SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.
Documento programmatico di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXLIV, n. 1, e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 7 ottobre 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, in sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare ai lavori della seduta odierna, formula una proposta di parere favorevole.
Avverte che il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha presentato una propria proposta alternativa di parere che sarà posta in votazione solo qualora fosse respinta la proposta di parere testé formulata.
Rivolge, infine, un saluto di bentornato al collega Scotto, che partecipa per la prima volta ai lavori della Commissione dopo essere rientrato in Italia dalla missione che lo ha visto coinvolto.
Davide AIELLO (M5S), intervenendo, si unisce, a nome del MoVimento 5 Stelle, al saluto di bentornato che il Presidente ha indirizzato al collega Scotto, ricordando come questi sia stato impegnato in una missione – quella della Global Sumud Flottilla – difficile, ma di grande valore umano e politico.
Entrando nel merito del provvedimento in esame, illustra la proposta di parere alternativo presentata dal suo gruppo e conclude ribadendo la contrarietà del MoVimento 5 Stelle rispetto alla proposta di parere favorevole formulata dal presidente.
Francesco MARI (AVS), annunciando il voto contrario del proprio gruppo, ricorda, in particolare, quanto già evidenziato dalla Banca d’Italia sul Documento programmatico di finanza pubblica. In particolare, si sofferma sul fatto che tale documento, in alcuni settori, coprirebbe solo parzialmente i maggiori oneri previsti.
Osserva, inoltre, che il contenuto della maggior parte delle misure si limita a meri annunci, mentre – rileva – permangono grosse difficoltà nel comprendere l’effettiva volontà del Governo su molte tematiche, come quella relativa all’aumento dell’età pensionabile che sta generando molta incertezza tra i lavoratori.
Ricorda, ancora, che la Banca d’Italia ha invitato il Governo ad evitare incrementi di spesa a fronte di entrate di carattere temporaneo, come quelle che – a suo avviso – caratterizzano la prossima manovra di finanza pubblica. Aggiunge, peraltro, che gli interventi previsti comportano principalmente un aumento del debito, incidendo in modo discutibile, invece, sulla domanda interna. Conclude affermando che, in un contesto di crescita modesta e di debito pubblico crescente, come quello italiano, tali scelte non giovano al mondo del lavoro.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal presidente.
Disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero.
C. 2369 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Andrea VOLPI (FDI), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere alla III Commissione (Affari esteri) il parere di competenza sul disegno di legge C. 2369, recante disposizioni per la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero, come risultante dalle proposte emendative approvate nel corso dell’esame in sede referente.
Passando ad esaminare il contenuto del provvedimento, in relazione agli ambiti più direttamente riferibili alle competenze della XI Commissione, fa presente che l’articolo 6 contiene alcune disposizioni organizzative atte ad adeguare l’ordinamento del personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale all’esigenza di rendere la struttura sempre più rispondente all’esigenza di fornire a cittadini e imprese servizi adeguati.
In particolare il comma 1 interviene sul decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, recante «Ordinamento dell’amministrazione degli Affari esteri».
La lettera c) del comma in esame modifica gli adempimenti per la promozione al grado di consigliere di legazione (secondo grado della carriera diplomatica, immediatamente successivo a quello iniziale e conseguibile dopo un’anzianità minima di 10 anni e mezzo di servizio).
La lettera d) abroga il terzo comma dell’articolo 144 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 relativo al computo del periodo di servizio nelle residenze disagiate.
La lettera e) introduce anche per il personale a contratto un sistema di valutazione annuale della performance individuale, modellato secondo le modalità previste per il personale non dirigenziale. A tale valutazione, e tenuto conto della performance organizzativa della sede di servizio, è riconnesso un trattamento economico accessorio, nel limite del 15 per cento della retribuzione base annua fissata dal contratto individuale, le cui modalità di computo sono definite con decreto ministeriale, sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori interessati. La disposizione in oggetto precisa inoltre che l’introduzione del nuovo sistema di valutazione annuale della performance individuale e del relativo trattamento accessorio per il personale a contratto locale non può in nessun caso comportare una riduzione del trattamento economico complessivo già in godimento alla data di entrata in vigore del presente provvedimento.
