con attenzione tutte le proposte emendative in discussione e proporre correttivi, sia nel merito sia per quanto riguarda la tecnica legislativa.
Come ulteriore elemento critico segnala che i decreti-legge prevedono un numero notevole di provvedimenti attuativi che dilatano i tempi di applicazione della normativa che viene introdotta, in contrasto con il carattere di urgenza che dovrebbero avere gli stessi decreti-legge. Evidenzia che in assenza di provvedimenti attuativi non è possibile fornire le risposte alle esigenze dei cittadini e delle imprese, osservando che con l’attuale esecutivo l’arretrato in tale ambito, già rilevante, è in continua crescita.
Nel ribadire la necessità di una profonda riforma costituzionale, ricorda che vi è stata in tal senso una disponibilità iniziale da parte del Governo che non ha però poi avuto seguito. Rammenta che con la riforma proposta nel 2016 si era tentato di intervenire in maniera decisa nel procedimento legislativo, prevedendo di affidarlo ad una sola Camera, con alcune eccezioni, e osserva che la riduzione del numero dei parlamentari ha reso la situazione più difficile, in particolare per quanto concerne il Senato.
Entrando nello specifico dell’articolo aggiuntivo 1.023 dei relatori, segnala che il suo contenuto poteva essere migliorato, ad esempio potenziando il ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze che nel testo proposto appare troppo marginale rispetto all’obiettivo di intervenire anche in ambito fiscale e catastale. Manifesta, inoltre, perplessità sulla scelta di prevedere un corso-concorso per la copertura dei posti, in ragione della delicatezza dei compiti che dovranno svolgere i nuovi dirigenti, con ripercussioni anche sul livello delle entrate statali.
Osservando che la dilatazione dei tempi di esame del provvedimento in discussione ha ripercussioni anche sull’iter di altre proposte legislative, ribadisce l’opportunità di un approccio maggiormente condiviso, consentendo anche le forze di opposizione di dare loro rapporto per migliorare il testo attraverso un confronto con i partiti della maggioranza. Rileva che fino a questo momento sono state trovate soluzioni per singoli aspetti ma solo in relazione ad argomenti sollevati dai rappresentanti delle forze di maggioranza, lasciando irrisolte alcune questioni rilevanti.
In conclusione, ricordando che negli anni passati vi è stata una continua alternanza nei ruoli di opposizione e di governo, invita a promuovere in maniera concreta forme di collaborazione che rappresentano un elemento essenziale della vita democratica.
Nazario PAGANO, presidente, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 01.15 del 27 luglio 2023, è ripresa alle 2.45.
Walter RIZZETTO, presidente, all’esito della riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 2.50 del 27 luglio 2023.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.15, dalle 19.30 alle 19.45 e dalle 2.35 del 27 luglio 2023 alle 2.40.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 26 luglio 2023.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.45.
SEDE REFERENTE
Martedì 25 luglio 2023. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO.
Interviene la sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze, Lucia Albano.
La seduta comincia alle 9.15.
DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 luglio 2023.
Nazario PAGANO, presidente, comunica preliminarmente che sono stati presentati subemendamenti alle proposte emendative del Governo 1. 19, 3.09 e 12.9. Avverte che le presidenze hanno ritenuto irricevibili le proposte subemendative De Monte 0.1.19.1 e Alessandro Colucci 0.3.09.1, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti che possono proporre modifiche unicamente nell’ambito testuale dell’emendamento al quale si riferiscono o in un ambito strettamente connesso.
Ricorda che nella seduta di ieri le Commissioni hanno avviato l’esame delle proposte emendative e che – secondo quanto convenuto nella riunione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi – nella seduta odierna l’esame riprenderà dalla proposta di nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 formulata dai relatori, che sarà comunque posta in votazione entro le 10.40, orario previsto per l’inizio dei lavori dell’Assemblea.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’ordine dei lavori per rilevare le condizioni disagiate nelle quali i componenti delle Commissioni si trovano a lavorare, stipati nell’aula della Commissione Lavoro; essendo consapevole del fatto che la sala del Mappamondo è occupata per la cerimonia del Ventaglio, chiede dunque formalmente alla presidenza di attivarsi per trovare una sede più idonea.
Nazario PAGANO, presidente, nel precisare di non essere evidentemente contento della situazione disagiata, ricorda all’onorevole Scotto che già da ieri era noto che la sala del Mappamondo non sarebbe stata disponibile.
Valentina BARZOTTI (M5S), evidenziando che nell’aula sono presenti almeno 50 persone e 50 gradi, stigmatizza il fatto che i parlamentari siano obbligati a lavorare stipati in un ambiente che non garantisce condizioni di salubrità e di igiene e sicurezza e chiede conseguentemente di interrompere i lavori.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente all’onorevole Barzotti che non intende sospendere i lavori.
Alessandro URZÌ (FDI), nell’invitare la presidenza ad attivarsi affinché siano procurate sedie in più per i colleghi che sono in piedi, si chiede se davvero l’opposizione abbia intenzione di affrontare l’esame dell’articolo aggiuntivo 12.03, come concordato nella seduta di ieri; evidenzia come sia ormai tempo di misurarsi sulla voglia di fare.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) puntualizza che il Partito Democratico non ha nessuna intenzione, ieri come oggi, di venire meno agli impegni presi, ma che, al tempo stesso, vuole anche che resti agli atti che le condizioni di lavoro sono complicate per gli spazi ridotti.
Nazario PAGANO, presidente, conferma che il resoconto porterà traccia di queste lamentele ma ribadisce anche che i lavori proseguiranno nella sede attuale, invitando i colleghi a non lamentarsi troppo, anche per rispetto verso chi lavora fuori, di condizioni di lavoro che indubbiamente non saranno piacevoli ma di certo non sono neanche così critiche come descritte da taluni.
Dopo aver dato conto delle sostituzioni, chiede quindi se qualcuno intende intervenire in dichiarazione di voto sulla proposta di nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03.
Irene MANZI (PD-IDP) afferma che la proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 è una mera operazione di maquillage, fatta dalla maggioranza nella serata di ieri per perdere tempo e giungere all’approvazione della disposizione con un blitz notturno, con il favore delle tenebre. Sottolinea il giudizio critico del suo partito sulla proposta emendativa, anche a seguito della riformulazione, e ricorda come gli allievi ed ex allievi del Centro sperimentale di cinematografia da giorni stiano evidenziando l’intento del Governo di realizzare con questo intervento normativo uno spoils system anticipato, occupando politicamente una istituzione culturale che dovrebbe restare indipendente. Fa presente che si tratta di una operazione non nuova, in quanto sempre ieri le Commissioni hanno approvato l’emendamento Mollicone 12.7, che ha aumentato gli organici di diretta collaborazione del Ministero della cultura, e il Governo ha presentato un emendamento che riorganizza la struttura del Ministero della cultura, ledendo l’autonomia e l’indipendenza degli organismi tecnici. Ciò mentre, parallelamente, il Governo si dimostra incapace di emanare i decreti delegati che riguardano i lavoratori dello spettacolo e in generale si rifiuta di affrontare i veri problemi del settore. Ribadisce la vicinanza e il sostegno alle giuste proteste degli studenti del Centro sperimentale di cinematografia, che stamani incontreranno il Presidente della Commissione Cultura, on. Mollicone, e si dice curiosa di sapere cosa si diranno e come l’esponente della maggioranza giustificherà questa proposta emendativa, che egli stesso ha chiesto di sottoscrivere. Invita infine la maggioranza a soprassedere ritirando questo provvedimento.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’ordine dei lavori per chiedere che quando parlano esponenti dell’opposizione il rappresentante del Governo sia seduto al fianco del Presidente in ascolto delle argomentazioni altrui, cosa che ritiene non sia accaduto nel corso dell’intervento dell’onorevole Manzi. Invita il Presidente a stigmatizzare l’atteggiamento distratto del Governo.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente che la sottosegretaria Albano è al momento seduta al suo fianco e segue il dibattito.
Gianni CUPERLO (PD-IDP), nel ringraziare l’onorevole Manzi per l’esaustiva esposizione delle ragioni di merito che inducono il Partito Democratico a chiedere il ritiro della proposta emendativa, ritiene importante aggiungere qualche ulteriore considerazione, prendendo le mosse da alcuni aneddoti, dai quali è possibile cogliere conseguenze di carattere politico. Rammenta anzitutto come l’inno nazionale sovietico, adottato dall’URSS dal 1944 al 1991, si basasse su musiche di Aleksandr Aleksandrov e testo di Sergej Michalkov, per evidenziare come dal 2001 la Federazione russa abbia adottato come inno la medesima musica, accompagnata però da diverse parole; sottolinea che Putin stesso chiese di scrivere quel diverso testo allo stesso Michalkov, già autore dell’inno sovietico, che divenne così autore di due testi evidentemente tra loro culturalmente contrapposti. Ritiene che questo aneddoto sia emblematico di come la cultura possa porsi periodicamente al servizio del potere. Rammenta poi alle Commissioni che il 29 settembre del 1945 avviò le pubblicazioni la rivista «Il Politecnico», diretta da Elio Vittorini, che nell’editoriale di lancio scrisse che «la cultura prende il potere». Evidenzia come tale affermazione sia esattamente opposta al concetto di potere che prende la cultura. Nel fare presente che la «cultura» è di per sé una materia ampia e complessa, che generalmente si coglie nella sua essenza quando manca, ricorda alcune statistiche sulla lettura di libri nel nostro Paese che evidenziano come tra il 1945 e il 1946, in controtendenza rispetto a quelli che sarebbero stati i dati successivi, i titoli della saggistica avessero sopravanzato per produzione e diffusione quelli della narrativa; ritiene che la spinta alla lettura di volumi di storia, di filosofia o di psicologia potesse all’epoca essere motivata solo dal buio culturale degli anni precedenti, che rese impetuoso il desiderio di recuperare il tempo perduto. Afferma che una cosa è la cultura al servizio del potere – della quale è emblematica la vicenda dello scrittore russo Michalkov – altra cosa è la cultura che il potere se lo prende, non per andare al Governo di un Paese, ma per esercitare la funzione egemonica. In merito, richiamando i recenti provvedimenti con i quali la maggioranza ha cambiato i vertici di INPS e INAIL, evidenzia che la dimensione della cultura è qualcosa di diverso dall’ordinamento previdenziale e che l’egemonia culturale è qualcosa che si conquista con la passione e la forza delle idee e non si può comprare o acquisire per via di decretazione.
Riconosce che la maggioranza sta iniziando una battaglia legittima per rovesciare quella è stata denunciata come egemonia culturale della sinistra in questo Paese, ma suggerisce di volgere la battaglia verso i contenuti più che verso gli organigrammi o i comitati scientifici, per conquistare un consenso fuori dai palazzi delle istituzioni. Rileva come qualche timido passo in questa direzione abbia cominciato a compierlo il Ministro della cultura, con l’innovativa pratica delle recensioni formulate senza aver neanche letto il libro e sottolinea come tendenza ugualmente innovativa dal punto di vista culturale e del linguaggio la serata di apertura della stagione estiva del Maxi a Roma, alla quale è mancato solo Bombolo – perché prematuramente scomparso – come alta espressione della cultura italiana a nobilitare la qualità della serata.
Rivolge dunque un appello alla riflessione, invitando la maggioranza a non andare allo scontro con una delle anime della cultura italiana, quale è il Centro sperimentale di cinematografia. Ricorda che nel 1963 veniva proiettato il capolavoro di Francesco Rosi «Le mani sulla città» e rammenta uno dei dialoghi emblematici del film nel quale a un candidato alle elezioni che comunicava di voler ritirare la propria candidatura per non essere inserito nella stessa lista che vedeva candidato anche uno speculatore edilizio, il sindaco risponde di conoscere benissimo il palazzinaro ma di averlo inserito in lista per conquistare il consenso attraverso il quale poi governare nell’interesse della comunità e rammenta che l’unica colpa in politica è essere sconfitti nell’esercizio del potere. Partendo da questo dialogo cinematografico, afferma che a suo avviso la politica è essere capaci di esercitare quel potere nella consapevolezza dell’esistenza di ambiti nei quali il Governo deve rispettare l’autonomia dei suoi interlocutori.
Ricorda infine un confronto televisivo di alcuni anni fa tra due maestri del cinema italiano, Dino Risi e Nanni Moretti, nel corso del quale il vecchio maestro Risi si rivolse al giovane Moretti dicendogli che, pur apprezzando i suoi film, li avrebbe apprezzati ancor di più se lui si fosse spostato un po’ di lato, uscendo dall’inquadratura, consentendogli di vederli meglio. Parafrasando Dino Risi, si rivolge dunque alla maggioranza, chiedendole di farsi un po’ di lato per consentire di vedere la cultura italiana.
Nazario PAGANO, presidente, ringrazia l’onorevole Cuperlo del suo intervento, soprattutto per l’aneddoto sull’inno dell’Unione Sovietica, che non conosceva.
Riccardo RICCIARDI (M5S) rileva che la scarsa considerazione dell’attuale maggioranza per il cinema e la cultura in generale traspare dalle decisioni che vengono prese al riguardo. Osserva che è assolutamente lecito immaginare una nuova governance del Centro sperimentale di cinematografia ma ciò non può avvenire attraverso un emendamento a un decreto-legge che parla di tutt’altro, poco prima della pausa estiva e senza una vera discussione.
Ricorda che la fondazione del Centro sperimentale si articola in due settori: la Cineteca Nazionale e la Scuola nazionale di cinema, rappresentando la prima la gestione del patrimonio storico del passato e la seconda le prospettive future della cinematografia italiana. In tale contesto appare pericoloso prevedere che un organismo sinora indipendente come il Comitato scientifico diventi di fatto di nomina politica.
Dichiara di aver immaginato che dopo l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 12.03 nella seduta precedente vi potesse essere un ripensamento al riguardo, mentre invece dalla riformulazione dello stesso emerge un testo se è possibile peggiorato in quanto viene previsto un quarto soggetto, il Ministro dell’università della ricerca, tra quelli che procederanno alla «lottizzazione» del Centro. Osserva che ciò è probabilmente dovuto alla necessità di garantire anche ad un ministero guidato da una esponente di Forza Italia uno spazio adeguato accanto ai ministri appartenenti Fratelli d’Italia e alla Lega.
Rileva che l’ostilità delle forze di Governo rispetto all’attuale gestione della Fondazione deriva da un pregiudizio rispetto a una sua presunta faziosità politica, come se essa potesse rappresentare una sorta di «Soviet», fatto che può essere giudicato paradossale ricordando che si tratta di un ente fondato in epoca fascista. Invita a superare una visione preconcetta di questo tipo, segnalando che chi opera nel cinema lo fa prescindendo dai suoi riferimenti politici. Ricorda inoltre che nel caso di successi della cinematografia italiana in ambito internazionale si verifica una sorta di patriottismo, in quanto eventi in grado di dare lustro al Paese a prescindere da quale sia la possibile visione politica dei realizzatori delle opere.
Sulla base della sua personale frequentazione della Scuola nazionale di cinema nel periodo 2008-2010, ricorda l’occupazione avvenuta in quegli anni, con esiti positivi, in risposta al taglio dei finanziamenti deciso dall’allora ministro Tremonti. Sempre in ragione della sua esperienza segnala che nel corso delle vacanze estive era stato assegnato agli allievi il compito di scrivere un soggetto partendo dalle vicende accadute nella caserma di Genova Bolzaneto nel 2001, durante il G7. I docenti che avevano proposto questo tema sono stati poi allontanati e hanno in seguito comunicato agli studenti che probabilmente i politici, che evidentemente erano stati turbati dalle loro scelte, erano incorsi nella stessa «trappola» da loro ideata per gli allievi nel senso che essi avrebbero dovuto scrivere un soggetto basato sull’esperienza in uno spazio chiuso e non una cronaca giornalistica di quanto accaduto. Segnala, per inciso, che negli anni successivi gli stessi docenti hanno vinto numerosi premi per un film come La Grande bellezza.
Sottolinea che i giovani che stanno manifestando in questo momento per la difesa della Scuola nazionale di cinema provengono da tutta Italia e hanno spesso compiuto notevoli sacrifici per seguire tale corso di studi e ora si devono confrontare con una lottizzazione della loro realtà. Nel segnalare che è stato finora negato loro un incontro con il Ministro della cultura Sangiuliano e che quello programmato per oggi con il Presidente della Commissione Cultura vede come interlocutore una persona che ha appena sottoscritto la proposta emendativa in discussione, si interroga su quali possibilità di relazionarsi in maniera proficua con le istituzioni siano loro a disposizione.
Osserva che con ogni probabilità tra poco si procederà all’approvazione di una proposta emendativa che sostituisce prima del previsto l’attuale governance della Fondazione e prosegue la pratica di occupazione dei posti già operata in molti altri istituti, a partire dall’Inps. Si tratta, a suo avviso, di un nuovo gravissimo precedente che rischia di legittimare azioni analoghe nel futuro. Nel riconoscere la piena legittimità della nomina del presidente della Fondazione da parte del Ministro della cultura, ribadisce che non appare però opportuna un’interruzione improvvisa di un percorso già avviato e che desta forte preoccupazione la previsione di un Comitato scientifico composto da rappresentanti ministeriali che percepiscono un’indennità e non da professionisti che lo fanno gratuitamente per ragioni di prestigio.
