INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 25 giugno 2025. — Presidenza della vicepresidente Tiziana NISINI. – Interviene il sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 14.50.
Sulla pubblicità dei lavori.
Tiziana NISINI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso la web-tv della Camera dei deputati.
5-04133 Mari: Iniziative volte alla revisione del bando INPS «Home Care Premium» 2025-2028 al fine di riconoscere adeguatamente il ruolo delle imprese sociali e assicurare la tutela dei lavoratori interessati, garantendo la qualità dei servizi domiciliari per persone non autosufficienti.
Francesca GHIRRA (AVS) illustra l’interrogazione in titolo in qualità di cofirmataria.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Francesca GHIRRA (AVS), replicando, ringrazia il Sottosegretario per l’articolata risposta, con la quale si è data evidenza alle modifiche nelle more intervenute sul bando oggetto dell’interrogazione in titolo.
Fa presente, tuttavia, che da una nota congiunta inviata all’INPS da parte di AGCI Sardegna, Confcooperative federsolidarietà Sardegna, Legacoop Sardegna e FP CGIL Sardegna, emerge come l’assegnazione diretta del servizio a singoli professionisti comporta numerose difficoltà, tra le quali l’interruzione della continuità assistenziale, l’impossibilità per le cooperative di garantire sicurezza sui luoghi di lavoro, la dequalificazione contrattuale, la difficoltà nell’attivazione di coperture assicurative, nonché l’esclusione di figure professionali efficaci già operative.
Rileva, inoltre, come il bando non sembra valorizzare gli investimenti fatti negli anni dalle cooperative che erogavano i servizi di assistenza domiciliare e che sotto il profilo della rendicontazione alcune criticità potrebbero essere superate attraverso l’utilizzo della piattaforma SICARE.
Conclude invitando il Sottosegretario a monitorare la situazione perché, in Sardegna, secondo quanto riportatole dalla presidente di ANCI e da alcuni sindaci, molte amministrazioni locali si trovino in difficoltà nell’attivare i servizi domiciliari per le persone non autosufficienti dovendo così ricorrere a risorse dei propri bilanci, rinunciando così ad erogare altri servizi per i cittadini.
5-04134 Soumahoro: Iniziative volte a evitare penalizzazioni per l’attività svolta, entro determinate soglie di compensi, come lavoratori sportivi da coloro che percepiscono una pensione anticipata.
Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.) illustra l’interrogazione in titolo in qualità di cofirmatario.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Dieter STEGER (MISTO-MIN.LING.), replicando, ringrazia per la risposta il Sottosegretario, consapevole che non si tratta di una risposta definitiva. Prende, inoltre, atto che i Ministeri coinvolti sono impegnati nella risoluzione della vicenda oggetto dell’interrogazione in titolo.
Fa presente che non si è dinanzi ad una questione banale. Infatti, i pensionati occupati come lavoratori sportivi sono una risorsa molto importante per il settore, in quanto garantiscono la sopravvivenza di tante associazioni sportive. Senza il loro impegno, ciò non sarebbe possibile.
Ritiene, infine, che l’attività di tale tipologia di lavoratori produca un importante plusvalore per tutta la società. Anche per tale ragione, conclude auspicando che si trovi al più presto una soluzione.
5-04135 Scotto: Chiarimenti sul ritardo nell’adozione di misure strutturali volte a garantire adeguate condizioni di lavoro ai lavoratori più esposti alle alte temperature estive.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’interrogazione in titolo.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), ringraziando il sottosegretario per la risposta, ritiene che sui temi oggetto dell’interrogazione in titolo sia utile continuare ad utilizzare il metodo della concertazione.
Ritiene, tuttavia, che la risposta del Governo non sia soddisfacente. Difatti, con l’interrogazione in titolo, si chiedeva l’adozione di una misura strutturale e non a carattere episodico.
Si rende conto che l’introduzione di una misura a carattere strutturale richieda lo stanziamento di nuove risorse economiche, ma è allo stesso tempo consapevole che, ove il Governo mostrasse la volontà di andare in tale direzione, sarebbe possibile trovare le risorse necessarie per coprire i nuovi e maggiori oneri che la misura recherebbe.
