I sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs accolgono con favore la decisione del Mimit di convocare per il 3 dicembre il tavolo di crisi relativo a Conforama Italia ed Emmezeta Moda. La convocazione giunge in un quadro già segnato da forte instabilità, che coinvolge oltre 1.200 lavoratori tra personale diretto e degli appalti. Le organizzazioni sindacali esprimono “profonda preoccupazione” per la scelta delle due società, ancora beneficiarie delle misure di protezione della composizione negoziata della crisi, di procedere a una “drastica riduzione” dei servizi esternalizzati, in particolare pulizia e vigilanza.
Il capitolato delle pulizie dei punti vendita dei diversi territori, redatto da Conforama, verrebbe tagliato fino a oltre il 70%, mettendo a rischio la tenuta occupazionale di circa 60 lavoratori, molti dei quali già oggi con contratti part-time che non garantiscono un reddito dignitoso. La riduzione prospettata porterebbe, nella maggior parte dei casi, a rapporti di lavoro limitati a un’ora al giorno, al di sotto dei minimi previsti dal contratto multiservizi, con la società subentrante dal 24 novembre che hanno dichiarato l’impossibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali.
La situazione è ulteriormente aggravata dalle ipotesi, emerse in alcuni incontri territoriali, di ricondurre parte delle attività di pulizia al personale diretto delle aziende, già oggi impegnato in servizi di sicurezza e ristorazione senza adeguata formazione o attestazioni. Una scelta che determinerebbe un “demansionamento illegittimo” e un “potenziale aumento dei rischi per la salute e la sicurezza nei punti vendita”.
Le sigle evidenziano come queste decisioni siano in contraddizione con gli annunci del nuovo management, che aveva dichiarato l’intenzione di consolidare l’occupazione, ampliare le gamme merceologiche e rafforzare la qualità dei servizi offerti alla clientela. Al contrario, la mancata interlocuzione con le organizzazioni sindacali e la gestione unilaterale dei processi interni stanno già provocando la cessazione di numerosi rapporti di lavoro e pesanti ricadute sociali e territoriali.
























