Si è concluso dopo 9 ore di trattativa l’incontro presso il Misa tra le organizzazioni Sindacali Fim, Fiom, Uilm, nazionali e territoriali, i commissari straordinari, i vertici di ArcelorMittal con l’ad Matthieu Jehl, e il Ministro Di Maio, il vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, i rappresentanti del Ministero del Lavoro.
Il Ministro Di Maio ha aperto la riunione ricordando Cosimo Massaro l’operaio morto giovedì scorso per il crollo, durate un nubifragio, della gru DM5. Di Maio è poi intervenuto sulla vicenda del fermo di Afo2 riconfermando che il governo è impegnato a trovare una soluzione rispetto al sequestro. Su quest’ultimo punto ha chiesto chiarimenti al commissario straordinario Lupo che i commissari ha riferito che stanno interloquendo con la procura ma al momento non ci sono novità. Il Ministro ha ribadito che sta lavorando per garantire la continuità.
L’ad di Arcelor Matthieu Jehl, intervenendo ha detto che in tutta questa vicenda si ha l’impressione che i vari stakeholder implicati in questa vertenza lavorino contro l’azienda. L’ad ha poi detto che una vertenza così complessa ha bisogno della collaborazione di tutti e non giovano i continui cambi della normativa, nuovi fermi inattesi ecc. Ha altresì e ribadito che se ci sono condizioni di insicurezza l’impianto va fermato, per questo l’azienda ritiena utile, come proposto al tavolo dalle organizzazioni sindacali, lavorare insieme per capire i tipi di interventi da fare.
“Dopo l’ennesima tragedia allo stabilimento ex Ilva di Taranto e lo sciopero generale che ha sostanzialmente bloccato gli impianti, si è riunito oggi il tavolo al Mise con la presenza del Ministro Luigi Di Maio, di ArcelorMittal e delle organizzazioni sindacali”. Lo dichiara in una nota Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile siderurgia.
“A seguito di un lungo e aspro confronto è stato firmato un verbale di accordo, nonostante le resistenze dell’azienda ad assumere provvedimenti urgenti e straordinari. Questo è un primo passo finalizzato a dare risposte in tema di sicurezza degli impianti e di prevenzione degli incidenti”.
“Nel verbale, in primo luogo, – spiega Venturi – si prevede la presentazione di Piani di investimenti straordinari legati alle manutenzioni ed attivazione di incontri ad hoc in tutte le aree dello stabilimento di Taranto, da estendere alle società controllate e agli altri stabilimenti del gruppo, con i delegati di riferimento legati alle manutenzioni ordinarie e straordinarie. All’esito degli incontri di aree saranno fornite alle organizzazioni sindacali le azioni di natura gestionale e gli investimenti utili a far fronte alle necessità emerse nel corso dei medesimi incontri. Il primo incontro è calendarizzato per mercoledì 17 luglio presso il sito di Taranto, a partire dall’area portuale.
“Un altro punto riguarda l’istituzione di incontri, area per area, funzionali a verificare l’utilizzo dei lavoratori posti in CIGO, a seguito di una procedura esperita senza accordo, per le attività di manutenzione ordinarie e straordinarie. Il primo incontro è calendarizzato per giovedì 18 luglio presso il sito di Taranto. Si stabilisce anche l’impegno a un confronto con i delegati a cadenza settimanale, in merito all’esperienza operativa maturata a seguito di infortuni relativamente ad eventi occorsi e ritenuti significativi dalle parti”.
“Si è decisa, inoltre, la definizione di un Protocollo con la partecipazione degli enti istituzionalmente preposti al controllo delle condizioni di salute e sicurezza in fabbrica al fine di individuare iniziative che possano significativamente incidere in tali ambiti sulla scorta dell’esperienze analoghe già sviluppate nel settore industriale di Taranto, mutuando l’esperienza maturata in ambito GIVI (Gruppo Integrato di Valutazione ed Intervento)”.
“Nel verbale, infine, si disciplina l’adozione di soluzioni tecnico/organizzative, come per esempio il controllo remoto, con studi di fattibilità da avviare immediatamente e di attuazione nel più breve tempo possibile, per tendere a eliminare l’esposizione dei lavoratori operanti in area portuale, ai rischi legati ai fenomeni atmosferici e di straordinaria entità”.