Rileva che appare evidente che le forze di maggioranza ignorano come funzionano i meccanismi della creazione cinematografica, immaginando che vi possano essere forti condizionamenti determinati dall’appartenenza politica. Nel richiamare l’intervento precedentemente svolte dal collega Cuperlo, ricorda che un regista come Nanni Moretti ha probabilmente contribuito più di qualunque altro alla «distruzione» della sinistra italiana pur appartenendo sicuramente a quel mondo. Segnala che con un approccio ideologico probabilmente si realizzano solo film di scarso valore e non si raccontano le reali esperienze della vita, fatta di crescita e fallimenti.
Nel dichiarare di non poter immaginare quali saranno gli esiti delle proteste in corso da parte degli studenti del Centro, ribadisce che con l’approvazione dell’articolo aggiuntivo in discussione non si reca un servizio al Paese e alla cultura ma si soddisfa solo una sorta di «bulimia» rispetto ai posti di potere.
Toni RICCIARDI (PD-IDP) ritiene utile ricordare che l’istituto Luce venne fondato nel 1924 da Mussolini con l’intento di contribuire al potenziamento del «Volkgeist» italiano e all’educazione del popolo mentre il Centro sperimentale venne istituito nel 1935 come luogo dove promuovere la creatività e che ciò si inserisce pienamente nel quadro del cosiddetto «secolo breve» di cui ha parlato lo storico Eric Hobsbawm. Segnala che l’Istituto Luce sta compiendo un lavoro eccezionale di digitalizzazione del suo patrimonio, in gran parte riferito alla fase storica del fascismo, dalla quale si sente ovviamente particolarmente distante.
Evidenzia che nei contesti scientifici e culturali di alto livello la reputazione appare un dato fondamentale è che essa si costruisce attraverso il lavoro delle persone che vi operano e non sulla base di nomine dall’alto. Nel rilevare che l’intervento normativo proposto con l’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 non presenta in alcun modo un carattere di urgenza, sottolinea che una vera emergenza è invece rappresentata dall’imminente chiusura di molti archivi storici, fenomeno di estrema gravità che viene invece sostanzialmente ignorato.
Ricorda che nel 1986 il filosofo Jürgen Habermas ha introdotto il concetto di «uso pubblico della storia» nel senso che il potere tende a modificare l’interpretazione del passato per legittimare il presente. In questo quadro nel caso italiano gli eventi del 25 aprile rappresentano l’esempio di memoria che non è condivisa. Ricorda che il cinema assume una particolare valenza in Italia nell’immediato dopoguerra anche in conseguenza di una scelta di tipo geopolitico. Di fronte alle richieste provenienti dagli esponenti dei partiti di centro, a partire dal ministro Sforza, di investire su politiche culturali volte a promuovere i valori del «mondo libero» in contrapposizione all’Unione sovietica, le autorità degli Stati Uniti decisero di utilizzare in primo luogo il mezzo cinematografico, considerato lo strumento più efficace in ragione della scarsa diffusione di giornali e radio. Segnala che in una prima fase venne programmata la proiezione soprattutto dei film americani in cui però difficilmente il pubblico poteva identificarsi a causa della enorme differenza dello stile di vita della classe lavoratrice degli Stati Uniti e di quella italiana, soprattutto nel difficilissimo periodo del dopoguerra. Anche in risposta a ciò prese forma il cinema neorealista che riproduceva in maniera più credibile i pregi e i difetti degli italiani e la vita nelle diverse realtà territoriali, a volte anche in forma stereotipata. In tal modo si realizzò un immediato riconoscimento del pubblico con quanto accadeva sullo schermo e il cinema italiano assunse presto una dimensione internazionale di valore.
Fatte queste lunghe premesse, ricorda che in democrazia coloro che vincono le elezioni, e in questo caso il centrodestra lo ha fatto con ampio margine, hanno l’onere e l’onore di governare, non quello del comando, che è una cosa profondamente diversa, sottolineando che attraverso il comando non si costruisce una reputazione. A coloro che volessero approfondire questi temi suggerisce una lettura de Il Principe di Machiavelli.
Federico FORNARO (PD-IDP) con il suo intervento intende sollecitare una riflessione su un aspetto diverso rispetto a quelli affrontati dai colleghi, ma pur sempre di un certo rilievo. Esprime pertanto la propria preoccupazione per il filo comune che tiene insieme le scelte del Governo, a partire dal commissariamento di INPS, INAIL, CREA e ISMEA fino all’attuale modifica della governance del Centro sperimentale di cinematografia, sottolineando come non si aspettino più le naturali scadenze degli organi di vertice per procedere a un normale e legittimo esercizio dell’indirizzo di governo, più volgarmente definito spoils system. Ritiene che sfruttare l’escamotage della modifica della governance del Centro per raggiungere l’obiettivo di azzerarne il consiglio di amministrazione rappresenti un chiaro messaggio rivolto alla pubblica amministrazione e a tutti coloro che si occupano del bene pubblico, vale a dire «o ti allinei o vai a casa». Considera questo un approccio preoccupante che costituisce un esempio negativo per i governi futuri, oltre che l’espressione di un modello di arroganza che dichiara di non condividere. Richiama in particolare l’ultima parte dell’articolo aggiuntivo 12.03 del collega Iezzi, nel quale si stabilisce che alla costituzione del consiglio di amministrazione della fondazione – che sarebbe scaduto naturalmente a febbraio 2025 – si provveda entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione. A suo parere l’approccio adottato dalla maggioranza è pericoloso, oltre che sbagliato, dal momento che fa prevalere la politica su tutto, travolgendo i concetti di autonomia e indipendenza, con una modalità di intervento che appare piuttosto come una spartizione tra Ministeri. Con grande rispetto, precisa che nessuno nega il diritto del Governo di cercare di portare a termine il proprio programma, ma aggiunge che ciò non può essere fatto stravolgendo alcuni importanti elementi di garanzia. Invita pertanto Governo e maggioranza a fermarsi e a riflettere, rilevando come ancora una volta l’intervento avvenga attraverso un emendamento invece che al momento dell’adozione del decreto che essendo un provvedimento omnibus avrebbe potuto ospitare anche la modifica della governance del centro sperimentale. Nel chiedere scusa per i toni utilizzati nella seduta scorsa nei confronti del Presidente Rizzetto, fa presente che in quell’occasione si era limitato a chiedere una spiegazione sul contenuto dell’emendamento in esame. Precisa a tale proposito, anche in qualità di componente della Giunta per il regolamento, che a suo parere sarebbe opportuno prevedere anche per gli emendamenti una relazione tecnica che ne illustri i contenuti, analogamente a quanto avviene con la documentazione predisposta dagli uffici sul testo originario del provvedimento, in modo di consentire ai deputati di esprimere il proprio voto in maniera consapevole.
Francesco MARI (AVS) si dichiara certo che se a conclusione dell’esperienza dell’attuale Governo si dovesse stilare una graduatoria dei provvedimenti peggiori, quello in esame vi rientrerebbe di diritto. Aggiungendo che tale decreto, oltre ad essere tra i peggiori, è anche quello più di destra tra quelli finora adottati, esprime la convinzione alla luce delle modalità utilizzate che anche i colleghi della maggioranza se ne vergognino un po’. Rileva quindi che la governance del Centro sperimentale di cinematografia avrebbe potuto essere modificata in molti modi diversi, invece che attraverso un articolo aggiuntivo inserito in un provvedimento che riguarda tutt’altro, tradendo in tal modo la volontà di evitare una discussione seria sul tema. Ritiene quindi che dietro il metodo adottato vi sia il desiderio di rivalsa di una parte della destra italiana, mossa da una convinzione a suo parere un po’ rozza, secondo cui la cosiddetta egemonia della sinistra sulla cultura italiana a partire dal dopoguerra passi attraverso l’occupazione delle principali istituzioni culturali e che pertanto per sottrarsi a tale egemonia si debba necessariamente procedere ad occupare tali postazioni. Considera tale ragionamento pericolosissimo oltre che molto vecchio e molto lontano dalle dinamiche culturali e creative nel mondo. Richiamando la propria esperienza personale, segnala che la prima azienda al mondo per capitalizzazione, valore della produzione e volume delle risorse destinate alla ricerca applicata, quando assume un creativo non gli dà indicazioni specifiche sulle incombenze da assolvere ma si limita a raccomandargli di continuare a fare quello che ha sempre fatto. Nell’aggiungere che la medesima azienda riconosce l’eventuale brevetto in capo al dipendente responsabile, ritiene che entrare a piedi uniti nel campo della creatività costituisca un errore gigantesco, tanto più da parte di una maggioranza che è già egemone. Esprime la convinzione che la cosa più saggia da fare sia quella di occupare il meno possibile le istituzioni culturali, evitando di trattare il mondo della cultura come un terreno di conquista. Ritiene condivisibili le preoccupazioni dei ragazzi e delle ragazze del centro sperimentale che in questo momento stanno manifestando davanti a palazzo Montecitorio, dal momento che la modifica della governance comporterà inevitabili conseguenze su didattica, piani di studio e scelta dei docenti. A fronte delle molte occupazioni cui si è assistito in questi ultimi tempi, a partire da quelle dell’INPS e dell’INAIL, a suo parere una delle peggiori argomentazioni è quella di sostenere che si è sempre fatto così. Considera questa una affermazione non del tutto vera, dal momento che, se cos’è stato, certamente non in questa misura, con questa intensità e con queste forme. In conclusione, nel ricordare che Forza Italia è stato il partito che negli ultimi vent’anni ha partecipato a più governi, seguito probabilmente dalla Lega e che dunque i colleghi della maggioranza non sono stati da un’altra parte in tutto questo periodo, fa presente che si stanno di gran lungo superando i predecessori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) preliminarmente fa presente che chiunque sieda nelle aule di Commissione ha probabilmente avuto nella sua vita esperienze di mobilitazione, sottolineando come la formazione di ciascuno passi attraversi il conflitto, senza il quale una vita politica democratica non può definirsi veramente tale. Nel far presente di aver avuto il privilegio di incontrare le ragazze e i ragazzi del centro sperimentale che manifestano in questo momento davanti a Montecitorio, si domanda quale sia il messaggio che arriva loro dal Parlamento. Precisa infatti che la modifica della governance del centro sperimentale è realizzata attraverso un articolo aggiuntivo presentato da un deputato, per quanto evidentemente predisposto con la collaborazione di qualcun altro, presumibilmente di qualche Sottosegretario del Ministero della cultura. Nel sottolineare a tale proposito di sapere bene da quali mani è stata guidata l’operazione, ritiene che il messaggio trasmesso all’esterno non possa che essere quello che il Parlamento è un muro di gomma. Segnala che già il 13 o il 14 luglio scorso sui giovani in procinto di completare l’annuale ciclo di studi è piombata addosso una proposta emendativa di modifica della governance del centro, senza che alcuno ritenesse di dover dare indicazioni di sorta sull’intervento. Nell’ammettere che anche la sua parte politica in alcune occasioni ha sbagliato a ricorrere allo spoils system, riconosce che vi possa essere da parte dell’attuale Governo la legittima intenzione di mettere a capo di un organismo come l’INPS un presidente di una determinata parte politica. Sottolinea tuttavia che in questo caso l’errore più grave è rappresentato dal fatto che il collega Iezzi non si è limitato ad intervenire sul consiglio di amministrazione, e dunque sull’ambito gestionale del centro, ma ha inteso modificare anche il meccanismo di nomina del comitato scientifico, ledendo quindi la centralità e l’autonomia del mondo culturale e creativo. Fa quindi presente che la Presidente del Consiglio, una vera professionista nel dare lezioni all’opposizione, da ultimo stamattina quando ha sostenuto che si sarebbe potuto intervenire prima sul salario minimo, è da sempre attenta all’immagine dell’Italia all’estero. A suo parere dunque la Presidente Meloni avrebbe dovuto concedere maggiore attenzione alla lettera firmata in pochissime ore da 600 esponenti del cinema italiano, a difesa del centro sperimentale. Aggiungendo che se fosse stato nei panni del collega Iezzi avrebbe soppresso dal proprio articolo aggiuntivo la parte relativa al comitato scientifico, ritiene che la maggioranza avrebbe fatto bene a non procedere e ad attendere almeno il previsto incontro del Presidente Mollicone con i giovani del centro sperimentale fissato per le ore 11 di oggi. Nel dichiararsi convinto che il Presidente Pagano avrebbe atteso almeno gli esiti del confronto, prima di sottoscrivere la riformulazione dell’articolo aggiuntivo, conclude che da questa vicenda i giovani del centro ricaveranno la convinzione che il Parlamento è un’istituzione in cui non si mantiene la parola data.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che sono le 10.40 e che diversi colleghi hanno chiesto di intervenire. Ricorda altresì che nella serata di ieri si era concordato che la votazione sull’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 si sarebbe tenuta oggi entro le ore 10.40. Ritenendo quindi che si debba rispettare l’accordo raggiunto, propone, in assenza di obiezioni, di dare la parola per soli 2 minuti a testa ai colleghi che l’hanno richiesta e di procedere subito dopo alla prevista votazione.
Marco SARRACINO (PD-IDP) prevede che in futuro ci saranno anche altri decreti-legge che tratteranno della pubblica amministrazione, ma ritiene impossibile che in ciascuno di essi siano introdotte disposizioni di spoils system. Ritiene che si sia dinanzi a una bulimia di potere che non si arresta neanche dinanzi ad istituzioni indipendenti come il Centro sperimentale di cinematografia. Invita la maggioranza a soprassedere nell’approvazione della proposta emendativa, attendendo almeno il previsto incontro del Presidente della Commissione Cultura con gli studenti del centro sperimentale e rinnova la richiesta alla maggioranza di fornire una motivazione dell’emendamento. Sottolinea come non sarebbe la prima volta che esponenti della maggioranza non hanno contezza dell’argomento in discussione e ricorda l’episodio, già richiamato dal collega Cuperlo, del Ministro della cultura che dichiara di non aver letto i libri che ha appena giudicato in un concorso letterario. Sempre in relazione al Ministro della cultura, fa presente che in una recente visita a Secondigliano Sangiuliano, dopo essersi vantato dell’ampia conoscenza del quartiere, si sarebbe rammaricato dell’assenza di una biblioteca per poi realizzare la presenza della biblioteca Dorso a pochi metri da lui. Invita nuovamente la maggioranza a spiegare le ragioni dell’intervento normativo, alludendo al fatto che potrebbe con conoscerle.
Alfonso COLUCCI (M5S) svolge alcune considerazioni di carattere costituzionale, evidenziando come la proposta emendativa 12.03, anche nella sua nuova formulazione, si caratterizza per non contenere una norma generale e astratta, ma per regolare un caso concreto e specifico: si tratterebbe dunque di una norma provvedimento, che nonostante la forma di legge avrebbe la sostanza del provvedimento amministrativo. Rammenta che le norme provvedimento sono soggette al rispetto dell’articolo 97 della Costituzione, che afferma il principio di buon funzionamento della pubblica amministrazione, e al vaglio di legittimità tipico degli atti amministrativi. Evidenzia come l’articolo 97 della Costituzione affermi anche i princìpi di imparzialità e di legalità, che devono improntare l’azione della pubblica amministrazione e come la proposta emendativa all’esame delle commissioni, invece, intervenendo sullo statuto dell’ente surrettiziamente consenta un cambiamento della sua governance che la rende incostituzionale.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) dichiara il voto contrario del proprio gruppo rispetto a una proposta emendativa che ha come solo scopo una poco edificante occupazione degli spazi. Ritiene che la disposizione ponga in imbarazzo anche alcuni parlamentari di maggioranza ed evidenzia che il tentativo di approvazione frettolosa nella precedente seduta serale fosse motivato proprio con l’esigenza di ridimensionare l’amplificazione mediatica di una decisione oggettivamente imbarazzante, inopportuna e ingiusta.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede il ritiro della proposta emendativa e che la maggioranza ascolti la voce degli studenti. Rinnova la richiesta di spiegazioni sulla modifica, la cui unica ratio pare essere la lottizzazione e il controllo del centro sperimentale di cinematografia.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) fa presente che cultura vuol dire capacità di immedesimarsi nella mente degli altri, ma vuol dire anche aver coscienza di se stessi e degli altri. Quanto al metodo, stigmatizza il silenzio della maggioranza e del Governo, che annulla qualsiasi possibilità di dialettica parlamentare; quanto al merito del provvedimento il silenzio rumoroso della maggioranza impedisce di cogliere le ragioni dell’intervento normativo. Conclude affermando che l’imposizione agli altri della propria visione non sia cultura.
