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Confcommercio, l’indice di disagio sociale in calo a settembre

redazione
Novembre05/ 2020

In calo a settembre il Misery index Confcommercio (Mic). L’indice di disagio sociale “si è attestato su un valore di 19,5, in ridimensionamento di 1,4 punti su agosto”. Ma “il graduale ritorno a una situazione meno emergenziale – sottolinea la Confcommercio – tendenza che ha caratterizzato i mesi estivi contribuendo al parziale ridimensionamento dell’area del disagio sociale, rischia di interrompersi già a ottobre”.

L’emergere della seconda ondata pandemica, “con i conseguenti provvedimenti restrittivi, si inserisce in un contesto caratterizzato dal mancato recupero delle perdite reddituali e occupazionali generate dal lockdown di marzo e aprile, soprattutto nel comparto dei servizi, in particolare di quelli turistici e in generale legati alla fruizione del tempo libero”.

“L’innescarsi di nuove interruzioni di attività – aggiunge la Confcommercio – su un tessuto particolarmente fragile potrebbe dare origine a situazioni ancora più negative di quelle determinatasi in primavera (Mic intorno a 30 punti) con il pericolo, sempre più concreto per molte attività e posti di lavoro, di non sopravvivere”.

A settembre, spiega la Confcommercio, “il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,6%, in diminuzione di un decimo di punto su agosto. Il dato riflette una sostanziale stabilità dei livelli occupazionali associata a una modesta diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-22mila unità in termini congiunturali)”.

I moderati miglioramenti estivi “non hanno permesso il recupero dei livelli occupazionali d’inizio anno. La situazione rimane difficile sia per il lavoro autonomo sia per il lavoro a tempo determinato, al cui interno ci sono molti dei lavoratori stagionali”.

Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, “fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione risulta più elevato di 1,2 punti (10,8%). Per gli scoraggiati, nell’ultimo mese si rileva una sostanziale stabilità in termini congiunturali”.

A settembre le ore autorizzate di cassa integrazione “sono state oltre 150 milioni, cui si sommano altri 104 milioni di ore per assegni erogati da fondi di solidarietà. Del totale, il 94% aveva causale Covid-19, confermando la situazione già rilevata nei mesi precedenti. In termini di ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula, si stima che questo corrisponda quasi 600mila unità lavorative standard. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato il tasso di disoccupazione esteso al 15,5%”.

TN

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