Via libera delle commissioni Industria e Territorio del Senato all’emendamento al decreto Ilva che prevede il passaggio di 156 milioni di euro da Fintecna alla gestione commissariale dell’azienda di Taranto.
“La liquidazione – si legge nel testo dell’emendamento – è determinata nell’importo di 156 milioni di euro, ha carattere definitivo, non è soggetta ad azione revocatoria e preclude ogni azione concernente il danno ambientale generatosi, relativamente agli stabilimenti produttivi ceduti dall’Iri in sede di privatizzazione dell’Ilva laminati Piani (oggi Ilva) antecedente al 16 marzo 1995”.
Le commissioni Industria e Territorio del Senato hanno dato il via libera anche all’emendamento del governo che concede all’Ilva di “contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato”.
La garanzia, si spiega nel testo dell’emendamento, ha una “dotazione iniziale di 150 milioni di euro per l’anno 2015”.
Infine è arrivato lo stop, previsto in un altro emendamento approvato, a cartelle e versamenti di tributi erariali fino al “20 dicembre 2015” per aiutare gli autotrasportatori e le piccole imprese che vantano crediti nei confronti dell’Ilva.
Per loro “vengono sospesi i termini dei versamenti dei tributi erariali” che scadono nel periodo tra marzo e “il 15 settembre”; vengono “sospese le procedure esecutive e cautelari” relative agli stessi tributi (escluse le ritenute in qualità di sostituto d’imposta che devono invece “continuare versare”). Stop anche ai versamenti derivanti da “cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione”.
Le somme non versate grazie alla sospensione dovranno essere poi saldate, “in unica soluzione” entro il 20 dicembre.
Nello stesso emendamento si prevedono misure per “rimodulare il piano di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti per le Pmi che vantano crediti” verso l’Ilva: “previo accordo con l’Abi e con le associazioni dei rappresentanti delle imprese dei consumatori, concordano, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, tutte le misure necessarie al fine di sospendere il pagamento delle quota capitale delle rate per gli anni dal 2015 al 2017”, si legge nel testo.
“Siamo lieti delle novità introdotte dal voto del Senato nel decreto Ilva”, così Rocco Palombella, segretario generale Uilm in una nota. “Il segnale politico che arriva dall’aula di palazzo Madama -prosegue la nota- è importante, perché soprattutto ribadisce la necessità della produzione industriale del gruppo siderurgico, la tutela dei livelli occupazionali correlati, la strutturalità del risanamento ambientale. Il provvedimento passa ora alla Camera per il via libera definitivo entro il 6 marzo”. “Fondamentale -conclude Palombella- è la norma che concede all’Ilva di contrarre finanziamenti per un ammontare complessivo fino a 400 milioni di euro, assistiti dalla garanzia dello Stato per un ammontare di 150 milioni di euro e che sarà fornita dalla Cdp, oltre al via libera al passaggio di 156 milioni di euro da Fintecna alla gestione commissariale dell’azienda di Taranto. Ora occorre agire per non perdere più tempo”.
F.P.




