La lettera f) modifica la tabella 19 annessa al decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 per l’attribuzione di posti di funzione all’estero del personale di elevata professionalità del MAECI (in posti di Commissario amministrativo, consolare e sociale o Commissario economico-finanziario e commerciale o Commissario tecnico informatico e telecomunicazioni o, nell’area della promozione culturale, in posti di Direttore di istituto italiano di cultura di livello non dirigenziale), al fine di adeguare il decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 all’evoluzione dell’ordinamento professionale del personale non dirigenziale.
Formula, infine, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
La seduta termina alle 14.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 8 ottobre 2025.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 8 ottobre 2025. — Presidenza del vicepresidente Marco SARRACINO.
Audizione informale di rappresentanti di CGIL, CISL, UIL e UGL nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 2 d’iniziativa popolare, C. 323 Orfini, C. 506 Gribaudo, C. 609 Scutellà, C. 802 Gebhard, C. 1107 Grimaldi, C. 1250 del Consiglio regionale del Veneto, C. 1904 Tenerini, C. 1924 Tenerini, C. 2208 Soumahoro, C. 2228 Schlein, recanti modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il congedo di maternità e di paternità obbligatorio, il congedo parentale, il congedo per la malattia del figlio, nonché altre misure a sostegno della maternità e della paternità.
L’audizione informale è stata svolta dalle 15.05 alle 16.
AVVERTENZA
Il seguente punto all’ordine del giorno non è stato trattato:
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
SEDE CONSULTIVA
Martedì 7 ottobre 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 13.45.
Documento programmatico di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXLIV, n. 1, e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Walter RIZZETTO, presidente, in sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare ai lavori della seduta odierna, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare in sede consultiva il Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP). Osserva che tale Documento, in attesa della riforma del quadro della normativa contabile, ha sostituito, potenziandolo, il contenuto informativo della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF). Esso delinea la cornice entro la quale progettare la manovra finanziaria per i prossimi tre anni, fornendo un aggiornamento del quadro di riferimento internazionale e provvedendo, allo stesso tempo, a una rielaborazione delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica. Esso è stato redatto alla luce degli elementi essenziali delineati con le risoluzioni, di identico contenuto, approvate all’unanimità dalle Commissioni parlamentari competenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati (rispettivamente il 17 e il 18 settembre scorso), nonché il 24 settembre scorso dall’Assemblea del Senato della Repubblica.
Con riferimento allo scenario macroeconomico sottostante, il presente Documento sottolinea che l’economia italiana ha segnato un aumento del prodotto nel primo trimestre, anche per effetto di un probabile frontloading sollecitato da un’attesa di aumenti nei dazi che ha determinato un andamento piuttosto dinamico delle esportazioni. Nel quadro macroeconomico tendenziale, anche per ciascuno dei due anni successivi la crescita reale è stata rivista al ribasso di un decimo di punto percentuale rispetto al DFP, attestandosi allo 0,7 per cento nel 2026 e nel 2027.
Il quadro programmatico rivede in senso migliorativo la previsione relativamente all’ultimo biennio; il tasso di crescita del PIL si colloca nel 2027 allo 0,8 per cento e nel 2028 allo 0,9 per cento. Per quanto riguarda la finanza pubblica, i dati di consuntivo per il 2024 hanno mostrato un miglioramento sia del valore nominale del deficit, sia del livello del PIL nominale, che tuttavia non è visibile nel rapporto deficit/PIL al primo decimale (che resta al 3,4 per cento); più consistente è l’impatto sul rapporto debito/PIL, migliorato di quattro decimi di punto percentuale (al 134,9 per cento). Tale punto di partenza più favorevole si trasmette agli anni successivi, determinando un miglioramento del quadro di finanza pubblica tendenziale rispetto al Documento di finanza pubblica: il deficit è previsto collocarsi intorno alla soglia del 3 per cento del PIL quest’anno, per poi continuare la sua discesa nei prossimi anni, confermando quindi l’attesa di uscita dell’Italia dalla Procedura per disavanzi eccessivi. Anche per il debito pubblico in rapporto al PIL resta valida la previsione di ripresa del sentiero di discesa dal 2027 in poi, una volta esaurito l’impatto di cassa dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi. Il quadro programmatico di finanza pubblica sostanzialmente conferma quanto già emerso nello scenario a legislazione vigente. Più in generale il Documento illustra inoltre gli ulteriori progressi compiuti nel campo delle riforme strutturali, essenziali per rimuovere i colli di bottiglia e liberare il potenziale di crescita del nostro Paese. Contestualmente al riallineamento della crescita della spesa netta ai valori target (anche se per prudenza nel 2028 ci si collocherà lievemente al di sotto), il Documento afferma che l’impatto della manovra si dispiegherà anche attraverso una rimodulazione delle differenti voci e componenti della spesa. In particolare, con la manovra, si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale, riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro.
