È stato approvato oggi, 18 luglio, dalla Commissione ‘Politiche dell’Unione europea’ del Senato, in sede di conversione del decreto – legge n. 69 del 2023 (cosiddetto ‘salva infrazioni’), un emendamento del Governo in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese, che riguarda stabilimenti industriali, o parti di essi, dichiarati di interesse strategico nazionale.
L’intervento normativo – afferma in una nota Palazzo Chigi – è il frutto di un proficuo tavolo di lavoro coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri cui hanno preso parte, per i profili di rispettiva competenza, il Ministero delle imprese e del made in Italy, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero della Giustizia e gli uffici del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.
“Nel dettaglio – si legge ancora nella nota – l’intervento normativo consente di proseguire nell’attività di modernizzazione e di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto – a differenza di quanto strumentalmente sostenuto da qualche opposizione – in attuazione del Piano di risanamento ambientale e delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno definiti i criteri per attuare progetti di decarbonizzazione, con indicazione dei termini massimi di realizzazione. Inoltre, ulteriori progetti di decarbonizzazione potranno essere presentati dal gestore con oneri a proprio carico esclusivo”.
“La nuova disciplina spiega il comunicato – prevede che tutti gli obblighi previsti in capo al primo acquirente dello stabilimento dovranno essere rispettati anche dai successivi acquirenti, fino a quando non venga accertata la cessazione dei rischi connessi alla produzione: in questa maniera, l’emendamento assicura che la gestione dell’attività avvenga nel rispetto della normativa ambientale. In tal senso, l’emendamento approvato oggi in Senato coniuga l’esigenza di garantire la continuità dell’attività produttiva, la salvaguardia dell’occupazione e la tutela dell’ambiente e della salute di cittadini e lavoratori. Infine, in coerenza con il recente orientamento del Consiglio di Stato, si provvede a coordinare la disciplina relativa all’autorizzazione integrata ambientale e quella contenuta nel Testo Unico degli Enti Locali relativamente alle ordinanze contingibili ed urgenti, evitando sovrapposizioni di competenze e di valutazione”.
“L’emendamento – si legge nella nota – agevola la chiusura della procedura di infrazione pendente sullo stabilimento ILVA di Taranto (n. 2013/2177), relativa alla mancata adozione, da parte delle competenti Autorità italiane, delle misure necessarie a ridurre l’impatto ambientale dello stabilimento, in violazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (c.d. direttiva IED). Viene, inoltre, favorito il recepimento delle indicazioni contenute in ulteriori procedure di infrazione relative alla qualità dell’aria, con particolare riguardo al superamento di alcuni valori limite, come indicati nella direttiva 2008/50/CE, presso le aree dove sono ubicati stabilimenti di interesse strategico nazionale, tra cui il territorio del comune di Taranto (n. 2014/2147)”.
e.m.