Valentina GRIPPO (A-IV-RE), nel ritenere legittimo che la maggioranza voglia intervenire su una istituzione accademica che ha più di 90 anni di storia, e che anche nei periodi più bui ha conservato la propria dignità e indipendenza, contesta le modalità di questo intervento, fatto frettolosamente, invitando dunque a stralciare questa norma, per prendere il tempo che serve per giungere a una diversa formulazione, maggiormente condivisa.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’ordine dei lavori per evidenziare come la seduta dell’Assemblea, che doveva iniziare alle 10.40, sia stata posticipata alle 12. Propone dunque di approfittare di questi tempi dilatati per ampliare il dibattito sulla proposta emendativa Iezzi 12.03, come riformulata, consentendo anche ad altri parlamentari di prendere la parola, con l’impegno di tutti a chiudere con un voto entro le 12. Chiede inoltre, laddove si decidesse di procedere con il voto, di prestare particolare attenzione alle sostituzioni e dunque alla correttezza dell’esito della votazione.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente di aver già consentito a ulteriori parlamentari di intervenire, nonostante il termine concordato fosse spirato, proprio in considerazione dell’aggiornamento della seduta dell’Assemblea, e dunque indice la votazione.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 (nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, comunica che il Governo ha depositato l’emendamento 27.2 e che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 17 di oggi.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) esprime sconcerto per il metodo con il quale il Governo sta procedendo ricordando di aver già espressamente chiesto, nella seduta di ieri, se vi fossero in vista nuovi emendamenti del Governo, senza ricevere risposta. Prende atto che siamo di fronte a un procedimento di conversione di un decreto-legge che avanza a tappe, scandite dalla presentazione di nuovi emendamenti del Governo; chiede che si convochino gli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, per decidere l’organizzazione dei lavori.
Nazario PAGANO, presidente, afferma che questa metodologia di lavoro non piace neanche alle presidenze e preannuncia che alla ripresa dei lavori a settembre sarà opportuno, unitamente a tutti gli altri presidenti di Commissione, affrontare la questione e individuare qualche regola di ingaggio comune. Nel concordare con l’esigenza di convocare nel primo pomeriggio, prima della ripresa dei lavori, gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.05.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.30.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 25 luglio 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 15.35.
DL 69/2023: Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
C. 1322 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere alla Commissione XIV (Politiche UE) il parere di competenza sul disegno di legge C.1322, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 giugno, n. 69, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano, approvato dal Senato.
In sintesi, il provvedimento reca misure urgenti per far fronte a obblighi europei il cui termine per provvedervi risulti anteriore alla presunta data di adozione della legge di delegazione europea e della legge europea relativa agli anni di riferimento. In tale ottica, con il disegno di legge in esame si procede a stabilire disposizioni normative che possano portare alla chiusura di circa trentacinque tra procedure di infrazione e pre-infrazione.
Passando ad esaminare più nel dettaglio il contenuto del provvedimento, soffermandosi esclusivamente sulle materie di competenza della XI Commissione, fa notare che il provvedimento, all’articolo 1-bis, in attesa di un intervento più strutturale sul Codice della crisi d’impresa, introduce una disciplina transitoria dell’omologazione degli accordi di ristrutturazione anche in assenza di adesione da parte dell’amministrazione finanziaria o degli enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie.
L’articolo 2 modifica i criteri necessari per avvalersi dell’imposta di registro agevolata (aliquota del 2 per cento) per gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di case di abitazione non di lusso e agli atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione relativi alle stesse, previsti per gli acquirenti che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro.
Al riguardo, rileva che con la procedura di infrazione 2014/4075 sono stati sollevati dubbi in ordine alla previsione di cui all’articolo 1 della tariffa, parte prima, allegata al testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro (decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131), nota II-bis), comma 1, lettera a), nella parte in cui prevede l’applicazione dell’aliquota agevolata dell’imposta di registro al 2 per cento (analoga a quella prevista per l’acquisto della prima casa di residenza) se l’acquirente, cittadino italiano, si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro (anche se non elegge la residenza nel comune ove tale immobile è ubicato). La Commissione ravvisa, in tale trattamento differenziato applicato al cittadino di altro Stato UE, una discriminazione fondata sulla nazionalità (articolo 18 TFUE). Inoltre – considerando l’acquisto della proprietà immobiliare una forma di «stabilimento» – la Commissione ravvisa, nella fattispecie, la violazione della «libertà di stabilimento» di cui all’articolo 49 TFUE, in base alla quale le possibilità di stabilimento, in ogni Stato UE, debbono essere le stesse e per gli operatori «interni» a tale Stato e per quelli «transfrontalieri».
La modifica in esame, rispondendo ai rilievi della Commissione, sopprime pertanto l’individuazione soggettiva dell’agevolazione, ovvero la qualifica di cittadino italiano emigrato all’estero, legandola ad un criterio oggettivo non legato più alla cittadinanza.
In particolare, la norma modifica la disposizione nella parte in cui prevede che l’aliquota agevolata si applica anche all’acquirente di un immobile trasferitosi all’estero per ragioni di lavoro, nel territorio del comune in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero, nel caso in cui l’acquirente sia cittadino italiano emigrato all’estero, che l’immobile sia acquistato come prima casa sul territorio italiano. Con le nuove norme introdotte l’aliquota agevolata si applica se l’acquirente si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro e abbia risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno cinque anni, nel comune di nascita o in quello in cui aveva la residenza o svolgeva la propria attività prima del trasferimento.
L’articolo 5 modifica la disciplina del computo (su domanda) dei periodi di contribuzione pensionistica maturati, in base a rapporti di lavoro dipendente svolti, nel territorio dell’Unione europea o della Confederazione svizzera, presso organizzazioni internazionali. Tale possibilità – già introdotta, con decorrenza dal 1° gennaio 2016, per il caso in cui il computo sia necessario al fine del conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia o di invalidità o in favore dei superstiti – viene estesa dalla novella di cui al presente articolo 5 all’ipotesi in cui il computo sia necessario per il conseguimento del diritto alla pensione anticipata; restano ferme le altre condizioni previste per il computo e resta fermo che quest’ultimo non ha effetti sulla misura del trattamento pensionistico (il quale è quindi calcolato senza tener conto dei periodi in oggetto). L’articolo 5 provvede altresì alla quantificazione dell’onere finanziario derivante dalla novella in esame e rinvia, per la relativa copertura, alle disposizioni di cui al successivo articolo 26.
La possibilità summenzionata di computo – possibilità oggetto dell’estensione di cui al comma 1 del presente articolo 5 – è stata introdotta, con decorrenza, come detto, dal 1° gennaio 2016, in seguito all’apertura della procedura di infrazione n. 2014/4168, avviata con la lettera di messa in mora del 27 febbraio 2015 della Commissione europea; quest’ultimo atto faceva seguito della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 4 luglio 2013 (causa C-233/12). Tale sentenza ha dichiarato incompatibile con il principio sulla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione europea la normativa di uno Stato membro che non consenta almeno una delle seguenti due possibilità: il trasferimento del capitale rappresentativo dei diritti a pensione già maturati in uno Stato membro presso il regime pensionistico dell’organizzazione internazionale interessata; la «considerazione» dei periodi di lavoro svolti presso un’organizzazione internazionale (situata nel territorio di un altro Stato membro), al fine del riconoscimento del «diritto alla pensione di vecchiaia».
La novella di cui al comma 1 del presente articolo 5 – come osservano le relazioni illustrativa e tecnica allegate al disegno di legge di conversione del presente decreto – è introdotta in seguito all’apertura del caso EU Pilot (2021) 10047-Empl, apertura con cui la Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione europea (con comunicazione del 17 dicembre 2021) ha rilevato la necessità – in base al summenzionato principio sulla libera circolazione dei lavoratori – che il computo in esame sia ammesso anche per il conseguimento del diritto alla pensione anticipata.
Più in particolare, ricorda che la possibilità di computo in esame riguarda i soggetti (anche non italiani) iscritti o già iscritti ad una delle forme pensionistiche obbligatorie di base previste nella normativa italiana, ivi comprese quelle gestite da persone giuridiche di diritto privato, a condizione della sussistenza di almeno 52 settimane di contribuzione maturate negli ordinamenti pensionistici interni. Sono esclusi dalla possibilità di computo: i periodi che si sovrappongano a periodi già riconosciuti negli ordinamenti pensionistici interni (e rientranti tra quelli su cui si basa la domanda di pensione); i periodi che siano stati oggetto di rimborso. I trattamenti pensionistici derivanti dalla domanda di computo in esame decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda medesima ovvero, in caso di pensione ai superstiti, dal primo giorno del mese successivo a quello del decesso del dante causa (decorrenza, quest’ultima, retroattiva). Resta ferma – in alternativa alla domanda di computo – la possibilità di riscatto – secondo la normativa relativa al riscatto dei periodi di lavoro svolti all’estero – dei periodi contributivi inerenti a rapporti di lavoro presso un’organizzazione internazionale.
L’articolo 9-bis reca delle disposizioni urgenti finalizzate a favorire la realizzazione delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria di cui all’articolo 1, commi 5 e 7, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, e di interventi di decarbonizzazione negli stabilimenti di interesse strategico nazionale, agevolando la definizione delle procedure di infrazione n. 2013/2177, n. 2014/2147, n. 2015/2043 e n. 2020/2299.
A tale riguardo è utile ricordare come la procedura di infrazione n. 2013/2177, avviata il 26 settembre 2013, riguarda l’asserita mancata adozione, da parte delle competenti Autorità italiane, delle misure necessarie a ridurre l’impatto ambientale dell’ex stabilimento siderurgico ILVA di Taranto, in violazione della direttiva 2010/ 75/UE relativa alle emissioni industriali (cosiddetta direttiva IED).
Rileva, in particolare, che il comma 6 di tale articolo 9-bis contiene una disposizione finalizzata ad assicurare il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell’ambiente, dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana, consentendo, in conformità all’orientamento del Consiglio di Stato in materia (si veda, a tale proposito, la pronuncia del Consiglio di Stato, sez. IV, 23 giugno 2021, n. 4802) l’adozione di ordinanze sindacali, incidenti sull’operatività di stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale, in relazione ai quali sia stata rilasciata un’autorizzazione integrata ambientale.
L’articolo 11, ai commi 1 e 2, estende al personale docente e a quello tecnico e amministrativo delle istituzioni AFAM il diritto al riconoscimento per intero come servizio di ruolo, ai fini giuridici ed economici, del servizio non di ruolo prestato presso le predette istituzioni. In relazione al personale docente, si richiede che lo stesso sia stato immesso e confermato in ruolo, mentre per il personale tecnico e amministrativo si richiede la sola avvenuta immissione in ruolo. Secondo quanto si evince dalla stessa relazione illustrativa (oltre che dalla rubrica dell’articolo in esame), «la disposizione mira a superare le criticità constatate nella procedura di infrazione n. 2014/4231, nell’ambito della quale la Commissione UE ha evidenziato che l’Italia abbia violato le clausole 4 e 5 dell’“Accordo quadro” allegato alla direttiva 1999/70/CE, in base al quale il contratto di lavoro “a tempo determinato” può essere utilizzato – in quanto meno vantaggioso per il lavoratore di quello “a tempo indeterminato” – solo al fine di fronteggiare esigenze straordinarie ed occasionali, chiedendo, pertanto, che si ponga fine alla prassi di perpetuare forme contrattuali destinate a situazioni del tutto eccezionali, in violazione della normativa nazionale e di quella europea».
Il comma 3 prevede che, ai fini previdenziali, le suddette disposizioni operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a decorrere dal 14 giugno 2023 (data di entrata in vigore del presente decreto; il testo originario faceva invece riferimento all’entrata in vigore «delle medesime disposizioni»). Il comma 3-bis, inserito nel corso dell’esame in sede referente al Senato, consente alle istituzioni AFAM di indire, a determinate condizioni, «procedure di reclutamento straordinarie», distinte per istituzione e settore artistico-disciplinare. Il comma 4 rinvia all’articolo 26 del provvedimento in esame per quanto riguarda la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo.
In risposta a procedura di infrazione relativa al personale volontario impiegato per le necessità delle strutture centrali e periferiche del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, l’articolo 12 riserva a tale personale un incremento di dotazione organica e corrispettiva assunzione straordinaria di complessive 550 unità; nonché pone a favore di tale personale una riserva del 30 per cento dei posti per le altre già previste assunzioni straordinarie nella qualifica di vigile del fuoco relative all’anno 2023.
L’articolo 13 aggiunge, ancora per tale tipologia di personale volontario, una riserva del 30 per cento dei posti disponibili nelle venture assunzioni straordinarie nella qualifica di vigile del fuoco.
Inoltre fa salva la disciplina vigente del personale volontario solo per la parte concernente i volontari impiegati per le esigenze dei distaccamenti volontari del Corpo, ponendo al contempo alcune disposizioni transitorie o di raccordo con le sollecitazioni giungenti dalla Commissione europea.
L’incremento delle dotazioni organiche – per 350 unità di vigili del fuoco e 200 unità di operatori – e le correlative assunzioni straordinarie (decorrenti dal 1° ottobre 2023, con deroga alle ordinarie facoltà assunzionali) sono intesi come «sostitutivi» dei richiami dei volontari cosiddetti «discontinui», sul cui utilizzo si sono appuntati i rilievi critici della Commissione europea, la quale vi ravvisa una sostanziale elusione della configurazione propria di un rapporto di lavoro a tempo determinato.
L’articolo 14 – cui sono state apportate alcune modifiche formali in sede di conversione – reca disposizioni in materia di riconoscimento del servizio, agli effetti della carriera, per il personale docente e ATA delle istituzioni scolastiche, immesso in ruolo a far data dall’anno scolastico 2023-2024. In particolare, esso prevede che i servizi cosiddetti «pre-ruolo» del personale scolastico, non integralmente considerati dalle norme finora vigenti, vengano riconosciuti per intero, ai fini delle ricostruzioni di carriera, in coerenza con quanto previsto dalla direttiva n. 99/70/CE sul lavoro a tempo determinato, a seguito dell’avvio di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. La modifica – precisa la relazione illustrativa del provvedimento – si rende necessaria al fine di allineare l’ordinamento nazionale alla clausola 4 dell’Accordo quadro sul rapporto di lavoro a tempo determinato recepito (nel suo allegato) dalla direttiva 99/70/CE che impone di riconoscere integralmente l’anzianità di servizio del personale di comparto assunto con contratti a termine. La non conformità alla direttiva – prosegue la relazione – è oggetto della procedura d’infrazione 2014/4231, in ragione del principio di non discriminazione dei lavoratori a tempo indeterminato e a tempo determinato.
L’articolo 15, per l’anno 2023, estende il riconoscimento della Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado (Carta del docente), prevista dalla legge n. 107 del 2015 per un importo di 500 euro annui a persona, anche ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile, stanziando a tal fine 10,9 milioni di euro. L’intervento è volto a recepire l’ordinanza del 18 maggio 2022 della Corte di giustizia dell’Unione europea, Sezione VI, nella causa C-450-21 (UC c. Ministero dell’istruzione), resa in sede di rinvio pregiudiziale.
L’intervento del legislatore – come evidenziato anche nella relazione illustrativa – è volto ad adattare l’ordinamento nazionale rispetto a quanto statuito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, Sezione VI, con ordinanza del 18/5/2022, nella causa C-450-21, a definizione di un rinvio pregiudiziale ex articolo 267 TFUE. La pronuncia ha ritenuto non compatibile con il diritto eurounitario – e in particolare, con l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura nell’allegato della direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, nonché con i principi generali di parità di trattamento e di non discriminazione – la limitazione del beneficio (finanziario) della Carta elettronica ai soli docenti di ruolo, e non anche ai docenti non di ruolo o comunque a tempo determinato, in considerazione dell’analogia di situazione in cui le due categorie versano rispetto alla specifica esigenza di aggiornamento e formazione continua che lo strumento è teso a soddisfare.
Formula quindi una proposta di parere favorevole.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
Istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.
C. 854 Schifone.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere alla Commissione VII (Cultura) il parere di competenza sul testo della proposta di legge C. 854, recante l’istituzione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento, composto da 2 articoli, osserva che l’articolo 1 prevede l’istituzione della «Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche». Nello specifico, il comma 1 dispone che la Repubblica riconosce i giorni dal 5 all’11 febbraio di ciascun anno quale «Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche», note con la sigla STEM, al fine di sensibilizzare e di stimolare l’interesse, la scelta e l’apprendimento di tali discipline.
Ricorda che STEM – come noto – è l’acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics, rappresentando quindi l’insieme di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica. La relazione illustrativa del provvedimento in esame – alla cui lettura integrale si rinvia – chiarisce che la Settimana nazionale è fissata nei giorni dal 5 all’11 febbraio di ogni anno «tenuto conto che l’11 febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza».
Ai sensi del comma 2 del medesimo articolo 1, la Settimana di cui sopra non determina riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici pubblici né, nei giorni feriali che la compongono, costituisce giorno di vacanza o comporta la riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado.
Il comma 3 dispone che, in occasione della Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, il Ministero dell’Università e della ricerca promuove cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e nei principali Musei scientifici nazionali della scienza e della tecnica per la realizzazione delle finalità del provvedimento.
Il comma 4 reca la clausola di invarianza finanziaria relativa all’articolo 1.
L’articolo 2, comma 1, prevede che la Settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche è volta a promuovere l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di competenze nell’ambito di tali discipline, necessarie a favorire l’innovazione e la prosperità della Nazione.