Riguardo ai profili di interesse della Commissione, relativi al mercato del lavoro, il Documento evidenzia che tale mercato continua a registrare una tendenza positiva, testimoniata, oltre che dalla maggiore occupazione e dall’ulteriore calo del tasso di disoccupazione, anche da una notevole contrazione degli inattivi disponibili. A livello aggregato tutti i principali indicatori si collocano su livelli estremamente favorevoli anche in un’ottica retrospettiva; ad esempio, il tasso di disoccupazione è tornato ai livelli minimi del 2007.
In linea con queste dinamiche, si è registrato un sensibile miglioramento anche di indicatori più di dettaglio, che colgono aspetti particolarmente rilevanti per la società italiana, ad esempio con riferimento al tasso di mancata partecipazione al lavoro, uno dei dodici indicatori di Benessere equo e sostenibile monitorati nell’Allegato al presente Documento ad essi dedicato (Allegato BES). Questo indicatore è ulteriormente calato nel 2024, raggiungendo il 13,3 per cento, in riduzione di ben 1,5 punti percentuali dal 2023. Diminuisce anche il gap di genere, che raggiunge un nuovo punto di minimo grazie all’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Nel dettaglio, gli occupati sono cresciuti vivacemente nei primi mesi dell’anno e successivamente, nonostante la flessione dell’economia nel secondo trimestre, si sono mantenuti stabili. Al contempo, il tasso di occupazione ha raggiunto nel secondo trimestre il suo massimo storico, pari a 62,7 per cento nella fascia di età 15-64 anni, mentre il tasso di disoccupazione si è mantenuto vicino al minimo storico oscillando intorno a valori di qualche decimale oltre il 6 per cento.
Le ultime stime, riferite al primo semestre del 2025, infatti, segnalano il protrarsi della crescita dell’occupazione, seppure con intensità minore agli anni più recenti. In termini di variazioni congiunturali l’Italia registra una performance (+0,5 per cento) sensibilmente migliore di quella degli altri 26 Paesi dell’UE (+0,1 per cento) e dell’Area euro (+0,2 per cento); in entrambi i casi la variazione è stata calcolata al netto del contributo italiano. Nel complesso, l’aumento dei posti di lavoro creati in Italia (+137.200) incide per circa un terzo sull’aumento complessivo registrato nell’UE-27. Analogamente a quanto rilevato nel 2024, anche nei primi sei mesi del 2025 la crescita dell’occupazione in Italia è trainata dalle costruzioni e dal terziario, in particolare, quello avanzato. Anche le prospettive per la seconda parte del 2025 sono moderatamente favorevoli. Nel mercato del lavoro si osserva la prosecuzione, seppur lieve, della crescita degli occupati, che in luglio sono aumentati dello 0,1 per cento su base mensile. Contestualmente, la stabilizzazione del tasso di disoccupazione intorno al 6 per cento consente di mantenere un livello tra i più bassi in serie storica.
Quanto alle previsioni per il 2026, la performance attesa rimane positiva: il numero di occupati dovrebbe crescere a un tasso pari allo 0,7 per cento e il tasso di disoccupazione scendere ancora, raggiungendo il 5,8 per cento.
Quanto al biennio 2027-2028, la dinamica positiva del mercato del lavoro dovrebbe rimanere sostanzialmente invariata con il tasso di disoccupazione stabile al 5,8 per cento.
L’analisi dell’offerta di lavoro mostra tuttavia come una quota significativa della popolazione, pur potenzialmente attivabile, non partecipi al lavoro. L’Italia registra il più alto tasso di inattività nell’UE-27, con divari marcati per donne e giovani: nel 2024 l’inattività femminile resta ben sopra la media europea e l’Italia è l’unico Paese in cui l’inattività giovanile è cresciuta negli ultimi cinque anni. Questi dati evidenziano come l’Italia sia ancora lontana dal pieno impiego, con ampi margini di miglioramento sul fronte della partecipazione e della qualità del lavoro.
