L’Ecofin ha approvato oggi il piano di stabilità italiano. Ecco una sintesi delle opinioni varate dal Consiglio Ecofin sui sette piani di stabilità (Germania, Portogallo, Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Grecia) e il programma di convergenza della Gran Bretagna approvati oggi a Bruxelles:
GERMANIA: Berlino evita l’early warning proposto dalla Commissione Ue sul deficit, ma assume una serie di impegni sul fronte del bilancio fra i quali spicca quello di raggiungere una posizione »vicina al pareggio entro il 2004«. Il Consiglio sollecita la Germania ad esercitare un rigoroso monitoraggio dei conti pubblici ed una »stretta attuazione delle misure di bilancio a tutti i livelli di governo« nel 2002. L’esecutivo di Gerhard Schroeder eviterà ogni provvedimento che possa condurre ad un deterioramento del deficit. I Quindici invitano la Germania ad una »decisa« azione in tema di riforme strutturali (mercati del lavoro, sistema di welfare) per “migliorare il potenziale di crescita”.
PORTOGALLO: Segue il destino della Germania e viene salvato dall’early warning nonostante le divergenze significative del deficit dagli obiettivi (2,2% del Pil nel 2001 contro l’1,1% previsto). Lisbona è invitata a tenere strette le redini sulla spesa per centrare gli obiettivi del programma nel 2002 ed a “compensare con misure aggiuntive” ogni eventuale calo delle entrate fiscali che “non fosse dovuto ad un rallentamento della crescita”.
ITALIA: il primo piano del governo Berlusconi è giudicato in linea con i requisiti del Patto di stabilità. Il Consiglio accoglie con soddisfazione la conferma dell’obiettivo di disavanzo allo 0,5% del Pil nel 2002 e il traguardo del pareggio nel 2003. Qualche riserva è espressa sulle stime di crescita, ritenute un pò rosee, e sulla natura ‘una tantum’ di diverse misure del governo. L’Ecofin insiste sull’accelerazione delle riforme previdenziali e dei mercati del lavoro e sulla rapida riduzione del debito pubblico.
FRANCIA: il piano è “promosso”, ma il Consiglio Ecofin invita Parigi a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2004 anzichè nel 2005, come previsto dal programma. Il deficit 2002, in particolare, rischia di essere peggiore dello stimato 1,4% del Pil a causa di previsioni di crescita ottimistiche.
La Francia è sollecitata a “rispettare pienamente” i tetti all’aumento della spesa approvati per il periodo 2003-2005 ed a “fare ulteriori progressi nella riforma previdenziale”. Per far fronte alle sfide dell’invecchiamento, in sostanza, occorre “più ambizione.
SPAGNA: il giudizio dell’Ecofin è positivo. Malgrado il rallentamento della crescita rispetto alle previsioni, il programma conferma infatti che gli obiettivi di equilibrio di bilancio saranno mantenuti nel 2002 e nel 2003. La strategia di consolidamento dei conti pubblici nel periodo 2002-2005 è credibile, così come adeguati appaiono gli accordi interni fra l’Amministrazione centrale e le autorità regionali. L’Ecofin richiama però Madrid ad un’azione più incisiva per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche nel lungo termine: il rischio di “gravi squilibri” non è escluso, se non sono adottate “misure appropriate”.
GRECIA: la crescita, rimasta robusta nel 2001 (+4,1%), ha reso possibile il raggiungimento di un surplus di bilancio, anche se inferiore rispetto alle previsioni. Maggiori sforzi sono necessari per ridurre il debito pubblico, che resta elevato, e per ridurre la spesa corrente primaria.
IRLANDA: Il Consiglio osserva con “rammarico” la riapparizione di un deficit di bilancio negli anni 2003-2004.
Preoccupa il forte tasso di aumento delle spese correnti e di investimento a fronte di un previsto calo delle entrate fiscali.
GRAN BRETAGNA: è l’unico paese (a parte i casi di Germania e Portogallo trattati a parte) che ha chiesto oggi una modifica del testo dell’opinione preparato per i ministri dal Comitato economico-finanziario. Il cancelliere dello scacchiere Gordon Brown ha ottenuto un ammorbidimento dei toni sul deficit, che resta intorno all’1% del Pil nel 2002-2003 e negli anni a seguire. Buona la preparazione per le sfide dell’invecchiamento.