Al comma 2, si indicano le finalità della Settimana nazionale, tra le quali si segnalano, per quanto concerne quelle di diretto interesse per la XI Commissione: alla lettera a), l’attivazione di percorsi stabili di orientamento post-scolastico che coinvolgano i discenti e le istituzioni pubbliche, comprese le università, le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, le imprese private e gli ordini professionali, volti a favorire la conoscenza le discipline STEM e che indirizzino, in modo consapevole, la scelta degli stessi discenti verso tali discipline; alla lettera c), la promozione di campagne di sensibilizzazione allo scopo di stimolare l’interesse, la scelta e l’apprendimento delle discipline STEM le quali offrono, nel contesto attuale, maggiori opportunità lavorative; alla lettera e), la promozione di corsi di formazione con modalità innovative sulle materie STEM per il personale docente al fine di favorire la trasmissione di tali nozioni ai discenti; alla lettera i), la promozione di percorsi di studio, formazione o ricerca nelle discipline STEM, anche attraverso la previsione di borse di studio, da parte dei soggetti di cui alla lettera a), per i discenti che decidano di intraprendere tali percorsi; alla lettera l), l’attivazione di percorsi formativi per favorire, attraverso adeguate competenze in ambito scientifico, il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che ne sono usciti promuovendo, in particolare, la partecipazione femminile.
Il comma 3 prevede un incremento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, di cui all’articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.
Il comma 4 prevede che il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
In conclusione tiene ad evidenziare che la proposta di legge in esame muove dalla necessità di promuovere maggiormente in ambito nazionale l’orientamento, l’apprendimento, la formazione e l’acquisizione di competenze nelle discipline scientifiche quali la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica, note con la sigla inglese STEM, per favorire l’innovazione e la prosperità del nostro Paese.
Chiara GRIBAUDO (PD-IDP) chiede se sono previsti stanziamenti per favorire le finalità della proposta di legge in oggetto.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, osserva che un emendamento del relatore presso la Commissione di merito prevede uno stanziamento di 2 milioni di euro per il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), considerata la mancanza di urgenza di esprimere il parere nella seduta odierna, propone di posticipare l’espressione del parere.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 25 luglio 2023.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.50 alle 21.
SEDE REFERENTE
Martedì 25 luglio 2023. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 21.
Disposizioni in materia di giusta retribuzione e salario minimo.
C. 1275 Conte, C. 141 Fratoianni, C. 210 Serracchiani, C. 216 Laus, C. 306 Conte, C. 432 Orlando e C. 1053 Richetti.
(Seguito esame e conclusione).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 luglio 2023.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’avvio della discussione in Assemblea del provvedimento in titolo, iscritto nel calendario vigente in quota opposizione, già previsto per venerdì 28 luglio, è stato anticipato a giovedì 27 luglio 2023.
Comunica che l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione odierna, ha convenuto all’unanimità che non sussistono le condizioni per procedere alla votazione degli emendamenti presentati alla proposta di legge, la cui calendarizzazione in Assemblea, come detto, è stata anticipata a giovedì 27 luglio, né per procedere alla votazione sul conferimento del mandato alla relatrice.
Appaiono infatti troppo limitati i tempi rimasti a disposizione al fine di rispettare la calendarizzazione in Assemblea, anche per i concomitanti impegni della Commissione dovuti all’esame, in congiunta con la I Commissione, degli emendamenti al decreto-legge n. 75 del 2023, che occuperà in particolare la giornata di domani, entro cui dovrebbe concludersi l’esame del decreto-legge con il conferimento del mandato ai relatori.
Avverte, pertanto, che riferirà all’Assemblea, nel corso della discussione sulle linee generali, sull’esito dei lavori della Commissione e sulle ragioni per le quali non si è proceduto all’esame degli emendamenti e al conferimento del mandato alla relatrice.
Ricorda che, se non vi sono obiezioni, la discussione in Assemblea, anche in assenza del conferimento del mandato alla relatrice, sarà comunque svolta sulla proposta di legge C. 1275 Conte, adottata quale testo base dalla Commissione nel corso dell’esame in sede referente. Così rimane stabilito.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottolinea come sul provvedimento si sia svolta una discussione ampia e approfondita, che ha assunto i connotati di una vera lotta politica poiché la materia affrontata rappresenta una battaglia dell’opposizione. Evidenzia, tuttavia, che la conclusione dell’iter in Commissione è avvenuta in modo assai complesso e difficile da spiegare a chi non conosce a fondo i regolamenti parlamentari. Infatti, la scelta di non votare il mandato al relatore sottintende, a suo avviso, la volontà di non concedere aperture all’opposizione e nasconde le difficoltà politiche della maggioranza che preferisce non procedere alla votazione dell’emendamento interamente soppressivo. Ritiene, infatti, che la maggioranza si sia accorta della rottura con il Paese provocata dalla contrarietà all’introduzione del salario minimo, misura diffusa in molti sistemi economici anche liberisti e, per tale ragione, cerchi ora di individuare una soluzione di comodo. Si domanda, quindi, chi nel Governo abbia voce in capitolo e non intravede grandi spiragli nell’esame che si svolgerà in Assemblea perché la maggioranza non ha avuto la forza di proporre una proposta unitaria come, invece, hanno fatto le opposizioni. Conclude dichiarando di essere disponibile a continuare la discussione anche fuori dal Parlamento.
Valentina BARZOTTI (M5S) considera importante che il provvedimento giunga comunque in Assemblea e rimarca la bontà della proposta di legge C. 1275 a prima firma dell’onorevole Conte, adottata come testo base, sottolineando che questa offre una soluzione concreta a un problema reale. Apprezza che la maggioranza abbia deciso di non votare l’emendamento interamente soppressivo, ma manifesta preoccupazione per la proposta sul salario ricco che il Ministro Tajani ha annunciato. Ribadisce, quindi, la validità della proposta di legge del suo gruppo parlamentare che è semplice ed efficace e invita la maggioranza a convergere su di essa in considerazione dell’urgenza di approvare un provvedimento di cui il Paese avverte fortemente il bisogno.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) coglie due aspetti positivi nella comunicazione fatta dalla presidenza. Il primo riguarda la scelta operata dalla maggioranza di non procedere alla votazione dell’emendamento che avrebbe soppresso l’intero testo della proposta di legge. Il secondo, che il dibattito non si esaurisce oggi, ma prosegue nell’ambito dell’esame in Assemblea.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che l’emendamento soppressivo non è stato ritirato. Conviene, quindi, con l’onorevole Scotto che il dibattito in Commissione è stato intenso e sottolinea come sia la maggioranza che l’opposizione, pur da punti di vista differenti, concordano che qualcosa vada fatto. Ringrazia, quindi, tutti i gruppi per l’ampio dibattito che ha segnato un passaggio importante nei lavori della Commissione.
Avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 21.10.
SEDE REFERENTE
Lunedì 24 luglio 2023. — Presidenza del presidente della XI Commissione Walter RIZZETTO, indi del presidente della I Commissione Nazario PAGANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l’economia e le finanze, Lucia Albano.
La seduta comincia alle 17.45.
DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 11 luglio 2023.
Walter RIZZETTO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, ricorda che – a seguito di quanto concordato nella riunione degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite – i gruppi hanno segnalato le proposte emendative che saranno oggetto del seguito dell’esame Avverte poi che sono stati ritirati gli emendamenti Iezzi 1.9, Enrico Costa 13.8 e Pierro 6.021, che l’onorevole Mollicone ha sottoscritto l’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 e che l’onorevole Rizzetto ha sottoscritto l’articolo aggiuntivo Lampis 19.02 e l’articolo aggiuntivo Fabrizio Rossi 40.02.
Avverte quindi che il Governo ha presentato le proposte emendative 1.18, 18.03, 19.012 e 43.4, rispetto alle quali è stato fissato alle 10 della giornata odierna il termine per la presentazione di subemendamenti: è stato presentato il subemendamento Bof 0.19.012.4 all’articolo aggiuntivo 19.012, il quale risulta irricevibile in quanto privo del carattere accessorio tipico delle proposte subemendative. Tale proposta subemendativa incide sul potere autorizzatorio degli enti locali in deroga alla normativa prevista dal Codice del paesaggio, mentre l’articolo aggiuntivo a cui fa riferimento interviene su una materia diversa quale quella della valorizzazione dell’attività di ricerca di ISPRA e ENEA.
Avverte altresì che il Governo ha presentato l’articolo aggiuntivo 5.012 rispetto al quale il termine per la presentazione di subemendamenti è scaduto alle ore 13 della giornata odierna: sono stati presentati 2 subemendamenti. In merito comunica che il subemendamento Castiglione 0.5.012.2 risulta inammissibile in quanto volto ad apportare una modifica frammentaria a una fonte secondaria, ponendosi quindi in contrasto con il paragrafo 3, lettera e), della circolare sulla formulazione tecnica dei testi legislativi del 20 aprile 2001 del Presidente della Camera.
Avverte infine che sono state presentate dal Governo le proposte emendative 1.19, 3.09 e 12.9, rispetto alle quali il termine per la presentazione di subemendamenti è stato fissato alle ore 17.30 della giornata odierna.
Fa infine presente che i relatori hanno presentato l’emendamento 30.3 e che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 10 di domani.
Invita quindi i relatori a esprimere i pareri sulle proposte emendative e subemendative presentate.
Davide AIELLO (M5S) chiede che venga attivato l’impianto a circuito chiuso.
Walter RIZZETTO, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso, e non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome dell’onorevole Tenerini, relatrice per la XI Commissione, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’articolo premissivo Boschi 01.03; esprime parere favorevole sull’emendamento del Governo 1.18 e propone l’accantonamento dell’emendamento Lucaselli 1.16. Esprime inoltre parere favorevole sugli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15 e formula poi un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario sui seguenti articoli aggiuntivi: gli identici Mari 1.01 e Scotto 1.02; Alfonso Colucci 1.022; gli identici Mari 1.03, Scotto 1.04 e Alfonso Colucci 1.020; gli identici Mari 1.05, Scotto 1.06 e Alfonso Colucci 1.021; gli identici Mari 1.07, Alfonso Colucci 1.08 e Scotto 1.09; Scotto 1.013 e 1.014 e Ferrari 1.016. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019 ed esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo del Governo 1.018.
Passando alle proposte emendative riferite all’articolo 2, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Tucci 2.1 e Cannizzaro 2.8; propone di accantonare l’emendamento Cannata 2.3 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Lomuti 2.4, D’Orso 2.5 e 2.6, Calderone 2.10 nonché sugli articoli aggiuntivi Varchi 2.01 e 2.02.
Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all’articolo 3, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Boschi 3.1, Scotto 3.2 e 3.6, Carotenuto 3.7 e 3.12 oltre che sugli articoli aggiuntivi D’Alessio 3.01 e Barzotti 3.02.
In relazione all’articolo 4, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli identici emendamenti Pellegrini 4.2, Graziano 4.3, Zaratti 4.4 e Richetti 4.5, sugli emendamenti Graziano 4.6 e 4.8, Sergio Costa 4.9 e Nisini 4.12 oltre che sull’articolo aggiuntivo Varchi 4.01. Esprime poi parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Urzì 4.02 e Rizzetto 4.03, purché rispettivamente riformulati nei termini riportati in allegato. Passando alle proposte emendative riferite all’articolo 5, esprime parere favorevole sull’emendamento Zaratti 5.11 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’articolo aggiuntivo Manzi 5.02, sugli identici Mari 5.05 e Caso 5.06 nonché sul Caso 5.09. Propone invece di accantonare l’articolo aggiuntivo Tassinari 5.011. Propone poi di accantonare l’articolo aggiuntivo del Governo 5.012 con il subemendamento 0.5.012.1.
Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all’articolo 6, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Boschi 6.1, sugli identici Mari 6.2 e Scotto 6.3, Gianassi 6.9 e Malavasi 6.7. Esprime un parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Rizzetto 6.01, purché riformulato nei termini riportati in allegato e formula invece un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Toni Ricciardi 6.05, Quartini 6.07 e Furfaro 6.08.
Passando ad esaminare le proposte emendative riferite all’articolo 8, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’emendamento Bonetti 8.1; propone l’accantonamento dell’emendamento Semenzato 8.2 ed esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Rubano 8.3 e Schifone 8.4, purché riformulati nei termini riportati in allegato. Formula poi un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Marianna Ricciardi 8.6, Malavasi 8.8, Di Lauro 8.9 e Sportiello 8.10, nonché sull’articolo aggiuntivo Comaroli 8.01. Esprime poi parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Zinzi 8.02.
Per quanto riguarda l’articolo 9, formula un invito al ritiro dell’emendamento Urzì 9.1, propone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 9.3 ed esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 9.5; esprime altresì un parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 9.02, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Passando ad esaminare le proposte emendative riferite agli articoli 10 e 11, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’articolo aggiuntivo Rosato 10.01 e sull’emendamento Messina 11.1.
Per quanto riguarda l’articolo 12, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’emendamento Boschi 12.1 e un parere favorevole sull’emendamento Zaratti 12.2; formula un invito al ritiro anche degli emendamenti Casu 12.4 e Cannizzaro 12.6, e un parere favorevole sull’emendamento Mollicone 12.7. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Schifone 12.01 e Iezzi 12.03.
Passando a trattare le proposte emendative riferite all’articolo 13, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli identici emendamenti Mari 13.1, D’Orso 13.2 e Scotto 13.3, sugli emendamenti Roscani 13.4 e Patriarca 13.10, sugli articoli aggiuntivi Schifone 13.01, Cesa 13.02, De Bertoldi 13.03, Dori 13.06 e Giuliano 13.04; propone invece l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Caramanna 13.07.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 14, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Giuliano 14.4 e Gianassi 14.13, proponendo l’accantonamento dell’emendamento Nevi 14.12.
Per quanto riguarda gli articoli da 15 a 18 del decreto-legge, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sull’articolo aggiuntivo Gianassi 15.05; esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Varchi 16.01, sull’emendamento Ravetto 18.1 e sull’articolo aggiuntivo del Governo 18.03.
Passando ad esaminare le proposte emendative riferite all’articolo 19, invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Zaratti 19.2, esprime parere favorevole sull’emendamento Russo Paolo Emilio 19.3 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato e propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Ilaria Fontana 19.01, Scotto 19.010 e Mari 19.011 nonché dell’articolo aggiuntivo Lampis 19.02. Esprime poi parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Cangiano 19.08 e Battistoni 19.09 e sull’articolo aggiuntivo del Governo 19.012.
Esaminando poi le proposte emendative riferite all’articolo 20, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Manzi 20.1, Boschi 20.3, 20.4 e 20.5, Urzi’ 20.6 e Boschi 20.10 nonché degli identici emendamenti Russo Paolo Emilio 20.15 e Iezzi 20.20; propone l’accantonamento degli identici emendamenti Sasso 20.7, Rampelli 20.8, Lupi 20.16 e Dalla Chiesa 20.17, oltre che dell’emendamento Lupi 20.27. Formula poi un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Mari 20.29 e Congedo 20.28, sugli identici Loizzo 20.30 e Mollicone 20.31, sugli identici Mari 20.32 e Amato 20.33, sugli identici Latini 20.34 e Amorese 20.35, nonché sugli emendamenti Orfini 20.36, Boschi 20.38 e Faraone 20.39. Propone l’accantonamento dell’emendamento D’Attis 20.45 ed esprime parere favorevole sull’emendamento Gebhard 20.46. Invita poi i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Orfini 20.01, Mari 20.02 e Torto 20.03 nonché dell’articolo aggiuntivo Amato 20.05; propone infine l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Lupi 20.09.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 21, propone anzitutto l’accantonamento degli identici emendamenti Sasso 21.1 e Cangiano 21.2; formula poi un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Boschi 21.3 e Tassinari 21.6.
Esaminando poi le proposte emendative riferite all’articolo 22, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Gianassi 22.4 e Urzì 22.5 ed esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Fornaro 22.01 e Zinzi 22.02 a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato; propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Giaccone 22.03.
In relazione al successivo articolo 23, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell’emendamento Penza 23.1.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 24, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Caparvi 24.3 e Zaratti 24.5 oltre che degli identici emendamenti Scotto 24.6, Mari 24.7 e Alfonso Colucci 24.8; esprime poi parere favorevole sugli emendamenti Foti 24.10 e Giaccone 24.11.
Quanto ai successivi articoli 25 e 26, formula un invito al ritiro dell’articolo aggiuntivo Stefani 25.04 e degli identici emendamenti Mari 26.1, Scotto 26.2 e Auriemma 26.3, oltre che degli emendamenti Auriemma 26.5, 26.6 e dell’articolo aggiuntivo Carmina 26.01.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 27, invita i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Mari 27.01, Baldino 27.02 e Scotto 27.03, nonché degli identici articoli aggiuntivi Mari 27.04, Fontana Ilaria 27.05 e Scotto 27.06. Esprime invece parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Colosimo 27.07.
