A gennaio 2018 l’indicatore dei Consumi Confcommercio ha registrato un calo dello 0,1% rispetto a dicembre e dello 0,5% su base annua. In termini di media mobile a tre mesi si conferma la tendenza al rallentamento iniziata alla fine dell’estate.
Il calo dello 0,1% registrato in termini congiunturali a gennaio, dato che segue alla riduzione dello 0,2% di dicembre – spiega Confcommercio – è la sintesi di una flessione dello 0,3% della domanda di beni e di un aumento dello 0,2% di quella relativa ai servizi. Solo per i beni e i servizi per le comunicazioni si è registrato un aumento apprezzabile (+0,5%). Un incremento di modesta entità ha interessato la domanda per i beni e i servizi ricreativi, per gli alberghi ed i pasti e consumazioni fuori casa e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,1% rispetto a dicembre).
Per contro la flessione più significativa (-0,5%) ha interessato i beni e i servizi per la casa. Lievemente più contenuta è risultata la riduzione della domanda di beni e servizi per la mobilità (-0,4%), segmento per il quale è proseguita la tendenza al rallentamento legata ad un’evoluzione meno favorevole della domanda di autovetture da parte delle famiglie.
Per quanto riguarda il Pil mensile Confcommercio prevede per febbraio 2018 una crescita dello 0,1% e una crescita tendenziale dell’1,3%, in rallentamento rispetto al mese di gennaio 2018.
La produzione industriale a dicembre ha registrato una variazione dell’1,6% su base mensile e un aumento del 3,9% su base annuale. Segnali negativi provengono dal mercato del lavoro, dove si è registrato a dicembre un calo degli occupati dello 0,3%. Il sentiment delle famiglie, delle imprese del commercio al dettaglio e delle imprese manifatturiere ha registrato a gennaio un calo, rispettivamente, dello 0,9%, del 3% e dello 0,3% mese su mese.




























