E’ stato proclamato lo stato d’agitazione dei dipendenti dell’Università Bocconi di Milano. Non succedeva dal 1992 ed è solo la seconda volta che accade nella storia recente della Bocconi. Il motivo dell’agitazione , proclamata da tutte le sigle sindacali, ovvero Cgil, Cisl, Uil e il sindacato autonomo Saur, riguarda il rinnovo del contratto, che manca da due anni, e gli scatti d’anzianità. “L’amministrazione vuole tagliare sulle prestazioni di questi dipendenti – spiega Francesco Pagnotta (Slc Cgil ) – con lo scopo di assumere più personale docente”. La Bocconi, con una nota, assicura di non aver mai posto pregiudiziali sul mantenimento degli scatti limitandosi a proporne una “rimodulazione”. Una proposta che prevede la riduzione degli scatti del 40 per cento, una periodicità triennale anziché biennale e l’aumento del premio di risultato. (LF)
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