In Germania è cominciato oggi fra i lavoratori edili il referendum per decidere sullo sciopero a sostegno del rinnovo contrattuale della categoria. Se attuato, si tratterebbe del primo sciopero degli edili dal 1949.
Al referendum e alla prospettiva di una protesta lunga e dura si è arrivati dopo il fallimento di tutti i tentativi di negoziato fra le parti, che hanno visto anche una sessione di mediazione.
Le votazioni nella base sindacale si protrarranno fino a venerdì. Per l’avvio dello sciopero è necessario il sì di almeno il 75% dei lavoratori iscritti al sindacato di settore IG BAU. A quel punto la protesta potrebbe scattare il 17 giugno prossimo.
Per gli 850 mila occupati nell’edilizia il sindacato chiede aumenti salariali del 4,5% per un anno. I datori di lavoro hanno offerto invece maggiorazioni per quest’anno e l’anno prossimo del 3% e del 2,1%. Un altro punto controverso nella trattativa è quello della parificazione dei salari minimi fra Laender orientali e occidentali del paese.
Per oggi d’altra parte è in programma un nuovo round di trattativa per il rinnovo contrattuale dei 240 mila lavoratori delle poste e i 130 mila dipendenti di Deutsche Telekom. I colloqui si terranno nel pomeriggio rispettivamente a Muenster (ovest) e a Bonn (ovest). Il sindacato di categoria ‘ver.dì chiede in entrambi i casi aumenti salariali del 6,5%. I datori di lavoro non hanno ancora presentato offerte concrete. Anche alla vigilia della nuova tornata negoziale sono continuati in varie città scioperi di avvertimenti dei lavoratori delle poste, che hanno già attuato proteste nel corso della scorsa settimana provocando sensibili disagi e disservizi nella distribuzione di lettere e pacchi.
Scioperi di avvertimento sempre a sostegno del nuovo contratto sono previsti questa settimana anche nei settori assicurativo e bancario.
Nei giorni scorsi, dopo una decina di giorni di scioperi a scacchiera, era stato firmato il nuovo contratto dei metalmeccanici.
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