La Cisl condivide la convinzione che la “partita chiave” sia la crescita economica e un intervento a favore di famiglie, lavoratori e imprese. “Siamo d’accordo con il nuovo scostamento di bilancio di 40 miliardi annunciato dal Cdm e valuteremo nel dettaglio le misure previste”. Lo ha sottolineato il segretario confederale Ignazio Ganga nel corso di un’audizione nelle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Def.
“Il Governo auspica che questo sia l’ultimo intervento, ma resta comunque pronto a ulteriori passi se la situazione lo richiederà – ha detto – apertura che valutiamo favorevolmente”. La Cisl ha richiamato “l’importanza di attivare e mantenere un dialogo sociale costante e di merito su tutte le riforme di respiro strategico in modo che Governo, istituzioni e parti sociali possano cooperare positivamente per realizzare la necessaria sintesi che affronti la congiuntura, programmi la transizione e determini la ripresa del Paese attraverso un nuovo patto sociale”.
Nel Def “si rinvia al secondo semestre la definizione della riforma fiscale e dei meccanismi di riscossioni, ma non ci sono indicazioni di merito su come il governo intende intervenire – ha proseguito Ganga – ai provvedimenti emergenziali, agli investimenti strutturali e alle riforme non vengono associate scelte politiche indirizzate alle infrastrutture sociali, a partire dalla necessaria copertura universale degli ammortizzatori sociali e dalla costruzione di una solida architettura di politiche attive del lavoro, essenziale per gestire la ripresa, come anche la necessaria duplice transizione verde e digitale”.
Il Def “elude inoltre il tipo di exit strategy, che secondo la Cisl deve essere sistemico, in modo che le protezioni sociali emergenziali, dalla cassa integrazione Covid 19 al blocco dei licenziamenti, possano essere progressivamente abbandonate solo all’uscita definitiva dalla pandemia e a fronte una ripresa consolidata”. Le ricadute occupazionali della ripresa risultano “modeste – ha aggiunto – è un chiaro e drammatico indice della profondità della crisi sociale che ha colpito, con particolare gravità, settori dei servizi ad alta intensità di lavoro.
Risultano pertanto urgenti politiche occupazionali sistemiche e strutturate, che coinvolgano i settori colpiti dalla crisi e la P.A.”.
La Cisl “pur apprezzando i provvedimenti di sostegno al lavoro messi in campo dall’inizio dell’emergenza sanitaria” considera “sbagliato il loro ridimensionamento dopo il 30 giugno, stante la gravità della situazione economica e sociale”.
Ganga ha chiesto che “sia il divieto di licenziamento che la cassa integrazione con causale Covid vengano prorogati per tutti i datori di lavoro, allineando le scadenze almeno sino al 31 ottobre 2021 e che al contempo vengano prorogate le indennità Covid per i lavoratori stagionali e altri soggetti con rapporti di lavoro frammentari, ricomprendendo le categorie rimaste escluse. Per poter affrontare la fine del blocco generalizzato dei licenziamenti vanno messi in campo strumenti mirati, a partire da un piano straordinario di politiche attive, che faccia perno sui due strumenti oggi esistenti: il fondo nuove competenze, da rinforzare finanziariamente per aiutare le imprese a consolidare e rinnovare le competenze interne, e l’assegno di ricollocazione, anch’esso da rifinanziare in maniera significativa per essere dato in dotazione automatica ai lavoratori dal primo giorno di disoccupazione, nonché a tutti i lavoratori in cassa integrazione sulla base di un accordo sindacale”.
Secondo Ganga allo stesso tempo “andrebbe promosso con forti incentivi alle aziende il contratto di solidarietà, rifinanziato il contratto di espansione, estendendolo anche alle aziende sotto i 250 dipendenti, per favorire redistribuzione del lavoro, ricambio generazionale e collegamento con la formazione, rafforzata la Naspi per i lavoratori che saranno licenziati nel corso del 2021, eliminando o attenuando il decalage ed aumentandone la durata”. La Cisl ritiene inoltre che un sistema di ammortizzatori sociali debba rispondere a “criteri di universalità ed equità”.
E.G.