La grossa vertenza dei metalmeccanici non si è ancora conclusa e già si annunciano nuove agitazioni in Germania nel settore delle telecomunicazioni.
Dopo l’annuncio della Deutsche Telekom di aver registrato l’anno scorso perdite record per oltre 1,8 miliardi di euro, il sindacato dei servizi Ver.di teme che la soppressione dei posti di lavoro sarà molto più drammatica di quanto finora previsto.
Il membro del direttivo di Ver.di, Ruediger Schultze, si è dichiarato irritato per aver appreso “incidentalmente, l’intenzione della Telekom di annientare circa 30 mila posti di lavoro”. In tal modo, secondo il sindacalista, i manager cercherebbero di far pressione sulle negoziazioni in corso dalla metà di marzo. I rappresentanti di Ver.di e del consiglio aziendale hanno annunciato una dura opposizione ai piani della società.
La Deutsche Telekom, dal 1990, ha infatti già soppresso in media, ogni anno, circa 10 mila posti di lavoro. Mentre pertanto il numero dei dipendenti della centrale tedesca è sceso drasticamente, presso le controllate, soprattutto all’ estero, non ha fatto che aumentare, così che, alla fine del 2001, era arrivato a 257 mila unità.
Al momento, i manager del gruppo considerano che la maggior parte degli esuberi sarebbe tra i dipendenti del comparto T-Com (ovvero il settore della telefonia terrestre) che attualmente impiega 116 mila lavoratori. Ma, come fanno rilevare i sindacalisti, tale comparto è l’unico dei quattro settori portanti del gruppo a risultare in attivo con un utile lordo di oltre 3,2 miliardi di euro.
La società, pur non volendo confermare la cifra di 30 mila esuberi, ha tuttavia ribadito la necessità di razionalizzare, per poter restare concorrenziale sul campo internazionale. In ogni caso, i responsabili del personale hanno assicurato che non ci saranno licenziamenti, ma che il tutto sarà regolato in base alle fluttuazioni e in totale accordo con i rappresentanti dei lavoratori. Gli esperti prevedono che saranno circa 20 mila i posti che saranno soppressi alla T-Com, e circa 10 mila i tagli che colpiranno T- Mobile, la controllata per la telefonia mobile. Ruediger Schultze ha messo in guardia i dirigenti della società da “ciniche manovre, per impressionare i mercati finanziari, in vista della prossima assemblea degli azionisti, fatte sulle spalle dei lavoratori”.
Il presidente della Deutsche Telekom, Ron Sommer, che nel frattempo si è concesso un aumento del suo lauto stipendio di ben il 90%, sembra non essere minimamente turbato dalle minacce sindacali, ma piuttosto preoccupato dal crollo del titolo in borsa.
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