Richiamando la risposta del Governo, stigmatizza che l’Esecutivo abbia fatto riferimento ad un «imminente aumento delle temperature», ritenendo che l’aumento delle temperature sia già in atto e pertanto sia urgente intervenire al più presto.
Conclude preannunciando che il suo gruppo continuerà ad incalzare il Governo per ottenere una misura strutturale volta a garantire adeguate condizioni di lavoro ai lavoratori più esposti alle alte temperature estive.
Tiziana NISINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.10.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.15.
RISOLUZIONI
Mercoledì 25 giugno 2025. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO. – Interviene la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
La seduta comincia alle 14.
7-00200 Soumahoro: Iniziative in materia di assegno unico universale volte ad adempiere a quanto stabilito dalla Commissione europea per superare la procedura d’infrazione avviata nei confronti dell’Italia.
(Seguito della discussione e conclusione – Reiezione).
Le Commissioni proseguono la discussione della risoluzione, rinviata, da ultimo, nella seduta del 5 marzo 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che le Commissioni riunite XI e XII proseguono oggi la discussione della risoluzione n. 7-00200.
Avverte che nella seduta odierna si passerà alla fase di votazione sulla risoluzione in titolo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sui lavori della Commissione, chiede, data la presenza della Ministra, che ella si esprima sul contenuto oggetto della risoluzione in esame, manifestando così quale sia la posizione del Governo.
Marta SCHIFONE (FDI) annuncia il voto contrario del gruppo di Fratelli d’Italia. Dichiara, infatti, che il suo gruppo è contrario alla risoluzione sia nel metodo che nel merito.
Quanto al metodo, rileva come il dibattito che essa ha inteso sollevare assuma i contorni di un’iniziativa sterile ed obsoleta. Ritiene, infatti, che il merito della risoluzione sia oramai superato dagli eventi e dalle contingenze. Ciò in quanto sulla materia pende un ricorso per infrazione contro l’Italia dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Ricordando che l’assegno unico universale fu una misura promossa ed approvata dal centrosinistra, fa notare come, con la risoluzione in esame, lo stesso centrosinistra propenda ora per superarla. Evidenzia come, al contrario, il Governo Meloni abbia, negli ultimi tre anni, progressivamente incrementato il sostegno economico all’assegno unico universale prevedendo un finanziamento di 13 miliardi nel 2022, di 18 miliardi nel 2023 e di 20 miliardi nel 2024. A questi fondi, rammenta, devono aggiungersi i 330 milioni stanziati a sostegno della natalità.
Quanto al merito, invece, sottolinea che il suo gruppo ritiene che l’assegno unico universale debba essere considerato come uno strumento avente natura universale, e non di tipo assistenziale, con finalità di tipo esclusivamente demografico.
Aggiunge di non comprendere la posizione delle opposizioni, considerando che – in pendenza di lite dinanzi alla Corte di giustizia – il loro atteggiamento smaschera la volontà essere contro l’Italia.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottolinea che finalmente la Ministra ha inteso prendere parte ai lavori delle Commissioni avente ad oggetto la risoluzione di cui egli è proponente.
Fa presente di aver recentemente incontrato due genitori che si sono visti respingere la domanda di assegno unico universale a causa del requisito della residenza. La prima testimonianza, che intende condividere con le Commissioni, è quella di Annamaria che, con le lacrime agli occhi, gli ha raccontato di non essere riuscita ad usufruire della misura in quanto suo figlio Marco è attualmente residente all’estero. La seconda testimonianza è quella di Giuseppe a cui è stata respinta l’erogazione della misura poiché la figlia Francesca non risiede in Italia.
Entrando nel merito del quadro normativo europeo della materia oggetto della risoluzione in esame, evidenzia come, dopo aver consultato sia il Regolamento (CE) 2004/883 che il Regolamento (UE) 2011/492, il criterio della residenza non è presente e, a maggior ragione, non può essere utilizzato come criterio ad excludendum.
Denuncia, quindi, la gravità del ricorso per infrazione di cui è stata destinataria l’Italia dinanzi alla Corte di giustizia proprio per aver, a causa dell’utilizzo del criterio della residenza, discriminato chi intendeva ricevere l’assegno unico universale, come Annamaria e Giuseppe.
