Per le imprese italiane il tempo sta scadendo. Ormai in uno stato ”disperato”, le aziende sono ”vicinissime alla fine”. L’allarme, l’ennesimo, arriva dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che a colloquio con il presidente del consiglio incaricato, Pierluigi Bersani, ha chiesto di fare presto e di formare subito ”un governo stabile”. Con 3 milioni di disoccupati, pari al 12%, con punte di quasi il 40% per i giovani, il problema dell’occupazione, ha insistito il numero uno di Viale dell’Astronomia, ”sta diventando tragico”. Per questo Confindustria non puo’ che essere ”estremamente preoccupata per l’economia reale del Paese”. ”Bisogna metterci mano con priorita’ assoluta”, ha spiegato Squinzi, partendo dal pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione, ma procedendo anche con quella che gli industriali hanno definito un vera e propria ”terapia d’urto” per i primi 100 giorni di governo, con la revisione della legge Fornero per esempio e l’abbassamento del costo del lavoro, possibile in una percentuale dell’8%. I debiti della p.a. dovranno essere il primo punto in agenda anche per Abi e Ania, che sottolineano l’urgenza di un governo con pieni poteri e piene responsabilita’ e chiedono come priorita’ proprio la messa in circolazione di liquidita’ a vantaggio delle imprese, ma anche delle banche, con l’obiettivo di risanare debiti e sofferenze. Al coro di chi auspica un governo nel piu’ breve tempo possibile si aggiungono infine anche l’Alleanza delle Cooperative italiane, che chiede un allentamento del patto di stabilita’ interno e un ripresa del credito a favore delle imprese, e le associazioni agricole, Copagri e Coldiretti in testa.
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