Il Documento si sofferma poi sul tema importante del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, facendo notare che il mismatch tra fabbisogno occupazionale e disponibilità di manodopera, nonostante qualche segnale di attenuazione, costituisce una delle priorità delle politiche occupazionali del Paese, evidenziando come molte imprese, che manifestano l’esigenza di assumere nuovi profili professionali e di dotarsi di nuove competenze per affrontare le crescenti sfide, incontrino una sempre più diffusa difficoltà nel reperire personale, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Evidenzia, quindi, che tra il 2019 e il 2024, infatti, la percentuale di assunzioni programmate dalle imprese per cui dichiarano di avere difficoltà di reperimento è cresciuta vertiginosamente, passando dal 25,6 per cento al 48,2 per cento. Nei primi otto mesi del 2025, tuttavia, si assiste ad un raffreddamento del fenomeno, con l’incidenza sul totale assunzioni scesa di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le motivazioni di tali difficoltà dichiarate dalle imprese si segnala, anzitutto, la carenza di manodopera (labour shortage), ossia l’insufficienza di candidati disponibili ad essere assunti per la specifica posizione richiesta (tale motivazione è cresciuta dal 12,2 per cento al 31,7 per cento delle assunzioni programmate dalle imprese). Viene indicata anche l’inadeguatezza dei candidati (skill gap), che è cresciuta in termini di incidenza, anche se a ritmi decisamente inferiori.
Il Documento infine ricorda che il Governo – al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, facendo leva anche sugli investimenti e le riforme del PNRR – ha avviato diverse iniziative, tra cui: un intervento di riforma delle politiche attive per promuovere la formazione o riqualificazione dei lavoratori disoccupati o in transizione attuato attraverso: il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori; il potenziamento dei Centri per l’impiego; il Piano nazionale e il Fondo Nuove Competenze; il Piano Nuove Competenze-Transizioni, volto proprio a contrastare il mismatch tra domanda e offerta di competenze nel mercato del lavoro; la promozione dell’apprendistato giovanile, mediante il potenziamento del Sistema duale; il rafforzamento dell’istruzione tecnico-professionale e del suo raccordo con le imprese sul territorio.
Ricorda, al riguardo, che il Consiglio UE ha rivolto all’Italia una specifica raccomandazione volta a promuovere la qualità del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, anche per sostenere salari adeguati, e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare dei gruppi sottorappresentati, anche rafforzando ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e migliorando l’accesso a prezzi abbordabili a un’assistenza di qualità all’infanzia e a lungo termine, tenendo conto delle disparità regionali.
Con riferimento ai redditi da lavoro, il Documento evidenzia che la dinamica delle retribuzioni è risultata finora lievemente superiore alle previsioni di aprile. Inoltre, nel corso del primo semestre, le retribuzioni pro-capite sono cresciute più dei prezzi al consumo. Pertanto, è proseguito il graduale recupero delle retribuzioni in termini reali. Alla luce di ciò, la modesta dinamica dei consumi delle famiglie nei primi due trimestri rifletterebbe principalmente l’aumento dell’incertezza del quadro economico internazionale, riflessosi in un significativo calo di fiducia dei consumatori nei mesi di marzo e aprile e, conseguentemente, un aumento del risparmio a fini prudenziali.
Quanto alle azioni di riforma e di investimento e alle iniziative assunte dal Governo in materia di politiche attive, partecipazione al mercato del lavoro, occupazione e sicurezza sul lavoro, il Documento ricorda che l’interesse di questi mesi si è concentrato nel raggiungimento degli obiettivi previsti nel PNRR, in particolare per quelli più sfidanti che riguardano il completamento del programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori e il potenziamento dei Centri per l’impiego.
Il Documento segnala, nel dettaglio, il lancio di una piattaforma per la diffusione delle competenze digitali di base nonché l’operatività da settembre di AppLI, un nuovo assistente virtuale per affiancare i giovani in un percorso personalizzato di orientamento, formazione e inserimento lavorativo, integrato con il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sviluppato in collaborazione con l’INPS.
