Si è svolto a Bruxelles il network del settore difesa ed aerospazio di industriAll Europe che ha visto la partecipazione dei sindacati di Italia, Germania, Francia, Belgio e Inghilterra. Lo riferisce la Fim-Cisl che ha posto all’attenzione del sindacato europeo “quello che per noi è un elemento strategico: le opportunità derivanti dall’integrazione tra stati nello sviluppo delle piattaforme di sesta generazione”.
Attualmente i Paesi europei “non si concentrano sulla difesa del continente insieme – dice – ma ognuno sulla propria difesa nazionale, mentre occorrerebbe incoraggiare ed esigere che si cooperi di più e si provi ad integrare i singoli sforzi per una difesa comune. E’ strategico, nella drammaticità e nell’assoluta condanna di quanto sta avvenendo in Ucraina ed in Medio Oriente, sfruttare questo momento per spingere l’Europa verso una nuova direzione in cui gli europei lavorino di più insieme costruendo le loro forze anche attraverso il coordinamento dei loro acquisti di difesa iniziando contemporaneamente a lavorare al lungo, quanto indispensabile, processo di integrazione degli eserciti e delle tecnologie a loro connesse”.
Secondo la Fim “appare evidente non soltanto l’esigenza di spendere meglio, ma soprattutto evitare sprechi e duplicazioni – dichiara il segretario generale Roberto Benaglia – ma soprattutto sul tema relativo ai prodotti e alle tecnologie connesse agli attuali domini dobbiamo avere la capacità di orientare le scelte, in primo luogo nell’interesse dell’Europa e successivamente per le ricadute nell’expertise ingegneristico-industriale, nelle infrastrutture e infine nello sviluppo occupazionale dei singoli stati membri. Lo sviluppo di programmi tra di loro in competizione e quindi tra di loro alternativi rischia di duplicare sforzi e investimenti e produrre lo stesso effetto di disperdere risorse, competenze ed energie”.
E.G.