Le imprese italiane e francesi lanciano l`allarme sull`escalation della crisi energetica e sottolineano l’urgenza di intervenire a livello europeo con effetto immediato per frenare i prezzi e per evitare ulteriori danni all`economia. E’ la posizione di Confindustria e Medef che avvertono: “non c`è tempo da perdere, in gioco c’è la sopravvivenza dell`industria europea”.
“Tra agosto 2021 e agosto 2022 i costi di produzione nell`industria sono aumentati del 28% in Francia, del 40% in Italia e del 33% nell’Ue. In particolare, i produttori europei di fertilizzanti e alluminio – denunciano le associazioni industriali – hanno ridotto la loro produzione rispettivamente del 70% e del 50%. Un segnale che testimonia come nel prossimo inverno sia molto alto il rischio di perdere capacità produttiva con la chiusura di migliaia di aziende, competitività e posti di lavoro, oltre a quello di delocalizzazioni da parte di realtà industriali ad alta intensità energetica”.
Per questo Confindustria e Medef ritengono “urgente un rapido e deciso intervento europeo attraverso misure di carattere temporaneo che stabiliscano un tetto al prezzo del gas. Questa misura avrà un impatto diretto sui prezzi per tutti i consumatori finali, comprese le imprese, come dimostrano gli effetti sul mercato elettrico rilevati in Spagna e Portogallo all’inizio di quest’anno. Infatti, questa è l’unica risposta che può dare un effetto reale e immediato sui prezzi dell’energia elettrica, oltre a costituire una prova tangibile della solidarietà europea poiché il costo può essere condiviso tra tutti gli Stati membri.
Inoltre, anche “se alcuni segnali in relazione all’acquisto comune di gas a livello europeo vanno nella giusta direzione, per realizzare un mercato integrato e rafforzare la liquidità e la sicurezza dell’approvvigionamento, dovrebbe essere adottata una soluzione strutturale con la creazione di una nuova piattaforma europea del mercato del gas”.
tn