Il Documento, quindi, dopo aver rilevato i progressi nel potenziamento del Sistema Duale – i cui obiettivi fissati a fine 2025 sono stati conseguiti e superati con un anno di anticipo – si sofferma sulle iniziative di supporto alla partecipazione e occupazione femminile, nonché alla crescita della natalità, ricordando che è stata disposta un’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025.
Il Documento, in particolare, osserva che tale misura – prevista a favore delle lavoratrici dipendenti (a eccezione di quelle occupate nel lavoro domestico) e autonome con un reddito annuo massimo di 40.000 euro, che siano madri di due figli (di cui il secondo non abbia ancora compiuto 10 anni nel mese di riferimento), oppure più di due figli (purché il più giovane non abbia ancora compiuto 18 anni e non sia un lavoratore a tempo indeterminato) – sarà confermata e potenziata.
Il Documento, infine, ricorda le misure assunte dal Governo in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, facendo riferimento all’adozione del Protocollo quadro per i rischi lavorativi connessi alle emergenze climatiche – che ha introdotto, tra l’altro, la possibilità di richiedere il trattamento di integrazione salariale nei settori esposti a rischi per temperature sopra i 35 gradi o in condizioni climatiche equivalenti – nonché il rafforzamento dei controlli ispettivi e la prevenzione degli infortuni sul lavoro, che si sono concretizzati con l’adozione ad agosto di due decreti per il reclutamento di 514 unità aggiuntive nei ruoli di INPS e INAIL.
Il Documento fa quindi notare che l’attività del Governo si è concentrata nel completamento della riforma della Pubblica Amministrazione, inclusa nel PNRR (che pone due traguardi, di cui uno raggiunto a giugno 2025 e un altro fissato a giugno 2026), e di quella relativa al pubblico impiego. In primo luogo, in relazione alle riforme e agli investimenti del PNRR, si segnalano alcuni progressi, che riguardano in particolare: il sistema di reclutamento (Portale inPA), su cui sono accreditate 7.626 Pubbliche Amministrazioni e pubblicati 48.552 bandi di concorso, avvisi di ricerca per esperti e avvisi di mobilità; il miglioramento della capacità amministrativa attuata anche attraverso il proseguimento del potenziamento delle attività di formazione, con l’erogazione sulla piattaforma Syllabus di oltre 1 milione di iniziative in favore dei dipendenti delle amministrazioni centrali e locali.
Inoltre, il Documento segnala che in materia di contratti pubblici è stato raggiunto l’obiettivo di formazione di oltre 60.000 unità di personale previsto dal PNRR.
Il Documento, infine, relativamente al pubblico impiego, fa presente che sono in corso i lavori per l’attuazione di un sistema di retribuzione e di avanzamento di carriera collegato alla valutazione della performance (che dovrebbe essere operativo entro fine 2028).
Quanto al contrasto al lavoro irregolare, il Documento, tra le iniziative assunte dal Governo, segnala il potenziamento delle attività di monitoraggio, mediante l’adozione delle regole di funzionamento del Portale nazionale del sommerso, con cui si intende assicurare una migliore gestione delle verifiche ispettive e delle attività di contrasto al lavoro sommerso.
Segnala, inoltre, che, a completamento della prossima manovra di bilancio, il Governo indica quali collegati i seguenti provvedimenti di interesse della XI Commissione: Interventi in materia di disciplina pensionistica; Misure a sostegno delle politiche per il lavoro e delle politiche sociali; Interventi a favore delle politiche di contrasto alla povertà; Disposizioni in materia di giovani e servizio civile universale e deleghe al Governo per il riordino della materia; Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni (disegno di legge C. 2511).
Quanto all’impatto delle riforme e degli investimenti sulla crescita, il Documento rileva, infine, che le riforme del PNRR già attuate determinerebbero un incremento del livello del PIL pari al 3,0 per cento entro il 2031, rispetto ad uno scenario senza riforme, cui si aggiungerebbe un ulteriore 0,9 per cento con il completamento delle riforme programmate. Tra le aree di riforma, i contributi più rilevanti deriverebbero dal settore dell’istruzione e della ricerca e dalle politiche attive del mercato del lavoro, confermando il ruolo centrale di tali interventi nella dinamica di crescita potenziale.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.




