Per quanto riguarda le proposte emendative riferite all’articolo 28, propone l’accantonamento degli identici emendamenti Steger 28.5 e Giagoni 28.6 mentre invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Scotto 28.8 e Boschi 28.9, esprimendo altrimenti un parere contrario; esprime parere favorevole sull’emendamento Bordonali 28.11 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato identici a quelli della riformulazione dell’articolo aggiuntivo Pella 28.053, invitando poi i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Alfonso Colucci 28.12, Scotto 28.13 e Mari 28.14, degli emendamenti Orrico 28.15 e Bof 28.27. Propone poi l’accantonamento dell’emendamento Comaroli 28.28 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli identici emendamenti Scotto 28.29, Mari 28.30 e Torto 28.31, nonché sugli identici emendamenti Scotto 28.34 e Mari 28.35. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Iezzi 28.36 e Russo Paolo Emilio 28.37, oltre che sugli identici emendamenti Soumahoro 28.38, Zaratti 28.39, Giaccone 28.40, Roscani 28.41 e Bergamini Deborah 28.42, e sull’emendamento Giaccone 28.45. Esprime altresì parere favorevole sull’emendamento Messina 28.46 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato, e sull’emendamento De Luca 28.47. Invita poi i presentatori al ritiro degli emendamenti Curti 28.48 e 28.49 e De Luca 28.50 mentre propone di accantonare l’emendamento Urzì 28.59. Formula dunque un invito al ritiro, esprimendo altrimenti un parere contrario, sugli emendamenti Riccardo Ricciardi 28.60, Alfonso Colucci 28.62, 28.63 e 28.64. Propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Porta 28.01, Caiata 28.02 e Onori 28.03, oltre che dell’articolo aggiuntivo Trancassini 28.05, invitando invece i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Zinzi 28.04, Almici 28.06 e Carra’ 28.012. Esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Ciancitto 28.015 a condizione che venga riformulato, invitando invece i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Mari 28.019, degli identici Zaratti 28.020, Roggiani 28.021 e Deborah Bergamini 28.022, degli articoli aggiuntivi Cannata 28.023, Toni Ricciardi 28.026 e Marino 28.027. Esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Casu 28.028 e propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Iezzi 28.029. Invita poi i presentatori al ritiro dell’articolo aggiuntivo Cavandoli 28.030 proponendo l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Zinzi 28.032; formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Tassinari 28.045 e Rizzetto 28.040 mentre esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Pella 28.053 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 29, invita i presentatori al ritiro dell’articolo premissivo Baldino 029.01 nonché degli emendamenti Zaratti 29.1, Vaccari 29.5, esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 29.8 e sull’emendamento Molinari 29.9, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato. Esaminando le proposte emendative riferite all’articolo 30, esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 30.1 mentre invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Evi 30.2. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 31, esprime parere favorevole sull’emendamento Cerreto 31.1 a condizione che venga riformulato.
Per quanto riguarda le proposte emendative riferite agli articoli da 32 a 36, invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Zaratti 32.1 proponendo l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Frijia 32.02; invita poi i presentatori al ritiro degli emendamenti Russo Paolo Emilio 33.4, D’Alessio 34.1, Enrico Costa 34.2 e 34.3 e Zaratti 36.1, esprimendo invece parere favorevole sull’emendamento Barelli 36.2.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 37 a 39, invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Andrea Rossi 37.1, degli identici Iezzi 37.2, Semenzato 37.3, Russo Paolo Emilio 37.4 e Perissa 37.5 oltre che dell’emendamento Soumahoro 38.3 e dell’emendamento Schullian 39.1, esprimendo altrimenti un parere contrario. Esprime invece un parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Nevi 39.01.
Per quanto concerne le proposte emendative riferite all’articolo 40, formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Simiani 40.01 e 40.03, proponendo invece l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Fabrizio Rossi 40.02.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 41, invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Berruto 41.1 esprimendo invece parere favorevole sull’emendamento Perissa 41.2 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato.
Esaminando l’ultima parte del fascicolo degli emendamenti, invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Mari 42.2, Barzotti 42.3 e Scotto 42.4, dell’articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 42.06 e degli emendamenti Grippo 43.1, Zaratti 43.2 e Soumahoro 43.3; esprime parere favorevole sull’emendamento del Governo 43.4 mentre invita i presentatori al ritiro dell’articolo aggiuntivo Grippo 43.01.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento delle proposte emendative per le quali vi sia una indicazione in tal senso dei relatori.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO, nel formulare complessivamente un parere conforme a quello dei relatori, chiede che vengano accantonati alcuni emendamenti sui quali i relatori hanno formulato un invito al ritiro. In particolare, chiede anzitutto l’accantonamento degli emendamenti Tucci 2.1 e Calderone 2.10.
Filiberto ZARATTI (AVS) sottolineando come non vi sia accordo tra i relatori di maggioranza e il Governo, e considerando che sembrano essere più di due gli emendamenti dei quali il Governo chiede l’accantonamento nonostante la contrarietà dei relatori, chiede che si sospenda la seduta in modo da consentire alla maggioranza di chiarire il quadro degli emendamenti che possono essere esaminati.
Walter RIZZETTO, presidente, accoglie la richiesta e sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 18.10, è ripresa alle 18.35.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO fa presente che nelle riunioni informali che si sono svolte, era stato richiesto di approfondire l’esame di alcune proposte emendative, principalmente di opposizione. Per venire incontro a tale richiesta, ha convenuto con i relatori, durante la sospensione della seduta, di richiedere l’accantonamento di alcuni emendamenti.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, alla luce delle interlocuzioni avvenute con il Governo nel corso della sospensione della seduta, rivedendo il parere precedentemente espresso, chiede che sia disposto l’accantonamento degli emendamenti Tucci 2.1, Calderone 2.10, Carotenuto 3.7, dell’articolo aggiuntivo Barzotti 3.02, dell’emendamento Patriarca 13.10, degli articoli aggiuntivi Amato 20.05 e Ciancitto 28.015, nonché dell’emendamento Nevi 39.01.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento delle predette proposte emendative.
Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, sottolinea come ad inizio seduta avesse appreso con profondo rammarico della quasi totale contrarietà dei relatori nei confronti delle proposte emendative presentate dal suo gruppo. Tuttavia ritiene che la richiesta di accantonare alcune di tali proposte sia segnale positivo ed auspica che si possa svolgere un lavoro collaborativo e non demolitorio.
Walter RIZZETTO, presidente, sottolinea come l’intervento della rappresentante del Governo andasse proprio in tale direzione.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) chiede preliminarmente di conoscere quando le proposte di riformulazione annunciate dal relatore Ziello saranno poste a disposizione delle Commissioni.
Walter RIZZETTO, presidente, assicura che le proposte di riformulazione saranno condivise con i commissari nel corso della seduta, non appena le stesse saranno disponibili.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) intervenendo sull’articolo premissivo a sua prima firma 01.03, non condivide l’ottimismo del collega Colucci sottolineando come i pareri resi non soddisfino le aspettative che si erano create a seguito della richiesta rivolta ai gruppi di segnalare le proposte emendative ritenute più significative. Ritiene infatti che tale richiesta avrebbe dovuto essere prodromica ad un maggior approfondimento delle proposte segnalate al fine di consentirne un loro accoglimento. Constata invece che, al netto di qualche richiesta di accantonamento, la disponibilità dei gruppi di opposizione di acconsentire alle segnalazioni non sia stata corrisposta da altrettanta disponibilità da parte del Governo a valutare favorevolmente le proposte segnalate.
Per quanto attiene alla proposta premissiva in discussione, volta a prevedere l’istituzione di un Fondo per il finanziamento del rinnovo della contrattazione collettiva nazionale per il settore pubblico, precisa che il suo gruppo era consapevole che la stessa, in ragione della sua onerosità, non avrebbe potuto riscontrare un parere favorevole. Precisa tuttavia di averla voluta segnalare per porre l’attenzione su un tema importante in previsione della predisposizione da parte del Governo, subito dopo la pausa estiva, del disegno di legge di bilancio per il 2024.
Preannuncia inoltre che sul tema il suo gruppo presenterà anche un ordine del giorno nel corso dell’esame in Assemblea.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di poter sottoscrivere, anche a nome della collega Bonafè, l’articolo premissivo Boschi 01.03, sottolineando di aver presentare una proposta emendativa simile e richiamando quanto già affermato nel corso dell’esame del precedente decreto legge in materia di pubblica amministrazione, evidenzia l’importanza di intervenire rapidamente sui contratti collettivi nazionali del pubblico impiego.
Ritiene infatti che la vicenda relativa al rinnovo della contrattazione collettiva nazionale per il comparto del pubblico impiego sia una vicenda sospesa da troppo tempo alla quale la maggioranza è chiamata a fornire le opportune risposte.
Filiberto ZARATTI (AVS) intervenendo sull’ordine dei lavori, sollecita la rappresentante del Governo a fornirgli i chiarimenti richiesti, nel corso delle riunioni informali intervenute tra i gruppi e il Governo, in merito al comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame che reca una interpretazione autentica del comma 5 dell’articolo 42 della legge n. 124 del 2007.
Ciò premesso, sottoscrive, anche a nome del collega Mari, l’articolo premissivo Boschi 01.03 che riguarda la fondamentale questione del rinnovo dei contratti di lavoro nel settore pubblico ed evidenzia l’importanza di un rinnovo della contrattazione, in un periodo in cui l’inflazione sta erodendo sempre maggiormente i salari.
Ritiene quindi che sarebbe stato necessario valutare con attenzione anche gli emendamenti di opposizione che comportano oneri di spesa su una materia così delicata, mentre constata con disappunto che quasi tutte le proposte emendative che hanno riscontrato il parere favorevole del Governo e dei relatori sono state presentate da colleghi della maggioranza.
In proposito ritiene tale modalità di lavoro sia irrituale evidenziando come, mentre la maggioranza può ricorre a molteplici strumenti, l’attività emendativa dovrebbe essere appannaggio principalmente delle opposizioni che, attraverso di essa possono intervenire sui testi dei provvedimenti. Sottolineando quindi come la durata della legislatura sia ancora sufficientemente lunga, ritiene che sarebbe opportuno discutere sulla questione ed auspica che maggioranza e Governo possano modificare le proprie modalità di lavoro.
Alfonso COLUCCI (M5S) ricollegandosi a quanto chiesto dal collega Scotto, ritiene che prima di entrare nel merito del provvedimento, sia opportuno evidenziare alcune eccezioni che attengono alla correttezza del testo. Sottolinea infatti come l’articolo 1, comma 4, del decreto legge in esame contenga una norma di interpretazione autentica ed evidenzia che l’introduzione di una tale tipologia di norme presuppone un contrasto dottrinale e di giurisprudenza che invece nel caso in esame non riscontra.
Rileva altresì che la lettera circolare del 20 aprile del 2001 dei Presidenti di Camera e Senato sulle regole e raccomandazioni per la formulazione tecnica dei testi legislativi prevede che le disposizioni con le quali si intende interpretare autenticamente una norma devono risultare dalla rubrica dell’articolo al fine di far conoscere chiaramente la natura della norma e sottolinea come pertanto la disposizione in esame non tenga in considerazione tali indicazioni.
Ricorda inoltre che una norma di interpretazione autentica ha efficacia retroattiva e che quindi rappresenta un’eccezione rispetto ai principi generali.
Le Commissioni respingono l’articolo premissivo Boschi 01.03 ed approvano l’emendamento del Governo 1.18.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’emendamento Lucaselli 1.16 è accantonato.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti D’Attis 1.13 e Faraone 1.15 e respingono gli identici articoli aggiuntivi Mari 1.01 e Scotto 1.02.
Filiberto ZARATTI (AVS) reitera la richiesta di chiarimenti in merito al comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame rivolta alla rappresentante del Governo sottolineando come ritenga fondamentale che sul punto gli sia garantita una risposta.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che in questo momento la rappresentante del Governo non intende intervenire e sottolinea come le Commissioni siano già in fase di votazione dell’articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 1.022.
Alfonso COLUCCI (M5S) intervenendo sull’articolo aggiuntivo a sua firma 1.022 invita i relatori e la rappresentante del Governo a svolgere sulla proposta in esame un supplemento di riflessione.
Fa presente che l’articolo aggiuntivo è volto a rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche e prevede che, per far fronte alle eccezionali esigenze di personale della pubblica amministrazione, le graduatorie dei concorsi pubblici in scadenza o già scadute entro il 31 dicembre 2023, siano prorogate al 31 dicembre 2024.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 1.022.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo sull’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.04, chiede alla rappresentante del Governo ed ai relatori di effettuare una ulteriore riflessione, anche attraverso l’accantonamento, su una proposta che, con risorse limitate, è volta rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche e che quindi appare assolutamente in linea con l’intento perseguito dal decreto-legge in esame.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, non condivide la richiesta di accantonamento dell’articolo aggiuntivo Scotto 1.04.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Mari 1.03, Scotto 1.04 e Alfonso Colucci 1.020.
Patty L’ABBATE (M5S) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Mari 1.05.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Mari 1.05 condividendone l’intento di rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche e ritiene che il Governo e i relatori dovrebbero valutare con maggiore attenzione le identiche proposte emendative in esame.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Mari 1.05, Scotto 1.06 e Alfonso Colucci 1.021.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.09 sottolineandone l’importanza ed evidenziando che la disposizione da esso recata è attesa da migliaia di persone. Rileva infatti che nel corso degli anni le amministrazioni pubbliche sono divenute una riserva di precariato e che la proposta in esame è volta a prevedere la stabilizzazione del personale di numerosi settori della pubblica amministrazione. Chiede pertanto di accantonare l’articolo aggiuntivo in discussione al fine di una ulteriore riflessione.
Francesco MARI (AVS) sottolinea come il mancato accoglimento dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.07, identico agli articoli aggiuntivi Alfonso Colucci 1.08 e Scotto 1.09, creerebbe un significativo danno alla pubblica amministrazione. Rileva infatti che la proposta in esame è volta ad impedire che la pubblica amministrazione perda la possibilità di avvalersi di personale formato e con esperienza e che si creino negli organici delle vacanze nel periodo compreso tra la fine dell’utilizzo di tali risorse e quello di assunzione di personale a seguito dell’espletamento di nuovi concorsi.
Condivide quindi la richiesta di accantonamento già avanzata dal collega Scotto.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della collega Tenerini, relatrice per la XI Commissione, non condivide la richiesta di accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Mari 1.07, Alfonso Colucci 1.08 e Scotto 1.09.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Mari 1.07, Alfonso Colucci 1.08 e Scotto 1.09.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) pone in rilievo l’importanza per il suo gruppo del tema oggetto dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.013, invitando i rappresentanti delle forze di maggioranza a compiere al riguardo una riflessione ulteriore. Segnala che con tale proposta emendativa, attraverso lo stanziamento di adeguate risorse per un piano straordinario di assunzioni presso le amministrazioni dello Stato, si propone di dare una risposta concreta ai pensionamenti che riguarderanno centinaia di migliaia di dipendenti pubblici nei prossimi anni. Dichiara che se le forze di maggioranza adottassero uno strumento di pianificazione per gli anni a venire per chiudere la piaga del precariato ed effettuare nuove assunzioni potrebbero godere del pieno sostegno del suo gruppo. Evidenzia che la proposta emendativa in discussione propone di utilizzare a questo scopo 2 miliardi di euro annui da reperire attraverso la progressiva eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente attualmente erogati, osservando che in tal modo si darebbe contemporaneamente un sollievo alla pubblica amministrazione e un messaggio importante al Paese. Esprime la preoccupazione che senza interventi in tal senso non sarà più possibile garantire, in mancanza di personale qualificato, prestazioni e servizi fondamentali per la cittadinanza. In conclusione invita ad accantonare l’articolo aggiuntivo in discussione.
Filiberto ZARATTI (AVS) dichiara il proprio voto favorevole sull’articolo aggiuntivo Scotto 1.013, condividendo l’obiettivo di ringiovanire la pubblica amministrazione e renderla più efficiente. Ritiene utile chiarire che attualmente i sussidi dannosi per l’ambiente sono pari a circa 40 miliardi di euro annui, ribadendo l’assoluto valore strategico del superamento di una normativa che non esita a definire scandalosa e sottolineando che interventi in tal senso rappresenterebbero anche un importante fattore di crescita per l’economia.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Scotto 1.013.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nell’illustrare l’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.014 che prevede misure per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici, ribadisce che l’adeguamento degli stipendi dovrebbe rappresentare il punto di partenza di qualsiasi riforma. Richiamando la discussione in corso presso la Commissione Lavoro sul salario minimo, segnala che in quella sede molti esponenti delle forze di maggioranza, sia pure tardivamente, manifestano l’intenzione di valorizzare i contratti collettivi nazionali di lavoro. Si dichiara pertanto stupito dalla loro chiusura rispetto a una proposta emendativa che riguarda i contratti dei dipendenti pubblici e che fornirebbe una risposta alle richieste provenienti dalle forze sindacali.
Nel ritenere certo che presto il Governo sarà costretto ad emanare un ulteriore decreto-legge sulla pubblica amministrazione in quanto ha finora portato avanti interventi improvvisati e non strutturali, si dichiara contrariato rispetto ad alcune recenti dichiarazioni del Ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo, ribadendo che il reperimento delle risorse per la chiusura dei contratti dei dipendenti pubblici rappresenta un dovere dell’attuale Governo.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Scotto 1.014.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) segnala che a suo avviso l’articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.014 è stato approvato in quanto pochi deputati delle forze di maggioranza hanno espresso un voto contrario.
