In attesa di capire ancora il mio futuro, vedo che su alcuni giornali si grida al broglio a causa dell’algoritmo che avrebbe falsato il risultato del concorso.
Credo che ci sia stata un’incomprensione diffusa sul modo in cui sarebbe stato calcolato il punteggio per risultare idonei.
Quando ci è stato comunicato il punteggio ci è stato fornito anche l’algoritmo. A mente fredda ho capito che per essere idonei non bisogna ragionare in termini di punteggio, e quindi fare 60 punti, ma che tutto andava riparametrato in centesimi. Dunque con molta pazienza ho preso in mano l’algoritmo per controllare se effettivamente mi fosse stato assegnato l’esatto punteggio.
Anche chi avesse impostato la sua prova nel cercare di rispondere a 60 domande, come se questo avesse conferito semplicemente 60 punti, e le avesse indovinate tutte, sarebbe risultato idoneo anche con l’algoritmo.
Sui forum ho letto di molte persone che si sono lamentate di non aver raggiunto, per pochi decimali, 60. Ma senza l’algoritmo avrebbero preso sicuramente molti punti in meno. Dunque non penso che l’algoritmo abbia favorito una classe di punteggio rispetto ad altre.
Certo non so dire se quell’algoritmo specifico si più “equo” rispetto a un altro. Non ho le competenze per dirlo.
Il fatto che tutti non avessimo capito, sin dall’inizio, che sarebbe stato usato un algoritmo è solo l’ennesima dimostrazione che in Italia la matematica non viene studiata come si dovrebbe.
Cosa si vuole dimostrare con queste polemiche? Posto che chi è fuori rimane comunque fuori con qualsiasi modalità di calcolo del punteggio, si vuole dire che chi ce l’ha fatta non è in grado di svolgere il lavoro che dovrà svolgere (piuttosto: quale lavoro dovremo svolgere?) e doveva restare fuori?
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