A sostegno delle imprese di fronte alle sfide legate ai dazi commerciali degli Stati Uniti, l’Italia deve mettere subito in campo “misure che incentivino gli investimenti e riescano a incrementare la produttività”. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervistato dal Tg1 Rai sull’accordo politico raggiunto tra Usa e Ue sui dazi commerciali al 15%
“Per noi tutto quello che è oltre lo zero è un problema. Oggi l’impatto del 15% dei dazi vuol dire per le imprese italiane 22,6 miliardi di probabili vendite verso gli Stati Uniti – ha rilevato -. Però noi stiamo sottovalutando una cosa, che non è solo l’impatto dei dazi, ma anche la svalutazione del dollaro-euro, che per noi significa incrementare il dazio di un 13%, che altri Paesi extra europei hanno una media del 2%, difficilmente recuperabile”. Orsini ha citato il caso della farmaceutica: “Sappiamo che c’è una trattativa. Non possiamo pensare che vengano superati anche qui dazi oltre il 15%, perché è già uno dei settori che verrà molto colpito, insieme a tutti i macchinari e gli utensili che vanno verso gli Usa”, ha detto.
Sulle misure da mettere in campo a sostegno delle imprese, “non è un tema solo di governo italiano ma di Europa. Anche l’Europa deve compensare le mancanze di competitività dei nostri prodotti verso gli Stati Uniti e aiutare quei settori più colpiti”, ha detto il numero uno di Confinfustria. “Da subito deve attuare un nuovo piano industriale straordinario per le imprese. Bene sforare il Patto di stabilità per le armi e per la difesa, ma dobbiamo farlo anche per l’industria e andare da subito a fare accordi con nuovi mercati, dove noi potremmo essere forti e sostituire in parte la perdita che abbiamo negli Stati Uniti”.
“Sul lato Italia dobbiamo subito mettere a terra le misure che incentivino gli investimenti e soprattutto riescano a incrementare la produttività”, ha concluso.
Intanto ieri il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha tenuto alla Farnesina una riunione sui dazi cui hanno partecipato le agenzie del Sistema Italia – Ice, Sace, Simest e Cdp, la Rappresentanza Permanente italiana a Bruxelles, l’Ambasciata italiana a Washington e i rappresentanti di varie associazioni produttive tra cui Confindustria, Coldiretti, Confapi, Confagricoltura, Cna, Confimi Italia, Federacciai, Farmindustria, Confesercenti, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio, Federlegno e Federvini.
Il ministro Tajani ha innanzitutto annunciato l’istituzione di una Task Force permanente sui dazi alla Farnesina per dare sostegno alle imprese e spiegato come i negoziati con le controparti statunitensi andranno avanti nei prossimi giorni per meglio definire i dettagli in taluni settori, tra cui alcuni di specifico interesse per l’Italia, come quello viti-vinicolo.