“A 24 ore dal provvedimento governativo di chiusura delle scuole e delle università iniziano a registrarsi i primi riflessi negativi sul lavoro degli operatori scolastici, che vanno a sommarsi all’inevitabile disagio delle famiglie costrette, da un giorno all’altro, a trovare modalità alternative per la cura dei propri figli, il piu’ delle volte con aggravio dei costi per il bilancio familiare”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma e la Uil del Lazio.
“I lavoratori degli asili nido gestiti dalla cooperative, quelli delle mense, delle pulizie, dei trasporti, i tecnici e coloro che fanno assistenza ai disabili (Oepa) si ritroveranno senza retribuzione, causa sospensione delle attività. Attualmente, dei 2500 addetti della Roma Multiservizi, solo 500 continuano a svolgere il loro servizio. Tra lavoratori delle mense e Oepa si parla di 5mila persone che non percepiranno stipendio alcuno. La situazione è chiaramente drammatica – continua la nota -. Chiediamo al Comune di Roma di convocare con urgenza una task force e di predisporre misure idonee ad affrontare il problema, evitando anche che le aziende adottino decisioni unilaterali. Nelle more di provvedimenti ad hoc da parte del Governo, chiediamo inoltre al Campidoglio di venire incontro ai cittadini, sospendendo le rette scolastiche, come già sta facendo qualche comune della città metropolitana di Roma Capitale. Al contempo chiediamo alla Regione specifiche misure per coordinare gli interventi degli altri enti locali”.
E.G.