Nazario PAGANO, presidente, avendo disposto una verifica della votazione appena svolta, conferma che l’articolo aggiuntivo Scotto 1.014 è stato respinto.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel ribadire la sua valutazione sull’esito della votazione, rileva che si è compiuto un atto molto grave, anche nei confronti di coloro che aspettavano risposte da parte del Parlamento.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, segnala di aver chiesto la parola, senza averlo ottenuta, prima che il presidente disponesse la verifica dell’esito della votazione.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) nel sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016, dichiara di non capire le ragioni che hanno portato a richiedere il ritiro dello stesso, senza nemmeno proporre un accantonamento per svolgere gli opportuni approfondimenti. Invita pertanto ad un ripensamento al riguardo, ricordando che tale proposta emendativa prevede interventi di formazione e aggiornamento del personale pubblico per il contrasto alla violenza di genere e domestica.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016 e si associa alla richiesta di accantonamento dello stesso, eventualmente al fine di una sua riformulazione, pur dichiarandosi consapevole, anche in base alla sua esperienza di componente del Governo nelle passate legislature, che già sono previsti e attuati interventi di formazione sul tema della violenza di genere e domestica. Si dichiara tuttavia preoccupata che il Parlamento possa dare una risposta negativa rispetto una proposta emendativa che propone di rafforzare le misure esistenti.
Filiberto ZARATTI (AVS), sottoscrive, anche a nome del collega Mari, l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara di sottoscrivere, a nome di tutti i deputati del suo gruppo l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016, sottolineando che la violenza di genere e domestica va contrastata anche con interventi di formazione ad ogni livello.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016.
Simonetta MATONE (LEGA) in qualità di relatrice sulla proposta di legge recante correttivi al cosiddetto Codice rosso per la violenza domestica e di genere, ricorda che in tale sede i rappresentanti delle forze di opposizione hanno contrastato una misura tesa a velocizzare gli interventi della magistratura al riguardo.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016.
Valentina D’ORSO (M5S), in relazione all’intervento della collega Matone, precisa che la contrarietà del suo gruppo agli interventi correttivi delle norme sul Codice rosso è dovuta ad una valutazione sulla loro inadeguatezza, in quanto si propongono solo misure di carattere procedurale, mentre sarebbero necessari anche interventi di altro tipo, inclusa la dimensione della formazione, come proposto dall’articolo aggiuntivo in discussione.
Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) fa presente alla collega Matone che non tutte le forze di opposizione hanno assunto la medesima posizione sulla proposta di riforma del Codice rosso.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea che la proposta di discussione affronta temi diversi rispetto a quelli richiamati dalla collega Matone.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, segnala che le amministrazioni coinvolte hanno motivato la propria contrarietà alla proposta emendativa in discussione a causa della sua formulazione atecnica e della sovrapposizione a misure già attualmente previste. Ricorda, inoltre, che stato approvato dal Governo un disegno di legge sul contrasto alla violenza di genere che sarà presto all’esame del Parlamento.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ribadisce che si potrebbe procedere ad un accantonamento dell’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016 per ragionare su una sua riformulazione. Evidenzia quindi che, se il problema è rappresentato da eventuali criticità del testo, i relatori possono avanzare una proposta di riformulazione che faccia comunque leva su azioni di prevenzione della violenza domestica.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente che l’onorevole Ziello è già intervenuto per motivare il parere contrario.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’ordine dei lavori per sottolineare l’assenza da parte dell’opposizione di qualsiasi atteggiamento pregiudiziale, posto che si tratta di una proposta di buon senso. Chiede quindi l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016, rilevando come fino a pochissimi mesi fa il Governo interloquisse maggiormente con l’opposizione. Ricorda a tale proposito che in più di un’occasione la Sottosegretaria Siracusano ha acconsentito ad accantonare proposte emendative dell’opposizione e in alcuni casi si è verificata anche una convergenza su un testo riformulato. Suggerisce pertanto di evitare di procedere alla votazione dell’articolo aggiuntivo, tanto più che il Governo continua a subissare le Commissioni di propri emendamenti, come annunciato da ultimo a mezzo di un sms inviato dagli uffici. Critica l’assenza di rispetto verso le Commissioni riunite da parte del Governo che, pur essendo presente, non ha ritenuto di preannunciare la presentazione di ulteriori proposte emendative.
Nazario PAGANO, presidente, precisa che in avvio di seduta il collega Rizzetto, presidente per la XI Commissione, ha annunciato la presentazione dell’emendamento 30.3 dei relatori, che è stato posto in distribuzione, fissando il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle ore 10 di domani. Precisa dunque che, a differenza di quanto dichiarato dal collega Scotto, non si tratta di un’ulteriore proposta emendativa del Governo. Ritiene quindi di poter porre in votazione l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016. Con riferimento alla richiesta di accantonamento avanzata dall’onorevole Bonafè, precisa altresì che il relatore Ziello ha già motivato il parere contrario espresso. Non vede pertanto ulteriori motivi per non porre in votazione la proposta emendativa.
Carmela AURIEMMA (M5S) al di là delle diverse posizioni politiche, suggerisce di fare attenzione al messaggio negativo che potrebbe arrivare all’esterno dalla bocciatura dell’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016. Ricorda quindi che qualche giorno fa il tribunale di Roma ha emesso una sentenza a suo dire scandalosa sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista culturale, sostenendo che non costituisce reato il palpeggiamento di una ragazzina per pochi secondi. Nel riconoscere le grandi rivoluzioni avvenute nei tribunali in materia di violenza di genere, ritiene tuttavia che anche le sentenze negative vadano commentate. Precisa inoltre che l’articolo aggiuntivo in questione è volto ad intervenire in materia di informazione e aggiornamento del personale coinvolto, compresa la stessa magistratura. Rivolge quindi un appello ai presidenti, ai relatori e al Governo, ribadendo che la bocciatura dell’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016 costituirebbe un messaggio devastante.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente che sull’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016 rispetto al quale non è suo compito entrare nel merito, ha consentito a tutti di intervenire con la massima democraticità. Chiede comunque nuovamente al relatore Ziello se intenda accedere alla richiesta di accantonamento.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, ribadisce la posizione già espressa, che ha ampiamente motivato nell’intervento precedente.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Ferrari 1.016.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda che l’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 1.019 è accantonato.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 1.018 del Governo.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda che l’emendamento Tucci 2.1 è accantonato.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), anticipando che si tratta dell’unica richiesta che verrà avanzata dal gruppo di Forza Italia, chiede di accantonare l’emendamento Cannizzaro 2.8, ai fini di una sua eventuale riformulazione.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, si dichiara favorevole alla richiesta di accantonamento.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con il parere del relatore, dichiarando che verrà svolto un supplemento di istruttoria sull’emendamento in questione.
Filiberto ZARATTI (AVS) interviene sull’ordine dei lavori ritenendo sconcertante l’atteggiamento del Governo e dei relatori che si dichiarano o meno favorevoli all’accantonamento degli emendamenti indipendentemente dal loro contenuto ma a seconda se essi provengano dall’opposizione o dalla maggioranza. Ritiene che si tratti di una pessima abitudine, che non facilita il buon andamento dei lavori, dal momento che tradisce un atteggiamento preconcetto e una indisponibilità al dialogo. Ritorna quindi sulla richiesta di chiarimenti già avanzata in avvio di seduta e rispetto alla quale non ha ottenuto alcuna risposta. Chiede quindi perché al comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame venga modificata con una disposizione retroattiva la classificazione di segretezza del nostro Paese, definita dall’articolo 42 della legge n. 124 del 2007. Dichiara di non dubitare che vi sia una ragionevolissima spiegazione per tale intervento, ma si domanda per quale motivo si sia deciso di modificare in modo retroattivo con una norma interpretativa, introdotta per di più in un decreto-legge, una materia così delicata che attiene ai livelli di segretezza del nostro Paese.
Nazario PAGANO, presidente, chiede alla sottosegretaria Albano se sia nelle condizioni di fornire il chiarimento richiesto dall’onorevole Zaratti.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO fa presente che la relazione di accompagnamento al provvedimento in esame chiarisce il contenuto della disposizione, che interviene in materia di declassificazione automatica. Ricorda quindi che l’articolo 42 della legge 3 agosto 2007, n. 124, reca la disciplina delle classifiche di segretezza e che al comma 5, in particolare, è previsto il meccanismo della declassificazione automatica, per cui «La classifica di segretezza è automaticamente declassificata a livello inferiore quando sono trascorsi cinque anni dalla data di apposizione; decorso un ulteriore periodo di cinque anni, cessa comunque ogni vincolo di classifica». Tale disposizione da un lato concerne, senza distinzioni, tutte «le classifiche di segretezza» (che, a mente del comma 3, sono articolate su quattro livelli: segretissimo, segreto, riservatissimo e riservato), dall’altro stabilisce, al primo periodo, che decorso un termine di cinque anni la classifica originariamente apposta è ridotta al livello «inferiore». Aggiunge che una lettura strettamente letterale della norma potrebbe indurre incertezze interpretative in ordine all’applicazione della suddetta regola alla classifica di livello meno elevato, ovvero riservato; a questa, infatti, deve applicarsi la regola generale in quanto riferita a tutte le classifiche, ma sul piano formale manca un livello «inferiore» di classifica. Precisa quindi che, al fine di eliminare ogni incertezza interpretativa, e conseguentemente applicativa, viene quindi operato un intervento di interpretazione autentica, mediante una disposizione di pari rango legislativo, che chiarisce che il comma 5 dell’articolo 42 della legge n. 124 del 2007 si interpreta, nel caso di apposizione della classifica di segretezza riservato, nel senso che dopo cinque anni dall’apposizione la classifica cessa. Trattandosi di norma interpretativa autentica, essa avrebbe efficacia retroattiva, in tal senso risultando compatibile con gli orientamenti costituzionali a tal fine elaborati, giacché non avrebbe portata innovativa rispetto alla norma interpretata, della quale enuncerebbe una delle possibili interpretazioni.
Filiberto ZARATTI (AVS), nel ringraziare la sottosegretaria per la disponibilità, precisa di aver già letto la relazione di accompagnamento al provvedimento che chiarisce la disposizione da un punto di vista tecnico ma non spiega invece l’intervento dal punto di vista politico. Chiede quindi perché la modifica sia stata fatta proprio adesso e attraverso un decreto-legge omnibus, invece che con un provvedimento ad hoc. Non ritenendo che vi siano motivazioni oscure dietro tale intervento, precisa tuttavia che si dovrebbe dimostrare una maggiore serietà quando si discute dei livelli di sicurezza del Paese e si modifica una norma in maniera retroattiva. Ribadisce quindi che il motivo di tale intervento non è chiarito né nella relazione di accompagnamento né dalla rappresentante del Governo.
Alfonso COLUCCI (M5S) ricorda di aver cercato di illustrare nel suo intervento precedente le carenze dell’intervento recato dal comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame, che introduce una norma interpretativa in assenza di un conflitto dottrinario sulla materia e per di più con una disposizione di carattere retroattivo. Nell’aggiungere che tale modifica viene introdotta con un decreto-legge, diversamente dal collega Zaratti si chiede a cosa serva o meglio a chi serva la nuova disposizione. Chiede quindi alla Sottosegretaria di chiarire la sostanza giuridica e politica della norma, ritenendo evidente che sia in atto una forzatura che il Governo non intende motivare.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dal deputato Paolo Emilio Russo, sulla quale relatore e rappresentante del Governo si sono detti favorevoli, dispone l’accantonamento dell’emendamento Cannizzaro 2.8. Ricorda inoltre che l’emendamento Cannata 2.3 è stato accantonato.
Le Commissioni respingono l’emendamento Lomuti 2.4.
Valentina D’ORSO (M5S) sollecita un supplemento di riflessione sull’emendamento a sua prima firma 2.5, che intende riprodurre una tipologia di convenzione che il Governo, nella persona del Ministro Nordio, ha già stipulato con la regione Veneto, che fornirà attraverso le graduatorie dei concorsi regionali personale di profilo amministrativo agli uffici giudiziari del Veneto stesso. Fa presente quindi che il suo emendamento intende estendere tale esperienza anche alla Sicilia, consentendo l’accesso alle graduatorie regionali alle amministrazioni statali che abbiano sedi periferiche nella regione. Precisa che figure con competenze amministrative e contabile sono preziosissime non solo negli uffici giudiziari ma anche in altre amministrazioni pubbliche e che il Ministro Nordio dovrebbe essere fiero di aver introdotto per primo tale forma di convenzione. Ribadisce quindi l’invito ad un supplemento di riflessione.
Le Commissioni respingono l’emendamento D’Orso 2.5.
Valentina D’ORSO (M5S) fa presente che l’emendamento a sua prima firma 2.6, in maniera analoga al precedente, intende consentire alla Regione Siciliana di attingere alle graduatorie vigenti per quanto riguarda i profili degli istruttori amministrativo-contabili preziosissimi per gli enti locali siciliani per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel precisare che tali figure si occupano esattamente di rendicontare i progetti finanziati con fondi europei, si domanda per quale ragione non si sia voluta fare questa operazione di buonsenso nei confronti di comuni che hanno carenze proprio in relazione alle citate competenze. Si appella in particolare alla Sottosegretaria non comprendendo il parere contrario espresso e invitando a superare le eventuali criticità del testo con un supplemento di riflessione. Sottolinea in conclusione che l’emendamento è importante da momento che molti enti locali non riescono a realizzare i progetti del PNRR anche perché mancano le figure amministrative e contabili, aggiungendo che tale intervento è più specifico rispetto al precedente emendamento 2.5 che poteva apparire forse troppo generico.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO fa presente che il parere contrario sull’emendamento D’Orso 2.6 dipende dal fatto che il Ministero della pubblica amministrazione lo ha considerato ultroneo, dal momento che la stipula di accordi per l’accesso alle graduatorie vigenti è già previsto dall’attuale legislazione.
Le Commissioni respingono l’emendamento D’Orso 2.6.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’emendamento Calderone 2.10 è stato accantonato. Avverte quindi che gli articoli aggiuntivi Varchi 2.01 e 2.02 sono stati ritirati dai presentatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Boschi 3.1 e Scotto 3.2 e 3.6.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’emendamento Carotenuto 3.7 è stato accantonato.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede un supplemento di riflessione sull’emendamento Carotenuto 3.12, che interviene sulla necessità di potenziamento dei centri per l’impiego. Ricorda quindi che nel 2019 è stata prevista l’assunzione di oltre 10 mila persone presso i centri per l’impiego e che tuttavia molte regioni non hanno concluso i concorsi. L’emendamento in questione è volto quindi a consentire di coprire i posti scoperti accelerando le assunzioni dal momento che nel mercato del lavoro italiano in sofferenza appare fondamentale una presenza pubblica in grado di allineare la domanda e l’offerta.
Le Commissioni respingono l’emendamento Carotenuto 3.12.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) chiede l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 3.01, a sua prima firma, per consentire al Governo un approfondimento istruttorio.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la richiesta di accantonamento.
Walter RIZZETTO, presidente, concordi i relatori, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo D’Alessio 3.01 e del successivo Barzotti 3.02.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Pellegrini 4.2, Graziano 4.3, Zaratti 4.4 e Richetti 4.5, nonché l’emendamento Graziano 4.6.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’emendamento Graziano 4.8, sottolineando preliminarmente come l’articolo 4 del decreto-legge fosse stato sottoposto qualche settimana prima alle Commissioni sotto forma di emendamento ad un precedente decreto-legge, poi ritirato a seguito della ferma contrarietà di metodo delle opposizioni. Alla luce dell’inserimento della riforma in questo decreto-legge, ricorda che l’opposizione ha suggerito che, nello sdoppiamento della figura del Segretario generale della difesa e del responsabile dell’approvvigionamento degli armamenti, e dovendo far sì che uno dei due fosse un civile, almeno si richiedesse che il civile fosse un alto funzionario dello Stato. Rileva che la maggioranza ha scelto il meccanismo dello spoil system classico, accettando che colui che si occupa dell’approvvigionamento degli armamenti possa essere anche un lobbista, o un ex dipendente del Ministro della difesa attuale. Invita la maggioranza a riflettere su quello che ritiene essere un precedente pericolosissimo.
Filiberto ZARATTI (AVS) ricorda la discussione svolta dalle Commissioni in occasione del tentativo di introdurre la riforma delle strutture della difesa in un precedente decreto-legge omnibus con un emendamento e rammenta che già allora il suo gruppo si dichiarò disponibile a discutere della riforma delle direzioni generali del Ministero della difesa, purché lo si facesse nelle sedi e con i tempi opportuni. Constata come, nonostante quel dibattito, il Governo abbia comunque inserito una riforma così articolata in un decreto-legge, perseverando diabolicamente nell’errore. Fa presente inoltre che la gestione della direzione armamenti è particolarmente delicata e rilevante in un contesto nel quale la stampa annuncia che l’Italia spenderà circa 6 miliardi per l’acquisto di 200 carri armati Leopard 2 e che il sistema di difesa aerea sarà incrementato con un investimento di 3 miliardi; evidenzia dunque come le scelte attuali riguardino il soggetto che dovrà gestire acquisti per circa 9 miliardi di denaro pubblico che, sottolinea, potrebbe essere destinato a ben altro in una congiuntura sociale e economica nella quale si faticano a prevedere 9 euro l’ora come salario minimo. Dichiara di non contestare il diritto della maggioranza di fare le sue scelte, ma il metodo di intervento, rivendicando il parallelo diritto delle opposizioni a che le decisioni della maggioranza siano assunte in modo trasparente, e non con norme inserite in decreti-legge poi approvati a colpi di fiducia. Conclude ricordando che la democrazia ha i suoi tempi e le sue regole, che devono essere rispettate.
