Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno il Pil registrerà un aumento dell’1,2% e i consumi dell’1%. Stimato un lieve miglioramento nel 2024 con Pil a +1,3% e consumi a +1,1%. Quanto all`inflazione, l’associazione prevede una crescita del 5,9% nel 2023 per calare al 2,3% nel 2024. Il 2023, quindi, dimostrerà di essere un “anno di transizione tra la fase di eccezionale recupero post-pandemico e un futuro incerto nel quale la crescita economica è tutta da costruire”.
Nel dettaglio, a livello regionale si acuiscono i divari Nord-Sud: nel 2023, infatti, il Pil del Mezzogiorno crescerà quasi tre volte meno rispetto al Nord (+0,5% contro +1,4%); la Lombardia con una crescita dell`1,7% è la regione con la migliore performance, all’ultimo posto Calabria e Sardegna con crescita zero. Analoghe dinamiche anche per i consumi 2023 con il Sud a +0,4% e il Nord a +1,2%.
A preoccupare maggiormente è il calo demografico: nel 2023 la popolazione italiana si è ridotta di quasi 1 milione di persone rispetto al 2019, di cui oltre la metà solo nel Mezzogiorno. Nel lungo periodo, tra il 1995 e il 2023, solo quest’area ha perso residenti (oltre 900mila) e Molise, Calabria e Basilicata sono le Regioni con i maggiori cali percentuali (tra l`11 e il 12%).
Anche le dinamiche occupazionali evidenziano una maggiore criticità del Sud, unica area che registra, tra il 1996 e il 2023, una perdita di lavoratori e che nel 2023 non riuscirà a recuperare nemmeno i livelli di quasi 30 anni fa: a fronte di una media nazionale del +6,5%, il Mezzogiorno fa segnare un calo dell`1,7% contro il +13,1% del Centro, il +11,6% del Nord-Est e il +6,9% del Nord-Ovest; “maglia nera” per Calabria (-7,2%) e Campania (-5,2%), migliore performance per Lazio (+19%) e Trentino Alto Adige (+18,7%). Gli effetti di questo calo occupazionale nel Sud si fanno sentire: tra il 1995 e il 2023 il contributo di quest`area al Pil nazionale è diminuito dal 24,1% al 21,7%.
Prosegue, poi, senza sosta il processo di terziarizzazione della nostra economia: le imprese dei servizi di mercato, quelle che Confcommercio rappresenta, hanno sfiorato i 2,8 milioni nel primo trimestre di quest’anno, ossia il 54,8% del totale un dato che rappresenta un record storico.
Inoltre, tra il 2012 e il 2023, sono cresciute complessivamente del 2,5% a fronte di un calo del 2,6% delle imprese di tutti i settori economici. Il Sud, in questo caso, è l’area che mostra la maggiore vitalità per questo segmento di imprese con una crescita del 6,2%.
e.m.