Sottolinea che, proprio per tale ragione, le problematiche connesse alla risoluzione in esame non possono considerarsi affatto superate. Dichiara che la soluzione della vicenda in esame non riguarda né solo la maggioranza né solo l’opposizione, trattandosi di garantire la credibilità dell’Italia in sede europea.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), annunciando il voto favorevole del Partito Democratico, sottolinea che il Governo e la maggioranza, a fronte di una procedura di infrazione che vede coinvolta l’Italia, non possono esimersi dal prevedere un intervento correttivo sui requisiti di accesso all’assegno unico universale.
Fa presente che non vi è alcuna volontà da parte del centrosinistra di superare la misura, ma semmai solo di apportare le correzioni che si rendono necessarie a seguito delle censure mosse dalla Commissione europea. Non comprende perché, dinanzi ad una situazione che viene giudicata discriminatoria, ci siano da parte della maggioranza un atteggiamento di chiusura ed un tono di scontro.
Evidenzia come l’obiettivo del suo gruppo sia quello di lavorare affinché vengano migliorate le disposizioni che disciplinano l’accesso alla misura, anche per rispondere all’esigenza di tantissimi cittadini europei che non riescono ad accedervi perché la norma non lo consente.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) si associa alle considerazioni contenute nell’intervento del collega Scotto, dichiarando di non essere d’accordo con i giudizi che la collega Schifone ha espresso in merito all’utilità del dibattito odierno. In proposito, si chiede se il contenuto di tale intervento sia condiviso anche dalla Ministra.
Evidenzia che la Commissione europea ha ritenuto discriminatorie le norme di accesso all’assegno unico universale, aggiungendo che anche il Tribunale di Trento si è espresso in questo senso. Dinanzi a ciò, contesta l’affermazione che il dibattito sulla materia oggetto della risoluzione sia superato.
Riccardo TUCCI (M5S) fa presente che, contrariamente a quanto sostenuto dalla collega Schifone, non risulta che il centrosinistra voglia superare l’assegno unico universale. Sottolinea, invece, di non aver sentito cosa pensi nel merito della risoluzione il Governo. A tal fine ritiene che debba essere la Ministra a rendere nota la posizione del Governo sul tema.
Fa presente che, ove l’Italia venisse condannata nell’ambito della procedura di infrazione che la vede coinvolta, la relativa decisione costringerà il Paese a pagare una sanzione di milioni di euro che, invece, potrebbero essere utilizzati per rendere la materia conforme al diritto dell’Unione europea, producendo persino un risparmio per il bilancio dello Stato.
Sostiene che tale posizione non significhi schierarsi contro Italia, ma al contrario consentire a tantissime famiglie, come quelle i cui figli si trovano all’estero per motivi di studio e che si vedono negata la misura, di potervi accedere.
Evidenzia che, a prescindere dall’orientamento politico, si tratta di intervenire per rimuovere una discriminazione. Si chiede se, in caso contrario, il Governo e la maggioranza siano consapevoli che ciò potrebbe costare milioni di euro a carico del bilancio pubblico.
Ribadisce che, se si è a favore dell’Italia, occorre intervenire per rimuovere la discriminazione recata dal requisito della residenza ed evitare di incorrere in una sanzione, producendo così una spesa aggiuntiva e non necessaria per le casse dello Stato.
Ilenia MALAVASI (PD-IDP) dichiara di non ritenere affatto il dibattito in corso «sterile», come poc’anzi paventato dall’onorevole Schifone, e si stupisce anzi del tono di tale intervento, dal momento che la collega è solita adottare un approccio più costruttivo, quando interviene nelle sedute della Commissione Affari sociali.
Ritiene che il tema sollevato dalla risoluzione in esame sia oggettivo e che non sia corretto parlare di un attacco al Governo, dal momento che la pendenza di una procedura d’infrazione ai danni dell’Italia, per di più dopo l’apertura della fase giurisdizionale, prescinde da qualsivoglia considerazione di natura politica.
