Tra recessione e austerity i lavoratori autonomi “sono la fascia che, proporzionalmente, ha pagato il conto più salato di questi cinque anni di crisi, perdendo sul campo 416mila posti di lavoro e bruciando 68 miliardi di reddito disponibile”. Lo afferma la Confesercenti, secondo cui quest’ultimo dato “fa virare in negativo l’intero reddito primario nazionale (-30,9 miliardi)”.
Alla vigilia del primo maggio la Confesercenti lancia quindi “l’allarme per gli autonomi, composti in larga parte da piccoli e micro-imprenditori, schiacciati tra fisco e recessione, chiedendo l’intervento dell’esecutivo”.
“Dalle autorevoli dichiarazioni – sottolineano i commercianti – rilasciate da più di un ministro, il nuovo governo dimostra di riconoscere l’esigenza di ridurre la pressione fiscale attraverso un piano di tagli della spesa pubblica inefficiente e improduttiva, come Confesercenti suggerisce da anni. L’augurio è che i tagli siano portati avanti in modo rapido e coraggioso: secondo le nostre stime si possono liberare 70 miliardi di euro”.