Federico FORNARO (PD-IDP) stigmatizza l’assenza di dialogo con il Governo che nuovamente inserisce il tema della riforma della difesa in un decreto-legge omnibus, sottraendo il dibattito alla Commissione Difesa; sottolinea che il Governo avrebbe dovuto presentare un decreto-legge apposito o, meglio ancora, un disegno di legge. Passando al contenuto dell’emendamento 4.8, ricorda che esso è volto a prevedere che il Direttore nazionale degli armamenti debba riferire annualmente alle competenti Commissioni parlamentari in merito alla pianificazione finanziaria relativa all’area industriale di interesse della Difesa nonché alle attività di produzione e approvvigionamento dei sistemi d’arma e critica il parere contrario dei relatori e del Governo, invitandoli ad un accantonamento.
Marco GRIMALDI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Graziano 4.8 e ne rinnova la richiesta di accantonamento. Fa presente che già la normativa vigente prevede che il Segretario generale della difesa possa essere un civile ma che ciò non è mai accaduto nella prassi. Ritiene che l’insistenza del Governo nel proporre questa riforma attraverso decreti-legge sia indice della delicatezza dell’intervento e dell’attuale corsa al riarmo, figlia dell’incapacità di percorrere una strada diplomatica e che il vero rischio di questa modifica risieda nella possibile sottomissione gerarchica del responsabile della spesa al Capo di stato maggiore della difesa, che è il committente degli acquisti. Per questa ragione sottolinea l’esigenza che il Direttore nazionale degli armamenti riferisca annualmente alle Commissioni parlamentari e invita la maggioranza a rivedere la propria posizione su questo emendamento.
Riccardo RICCIARDI (M5S) nel chiedere di sottoscrivere, a nome del MoVimento 5 Stelle, l’emendamento Graziano 4.8, sottolinea come l’articolo 4 del decreto-legge sia evidentemente volto a rispondere alle esigenze della lobby delle armi e invita il Governo a spiegare per quale ragione si orienti la spesa verso gli armamenti e non verso la sanità o la scuola. Stigmatizza inoltre l’ipocrisia del Governo che ha inserito una riforma del genere all’interno di un provvedimento che è volto anche a dettare misure urgenti per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, conferma la contrarietà all’emendamento 4.8.
Le Commissioni respingono l’emendamento Graziano 4.8.
Federico FORNARO (PD-IDP) invita il presidente a far ripetere la votazione.
Nazario PAGANO, presidente, all’esito della ripetizione della votazione, conferma la reiezione dell’emendamento Graziano 4.8.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Sergio Costa 4.9 e Nisini 4.12.
Nazario PAGANO, presidente, annuncia che l’articolo aggiuntivo Varchi 4.01 è stato ritirato e che l’onorevole Urzì ha accettato la proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo 4.02, a sua prima firma.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Urzì 4.02, come riformulato.
Walter RIZZETTO (FDI) accetta la riformulazione del suo articolo aggiuntivo 4.03.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo Rizzetto 4.03, come riformulato e l’emendamento Zaratti 5.11; con distinte votazioni respingono l’articolo aggiuntivo Manzi 5.02 e gli identici articoli aggiuntivi Mari 5.05 e Caso 5.06, oltre all’articolo aggiuntivo Caso 5.09.
Nazario PAGANO, presidente, come proposto dai relatori, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Tassinari 5.011 e 5.012 del Governo, con il relativo subemendamento Torto 0.5.012.1, sul quale devono ancora essere espressi i pareri.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’emendamento Boschi 6.1, gli identici emendamenti Mari 6.2 e Scotto 6.3, nonché gli emendamenti Gianassi 6.9 e Malavasi 6.7.
Walter RIZZETTO (FDI) accetta la riformulazione dell’articolo aggiuntivo 6.01, del quale è primo firmatario.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Rizzetto 6.01, come riformulato.
Toni RICCIARDI (PD-IDP) interviene sull’articolo aggiuntivo 6.05, a sua firma, chiedendo al relatore la motivazione del parere contrario.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, spiega che la contrarietà all’articolo aggiuntivo deriva dall’accoglimento in Assemblea, nella seduta del 18 maggio 2023, dell’ordine del giorno n. 9/1060-AR/26, riferito al disegno di legge AC. 1060, vertente su analoga materia. Evidenzia inoltre che sull’emendamento è stata registrata una contrarietà da parte del Ministero della salute che, pur apprezzando la finalità della norma, che prevede il riconoscimento di un anno di anzianità di servizio aggiuntivo per ogni anno di servizio svolto presso zone disagiate per almeno un quinquennio continuativo, rileva che dalla stessa derivano oneri non quantificati e per i quali andrebbe indicata idonea copertura.
Toni RICCIARDI (PD-IDP) ringrazia il relatore per la spiegazione ma sottolinea come a suo avviso l’accoglimento di un ordine del giorno dovrebbe essere ragione per un parere favorevole sull’articolo aggiuntivo e non per un invito al ritiro. Ricorda che l’emendamento prevede un incentivo per il personale sanitario che opera negli ospedali delle zone disagiate, riconoscendogli un anno di anzianità di servizio aggiuntivo per ogni anno di servizio svolto presso zone disagiate per almeno un quinquennio continuativo, al fine di incentivare la partecipazione alle relative procedure selettive e consentire di coprire anche quei posti. Chiede conseguentemente l’accantonamento dell’emendamento in vista di una sua eventuale riformulazione.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, si dichiara favorevole all’accantonamento.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Toni Ricciardi 6.05.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra l’articolo aggiuntivo Quartini 6.07, volto a prevedere che, nell’ambito della contrattazione collettiva 2023-2025, sia riconosciuta un’indennità speciale al personale medico e sanitario che accetta un incarico in zone disagiate, e ne chiede l’accantonamento.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, conferma il parere contrario.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Quartini 6.07 e Furfaro 6.08 e l’emendamento Bonetti 8.1.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Semenzato 8.2 e annuncia che i proponenti hanno accettato la riformulazione degli identici emendamenti Rubano 8.3 e Schifone 8.4.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Rubano 8.3 e Schifone 8.4, come riformulati.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra l’emendamento Marianna Ricciardi 8.6 che, ai fini del riparto del Fondo per il Piano oncologico nazionale, prevede che le regioni e le province autonome debbano definire interventi per la diagnosi precoce di tumori. Esprime perplessità sul parere contrario della maggioranza evidenziando che si tratta di un intervento non oneroso e chiede spiegazioni ai relatori.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, conferma il parere contrario evidenziando che già la legge n. 14 del 2023, di conversione del c.d. decreto-legge proroga termini, destina 10 milioni al potenziamento delle strategie e delle azioni per la prevenzione, la diagnosi, la cura e l’assistenza al malato oncologico, come definite dal Piano oncologico nazionale 2023-2027. Sottolinea inoltre che l’attività di prevenzione è già finanziata da capitoli specifici e che gli screening oncologici in argomento sono già previsti dal DPCM 12 gennaio 2017.
Le Commissioni respingono l’emendamento Marianna Ricciardi 8.6.
Federico FORNARO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Malavasi 8.8, sottolineando come tale proposta emendativa sia il frutto del lavoro dell’intergruppo parlamentare che si occupa di oncologia e come pertanto lo stesso costituisca una proposta trasversale dal contenuto condivisibile.
Chiede quindi ai relatori ed al Governo di rivedere il parere già espresso o perlomeno la disponibilità ad accogliere un ordine del giorno in Assemblea sulla materia.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) condivide la richiesta del collega Fornaro.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore, fa presente di non poter accedere alla richiesta di accantonamento della proposta emendativa in discussione in quanto sulla stessa ha registrato la contrarietà del Ministero dell’economia e delle finanze.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO dichiara la disponibilità del Governo ad accogliere un ordine del giorno in Assemblea che riporti il contenuto dell’emendamento Malavasi 8.8.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che l’emendamento 8.8 è stato ritirato dai presentatori al fine della presentazione di un ordine del giorno in Assemblea sulla materia.
Walter RIZZETTO, presidente, propone, anche a nome del presidente Nazario Pagano, che, con l’assenso dei gruppi di opposizione, le Commissioni proseguano i propri lavori fino intorno alle ore 21, per riprenderli quindi nella giornata di domani al termine della seduta antimeridiana dell’Assemblea.
Federico FORNARO (PD-IDP) fa presente che lo spazio a disposizione delle Commissioni nella giornata di domani dovrebbe essere molto limitato, essendo previste, subito dopo la
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce che se i gruppi di opposizioni dovessero accettare la proposta della presidenza, la seduta potrebbe concludersi per le ore 21.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Di Lauro 8.9 e Sportiello 8.10.
Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) chiede di accantonare l’esame dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 8.01 al fine di consentire alla rappresentante del Governo e ai relatori di svolgere una ulteriore riflessione su una proposta che tenta di porre rimedio alla problematica carenza dei medici.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore, condivide la richiesta di accantonamento.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO condivide la richiesta di accantonare l’articolo aggiuntivo Comaroli 8.01.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Comaroli 8.01.
Federico FORNARO (PD-IDP) chiede se il relatore o la rappresentante del Governo oppure uno dei presentatori possano chiarire il contenuto dell’articolo aggiuntivo Zinzi 8.02, sul quale è stato espresso un parere favorevole al fine poter votare con maggiore consapevolezza.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene che non vi sia la necessità di illustrare una proposta emendativa con parere favorevole.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottolinea come il collega Fornaro abbia avanzato una richiesta logica relativa al merito dell’emendamento in esame. Osserva che, qualora nessuno dei presenti sia in grado di fornire chiarimenti, sarebbe più opportuno accantonarne l’esame.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che il merito dell’articolo aggiuntivo in esame potrebbe ben essere chiarito in questa sede ma sottolinea come solo pochi minuti fa si è convenuto sull’opportunità di procedere celermente con l’esame delle proposte emendative per concludere la seduta alle ore 21.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Zinzi 8.02.
Filiberto ZARATTI (AVS) sottolinea come nei rapporti la forma abbia la propria valenza e osserva di non condividere l’accordo proposto dal presidente Rizzetto qualora l’intento ad esso sotteso fosse quello che zittire le opposizioni.
Evidenziando la serietà che contraddistingue il comportamento dei commissari dei gruppi di opposizione ritiene come il metodo di lavoro imposto dalla maggioranza non conduca molto lontano.
Walter RIZZETTO (FDI) sottolinea come siano legittime sia la richiesta che una proposta emendativa venga illustrata sia la decisione di non rispondere a tale richiesta e precisa che la proposta di terminare i lavori delle Commissioni alle ore 21 veniva incontro anche alle esigenze di una collega di opposizione che gli aveva chiesto chiarimenti in merito alla tempistica della seduta.
Federico FORNARO (PD-IDP) sottolinea come la sua richiesta non si possa definire ostruzionistica.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce di aver chiarito che sebbene la richiesta del collega Fornaro fosse legittima, lo è altrettanto la decisione della maggioranza di procedere alla votazione senza fornire risposte a tale richiesta e sottolinea di non aver mai affermato che tale richiesta fosse di natura ostruzionistica.
Alessandro URZÌ (FDI) ritira l’emendamento a sua firma 9.1.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 9.3.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede al collega Urzì di illustrare l’emendamento a sua firma 9.5 sul quale i relatori e la rappresentante del Governo hanno espresso parere favorevole.
Alessandro URZÌ (FDI) sottolinea come alcuni testi – come anche l’emendamento in esame – siano chiari di per sé e di semplice lettura e pertanto ritiene di non dover aggiungere nulla per illustrare il testo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzi 9.5.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) accetta la riformulazione proposta dai relatori dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 9.02.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 9.02, come riformulato e respingono l’articolo aggiuntivo Rosato 10.01.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l’emendamento Messina 11.1 è stato ritirato dal presentatore.
La Sottosegretaria Lucia ALBANO chiede l’accantonamento dell’emendamento Boschi 12.1, al fine di effettuare una ulteriore riflessione sullo stesso.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Boschi 12.1.
Filiberto ZARATTI (AVS) ringrazia i relatori e la rappresentante del Governo per aver formulato un parere favorevole sull’emendamento a sua prima firma 12.2, sottolineando l’importanza di una norma che interviene, in caso di parità di punteggio nei concorsi, per dare la preferenza al genere meno rappresentato. Ritiene che tale proposta costituisca un piccolo grande passo verso la parità di genere.
Le Commissioni approvano l’emendamento Zaratti 12.2.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Casu 12.4, chiedendone l’accantonamento per consentire al presentatore, impossibilito a partecipare alla seduta odierna per un piccolo incidente, di illustrare la proposta che tratta una materia che lo stesso segue da diversi anni.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore, accede alla richiesta di accantonamento dell’emendamento Casu 12.4.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Casu 12.4. Avverte quindi che l’emendamento Cannizzaro 12.6 è stato ritirato dai presentatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento 12.6.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 12.6 e approvano l’emendamento Mollicone 12.7.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Schifone 12.01 Iezzi 12.03, preannunciando che prima del termine della seduta dovrebbe essere disponibile una riformulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 e che, appena disponibile, le Commissioni potranno esaminare tale proposta emendativa.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’emendamento a sua prima firma 13.3 relativo alla giustizia amministrativa e ai contratti degli addetti all’ufficio del processo. Evidenzia come tali materie siano particolarmente delicate e rileva come la presenza di personale precario all’interno dell’ufficio del processo costituisca – per chi come lui è affezionato alla cultura della garanzia – un rischio per la democrazia. Rileva infatti che non è possibile prevedere la presenza di personale precario in un settore delicato che riguarda la libertà delle persone.
Marco GRIMALDI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 13.1, identico agli emendamenti D’Orso 13.2 e Scotto 13.3 sottolineando come il suo gruppo ritenga opportuno chiarire che gli addetti all’ufficio del processo potranno veder riconosciuto l’apporto da essi fornito allo smaltimento dell’arretrato giudiziario attraverso la proroga dei loro contratti fino al 31 dicembre 2026.
Ritiene che su tali identiche proposte emendative sarebbe opportuno effettuare un’ulteriore riflessione e pertanto chiede che le stesse possano essere accantonate.
Valentina D’ORSO (M5S) si unisce alla richiesta di accantonamento avanzata dal collega Grimaldi sottolineando come a suo avviso sulla sorte del personale addetto all’ufficio del processo l’Esecutivo dovrebbe in primo luogo fare chiarezza con se stesso.
Osserva infatti che l’atteggiamento del Governo nei confronti di tale personale appare ambiguo in quanto da un lato riconosce – così come fatto da tutti i presidenti di tribunale che in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario hanno auspicato la permanenza di tali profili negli uffici giudiziari – il prezioso contributo per lo smaltimento dell’arretrato fornito da queste circa 8.000 risorse ben formate, mentre dall’altro lato non garantisce a questo personale le necessarie certezze.
Precisa, quindi, che l’emendamento a sua prima firma 13.2 è volto a superare questa ambiguità senza prevedere una stabilizzazione radicale. La proposta infatti dispone che il personale in servizio venga confermato in ruolo fino al 31 dicembre 2026, ovvero fino alla data di scadenza del progetto del PNRR dedicato all’implementazione dell’ufficio del processo.
Ritenendo inoltre insensato licenziare delle risorse già formate, sottolinea come quella in esame sia una proposta di buon senso ed auspica che il suo intervento abbia suscitato nei colleghi della maggioranza delle riflessioni.
Ricordando, in fine, come nel corso dell’esame di un atto di sindacato ispettivo presentato dal suo gruppo, il Governo abbia manifestato un’apertura su tale tematica, ribadisce la richiesta di accantonamento dell’emendamento a sua firma, chiedendo comunque di poter almeno conoscere le motivazioni avanzate dal Ministero della Giustizia a supporto del parere contrario.
Valentina BARZOTTI (M5S) collegandosi all’intervento della deputata D’Orso, ritiene che non sia chiaro l’atteggiamento dell’Esecutivo in merito alle prospettive da offrire a del personale che, attraverso la propria professionalità e competenza, è in grado di favorire l’accelerazione della risoluzione dei procedimenti civili e penali. Sottolinea come le istanze di tale personale debbano essere prese in considerazione dal Governo e ricorda che oltre 2.800 operatori del processo si sono dimessi. Si domanda quindi come intenda procedere l’Esecutivo.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) ritiene che gli identici emendamenti in esame siano volti ad introdurre una norma di buon senso che tiene conto delle richieste di personale avanzate da tutti gli uffici periferici la cui funzionalità ha trovato giovamento dalla presenza di tali figure nei propri organici.