A tale proposito, fa presente che si tratta unicamente di una richiesta di chiarimento da parte delle opposizioni, su una materia sulla quale il Governo sarà in ogni caso obbligato a prendere una posizione dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Pur riconoscendo che l’assegno unico universale è stato introdotto da un Esecutivo sostenuto anche dai gruppi oggi all’opposizione, e che l’attuale Governo si è impegnato a sostenere tale misura e a finanziarla, ritiene che sia in ogni caso essenziale ascoltare l’opinione della Ministra circa gli intendimenti del Governo rispetto a uno strumento che le opposizioni ritengono prezioso. La risoluzione presentata dall’onorevole Soumahoro, a suo avviso, è lo strumento più adeguato, essendo peraltro essa declinata in maniera costruttiva.
Auspica, pertanto, che si possa avere un’interlocuzione nel merito con la Ministra.
Francesco MARI (AVS), annunciando il voto favorevole del suo gruppo, dichiara di essere preoccupato dall’atteggiamento di chiusura che la maggioranza ed il Governo hanno inteso tenere oggi sia durante i lavori in Assemblea che, adesso, in Commissione.
Stigmatizzando tale atteggiamento di chiusura aprioristico, ritiene che l’attività parlamentare debba tendere, anche attraverso il confronto tra opposizione e maggioranza, a prendere le migliori decisioni possibili, che siano il frutto di un confronto collaborativo.
Fa presente, invece, che essere contrari a tutto, pur apparendo la soluzione più semplice, finisce per essere antidemocratico. Dinanzi ad una risoluzione che ha ad oggetto una discriminazione, è convinto che la soluzione possa arrivare solo attraverso una discussione che coinvolga tutti, dando la possibilità a tutte le parti di contribuire.
Stigmatizza, invece, la scelta di non voler promuovere un confronto, che reputa un tratto distintivo dell’attuale maggioranza, ritenendo che sia una vera e propria scelta politica dettata dalla volontà di dividere il Paese.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che dal dibattito è emersa la presenza di posizioni differenti tra i gruppi rappresentati nelle Commissioni riunite, tutte sostenute da motivazioni legittime. Ricorda che, in ogni caso, sarà la Corte di giustizia, in sede di ricorso per inadempimento, a valutare se l’attuale normativa sull’accesso all’assegno unico universale sia o meno conforme al diritto dell’Unione europea.
La Ministra Eugenia ROCCELLA precisa che il Governo non ha alcuna difficoltà a intervenire sul merito della risoluzione in esame e che ha ritenuto preferibile rimettersi alle Commissioni unicamente perché crede che il tema sollevato sia superato.
Prende atto con rammarico che, secondo i gruppi di opposizione, un Governo di cui essi hanno fatto parte avrebbe adottato una normativa senza, tuttavia, rilevare elementi discriminatori, che invece oggi vengono pretestuosamente riscontrati.
Ritiene, invece, che le ragioni di quell’Esecutivo, alla base dell’adozione dell’assegno unico universale, fossero e continuino a essere condivisibili e fondate, e proprio per questo sono state difese dal Governo Meloni.
Ricorda che la procedura d’infrazione, come correttamente rilevato dal Presidente Rizzetto, è tuttora pendente dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, la quale non si è ancora espressa in merito; pertanto, sarebbe inopportuno che il Governo italiano, che sostiene una determinata posizione dinanzi al giudice dell’Unione, entrasse nel merito di una discussione in cui si dà erroneamente per presupposta la constatazione della suddetta infrazione.
Segnala, peraltro, a tale proposito, che la questione è di natura strettamente tecnica, venendo in rilievo dinanzi alla Corte la questione del fondamento giuridico sulla base del quale gli Stati membri adottano la propria normativa: se i provvedimenti a livello nazionale siano di natura «natalista», volti cioè a incentivare la natalità – questa è, segnatamente, la posizione del Governo italiano – oppure assistenziale.
Ribadendo di non ritenere discriminatoria la normativa sull’assegno unico universale, si rimette al voto delle Commissioni.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni respingono la risoluzione in titolo.
La seduta termina alle 14.45.
AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 24 giugno 2025.
Audizione informale, in videoconferenza, dei rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL, nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2021/691 per quanto riguarda il sostegno ai lavoratori la cui espulsione dal lavoro sia imminente in imprese in fase di ristrutturazione (COM(2025) 140 final).
L’audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.45.