“Registriamo la disponibilità del Mise a verificare l’evoluzione e l’attuazione del verbale di accordo. L’azienda, il cui atteggiamento ci è sembrato al di sotto delle disponibilità e responsabilità che il momento richiede, deve sapere che la Fiom vigilerà al rispetto di tutti gli impegni”, conclude Venturi.
Per il Segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli, sul gravissimo incidente di giovedì, la Fim aveva segnalato da tempo i problemi sul sistema frenante delle gru ma non siete intervenuti. La grave situazione della sicurezza non parte da oggi ma è figlio di una mala gestione commissariale che si è protratta fino ad oggi .
“La gestione commissariale dopo la sostituzione del Commissario Bondi, da parte di altri governi, ha ridotto infatti al minimo le manutenzioni ordinarie e straordinarie – ha detto Bentivogli – creando le condizioni di insicurezza che in questi anni hanno messo in moto una catena di incidenti, anche molto gravi, senza fine. Come sindacato abbiamo denunciato decine di volte queste situazioni, puntualmente, inascoltati.
“I nostri continui richiami di mettere le mani alla manutenzione straordinaria e ordinaria non hanno mai trovato riscontro da parte dell’amministrazione straordinaria. Non è più tollerabile, troppi morti e troppi incidenti, la gestione commissariale e ArcelorMittal devono lavorare per trovare soluzioni che prevedano immediatamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
“Per quanto riguarda la nostra richiesta di ritiro della cassa – ha proseguito il leader della Fim – ancora oggi non abbiamo risposte chiare , l’azienda, per quanto ci riguarda ha una serie di flessibilità a cui attingere, tra l’altro l’accordo sottoscritto lo scorso anno conteneva una serie di interventi manutenzione straordinaria su cui si possono impiegare una parte del personale senza ricorrere alla cassa.
“Sulla vicenda dello scudo penale, abbiamo chiesto al ministro chiarimenti per capire se bisognerà aspettare il 6 settembre, consapevoli che insicurezza e incertezza sul futuro non aiutano nessuno. Per il leader Fim tutti gli attori di questa vertenza hanno il dovere di costruire le condizioni per avere sicurezza lavorativa, ambientale, e lavorativa perché non è possibile scaricare sulle spalle di lavoratori anche l’incertezza lavorativa”.
“L’ articolato accordo – dichiara Rocco Palombella, segretario generale della Uilm-Uil – è stato realizzato in conseguenza della tragica morte di giovedì scorso e introduce una serie di impegni in capo al ministro e all’azienda”.
“In particolare – continua – il ministro ha riconfermato l’impegno di dare piena applicazione agli accordi sottoscritti come il piano ambientale e l’accordo del 6 settembre 2018. Inoltre ha riconfermato la continuità produttiva dei vari stabilimenti e in modo particolare quello di Taranto. Il ministro Di Maio – prosegue – si è impegnato a perseguire la strada della tutela legale a fronte dello svolgimento relativo al piano ambientale, anche per via legislativa”.
Per quanto riguarda il sequestro dell’altoforno afo2 il ministro “ha confermato l’impegno affinché AM e commissari straordinari avviino una nuova richiesta di dissequestro a fronte della presentazione di interventi manutentivi rispondenti alle prescrizioni previste” continua Palombella.
“Rispetto agli impegni che ha assunto AM – prosegue – è prevista la presentazione di un piano di investimenti straordinari legati alla manutenzione. A partire da subito si avvieranno incontri con le Rsu delle diverse aree dello stabilimento per effettuare una verifica di interventi manutentivi necessari per mettere in sicurezza gli impianti. Si effettuerà inoltre – prosegue – una verifica del numero dei lavoratori posti in cassa integrazione al fine di impegnare il maggior numero di lavoratori manutentori in attività di manutenzione. L’accordo prevede anche l’istituzione una task force con l’obiettivo di monitorare lo stabilimento e verificare sicurezza di tutte le aree e un presidio con l’ausilio di enti, organi di vigilanza e ispezione”.
“Infine – conclude – per quanto riguarda invece le cause che hanno determinato il crollo della gru, l’azienda si è impegnata a effettuare uno studio di fattibilità e di realizzazione rispetto all’adozione di soluzioni tecniche/organizzative. Gli impegni assunti oggi dal governo e AM possono rappresentare un importante contributo alla ricerca di soluzioni affinché non ci siano più tragedie come quella di giovedì scorso e che rendano realmente sicuro i luoghi di lavoro all’interno dello stabilimento di Taranto”.
TN