Ieri, 1 marzo, il ministro Calenda ha ricevuto una delegazione della multinazionale americana Whirpool per un incontro tecnico che si è incrociato con numerosi contatti telefonici con il ceo di Whirlpool, Marc Bitzer. A sintesi di questa difficile discussione, tuttavia, è stata messa a punto un’ipotesi di accordo secondo cui la brasiliana Embraco congela le 500 lettere di licenziamento per il 2018 e proroga la sua uscita dallo stabilimento di Chieri al 1 gennaio 2019. Ciò conferma la copertura salariale per i lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento per l’intero 2018 .
Dal tavolo in corso questa mattina al Mise arriva la conferma sull’ipotesi di accordo per la vertenza Embraco: i 500 licenziamenti dello stabilimento di Riva di Chieri slittano al 31 dicembre 2018.
“La procedura di mobilità si conclude a fine anno – ha precisato il segretario Uilm, Rocco Palombella, al termine dell’assemblea dei metalmeccanici torinesi -. E’ quello che noi volevamo, abbiamo la possibilità in altri otto mesi di trovare la soluzione necessaria”.
Quello di oggi a Roma, spiegano i sindacati, “non è un accordo, ma una presa d’atto dell’impegno dell’azienda a corrispondere gli stipendi ai lavoratori torinesi per nove mesi oltre la scadenza prevista per i licenziamenti del 25 marzo”. Termine dopo il quale l’azienda prevede comunque la fine del rapporto di lavoro, per 497 dei 537 dipendenti.
Nove mesi, quindi, durante i quali governo e regione Piemonte tenteranno di trovare la soluzione di reindustrializzazione possibile a Riva di Chieri considerando anche le due proposte di intervento industriale già sul tavolo del Mise.