Carmela AURIEMMA (M5S) ribadisce l’esigenza di non disperdere l’esperienza positiva rappresentata dai circa 8.000 giovani che operano negli uffici per il processo per sopperire alla carenza di personale, segnalando che le difficoltà legate ai tempi di svolgimento dei processi sono incontestabili e riguardano ormai anche la giustizia amministrativa. Nell’evidenziare il valore delle misure sinora adottate, richiama a titolo esemplificativo l’esperienza del Tribunale di Brescia. Si unisce, pertanto, alle richieste di accantonare gli emendamenti in discussione, ricordando che una giustizia efficiente è nell’interesse di tutti cittadini.
Davide AIELLO (M5S) si associa alle considerazioni svolte dai colleghi, ricordando che dal Governo erano giunti segnali di apertura, fino a questo momento senza seguito, rispetto alla proroga dei contratti degli addetti agli uffici per il processo. Nel segnalare che altrimenti si rischia un ulteriore rallentamento dei tempi della giustizia, si associa alle richieste di accantonamento per poter svolgere una ulteriore riflessione.
Nazario PAGANO, presidente, chiede ai relatori come intendano procedere alla luce delle numerose richieste di accantonamento degli identici emendamenti Mari 13.1, D’Orso 13.2 e Scotto 13.3.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, conferma il parere precedentemente espresso sugli emendamenti in discussione.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Mari 13.1, D’Orso 13.2 e Scotto 13.3.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che è in distribuzione la riformulazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 precedentemente accantonato.
Igor IEZZI (LEGA) accetta la riformulazione dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 12.03 e comunica che esso è sottoscritto anche dal presidente della Commissione Cultura Mollicone.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ricorda che vi era l’accordo di concludere i lavori delle Commissioni entro le 21 e ritiene che occorra un tempo congruo per esaminare una riformulazione complessa come quella proposta per l’articolo aggiuntivo 12.03.
Walter RIZZETTO, presidente, nel ricordare che sono stati svolti numerosi interventi da parte di deputati dell’opposizione per chiedere chiarimenti sul contenuto delle proposte emendative presentate da esponenti della maggioranza, osserva che l’accordo informale raggiunto in precedenza è stato solo parzialmente rispettato sino a questo momento. Segnala, inoltre, che il testo della proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo 12.03 è a disposizione dei deputati da almeno 15 minuti.
Riccardo RICCIARDI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, sottolinea che tutti i deputati hanno il pieno diritto di chiedere chiarimenti rispetto alle proposte emendative poste in votazione. Nel ribadire la complessità della proposta normativa che interviene sulla disciplina del Centro sperimentale di cinematografia, evidenza che il modo di procedere prospettato dalla presidenza rappresenta una completa mancanza di rispetto per il ruolo delle opposizioni
Filiberto ZARATTI (AVS), nel sottolineare che i patti raggiunti sulla conduzione dei lavori devono essere rispettati, reputa risibili gli argomenti utilizzati dal presidente Rizzetto, ricordando che non c’è stato alcun atteggiamento ostruzionistico da parte dei deputati dell’opposizione e che negli ultimi minuti di seduta sono stati effettuate numerose votazioni. Nel ribadire che la complessità della proposta emendativa in discussione rende necessario un approfondimento, osserva che l’intervento del presidente Rizzetto non aiuta a proseguire con serenità l’esame del provvedimento.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, si unisce alle considerazioni svolte rispetto alla complessità della proposta emendativa in discussione e sulla necessità di rinviare alla seduta prevista per la giornata successiva la sua votazione.
Antonio D’ALESSIO (A-IV-RE) segnala che solitamente l’esame delle proposte emendative accantonate viene effettuato al termine di quelle su cui è stato espresso il parere e seguendo l’ordine in cui si trovano nel fascicolo. Dichiara di non comprendere le ragioni per le quali si vuole procedere con tanta fretta all’esame dell’articolo aggiuntivo 12.03, rilevando che in tal modo si sta compiendo una forzatura.
Carmela AURIEMMA (M5S) nel valutare come caustiche le affermazioni del presidente Rizzetto, evidenza come il rispetto degli accordi presi possa contribuire a una maggiore autorevolezza della presidenza.
Nazario PAGANO, presidente, chiede ai capigruppo di maggioranza di esprimersi rispetta alla discussione in corso.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) invita a superare un approccio che può essere definito ipocrita, segnalando che un importante esponente dell’opposizione con dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione ha trasformato l’accantonamento tecnico dell’articolo aggiuntivo 12.03 in un dato politico e quindi ritiene opportuno che il voto su di esso si svolga nella seduta in corso.
Marta SCHIFONE (FDI) dichiara di condividere le considerazioni svolte dal collega Russo.
Igor IEZZI (LEGA) ritiene opportuno procedere con la votazione dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 12.03.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) invita ad agire secondo buonsenso e a dare priorità a quanto accade nelle aule parlamentari rispetto a dichiarazioni fatte al di fuori di tale contesto, comportandosi razionalmente e non spinti dall’emotività. Ribadisce, quindi, la necessità di rispettare gli accordi sui tempi di esame del provvedimento nelle Commissioni e chiede che sia prestata la dovuta attenzione ad un tema rispetto al quale vi sono forti sensibilità.
Sottolinea che gli studenti del Centro sperimentale di cinematografia si sono in questi giorni trovati di fronte ad un’operazione che incide in maniera pesante sull’articolazione di tale fondazione, ricordando che in tutti gli anni della storia repubblicana ci si è costantemente posti l’obiettivo di tutelare l’autonomia culturale del Centro. Segnalando che è previsto per la mattinata di domani un incontro degli studenti del Centro sperimentale con il presidente della Commissione Cultura, ritiene opportuno rinviare la votazione dell’articolo aggiuntivo 12.03 ad un momento successivo anche per non pregiudicare tale confronto.
In conclusione, evidenza che le scelte che saranno fatte della maggioranza influiranno sul prosieguo dell’esame del provvedimento e invita ad evitare forzature.
Edoardo ZIELLO (LEGA), relatore per la I Commissione, intervenendo sull’ordine dei lavori, in merito alle modalità che il presidente Nazario Pagano intenderà applicare con riguardo alla votazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03, richiama il contenuto di un comunicato stampa dell’onorevole Nicola Zingaretti in cui si qualifica l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo in questione, che lottizzerebbe il Centro sperimentale di cinematografia, come una vittoria dell’opposizione. Ricorda che, anche insieme al presidente Rizzetto, si era trovata una sintesi rispetto alle istanze dei colleghi delle opposizioni, fornendo le spiegazioni richieste, con l’ausilio della Sottosegretaria Albano e degli uffici, motivando i pareri espressi e dimostrando disponibilità a fornire le risposte necessarie. Ciò premesso, ritiene che alla luce delle dichiarazioni dell’onorevole Zingaretti e del conseguente clamore mediatico, sull’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03 non si possa tornare indietro (commenti del deputato Scotto).
Filiberto ZARATTI (AVS) nel precisare che da parte sua non avrebbe qualificato l’accantonamento di una proposta emendativa come una vittoria dell’opposizione, rivolgendosi anche al relatore Ziello ricorda che la Camera è composta da oltre 400 deputati ognuno dei quali è libero di commentare come meglio crede l’andamento dei lavori parlamentari. Ritiene pertanto inconcepibile che si utilizzi il richiamato comunicato stampa come pretesto per infrangere il patto raggiunto circa l’andamento odierno dei lavori delle Commissioni riunite, sottolineando come il venir meno alla parola data costituisca un grave precedente e costringa l’opposizione a mettere in pratica un atteggiamento ostruzionistico che il provvedimento in esame non richiederebbe. Sottolinea quindi che lealtà e correttezza del metodo imporrebbero di non sacrificare l’accordo raggiunto con le opposizioni per due righe di un comunicato stampa, evitando di commettere un errore gravissimo che avrebbe ripercussioni non soltanto sul provvedimento specifico anche sul complesso dei rapporti reciproci. Nel dichiarare di essersi sempre fidato della parola dei colleghi della maggioranza e di non aver avuto fino a questo momento motivo di lamentala, preannunciando battaglia, fa presente di non voler più stringere accordi con persone che non mantengono i patti.
Riccardo RICCIARDI (M5S) intervenendo sull’ordine dei lavori, precisato di aver avuto la fortuna di frequentare il centro sperimentale di cinematografia, fa presente che moltissimi allievi stanno dando vita con modalità creative alla loro protesta, richiedendo anche incontri a livello istituzionale con il Ministro Sangiuliano e il presidente Mollicone. Ritiene quindi che si debba mostrare rispetto verso una legittima manifestazione di dissenso che si svolge in maniera corretta senza conseguenze in materia di ordine pubblico. Ciò premesso, considera inaccettabile che si prenda a pretesto un comunicato stampa per troncare la discussione e imporre la votazione di una proposta emendativa che reca il riordino della governance del centro di cinematografia più antico d’Europa. Ritenendo tale atteggiamento irrispettoso nei confronti dei tanti ragazzi che manifestano in maniera civile, sollecita almeno il consueto supplemento di istruttoria.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) nel richiamare il supplemento di istruttoria richiesto dal collega Ricardo Ricciardi, invita la maggioranza al buon senso, sottolineando che quello in esame è un provvedimento complesso che richiede un contributo di analisi da parte di tutti e che pertanto appare irragionevole inasprire il clima. Ritiene che, come avvenuto in sede di esame di altri provvedimenti in materia di pubblica amministrazione, si debba proseguire con il metodo della collaborazione e del rispetto dei patti raggiunti. Evidenzia quindi che nel corso di meno di due ore sono state votate 70 proposte emendative, rilevando come all’opposizione non si possa attribuire un comportamento ostruzionistico ma piuttosto la legittima esigenza di portare il proprio contributo. Sollecita pertanto un supplemento di istruttoria per evitare il venir meno dell’accordo raggiunto, ritenendo strano che si utilizzi il pretesto di un’agenzia di stampa quando da giorni c’è un’evidente tensione sull’argomento. In conclusione rileva che con un blitz viene riformulato un articolo aggiuntivo accantonato che modifica la governance di uno dei centri di cinematografia più importanti d’Italia e d’Europa.
Toni RICCIARDI (PD-IDP) si appella al presidente Nazario Pagano, del quale ha sperimentato in occasioni precedenti la saggezza e la lucidità di comprendere quando è il momento di trovare un punto di equilibro e al relatore Ziello finora dimostratosi disponibile al dibattito. Nel sottolineare l’inutilità delle notizie di stampa del giorno precedente, tanto più se sono poco intelligenti, riconoscendo l’intempestività del richiamato comunicato, chiede la cortesia di non approfittarne, evitando di innescare un meccanismo che non fa bene ad alcuno.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), in qualità di componente della Commissione lavoro, si rivolge in particolare al presidente Rizzetto, invitandolo a seguire il ragionamento che si appresta a svolgere e a segnalargli eventuali salti logici. Fa quindi presente in primo luogo che i presidenti Rizzetto e Nazario Pagano hanno la piena discrezionalità in ordine ai tempi di conclusione della seduta delle Commissioni riunite fintanto che non abbiano raggiunto un accordo con i gruppi e non abbiano fissato un orario preciso di fine dei lavori. In tal caso a suo parere i presidenti sono tenuti a rispettare l’orario concordato, anche considerato che i deputati possono aver preso altri impegni o modificato di conseguenza la propria agenda. In secondo luogo, non considera corretto che una tra le proposte emendative accantonate venga in maniera estemporanea riformulata e posta in votazione. Ritiene in fatti che ciò possa essere fatto soltanto con una forzatura, che tuttavia a suo avviso deve valere la pena, non essendo questo il caso dal momento che la proposta emendativa in questione potrà essere approvata senza alcun dubbio nella giornata di domani.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) dopo l’inesorabile logica del collega Laus che dichiara di condividere, si domanda se via sia la possibilità di trovare una via d’uscita alla discussione in atto. Ricorda quindi che, in merito al mancato rispetto dell’ora concordata per la fine della seduta odierna, una prima motivazione è stato addotta dal presidente Rizzetto, secondo cui ciò era stato determinato dai ripetuti interventi di colleghi dell’opposizione finalizzati alla richiesta strumentale di chiarimenti, che avevano nei fatti comportato il dilatamento dei lavori. Ricorda che successivamente due autorevoli rappresentanti della maggioranza hanno fornito una interpretazione del tutto diversa, citando la dichiarazione di un esponente dell’opposizione che non partecipa ai lavori delle Commissioni riunite e che ha definito una vittoria l’accantonamento della proposta emendativa del collega Iezzi. Tali rappresentanti hanno sostenuto che la maggioranza dovesse dare a tale comunicato una risposta tutta politica, con la immediata approvazione dell’articolo aggiuntivo, per evitare che i giornali di domani qualificassero come una sconfitta la mancata votazione. Ciò premesso, per uscire dalla situazione attuale propone di rinviare a domani la votazione della proposta emendative Iezzi 12.03, che sarà senza alcun dubbio approvata, evitando di venir meno agli accordi raggiunti. Suggerisce quindi ai colleghi di centrodestra di rivolgersi alla libera stampa, al fine di dichiarare pubblicamente che sconfitta non c’è stata, che la maggioranza è coesa e che domani ciò si concretizzerà in un voto monolitico sull’articolo aggiuntivo 12.03. Ritiene che in tal modo si possano mantenere gli impegni assunti, evitando nel contempo lo strappo procedurale e consentendo la ripresa dei lavori nella giornata di domani in un clima sereno.
Walter RIZZETTO (FDI) fa presente in primo luogo di voler intervenire dai banchi dei deputati in qualità di esponente della maggioranza e non di presidente, per evitare che le sue dichiarazioni siano fraintese. Si rivolge in particolare all’onorevole Cuperlo, il quale ha citato l’inesorabile logica del collega Laus che a suo parere contrasta con la realtà sperimentata nei lavori di Commissione. Precisa quindi di aver raggiunto per le vie brevi un accordo con l’onorevole Bonafè in ordine alla conclusione dei lavori per le ore 21.10 circa, chiedendo non certamente un contingentamento degli interventi ma un’opportuna illustrazione da parte delle opposizioni delle loro motivazioni. Ricorda che da un certo momento in poi si sono succeduti soprattutto da parte degli onorevoli Scotto e Fornaro interventi volti a chiedere ripetutamente spiegazioni che la maggioranza evidentemente non aveva intenzione di fornire e che in quell’occasione si è rivolto informalmente alla collega Bonafè per sottolinearle la situazione (commenti del deputato Fornaro). Nel chiedere ripetutamente al collega Fornaro di consentirgli di concludere, aggiunge che su alcuni degli ultimi emendamenti sono intervenuti sei o sette esponenti dell’opposizione. Nel precisare che si tratta di comportamenti del tutto legittimi, considera altrettanto chiaro che l’accordo tentato non determinava problematiche o controindicazioni circa la votazione dell’articolo aggiuntivo Iezzi 12.03, tanto è vero che diversi deputati dell’opposizione alle ore 20.45 avevano chiesto il testo della riformulazione per poterlo valutare. Considerato che la gran parte dei presenti fa politica da molti anni, ritiene ovvio per tutti che se i colleghi della minoranza chiedono ripetutamente le stesse spiegazioni ciò tradisce l’intento di dilatare i tempi concordati. Ravvisando l’opportunità di tenere una riunione degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite al fine di concordare il prosieguo dei lavori, si dichiara comunque disponibile a proseguire anche fino a tarda notte.
Nazario PAGANO, presidente, concorda sull’opportunità di svolgere una riunione degli degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite.
Federico FORNARO (PD-IDP) chiede di intervenire essendo stato chiamato in causa direttamente dal presidente Rizzetto. Precisato quindi che la sua richiesta di chiarimenti in merito ad una proposta emendativa all’esame delle Commissioni riunite ha comportato al massimo una trentina di secondi di ritardo, considera intellettualmente scorretto utilizzare quell’intervento come motivazione del mancato rispetto dell’accordo. Nel far presente che la sua intenzione del tutto legittima era di comprendere se la disposizione riguardasse soltanto i dirigenti apicali o meno, fa presente che in circa tre ore di seduta è stato esaminato un quinto delle proposte emendative totali. Sottolinea inoltre che l’accordo avrebbe dovuto riguardare non soltanto l’orario di conclusione dei lavori ma anche le proposte emendative di cui concludere l’esame, evidenziando che se all’onorevole Bonafé fosse stato esplicitato che l’intenzione era quella di arrivare fino alla votazione dell’articolo aggiuntivo Iezze 12.03, certamente la risposta sarebbe stata negativa. Esorta quindi la maggioranza ad evitare di far venire meno l’accordo raggiunto, ricordando che oltre al decreto-legge in esame, in Commissione e in Assemblea, vi sono altri provvedimenti, a cominciare da quello in materia di salario minimo previsto presso la Commissione lavoro nella giornata di domani.
Nazario PAGANO, presidente, sospende la seduta, per consentire lo svolgimento della riunione degli Uffici di presidenza delle Commissioni riunite.
La seduta, sospesa alle 22.05, è ripresa alle 22.35.
Nazario PAGANO, presidente, comunica che è stato presentato il subemendamento 0.18.03.1 dei relatori, volto a modificare l’articolo aggiuntivo 18.03 del Governo. Rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 22.40.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 22.15 alle 22.35.