I commissari dell’ex Ilva, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Dario Tabarelli, assicurano ai lavoratori che saranno riconosciute le ferie, i ratei della tredicesima e il Tfr accantonato in azienda maturati sino al 19 febbraio, cioè nel passaggio all’amministrazione straordinaria. È quanto comunicato nel corso di un incontro tenutosi ieri in videoconferenza con i sindacati di categoria, soddisfatti all’unanimità della decisione che va in controtendenza con quanto accaduto, invece, nel 2015.
“Questo è un importante risultato per le lavoratrici e i lavoratori – commenta in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fio-Cgil -. Il riconoscimento dei diritti dei lavoratori è stato ottenuto anche grazie all’impegno delle nostre rappresentanze sindacali negli stabilimenti, e potrà costituire un precedente importante anche per altre simili situazioni”.
“I commissari straordinari hanno manifestato la piena consapevolezza della situazione degli stabilimenti – aggiunge Scarpa – e hanno preso l’impegno affinché si ottenga la necessaria liquidità per assicurare la continuità produttiva dell’azienda. Come Fiom-Cgil ribadiamo che occorre arrivare ad un accordo di ripartenza, sito per sito, per la continuità produttiva e per la messa in sicurezza dei lavoratori, degli impianti e dell’ambiente”.
Anche a fronte di questo risultato, la Rsu dello stabilimento ex Ilva di Genova conferma la convocazione di un’assemblea dei lavoratori per domani, venerdì 8 marzo, alla presenza delle delle segreterie sindacali nazionali e provinciali, prima della visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, prevista nel pomeriggio.
“Consideriamo positive le comunicazioni dei commissari ed attendiamo incontri tecnici con la direzione e l’ufficio del personale – afferma in una nota la Rsu dello stabilimento genovese -. Vogliamo sottolineare come i rappresentanti sindacali unitari (rsu) in questa circostanza a Genova abbiano lavorato unitariamente, indipendentemente dalla sigla sindacale, nel porre il problema e aprire lo stato di agitazione pronti ad una dura mobilitazione per risolvere questa grande ingiustizia”.
Tuttavia, si sottolinea ancora nella nota, “permangono altresì i problemi segnalati sugli impianti che rimangono sottoutilizzati, sui lavoratori che sono gestiti con un utilizzo della cassa integrazione scorretto. Troppa cassa integrazione in uno stabilimento che ha bisogno di tanta manutenzione! Troppa cassa integrazione distribuita e gestita con il solo scopo di saturare i numeri! Il 18 marzo scadrà la cassa integrazione e sappiamo che sarà ‘prorogata d’ufficio’, ma noi come rsu, in maniera unitaria, pretendiamo chiarimenti sui futuri numeri e sulla futura gestione”.
“Con lo stesso spirito – conclude la nota – rivendichiamo immediatamente un piano industriale che metta mano ai troppi anni di abbandono della precedente gestione. I delegati sindacali genovesi uniti chiedono con fermezza questi chiarimenti ai commissari ed al governo, con la consapevolezza di aver portato un importante contributo alla soluzione positiva di una ingiustizia. Diamo fiducia a quanto comunicato dai commissari con la consapevolezza che Genova sarà sempre in prima fila nel combattere ogni ingiustizia, sia oggi che domani”.
e.m.