Il Pil italiano è fermo. Sui mercati esteri restano i due potenti freni creati da dazi Usa e dollaro debole, che impattano sull’export italiano e che unitamente all’incertezza hanno bloccato la dinamica del Pil nel terzo trimestre. Per il quarto trimestre, positivi la risalita della fiducia, legata a un’incertezza più attenuata, il rientro del prezzo del petrolio e la crescita degli investimenti stimolata dal Pnrr. L’industria è debole, meglio i servizi. È la fotografia scattata dal Centro Studi di Confindustria nella Congiuntura Flash.
I prezzi alimentari crescono (+2,1%, +5,8% la carne), più di quelli core di beni e servizi (+1,8%). La flessione del prezzo del petrolio (64 dollari al barile a novembre), pari alla media 2019, guida al ribasso i prezzi al consumo dei carburanti in Italia (-1,4% tendenziale in ottobre, -2,7% la benzina). Anche il prezzo del gas è in lieve calo (31 euro/Mwh), ma rimane molto al di sopra dei valori registrati prima del 2022. Come risultato netto, l’inflazione totale è moderata (+1,2%).
Gli indicatori confermano la fase positiva degli investimenti in impianti e macchinari: a ottobre aumenta ulteriormente la fiducia delle imprese produttrici di beni strumentali (89,2 punti), sia per le attese sugli ordini, che nei giudizi sulla produzione. Dopo il calo nei mesi estivi, migliora la fiducia delle imprese di costruzioni: i giudizi meno negativi sugli ordini compensano la flessione delle attese sui piani di costruzione nei prossimi mesi.
Il turismo continua a crescere a ritmi moderati: +3,9% annuo in agosto la spesa di stranieri, a prezzi correnti. Rtt (Csc-TeamSystem) stima un recupero pieno del fatturato a settembre, dopo il calo di agosto. A ottobre, l’Hcob-Pmi indica una maggiore espansione dei servizi (54,0 da 52,5). In controtendenza, la fiducia delle imprese del settore cala di nuovo.
Dopo il crollo di agosto, la produzione industriale recupera a settembre (+2,8%), come suggeriva l’indagine Csc e come confermato da Rtt. Tuttavia, la variazione della produzione nel terzo trimestre resta negativa (-0,5%). In ottobre, la fiducia delle imprese risale, grazie a ordini meno sfavorevoli e migliori attese, e il Pmi raggiunge quasi la soglia neutrale (49,9 da 49,0).
Gli scambi italiani di beni sono risaliti a settembre: +2,6% l’export (dopo -2,5% in agosto), trainati dal mercato Usa, specie nel farmaceutico e negli altri mezzi di trasporto. Il recupero è diffuso anche in altri mercati di destinazione (Francia, Spagna, Polonia, Giappone, India, paesi Opec).
Le prospettive, però, restano negative, secondo gli ordini manifatturieri esteri in ottobre. Pesano la debolezza della domanda europea e i nuovi dazi Usa sui veicoli medi e pesanti dal primo novembre.
A settembre, le vendite al dettaglio sono scese di -0,5% e l’intero terzo trimestre ha chiuso in calo (-0,4%), più marcato per gli alimentari (-0,9%). A ottobre, le vendite di auto sono tornate negative, dopo qualche mese incoraggiante. La fiducia delle famiglie migliora per il secondo mese consecutivo (97,6 da 96,8) e ciò potrebbe agire riducendo la propensione al risparmio. Il numero di occupati è tornato a crescere a settembre (+0,1% nel terzo trimestre).

























