I servizi elettorali di Roma Capitale hanno affrontato con difficoltà la tornata elettorale europea bloccandone, da ultimo, i risultati finali. Dopo un debutto a singhiozzo dell’organizzazione dei seggi, alcuni dei quali chiusi per mancanza di presidenti o scrutatori, recuperati con il passaparola o sui social, al momento dell’apertura delle urne, la loro chiusura ha riservato, infatti, ulteriori disagi.
Per tutta la notte, e in tutta Roma, è andato in tilt il sistema digitale di inserimento di voti e preferenze, tanto che gli scrutatori hanno avuto la possibilità di tornare a casa senza che le operazioni di spoglio online fossero ancora partire. Nella tarda mattinata di oggi, lunedì 10 giugno, i dati definitivi non erano ancora stati trasmessi.
Il Campidoglio, con la voce dell’assessore delegato Andrea Catarci, ha assicurato che il Dipartimento Trasformazione Digitale del Campidoglio si è attivato prontamente per tentare ogni possibilità di sblocco, ma che alla fine si è consegnato il materiale elettorale alla fiera di Roma per inserirlo non appena ristabilita la funzionalità del sistema. Urne e schede, dunque, sono state imbarcate su auto e taxi per cominciare quanto prima le operazioni di spoglio in una condizione di controllo delle procedure, costringendo però il personale capitolino a turni extra e, riportano confidenzialmente, a una sorta di autorganizzazione per risolvere quanto prima l’inconveniente ma in un contesto del tutto irrituale.
L’assessore Catarci annuncia che verranno “debitamente approfondite le responsabilità” del pasticcio, ma il suo predecessore pentastellato Antonio De Santis, consigliere della Lista Raggi, lo attacca a tutto campo, denunciando che la presunta “`tragedia’ infatti era più che annunciata e nessuno, in questi mesi, ha preso i dovuti provvedimenti, nonostante le continue denunce da parte del sottoscritto, di lavoratori e sindacati”.
I sindacati Fp Cgil Roma Lazio e Uil Fpl Roma Lazio, in una nota congiunta, hanno descritto il disservizio come “disastro senza precedenti”. I dipendenti capitolini coinvolti nelle operazioni di voto “sono stati letteralmente sequestrati e hanno dovuto rimanere presso i seggi elettorali fino a tarda notte – raccontano – in quanto non era possibile inserire i risultati dello spoglio a causa di un problema tecnico sul sistema informatico, ricevendo disposizione di attendere presso il seggio la risoluzione del problema”.
A notte inoltrata “è arrivata la comunicazione, da parte del dipartimento responsabile, di consegnare il materiale elettorale e i risultati presso la fiera di Roma per poi effettuare successivamente l’inserimento dei dati a sistema quando poi il problema tecnico verrà risolto – concludono i sindacati -. Una decisione che sarebbe dovuta arrivare ore prima, invece di lasciare il personale per più di venti ore presso i seggi”.